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Scritto da La Nuova Stagione on . Postato in Ultime

 

La Lomellina - Il settimanale della Gente - Mercoledì 09 Novembre 2011

 

Spunta una nuova centrale a biogas

 

Un Pgt che non rompe con il passato. L’opposizione così vede il Piano di Governo del Territorio che l’amministrazione del sindaco Giuseppe Colli sta preparando perché sia adottato in via definitiva entro la prossima primavera. “Il giudizio – apre il consigliere di Progetto per Cilavegna Alberto Pisani – per ora non può che essere parziale, perché ho potuto di vedere solo di recente quanto si sta preparando e mi pare, comunque, che si sia ancora ad un livello di bozza.

 

Questo almeno è quello che ho potuto constatare in commissione urbanistica… Non va a sconvolgere la fisionomia di Cilavegna e perciò si pone in continuità con quanto si è fatto in passato, del resto il tecnico che si sta occupando della redazione del Pgt – l’architetto Renato Lavezzi – è quello che storicamente ha seguito lo sviluppo dell’urbanizzazione di Cilavegna”. A livello generale Progetto per Cilavegna condivide la scelta di tenere conto della ripartizione insediativa che si è prodotta nel tempo, così come la volontà di limitare il più possibile il consumo di suolo in accordo alle linee guida regionali. Ciononostante, ad un giudizio tutto sommato positivo su quelli che sono gli indirizzi generici del Pgt, si sostituisce una valutazione maggiormente critica della scelta di prevedere l’insediamento di una centrale elettrica a biogas nell’area che collega il paese a Parona. “La centrale – spiega Pisani – non ci convince per nulla. Siamo perplessi perché riteniamo che sarebbe corretto usare il mais, che sarebbe impiegato nella centrale come carburante, per quello che è, un alimento. L’amministrazione dice che non poteva fare diversamente ed era costretta a dare il via libera, però io credo si potesse dire di no. Di certo ci sarà un ritorno economico per il comune, ma la Lomellina è già fin troppo satura di centrali e quindi alla fine questa la si farebbe solo per una motivazione economica”.

 

Più conciliante invece la posizione circa il recupero delle aree industriali dismesse, quella storica dell’ex Cagi e quella collocata dietro la Comez, sulla strada per Gravellona. “Dovrà essere trovata una soluzione adatta – dichiara il consigliere comunale – per l‘ex Cagi che, trovandosi a ridosso del centro città, necessita di essere recuperata. Gli insediamenti dietro la Comez, invece, sono di difficile recupero in questo momento economico, però è importante che si trovino soluzioni che tutelino le aziende che sono ancora aperte in quell’area”.