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Comunicati Stampa

Scritto da La Nuova Stagione on . Postato in Ultime

Associazione Futuro Sostenibile

Castello d’Agogna, 28 febbraio 2012


Comunicato Stampa Ministero dell'Ambiente

 

L’Associazione Futuro sostenibile in Lomellina ha inviato al Ministero dell’Ambiente un’ampia ed esauriente documentazione attestante la criticità della situazione ambientale della Lomellina, in particolar modo per ciò che riguarda i comuni di Parona, Mortara, Olevano e Castello d’Agogna.

La constatazione che immancabilmente gli amministratori locali non prendono seriamente in considerazione lo stato ambientale fortemente compromesso adottando le misure necessarie per tutelare la salute dei cittadini, nonostante l’appello di medici, scienziati e tecnici, ci ha indotto a questa iniziativa fortemente voluta da tutti i cittadini che hanno coscienza civile e che ci sostengono.

La Direzione Generale Valutazioni Ambientali ha quindi sollecitamente inviato in data odierna alla Prefettura, alla Regione Lombardia, alla Provincia, all'Arpa, ai comuni di Mortara, Olevano, Parona, Castello d'Agogna, al Corpo Forestale e alle varie Direzioni generali del Ministero la richiesta di chiarimenti in ordine allo stato di criticità ambientale da noi denunciato e la trasmissione di informazioni sullo stato dei luoghi e la sussistenza di situazioni di pericolo per la salute dei cittadini e per l'ambiente.

Il ministero ha inoltre inviato all'ISPRA la nostra documentazione su supporto informatico, chiedendo a questo Isituto di redigere un'apposita relazione di approfondimento tecnicoscientifico e di valutazione del danno ambientale.

Alda La Rosa

Presidente Associazione Futuro Sostenibile in Lomellina

https://sites.google.com/site/futurosostenibileinlomellinait/

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Associazione Futuro Sostenibile

 

Castello d’Agogna 25 febbraio 2012

 

Parona e le diossine, primi risultati Studio Istituto Mario Negri

 

Dopo la rassicurante serata di giovedì 23 febbraio, durante la quale sono stati illustrati i primi risultati dello Studio dell’Istituto Mario Negri, i paronesi, tutti noi lomellini e lombardi possiamo dormire sonni tranquilli, perché si sa la scienza non è esatta e soprattutto bisogna aspettare la conclusione dello Studio prevista per il 2014.

Dubito che giovedì notte chi c'era abbia riposato bene ripensando alla rabbia che ha provato nel sentire snocciolare solo numeri e sigle e nel sentirsi dire che l'effetto psicologico è importante.

E anche quando tra quei numeri si evidenziava che a Parona le diossine erano più alte si è cercato di glissare, di tranquillizzare, di minimizzare, ma le persone che gremivano la sala non avevano bisogno di una seduta psicoanalitica, avevano bisogno di risposte a un problema impellente. Molti si sono chiesti se il progetto finanziato dal Clir, Consorzio di comuni per l’Incenerimento dei Rifiuti, comprenderà anche uno studio epidemiologico assolutamente indispensabile per capire che cosa si nasconde nei meandri della bomba a orologeria che è diventata Parona, e non solo, con le molteplici industrie presenti sul territorio.

La diossina, TCDD, tetraclorodibenzoparadiossina è stata definita da chi l'ha studiata "the chemical scythe", la falce chimica, con ovvio riferimento all'iconografia della Morte. Durante i lavori di bonifica seguiti all'incidente di Seveso, è stato riconosciuto che, come per le radiazioni nucleari, non esiste in realtà un livello minimo di sicurezza della concentrazione di TCDD. E infatti durante quei lavori sono state adottate le stesse misure precauzionali usate per i siti contaminati da radiazioni. Si è assunto un valore limite considerando che comunque la diossina è presente nell'ambiente, soprattutto con gli inceneritori.

Minimizzare è molto pericoloso perché l'intossicazione acuta è solo uno dei pericoli e neanche il peggiore.

La TCDD non è solo cancerogena, è teratogena. Danneggia il feto, causa malformazioni ed è fortemente sospettata di essere mutagena, interferisce cioè con il DNA e quindi può indurre mutazioni della specie.

E' responsabile che la classe politica continui non preoccuparsi che i limiti fissati non siano rispettati? Siccome la vita media della diossina nell'ambiente è lunghissima e la produzione continua, questa concentrazione non può che aumentare nel tempo.

Si possono evitare ulteriori emissioni ?

Sì, evitando di bruciare prodotti contenenti cloro o bruciando solo in condizioni ottimali di pressione e temperatura.

Quali impianti sul nostro territorio bruciano in condizioni ottimali?

A queste domande la classe politica è chiamata a rispondere pretendendo da ARPA Lombardia, dalle ASL controlli ferrei, improvvisi e costanti. Una volontà politica che abbia la forza di dire no a impianti di combustione dannosi e spesso sovradimensionati. Volontà che, soprattutto a livello dei singoli comuni, continua a non manifestarsi, quando si pensa di utilizzare con le persone che percepiscono la gravità e l’urgenza dell’insalubrità ambientale la politica del tira e molla, la politica del minimizzare, accontentandosi di ordinare Analisi e Studi a Istituti prestigiosi ma temporeggiando sulle soluzioni da prendere per migliorare i pessimi dati già registrati.

Ciò non rispecchia il dovere della Politica. La Politica, quella che ha cuore la vita, la salute dei propri cittadini, è ben altro.

Alda La Rosa

Presidente dell’Associazione Futuro sostenibile in Lomellina

http://sites.google.com/site/futurosostenibileinlomellinait/

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Parona e le diossine, primi risultati Studio Istituto Mario Negri (versione stampabile - PDF 20 KB)

 

NB) La Nuova Stagione ritiene di non fare un altro Comunicato Stampa in quanto condivide la tempestiva risposta dell'Associazione Futuro Sostenibile


Da: Soffritti Renato (ex Consigliere del PRC di Parona, candidato Sindaco per la Nuova Stagione, socio del WWF)
In Ccn A: Quotidiani Locali, Cittadini di Parona, Gruppi di Minoranza, Aderenti alla Nuova Stagione, Comitati

OGGETTO:Comunicato stampa su discutibile Ordinaza del Comune di Parona


NB) Allego anche l’ordinanza scaricata dall’albo pretorio On Line del Comune di Parona in data odierna.
Verifica della Fonte: http://www.comune.parona.pv.it/sk/albo/albo_lista.php
N. Registro: 287 / 2011

ORDINANZA 37/2011.
Periodo pubblicazione
24.12.2011 / 08.01.2012


Udite, Udite
Dopo l’ironica lettera di Plinio Chiesa (Presidente del Comitato Vigevano Sostenibile) stampata anche da qualche giornale locale,
il Sindaco di Parona mi sa che non ha capito bene che si trattava di ironia, lo ha preso in parola emettendo un’ordinanza che non consente a un paio di Camion di residenti di parcheggiare nei pressi della centralina dell’Inceneritore, un metodo alquanto discutibile per giustificare le sue colpe e una scusa inutile per risolvere i problemi dell’inquinamento di Parona. Avremmo condiviso l’ordinanza se la motivazione fosse stata fatta per salvaguardare la salute dei residenti che magari si trovano la marmitta degli automezzi sotto la finestra dove abitano, invece di usare l’argomento per scaricare su altri le proprie responsabilità. Se Parona è messa così male la colpa è solo sua, perché in un catino di novecento ettari della Pianura Padana (già problematico per motivi climatici), l’ha riempito di inquinanti di varie aziende, alcuni addirittura incompatibili tra di loro (sostanze come l’ammoniaca che è il precursore del particolato secondario che fa aumentare le polveri sottili dell’incenerimento) senza contare che le polveri e le nanopolveri di origine industriale del nostro paese sono più tossiche di quelle delle auto di Milano. Anziché fare il maestro con continue esternazioni o concetti senza alcuna correlazione scientifica, cerchi le soluzioni coinvolgendo persone competenti quali gli istituti di ricerca o i professori che lui ben conosce, e si attivi presso l’ARPA e l’ASL per sapere a chi amputare le responsabilità di quanto sta capitando a Parona perché in gioco c’è prima di tutto la salute dei suoi figli e dei suoi famigliari. Trovo assurdo che per colpa della diossina si ordini di evitare di consumare carni e uova derivanti da allevamenti avicoli rurali a conduzione famigliare, e per colpa delle polveri sottili si vieti di parcheggiare i camion vicino alla centralina, o si prendono di mira un paio di camini in paese che bruciano legna. Le industrie continuano a inquinarci l’aria, i terreni, e probabilmente anche la falda dei pozzi, senza subire nessun controllo ispettivo o ordinanza. E se domani scopre, che quasi tutto il granoturco o il riso della Lomellina contiene diossina, che colpe si inventerà per gli agricoltori ?

Continua ad esternare senza risolvere niente, almeno eviti di avversare chi non ha colpe con queste motivazioni che offendono l’intelligenza di chiunque conosce la materia. Gli altri comuni trovano le soluzioni, ci meravigliamo che il nostro Sindaco possa arrivare a fare un’ordinanza del genere senza avere un parere delle istituzioni titolate in materia, visto che l’inquinamento di Parona provoca danni ad un vasto territorio. Spostare un paio di camion di residenti da un parcheggio all’altro per pochi minuti al giorno è una presa in giro, perché può cambiare solo i valori centesimali della media giornaliera di Parona. Il valore del PM10 va misurato proprio dove sussiste la massima criticità, non bisogna pertanto spostare i camion o spostare le centraline per avere valori più bassi, perché un bambino quando è nel passeggino respira le polveri che escono dalla marmitta che si trova vicina al suo naso. Non scrivetelo sui giornali come abbassare i valori, altrimenti il nostro Sindaco ordina di alzare i sensori di 100 metri o di trasformarla come centralina di fondo mettendola in un bosco.

L'Ordinanza e la Lettera di Plinio Chiesa citata, è inclusa nella versione stampabile (PDF 152 KB)



 

la Provincia Pavese - 28 dicembre 2011

Sosta vietata vicino alla centralina

PARONA Divieto di parcheggio per i camion in via della Miseria: potrebbero «falsare il monitoraggio della centralina dell’Arpa posta nelle vicinanze». L’ordinanza porta la firma del sindaco Silvano Colli, che ha istituito il divieto di sosta per i mezzi con massa complessiva a pieno carico superiore a 3,5 tonnellate su tutta la zona a parcheggio di via della Miseria «per motivazioni di carattere ambientale e di tutela della salute pubblica». La centralina di monitoraggio delle polveri sottili (anidride solforosa, Pm10 e diossido di azoto) gestita dall’Arpa controlla la situazione dell’aria riferita all’intero territorio comunale e ne misura la media giornaliera. In molte giornate invernali la centralina ha misurato valori superiori al limite massimo giornaliero (50 microgrammi al metro cubo) toccando anche valori massimi tre volte superiori a quanto consentito. Così la giunta comunale ha puntato gli occhi sul parcheggio di via della Miseria, spesso utilizzato da mezzi pesanti condotti da cittadini residenti in zona. «Questi camionisti sono soliti, in special modo nelle prime ore mattutine, stazionare a motore acceso per diverso tempo al fine di scaldare il mezzo, con il rischio di falsare i dati raccolti dalla centralina – commenta il sindaco di Parona – Così ho provveduto alla nuova regolamentazione della zona per garantire l’inconfutabilità del monitoraggio». I dati della centralina sono infatti quelli che forniscono il quadro della situazione ambientale, in particolare dell’inquinamento dell’aria. Umberto De Agostino


 

La Nuova Stagione condivide l'ottimo comunicato di Chiesa Plinio ( Presidente di Vigevano Sostenibile ) che con fine ironia risponde alle colpe di Colli (Sindaco di Parona)

 


 

Inviato: giovedì 15 Dicembre 2011

Da: Plinio Chiesa (Presidente del Comitato Vigevano Sostenibile)

 

Egr. direttore,

dopo un mesetto con soli 6 giorni sotto il limite di legge per il PM10, il sindaco di Parona, Silvano Colli, si ripete nel simpatico giro del paese col naso all’insù “alla ricerca dell’aria perduta” (quella buona) già effettuato 3 anni fa con l’altrettanto competente ex vicesindaco di Vigevano Ferdinando Merlo, ipotizzando l’esistenza di malevoli correnti che dal novarese, o forse dall’Appennino, concentrino le polveri sottili nel territorio comunale. Infatti “il PM10 non è statico, gira nell’aria” commenta il faraone metereologo ignaro di quante altre cose girino in conseguenza delle sue esternazioni, e “gli altri non hanno il problema semplicemente perché non hanno le centraline di rilevamento, quindi non lo sanno”. E qui già si prospetta la soluzione più semplice al problema: basta toglierle anche a Parona che tutto si sistema! Sarebbe più semplice che spiegare al Sindaco come le polveri sottili si concentrino proprio in mancanza di correnti d’aria le quali, al contrario, le disperdono negli strati più alti dell’atmosfera diluendole…

Ma non sarebbe meglio ammettere l’evidenza che sta sotto gli occhi di tutti?! La piaga di Parona “è il traffico!” come già chiarito per Palermo dall’avvocato di Johnny Stecchino. Tutte queste migliaia di automobili che intasano i vicoli del paese causando ingorghi ininterrotti! E per fortuna che inceneritore, fonderia e fabbriche varie sono tutte in regola con le proprie emissioni e non contribuiscono per niente; così, una volta costruita l’autostrada Broni-Mortara che fornirà il naturale sfogo a tutti questi automobilisti disorientati, il problema sarà risolto definitivamente.

Perciò, cari cittadini paronesi, mamme di bambini piccoli, anziani, non perdete fiducia nel vostro carismatico sindaco che avete votato (e rivotato, e rivotato…) e che è il principale artefice della rigogliosa trasformazione del paese dell’offella. E non preoccupatevi delle notizie circa la presenza di diossina nelle uova di Parona: anche in questo caso l’inceneritore non c’entra; saranno gli allevatori, un po’ sprovveduti, che non riuscendo più a reperire mais per alimentare le galline (e sfido: lo bruciano tutto nelle centrali a biomassa!) avranno provato a dar loro da mangiare del polistirolo.

Poi, anche la diossina è stata rivalutata: pare che tra i suoi molteplici effetti vi sia anche un sostanziale ripianamento delle rughe cutanee simile, ma più duraturo, al Botox, in termini medici si definisce rigor mortis…

Plinio Chiesa (Presidente del Comitato Vigevano Sostenibile)

PM 10 a Parona dal 18 Novembre al 9 Dicembre 2011

 


 

Inviato: lunedi 24 Ottobre 2011

Da: Soffritti Renato (Gruppo La Nuova Stagione,sostenitore dei Comitati Civici, ex Consigliere del PRC di Parona)

Ccn: Quotidiani Locali, Comitati Locali, Cittadini di Parona, Aderenti Nuova Stagione


Comunicato Stampa della Nuova Stagione sulle diossine di Parona
Non è un caso che sulle uova contaminate da diossina, ora indaga anche la Regione, non è nemmeno una coincidenza che gli esami sulle diossine siano stati fatti in pollai vicini ad aree industriali come la nostra. I casi di alimenti contaminati da diossina stanno diventando sempre più frequenti in zone dove sono attivi impianti industriali e in particolare dove sono in funzione impianti d’incenerimento. A parte le analisi autonome concordate tra il Comitato Salute e Ambiente di Parona e il comune, che si possono anche fare, rimane la perplessità sul modo di agire di questa amministrazione. Se leggiamo sotto le dichiarazioni del Sindaco di Castegnato e del direttore dell’Arpa di Brescia, dicono circa le stesse cose che ha sostenuto il capogruppo di minoranza Trovati nel Consiglio Comunale del 30 settembre 2011, che condivido. L’Asl continua a sostenere che in “questi allevamenti ci sono delle pratiche agronomiche scorrette”, ma noi iniziamo a sospettare che le stesse procedure adottate da allevamenti in zone non contaminate, possano dare esiti diversi dagli attuali. Riguardo all'inquinamento del nostro piccolo paese di campagna, vorremmo fare notare che il giorno 21 ottobre 2011, in coincidenza dei forti odori che si sentivano in paese, abbiamo rilevato che la nostra centralina ha misurato 147 µg/m3 e oggi 78 µg/m3 di PM10. Ho scaricato i dati di tutte le centraline delle province della nostra regione, dal sito dell’ARPA della Lombardia e li ho salvati nel documento:

Dati PM10 di Parona dal 13 al 22 ottobre 2011

 

Dati PM10 di Parona dal 13 al 22 ottobre 2011

 

Visti i dati, chiedetevi se oggi (22 ottobre) è normale che un paese di Campagna di circa 2000 abitanti abbia l’aria più inquinata della Lombardia e i nostri amministratori non fanno niente e dicono di non preoccuparci perché è una situazione generalizzata un po’ ovunque. E non è ancora finita, continuano a edificare e a toglierci il verde anche in aperta campagna, qualcuno si chiede: “com’è possibile fare tutto questo”. Aspetto con ansia il nuovo censimento per vedere cosa hanno ancora sottratto. Inutile ripetersi aggiungendo altro sulle diossine, perché tutto è già stato pubblicato sul sito della Nuova Stagione ed è di facile consultazione. Siamo graziati in primavera e in estate perché rispetto alle città siamo in campagna, sempre che non ci tolgono anche il poco verde che ci rimane.


BresciaOggi.itProvincia - 10 Giugno 2011

Uova contaminate da diossina ora indaga anche la Regione

CASTEGNATO. Il Pirellone dispone nuovi test anche a Ospitaletto, Casto, Sarezzo e Montirone

Il sindaco Orizio soddisfatto a metà «Imbarazzante il silenzio dell'Asl» L'Arpa avverte: «Servono risorse per arrivare alla verità scientifica»

A otto mesi dall'esplosione del caso, la Regione ha deciso di indagare sulle cause delle uova alla diossina scoperte in sei allevamenti domestici privati della provincia. Con la pubblicazione sul Bollettino ufficiale della Regione Lombardia è diventata dall'altro ieri operativa la mozione presentata dal leghista Alessandro Marelli e approvata dal consiglio del Pirellone che impegna l'ente a varare nuovi controlli e analisi.

Anche se non risparmia un altro affondo alla Asl, esprime soddisfazione il sindaco di Castegnato, il paese dove i rossi tuorli delle ovaiole ruspanti dell'azienda agricola Gottardi contenevano concentrazioni di diossina fino a 5 volte superiori i limiti di legge. «Apprezzo che ci siano nuovi controlli - osserva Giuseppe Orizio - ma devo esprime tutta la mia delusione perché da metà febbraio, dopo che siamo venuti a conoscenza del fenomeno da un quotidiano locale, non ho più avuto nessuna informazione da parte dell'Asl. Non so se sul mio territorio stanno mangiando ancora uova alla diossina».

A fare le analisi dei terreni ci penserà Arpa Brescia, che però dovrà avere anche i mezzi economici e gli strumenti per affrontare queste indagini suppletive. Quindi la volontà politica del consiglio dovrà in tempi brevi essere sostenuta economicamente dall'assessorato all'Ambiente. Ma i tempi a dire il vero restano un'incognita.

POLLAI E INDUSTRIE. Gli allevamenti privati di Castegnato, Ospitaletto, Montirone, Brescia, Sarezzo e Casto si trovano tutti nelle vicinanze di grandi siti industriali, soprattutto impianti siderurgici. Non è un caso che le indagini Asl fossero andate a cercare pollai così vicini alle industrie: glielo aveva imposto un anno fa la direzione regionale Sanità, per indagare le possibili ricadute inquinanti dell'industria sulla filiera agricola. Ora: le uova inquinate si sono trovate nella nostra provincia, come in quella di Mantova e Pavia (un pollaio sospetto è vicino all'inceneritore di Parona).

Ma sulle possibili cause la risposta dell'Asl di Brescia è stata quanto meno semplicistica: la colpa dell'inquinamento sarebbe da imputarsi «alle scorrette pratiche agronomiche» degli allevatori: piccoli roghi di sacchi di plastica e legno verniciato sui terreni dove razzolano le galline, dispersione di oli, plastiche, polistirolo, l'utilizzo di mangiatoie in plastica. Ora invece, grazie alla Regione verranno approfondite le potenziali ricadute delle industrie vicine ai pollai privati.

L'ARPA DI BRESCIA, per bocca del suo direttore Giulio Sesana si dice disponibile a mettersi subito al lavoro.

«L'Asl ha evidenziato che in molti di questi allevamenti ci sono delle pratiche agronomiche scorrette - osserva Sesana -, ma indubbiamente ci sono aspetti di carattere territoriale che vanno approfonditi, a partire appunto da quelle zone della provincia dove insistono determinate realtà industriali. Ricordo che da tempo stiamo indagando le ricadute in termini ambientali delle aziende siderurgiche bresciane. Abbiamo iniziato con Odolo, siamo passati all'Alfa Acciai e adesso proseguiamo su altre zone della provincia, senza paura di dover nascondere nulla». Vero è che tutte queste analisi suppletive richiedono risorse umane e strutturali che si traducono in maggior costi.

«Spero che la Regione provveda a fornire una copertura economica alle indagini suppletive richieste dalla mozione» conclude Sesana.

Pietro Gorlani


la Provincia Pavese - 22 ottobre 2011

 

PARONA Il Comune farà analizzare due uova deposte da galline di allevamenti avicoli locali per capire se contengono diossine e policlorobifenili. La decisione è stata presa di concerto con il Comitato dei cittadini per la salute e l’ambiente al termine dell’ultimo consiglio comunale. Gli amministratori vogliono integrare i campioni esaminati quasi un anno fa dalla Regione Lombardia e dal Servizio veterinario dell’Asl di Pavia, dopo che erano stati rinvenuti residui di diossine e di pcb in uova deposte da galline di allevamenti avicoli rurali. «Abbiamo ritenuto di dover incrementare le analisi utilizzando un laboratorio di Bologna, in modo da rassicurare maggiormente la popolazione di Parona», riassume l’assessore al’Ambiente, Mauro Sommi. Nell’aprile scorso il dipartimento di Prevenzione veterinaria dell’Asl di Pavia aveva comunicato gli esiti delle prime indagini, secondo cui i campioni di latte erano risultati conformi alla normativa, mentre in due dei tre campioni di uova analizzati erano risultate concentrazioni di diossine superiori al limite consentito. «Gli accertamenti condotti dal dipartimento Asl avevano evidenziato condizioni preoccupanti sotto il profilo igienico-sanitario a danno della sicurezza per la comunità e, in modo particolare, per gli eventuali consumatori di uova deposte da galline di un nostro allevamento avicolo – commenta il sindaco Silvano Colli – Da accordi con il Comitato dei cittadini, il Comune è intenzionata a effettuare, autonomamente e indipendentemente dal lavoro svolto dall’Asl, una verifica qualitativa e quantitativa su dei campioni di uova prelevati dall’allevamento avicolo rurale in cui era stata riscontrata la presenza di diossine, sia per verificare il rispetto delle ordinanze che avevo emanato in primavera sia per avere ulteriori riscontri da sottoporre all’Asl». Umberto De Agostino


Inviato: venerdì 6 maggio 2011 6.29

Da: Soffritti Renato (Gruppo La Nuova Stagione, sostenitore dei Comitati Civici, ex Consigliere del PRC di Parona, attivista del WWF)

Ccn: Quotidiani Locali, Comitati Locali

Oggetto: Comunicato Stampa Ordinanza Diossine di Parona

 

Scarica la versione stampabile del Comunicato Stampa Ordinanza Diossine di Parona (PDF 320 KB)

(Nella versione Stampabile trovate il testo dell'Ordinanza, i suggerimenti dell'ASL, e alcuni allegati)

 

Fonte: Albo Pretorio On Line Comune di Parona

Non avendo letto niente sui quotidiani, Vi informo che all’albo pretorio del Comune di Parona Lomellina è stata ieri pubblicata l’ordinanza in oggetto con l’allegato dell’ASL (istruzioni). Vorrei segnalare inoltre che Parona ha la stessa casistica di uova o carni alla diossina riscontrate in tutti i territori dove si inceneriscono grandi quantità di rifiuti. Il Sindaco ha emesso un’ordinanza che sembra un monito severo verso gli allevatori, con lo stesso criterio mi aspetterei che si rivolgesse all’inceneritore e a tutte le aziende ad alto impatto ambientale che abbiamo sul territorio. Per condizionare i cittadini in inverno puntano il dito contro qualche camino che magari brucia la legna, ma non fanno mai un esame di coscienza su quello che hanno combinato a questo paese. Come ho già detto “Il problema non è solo quello delle uova sospette" trovate in un pollaio, magari questo episodio può anche essere ricondotto a fattori specifici di quell'allevamento. Ma, anche se così fosse, non possiamo ignorare la realtà che ci circonda. Dopo alcuni anni che era entrato in funzione l’inceneritore, uno studio sui muschi aveva rilevato che nella zona di Parona era presente un livello di diossina già vicino al limite. Non è difficile capire che dopo un raddoppio e un ulteriore accumulo di diossina oggi la situazione può essere diventata critica (la diossina non si riduce come il PM10 nel tempo, rimane per decenni sui terreni e tende sempre ad aumentare). Per questo mi meraviglierei se i valori in quei terreni sono nei limiti di legge. Non escludo nemmeno una concausa tra l’area industriale e l’allevamento. Come si può vedere dalla complessità delle analisi e il tempo che è trascorso per i risultati, si deduce che a differenza del PM10, per le diossine non è possibile una misurazione di continuo come qualcuno va dicendo, servirebbe un monitoraggio costane ad intervalli di tempo. A questa stregua è d’obbligo una domanda:

Come mai gli studi sui muschi li hanno fatti i primi anni quando la situazione si immaginava normale e non ora che probabilmente è critica ?

Il nostro Sindaco per tranquillizzare i cittadini continua a dire che a Parona muoiono tutti in tarda età invece la realtà è questa:

http://www.meetup.com/grillipavia/messages/boards/thread/10739782/

In nostro Sindaco continua a dire che non dobbiamo preoccuparci ma qualcuno si sente più sicuro ad abitare in zone sismiche che abitare in Lomellina:

http://www.erbaviola.com/2011/04/13/la-devastazione-scientifica-del-territorio-italia.htm

E preferisco non aggiungere altro, sono tutte cose dette tanti anni fa e ora stanno capitando.

Sotto vi riporto i valori riscontrati dallo Studio Cenci negli anni:

vi segnalo che il Comitato per la Salute e l’Ambiente di Parona ha pubblicato lo studio:

http://www.saluteambienteparona.it/dossier/diossine/studio-cenci

 

Un estratto dice:

A Parona le Diossine sono state studiate e analizzate ma le istituzioni non ne hanno mai parlato.

Vi riporto in sintesi la relazione tratta da:

“DIOXINS, TRACE ELEMENTS, BIOINDICATORS AND BIODIVERSITY IN SOILS di Roberto M. Cenci and Fabrizio Sena” EUR 23935 EN - 2009

Che parla di:

-Il suolo della Provincia di Pavia.

Valutazione della concentrazione di composti organici e inorganici persistenti attraverso lo sviluppo di una monitoring network del suolo (2006).

EUR 22132 IT. ISBN 10-92-894-8619-8. 128 pp.

-Il suolo della Provincia di Pavia (Parte due).

(2007) EUR 22132 IT/2. ISBN 92-79-03877- x. 238 pp.

La situazione prima del raddoppio dell'inceneritore (2006) era questa:

(riporto la traduzione del rapporto dall’inglese)

<Inizio traduzione>

Solo una zona ha un’ alta presenza di PCDD / Fs livelli in WHO-TEQ, ma era significativamente al di sotto il limite imposto dal decreto legislativo 152.

E 'a nord-ovest della provincia e corrisponde a Par A (Parona A), con un livello di 4,6 pg/g.

… in tutta la provincia, i rimanenti settori hanno mostrato bassi livelli entro 0,78 e 1.8pg/g,

… Un'eccezione è rappresentata dal PAR A, B (Parona)

… dove ci sono principalmente epta-e octa-diossine (HpCDD, OCDD).

Nel 2002 era : WHO-TEQ values for PCDD/Fs pg/g = 1,8

Nel 2005 era : WHO-TEQ values for PCDD/Fs pg/g = 2,3

Nel 2006 era : WHO-TEQ values for PCDD/Fs pg/g = 4,6

<Fine traduzione>

Saluti

Soffritti Renato

Sito Web: www.nuovastagione.eu


 

Da:Soffritti Renato

A:la Provincia Pavese

Inviato il: 19 Febbraio 2011

Oggetto: Commenti su articoli che parlano di diossina nelle uova di Parona

 

Ho letto l' articolo sulla Provincia Pavese riguardante le diossine e vorrei aggiungere alcuni particolari.

vedi:Parona, diossina nelle uova - (la Provincia Pavese - 19 Febbraio 2011)

Come abbiamo sentito alla conferenza che si è tenuta a Parona le cause potrebbero essere tante, però il relatore Giorgio Fedrizzi che è un esperto in materia ha anche sostenuto che i dati sotto riportati dello studio Cenci dovrebbero preoccupare.

I valori riscontrati nei muschi nel 2006 (4,6 pg/g) sono vicini ai valori stabiliti dai limiti di legge (6 pg/g).

Gli studi di Cenci confermano che nel 2006 la situazione è critica oggi con il raddoppio e un nuovo accumulo di diossine avrà probabilmente superato anche i limiti di legge.


Di cosa stiamo parlando allora !!!

Penso che a Parona non servono le carte bastano gli occhi e il naso per capire che è un paese anomalo senza tanti eguali.

Carta canta” "...e villan dorme" ... si addice perfettamente ai contadini/cittadini di Parona che fanno sonni tranquilli malgrado le prove siano evidenti e schiaccianti

Gli studi effettuati da R.M. Cenci a Parona si basano sul limite di:

WHO-TEQ values for PCDD/Fs > a 10 ( che è un limite di legge oggi contestato)

Senza il raddoppio dell’inceneritore, pur nel rispetto di questi limiti (ripeto oggi contestati), lo studio segnalava una criticità per Parona (da notare che nel tempo è andata sempre aumentando fino a raggiungere il valore di 4,6 pg/g). Questi erano i valori raggiunti nel 2006 (nel tempo aumentano perché la diossina si accumula).

Riporto in sintesi la relazione tratta da:

“DIOXINS, TRACE ELEMENTS, BIOINDICATORS AND BIODIVERSITY IN SOILS di Roberto M. Cenci and Fabrizio Sena” EUR 23935 EN - 2009

Che parla di:

  • Il suolo della Provincia di Pavia.

Valutazione della concentrazione di composti organici e inorganici persistenti attraverso lo sviluppo di una monitoring network del suolo (2006).

EUR 22132 IT. ISBN 10-92-894-8619-8. 128 pp.

-Il suolo della Provincia di Pavia (Parte due).

(2007) EUR 22132 IT/2. ISBN 92-79-03877- x. 238 pp.

La situazione prima del raddoppio dell'inceneritore (2006) era questa:

(riporto la traduzione del rapporto dall’inglese)

<Inizio traduzione>

Solo una zona ha un’ alta presenza di PCDD / Fs livelli in WHO-TEQ, ma era significativamente al di sotto il limite imposto dal decreto legislativo 152.

E 'a nord-ovest della provincia e corrisponde a Par A (Parona A), con un livello di 4,6 pg/g.


in tutta la provincia, i rimanenti settori hanno mostrato bassi livelli entro 0,78 e 1.8pg/g,

Un'eccezione è rappresentata dal PAR A, B (Parona)

dove ci sono principalmente epta-e octa-diossine (HpCDD, OCDD).

 

Nel 2002 era : WHO-TEQ values for PCDD/Fs pg/g = 1,8

Nel 2005 era : WHO-TEQ values for PCDD/Fs pg/g = 2,3

Nel 2006 era : WHO-TEQ values for PCDD/Fs pg/g = 4,6

<Fine traduzione>

Notate questo continuo aumentare nel tempo, è legato all’accumulo, pensate al raddoppio dell’inceneritore, e ponetevi questa domanda:

Oggi, abbiamo superato i limiti di legge di 6 pg/g ?

Io penso che a Parona le diossine dovrebbero essere monitorate in continuo e non solo a campione, perché gli inceneritori sono la causa primaria dell’accumulo e della diffusione nella catena alimentare, lo diciamo da anni, è già successo altrove, succederà anche da noi. E’ solo questione di tempo, di verifiche e di controlli, non è giusto fare commercio di prodotti contaminati, se contengono la diossina si deve bloccare la vendita e il loro commercio come impone la legge


 

la Provincia Pavese - 20 febbraio 2011

L’ecologista: troppi impianti inquinanti

PARONA. «Tracce di diossina nelle uova? Mi meraviglierei se non ci fossero». Il commento amaro è di Renato Soffritti, ex-consigliere comunale e ora impegnato nel Wwf.

«Il problema non è solo quello delle uova “sospette” trovate in un pollaio - continua Soffritti -. Magari questo episodio può anche essere ricondotto a fattori specifici di quell’allevamento. Ma, anche se così fosse, non possiamo ignorare la realtà che ci circonda. Non dimentichiamo che già nel 2005 uno studio sui muschi aveva rilevato che nella zona di Parona il livello di diossina era già vicino al limite. E allora non era ancora entrata in funzione la seconda caldaia dell’inceneritore. Adesso la situazione non può che essere peggiorata. Paghiamo la scelta di puntare sugli inceneritori che sono impianti ormai inutili e inquinanti, mentre avremmo dovuto pensare alla raccolta differenziata che conviene e non fa male».

Lorella Gualco



Leggi anche:

Uova alla diossina, Colli attacca l'Asl (la Provincia Pavese - 20 Febbraio 2011)

Il passato, le uova e il futuro (la Provincia Pavese - 20 Febbraio 2011)

Uova Dio (Don Chischiotte - 19 Febbraio 2011)

 

...e l'opinione e le azioni del Comitato Salute Ambiente di Parona sulle Uova alla diossina

 


Da: Il Gruppo Provinciale del Partito della Rifondazione Comunista – Federazione della Sinistra

A: Quotidiani Locali Comitati e Associazioni

OGGETTO:Comunicato Stampa sulla questione Borgarello

 

Nell’ambito dell’amministrazione provinciale di Pavia è andato in scena uno spettacolo sconcertante, per non dire grottesco e vergognoso, sulle responsabilità dell’approvazione del centro commerciale di Borgarello. Il centro commerciale di Borgarello, come è noto, oltre che dal nostro gruppo consigliare, ha trovato una vasta opposizione da parte dei cittadini della zona, di associazioni ambientaliste e paesaggistiche per l’impatto devastante che avrà sulla viabilità, sul commercio locale e persino sul complesso monumentale della Certosa. Ebbene, di fronte a tutto ciò, cosa è accaduto? Il consiglio provinciale vota contro, ma la Regione, amministrata dalle stesse forze (Pdl e Lega Nord) che amministrano la provincia di Pavia dà il via libera. Nasce poi un inverecondo balletto di responsabilità tra le varie fazioni del centro-destra, fino quasi a sfiorare lo scontro fisico nella conferenza stampa indetta dal presidente della provincia Poma e nella riunione dell’apposita commissione consigliare. Poma accusa il consigliere regionale ed ex assessore leghista Ciocca di avere nascosto per anni il piano commerciale della Provincia e quindi di aver celato gli elementi per la bocciatura del centro di Borgarello. Ciocca reagisce di brutto. Fatto sta che, secondo noi, la responsabilità di una situazione così devastante per il territorio è di entrambi i contendenti. Un assessore che non manda avanti il piano commerciale, ma anche un presidente che, avendo la massima responsabilità dell’Ente, non può non essere informato a che punto si trovi uno dei principali strumenti di programmazione della Provincia. Crediamo che i cittadini che seguono queste vicende siano stanchi di questo continuo gioco delle tre tavolette: si finge di opporsi a determinati insediamenti a livello locale, mentre a livello superiore le medesime forze politiche mandano avanti questi grossi interessi privati. Questa è stata la politica della Provincia in tutti questi anni, con gravi conseguenze per il territorio: non programmare, lasciare via libera ai grossi gruppi economici. Questo è avvenuto in tutti i campi: dai centri commerciali, ai rifiuti, ai fanghi in agricoltura, alle centrali elettriche, sulle cave, ecc. Fatto sta che nessuna delle varie fazioni in lotta nell’ambito della destra provinciale (Poma contro Ciocca, ma anche Alpeggiani contro Abelli e altre suddivisioni) rappresenta una vera alternativa all’attuale sistema di potere, ma solo una lotta interna per aumentare l’influenza del proprio gruppo in rapporto (favorevole) ai grandi gruppi economici che hanno fatto del nostro territorio provinciale una terra di conquista (con buona pace dello slogan “padroni in casa nostra…”). Da segnalare, inoltre, che il piano commerciale così vergognosamente tenuto fermo da assessore e presidente è già costato finora ben 123 mila euro (centoventitremila) di denaro pubblico senza che sia mai approdato in consiglio provinciale. È vero che manca poco alle elezioni provinciali, ma per ragioni di igiene pubblica sarebbe bene che il presidente della provincia e l’intera giunta se ne vadano a casa.

 

Il Gruppo Provinciale del Partito della Rifondazione Comunista – Federazione della Sinistra

Teresio Forti

Giuseppe Invernizzi

 



 

Vedi anche l'archivio dei comunicati della Nuova Stagione

 

Da: Soffritti Renato (ex Candidato Sindaco della Nuova Stagione di Parona)

A: in Ccn al Direttore del La Lomellina – Il Settimanale della Gente

PC: In Ccn ai Quotidiani locali, alcuni Cittadini di Parona, Gruppi di Minoranza

OGGETTO: Comunicato Stampa di risposta all'articolo sulla Multiservizi - 24 Gennaio 2011

Egregio Direttore,

le ricordo il confronto tra i candidati Sindaci di Parona da Lei organizzato, le vorrei far notare che la questione Combitalia e Multiservizi S.p.A. è stato un tema di discussione sui programmi dei contendenti.

In base all’articolo allegato Lei può constatare che “La Nuova Stagione” era l’unica Lista che contemplava nel suo programma la questione della liquidazione delle società. Le riporto solo la sintesi del programma.

Riguardo la copertura di Bilancio dicevamo:

Copertura finanziaria

Per la copertura delle spese elencate nel nostro programma amministrativo prevediamo la messa in liquidazione della Multiservizi S.p.A. Per un paese di ridotte dimensioni come il nostro, riteniamo che i costi di questa società non si rapportino ai benefici. Tramite uno studio con un legale stabiliremo la fattibilità e le tempistiche. Affideremo a primaria società Fiduciaria di Revisione il compito di analizzare a fondo i bilanci della società per stabilire l’entità delle risorse attualmente sprecate e predisporre la chiusura della società stessa. Riteniamo che i servizi forniti da questa società possano essere gestiti consorziandoci con altri comuni, come suggeriscono gli analisti per ridurre le spese. Sarà necessario analizzare il Pro Capite delle spese amministrative (risultano più simile ai costi di una provincia che di un comune di 2000 abitanti), per capire come recuperare o economizzare risorse da destinare ai servizi al cittadino quali il sociale, la cultura, l’assistenza e l’ambiente.

 

Se confermeranno i propositi contenuti nel vostro articolo, possiamo sostenere che fino ad oggi hanno perso solo dei soldi e del tempo perché come Governo Ombra avevamo suggerito in netto anticipo, cosa era corretto fare

vedere link:

Governo Ombra

Società

Suggerimenti

Non posso non fare una critica anche ai gruppi di minoranza che non hanno preso in considerazione i suggerimenti della “Nuova Stagione”, avrebbero fatto sicuramente più bella figura se presentavano le interpellanze che noi avevamo loro suggerito ad inizio legislatura (come consigliere non ho mai avuto questa fortuna). Ma il sito www.nuovastagione.eu e i fatti di oggi, confermano il nostro intuito e dimostrano che avevamo ancora una volta ragione. Per assurdo l’amministrazione e il Sindaco Colli, pur decidendo tardivamente, passano addirittura per chi risolveranno il problema degli sprechi di queste Società (non possiamo nemmeno dire che non ci hanno ascoltato, visto che stanno andando in questa direzione). Per questo caso, le minoranze non hanno certo brillato in tempismo e strategia. Vi garantisco che avremmo preferito sostenere il contrario, ma oggi aumentare il consenso è un problema loro, non della Nuova Stagione. Imparare a fare opposizione non è mai troppo tardi, questo vale anche per tanti partiti nazionali figuriamoci per loro.

 

 


Fonte: La Lomellina il Settimanale della Gente – 19 Gennaio 2011

Multiservizi: rivoluzione in vista?

La Multiservizi, un serbatoio negativo nell’economia del paese! Con la questione Combitalia in via di definizione, in settimana dovrebbe arrivare la relazione dei legali che hanno preso in esame le due offerte pervenute; offerte che si aggirano attorno al 1.200.000 euro, quindi un valore non di molto inferiore a quello richiesto con il bando di gara poi andato non aggiudicato, l’attenzione dell’Amministrazione si sposta sulla Multiservizi spa.

Quella che era nata come braccio destro ed operativo del Comune, si è trasformata, strada facendo, in un peso per l’amministrazione comunale e, come già accennato in uno degli ultimi consigli comunali del 2010, l’amministrazione dovrà seriamente prendere in esame una revisione delle strategie della Multiservizi, alla quale fanno capo tra gli altri alcuni importanti servizi, come la gestione della Casa per l’Anziano, il ciclo dell’acqua, la gestione del verde e dello spazzamento neve solo per citare alcuni dei settori in cui è impegnata la società. Una revisione delle strategie che non esclude uno scioglimento della stessa Multiservizi. “Adesso abbiamo un quadro particolareggiato della situazione – afferma il Sindaco Colli – dal quale si evince che la Multiservizi, che doveva essere il braccio destro dell’amministrazione, presenta un quadro economicamente negativo in tutti i settori. Questo, ci porterà, entro breve tempo, a rivedere tutto il meccanismo Multiservizi, a ridisegnarne le strategie affinché non sia più un serbatoio negativo per l’economia del paese. Nata con ben altri scopi oggi la Multiservizi non riesce più a soddisfare quelli che erano gli intenti iniziali. Ci troveremo anche con le minoranze ed analizzeremo a fondo il problema trovando la soluzione migliore”. All’orizzonte sembrano non esserci grandi margini di manovra nel ridisegnare le strategie se non quella di uno scioglimento della Multi servizi e di una diversa gestione delle aree di sua competenza.

Intanto anche l’iter della formazione dei gruppi di lavoro è stato portato a termine, con la definizione di tutti i componenti di ogni singolo gruppo; gruppi di lavoro, che saranno al più presto resi noti ed inizieranno ad operare e, sui quali, l’amministrazione sembra contare molto.


 


Il comunicato stampa è stato pubblicato con un link direttamente in Home Page perché la “Nuova Stagione” è tra i siti più visitati della Provincia ed è in continua crescita per gli argomenti ambientali che tratta. Per quanto riguarda la sensibilizzazione dell’opinione pubblica, mi sto rendendo conto di non combattere più contro i mulini a vento, questi risultati valgono molto di più di tutte le battaglie fatte come consigliere comunale nel passato, perchè è questa l'informazione obiettiva, ironice e provocatoria che in internet piace leggere. Nel bene o nel male, Parona è sempre più conosciuta, di conseguenza chi si occupa di questo paese, si espone sempre di più ad un giudizio critico dell’opinione pubblica.


Anche su questo abbiamo voce in capitolo per dimostrarlo:

Vedi: Rank Mondiale Alexa di oggi = 221.599

Vedi: Rank Italiano di Oggi = 5.021 (Quella di oggi è la migliore prestazione di sempre per il nostro sito)


Saluti

Soffritti Renato


Da: Soffritti Renato (Candidato Sindaco per la Lista Civica La Nuova Stagione – Comunali 2009 di Parona )

A: Sindaco di Parona Lomellina

In Ccn: Ambientalisti della Lomellina, Aderenti alla Nuova Stagione, Cittadini di Parona, Quotidiani Locali

Oggetto: Considerazioni e domande al Sindaco sull’Inquinamento di Parona Lom.

Ho letto l’articolo della Provincia Pavese di oggi, sotto allegate le domande che ho intenzione di rivolgere pubblicamente al Sindaco di Parona e le mie considerazione su quanto ha dichiarato. Se si degnerà di rispondere, le pubblicheremo sul sito www.nuovastagione.eu. Questi quesiti possono comunque servire al Gruppo Parona Giovane come spunto di riflessione per eventuali interpellanze.

con il colore marrone gli argomenti dell’articolo

in azzurro le mie considerazioni

“da quindici giorni sono due le centraline dell’Arpa”

“collocata dai tecnici dell’Arpa nell’area comunale”

Noi sappiamo, perché lo hanno detto gli esperti, che le centraline per il PM10 sono nate per rilevare le polveri sottili delle auto nelle città e vengono messe più vicino possibile ai tubi di scappamento per rilevare meglio le polveri sottili. Sentiamo ora che le centraline sono due, vorremmo capire:

Il motivo di tale scelta ?

La seconda è simile alla prima o misura altri tipi di inquinante ?

Per legittima sfiducia verso le istituzioni che governano il paese, questa è stata una scelta discussa in sinergia con il Comitato Parona Ambiente e i gruppi di minoranza ?

Per quale ragione l’Arpa ha deciso di metterne un’altra e perchè hanno scelto la zona del comune ?

Non è che ha dovuto accontentare i dipendenti o gli amministratori che a furia di respirare polveri sottili in questa quantità, temono prima o poi di fare la fine del topo?

La zona individuata non sembra essere peggiore di quella dove è adesso, una zona critica potrebbe essere quella dove ci sono le case nuove in prossimità dell’area industriale, qui abita anche l’ex consigliere Rosato che ha segnalato in passato continue lamentele da parte dei cittadini di quella zona. Per questi motivi chiediamo come mai non si è suggerito all’Arpa di metterla in prossimità di questa zona ?

Il Sindaco ha coinvolto qualche esperto per avere dei ragguagli ?

Se si chi è il tecnico ?


«Un mese fa Sannazzaro era a 90 microgrammi e noi a 50 - dice Colli - quindi non esiste il caso-Parona

«ma gli sforamenti non sono solo qui da noi, sono in tutta la Lombardia»


Questa è una dichiarazione ingannevole da parte del Sindaco di Parona, perché un giorno non crea violazione delle normative, significa solo che a Sannazzaro, che è un paese simile a Parona per le attività industriali, in quella giornata ha superato le emissioni, mentre a Parona le emissioni sono state superate per 80 volte, violando la normativa che impone di non superare le 35 Giornate. Anche Sannazzaro ha violato la normativa sul totale, ma meno volte perché si è attestata a 56 giorni. Parona, pur essendo un paese di soli 2000 abitanti è in Provincia di Pavia il comune che ha avuto la peggiore situazione ambientale anche come media annuale. E’ normale che gli sforamenti ci siano stati in tutta la Lombardia, ed è normale che a Milano siano anche superiori a Parona, l’anomalia è solo Parona che è un Paese di campagna che dovrebbe rientrane nei limiti del PM10, invece ha l’aria inquinata quasi come Milano, mentre per le nanopolveri e altri agenti tossici cancerogeni come le diossine, sono convinto che è peggio del capoluogo Lombardo. Non sta a noi comunque dimostrarlo. (Questa è la verità che va raccontata, che smentisce Colli e che dimostra che esiste un caso Parona)


Vigevano, che è confinante con Parona, ha registrato una concentrazione leggermente fuori al limite di 50 microgrammi il 6 gennaio, poi è scesa.

gli sforamenti del Pm10 sono un fenomeno comune a tutta la Lombardia, lo dice anche l’Arpa

Non sono fazioso, l’ambiente non ha colori politici, a Vigevano va il plauso di aver fatto interventi sul traffico che lo hanno reso più scorrevole, questo penso sia la causa che ha migliorato notevolmente la situazione del PM10 già a partire dallo scorso anno, aggiungiamo anche la volontà di non costruire più la centrale che avrebbe peggiorato la situazione. Per questo meritano tutti un premio: “I cittadini che hanno sostenuto il Comitato Vigevano Sostenibile, gli amministratori che hanno fatto retromarcia proponendo addirittura soluzioni sostenibili”. Vigevano rientra nella norma pertanto smentisce Colli e Trovati (anche lui nel confronto pubblico tra i candidati sindaci, ha sostenuto che il PM10 è un fenomeno generalizzato). Sono dichiarazioni veritiere, ma sono discorsi faziosi perché stravolgono la realtà. Parona confina con Vigevano, ha sicuramente meno auto che circolano e meno camini di abitazioni che fumano, pertanto dovrebbe avere valori inferiori; invece non è così. Questa è la dimostrazione che il problema di Parona non sono le auto o i camini delle stufe ma le industrie (lo ha fatto capire anche l’ASL quando ha commentato il fenomeno “nevica solo a Parona”). Dubitiamo che l’ARPA sostenga il contrario, però ha gli strumenti per smentirci, se stiamo dicendo il falso.


Anziché continuare a fare scena muta

CE LO DIMOSTRI !!!

Noi siamo sempre pronti a rettificare quanto abbiamo sostenuto fino ad ora. Se ci sono altri colpevoli, vogliamo le loro teste !!!


Se proprio si vuole parlare di un problema generalizzato bisogna dire la verità: “paesi come Parona che hanno insediato impianti inutili come l’inceneritore in zone umide come la Pianura Padana, peggiorano la situazione dell’aria a Vigevano e in tanti altri paesi della Provincia”, che magari potevano rientrare nelle norme di legge.

Aggiungo anche che una ricerca chimico-fisica svolta presso gli atenei di Bari e di Lecce ha scoperto che l’Italia è spaccata in due (anche) sul fronte delle polveri sottili: a Nord leggerissime ma molto pericolose, perché prodotte dal traffico, a Sud pesanti ma meno dannose, in quanto provenienti dal deserto del Sahara. Anche questo conferma che è un problema generalizzato, ma per rendere completa e non faziosa la dichiarazione bisogna dire chi sono i colpevoli. Parona, secondo noi, ha sicuramente le colpe anche delle polveri sottili che vanno al Sud, mentre tutti gli altri paesi della lomellina di dimensione come il nostro, non hanno responsabilità così marcate. Questa è la verità !!!

la centralina l’abbiamo solo noi, Vigevano e Sannazzaro

quindi chi non rileva il Pm10 non sa se è dentro o fuori dai limiti

Non so quali altri Comuni come il nostro abbiano due centraline fisse sul proprio territorio

Questa è la dimostrazione che il Sindaco di Parona fa delle dichiarazioni senza sapere cosa dice. Esistono delle normative che stabiliscono in che agglomerati devono essere messe le Centraline per tipologia e per tipo di inquinante. Parona stando a queste normative non avrebbe dovuto avere le centraline di rilevamento, se ci sono è perché sono state concordate con una convenzione da lui firmata per garantire che l’Inceneritore non inquinava, ed il costo del mantenimento è a carico di Lomellina Energia. Pertanto è normale che in altri paesi non ci siano le centraline, perché non ci sono le auto come in città, pertanto non dovrebbero avere valori anomali di PM10 da monitorare, a meno che hanno la disgrazia di confinare vicino a paesi come Parona o nei pressi di autostrade o arterie ad alto traffico, in questo caso sarebbe giusto tenere la situazione sotto controllo anche li.

Dovrebbero essere presi provvedimenti a livello regionale, perché un piccolo Comune di 2 mila abitanti come il nostro, non ha la possibilità di muoversi da solo in questo ambito.

Lasciamo perdere la Regione Lombardia e altri enti istituzionale che autorizzano schifezze come quelle viste a Parona. Nell’anno 2001, su un territorio di appena 9,3 Km quadrati l’ 8° censimento generale dell’Industria e dei servizi effettuato dall’ISTAT diceva che su una popolazione censita di 1698 abitanti risultavano occupati 1271 addetti in 165 Imprese. Oggi basta andare sul sito del comune per scoprire di quanto sono aumentati. Non dimentichiamoci che per loro andava bene aggiungere anche qualche centrale, una addirittura da 400MW.

Essendo responsabili di questi eccessi (alla faccia degli studi di impatto ambientale), come possiamo fidarci ancora di Colli e di chi governa la regione !!!

 


Articolo della Provincia pavese dell’11 Gennaio 2011

Parona, smog alle stelle Le polveri sottili volano al doppio del valore limite

PARONA. La scalata dello smog non trova sosta a Parona, dove negli ultimi cinque giorni la concentrazione delle polveri sottili è salita da 60 a 105 microgrammi al metro cubo. Il sindaco Silvano Colli spiega che da quindici giorni sono due le centraline dell’Arpa che registrano lo stato di salute dell’aria di Parona, «ma gli sforamenti non sono solo qui da noi, sono in tutta la Lombardia».

«Un mese fa Sannazzaro era a 90 microgrammi e noi a 50 - dice Colli - quindi non esiste il caso-Parona, in tutta la Lombardia la situazione è così». Sannazzaro, però, negli ultimi cinque giorni, non ha mai oltrepassato quota 100 ed è arrivata fino a 85 microgrammi al metro cubo. Vigevano, che è confinante con Parona, ha registrato una concentrazione leggermente fuori al limite di 50 microgrammi il 6 gennaio, poi è scesa. Non è la prima volta che Parona ha valori più alti di altri Comuni della Lomellina. «Intanto - dice il sindaco Colli - qui in zona, la centralina l’abbiamo solo noi, Vigevano e Sannazzaro, quindi chi non rileva il Pm10 non sa se è dentro o fuori dai limiti. Noi ci siamo attivati con il posizionamento di una seconda centralina, collocata dai tecnici dell’Arpa nell’area comunale. Dove sia non so, ma non sono io a dover dire ai tecnici dell’Arpa dove è meglio piazzare la centralina. Quel che conta è che mi sono attivato». Può esserci una relazione con l’alta concentrazione di industrie, oltre all’inceneritore, a Parona? «I 105 microgrammi sono stati registrati domenica 9 gennaio, quando solo un paio di aziende zono attive - spiega Colli -. Spetta ai tecnici capire se vi possono essere delle fonti locali di inquinamento, fermo restando il fatto che gli sforamenti del Pm10 sono un fenomeno comune a tutta la Lombardia, lo dice anche l’Arpa. Dovrebbero essere presi provvedimenti a livello regionale, perché un piccolo Comune di 2mila abitanti come il nostro, non ha la possibilità di muoversi da solo in questo ambito. Noi abbiamo fatto collocare due centraline dall’Arpa, quindi non siamo certamente rimasti a guardare. Non so quali altri Comuni come il nostro abbiano due centraline fisse sul proprio territorio».


Da: Soffritti Renato
Inviato:
domenica 21 novembre 2010 20.03
Ccn: Quotidiani locali, Comitati e Associazioni,Cittadini di Parona
Oggetto:
Comunicato Stampa: "
L'inceneritore di Parona è a recupero volto a valorizzare i rifiuti o solo ad eliminarli ?"


Nell’ oggetto la domanda del quesito sotto illustrato. Nel decreto che autorizza l’impianto non mi sembra ci siano i dati per stabilire con certezza che l’inceneritore di Parona Lomellina sia un impianto di recupero ad alta efficienza energetica. Riporto però i commenti di un esperto che esprime la sua opinione sull’inceneritore di Acerra che è simile al nostro perchè brucia rifiuto tal quale.


fonte La Repubblica di Napoli: http://napoli.repubblica.it/dettaglio-news/14:48-14:48/3873361

Rifiuti: esperto Cnr, basta discariche, a Napoli serve raccolta differenziata (2)

(Adnkronos) - ''Gia' in passato proponemmo la raffinazione del rifiuto, in modo tale da ricavare un combustibile di qualita' - spiega Plescia - Dalle prove fatte ci siamo resi conto che questo tipo di soluzione potrebbe migliorare il bilancio energetico di inceneritori come quello di Acerra e allo stesso tempo migliorare anche l'effetto in termini di emissioni. Invece, allo stato attuale, con una raccolta differenziata inesistente, l'impianto di Acerra, costretto a bruciare rifiuto tal quale con materiale che ha un elevatissimo contenuto di acqua, produce sostanze pericolose''. ''La direttiva 31 del 2008 prevede un grado di efficienza attualmente inimmaginabile - prosegue - in Italia e nel resto d'Europa gli inceneritori bruciano materiale povero non raffinato. Non raggiungendo l'obiettivo dell'efficienza, l'Unione europea mira a togliere gli incentivi per questo tipo di trattamento''. Plescia sottolina che ''esistono sistemi di trattamento piu' sofisticati, che prevedono una separazione completa delle materie da recuperare - sottolinea Plescia - con il recupero finale di tutto cio' che non puo' essere riciclato attraverso dei processi di raffinazione''.

(17 novembre 2010 ore 15.02)

Saluti

Soffritti Renato

 

Da: Soffritti Renato
Inviato:
domenica 21 novembre 2010
A:
Comitati
Oggetto:
L'inceneritore di Parona è a recupero volto a valorizzare i rifiuti o solo ad eliminarli ?

Considerazioni sulla DIRETTIVA 2008/98/CE del 19 novembre 2008 relativa ai rifiuti

(Dlgs definitivamente approvato dal CdM del 18 novembre 2010)

http://www.governo.it/Governo/Provvedimenti/dettaglio.asp?d=60951

E’ un quesito per un esperto, non so se dai dati di progetto potrebbe darci delle risposte. Sarebbe interessante comunque saperlo. Magari con una interpellanza o con la commissione che prima o poi istituiranno riusciremo a scoprirlo. Dai dati di progetto non mi sembra sia possibile arrivarci a meno che qualcuno riesca ad interpretarli. Provateci pure voi, se il nostro non rientra tra gli inceneritori ad efficienza energetica abbiamo un motivo in più di preoccuparci e di chiedere più accurati controlli. Nella formula noto che considerano nel calcolo anche l’energia termica che solo i veri termovalorizzatori hanno (Brescia ad esempio che fornisce il Teleriscaldamento con questo tipo di energia). Il nostro a differenza di quello di Brescia questa potenzialità non ce l’ha, pertanto dovrebbe essere penalizzato nell’efficienza energetica della formula stabilita dalla direttiva.

Vi riporto di seguito come commenta il recepimento la camera dei deputati ?

http://www.camera.it/561?appro=155&La+direttiva+2008/98/CE

Ciò avviene, soprattutto, mediante l’introduzione di soglie di efficienza energetica al fine di inquadrare le operazioni di trattamento dei rifiuti urbani in inceneritori municipali come attività di recupero o di smaltimento (art. 38; Allegato II, punto R1);

Nell'ambito delle operazioni di recupero vengono infatti riconosciuti due tipi di incenerimento: quello volto a valorizzare i rifiuti e quello volto ad eliminarli. (vedi formula sotto allegata)

E’ mia opinione che qualsiasi inceneritore non valorizzi un bel niente, comunque prendiamo atto che le normative dicono che esistono degli inceneritori con recupero ed efficienza energetica, e altri che hanno il solo fine di incenerire i rifiuti per smaltirli. I primi saranno di Classe A i secondi delle vere schifezze.

 

La direttiva sull’incenerimento dice anche:

(20) La presente direttiva dovrebbe inoltre precisare quando l’incenerimento dei rifiuti solidi urbani è efficiente dal punto di vista energetico e può essere considerato un’operazione di recupero.

(29) Gli Stati membri dovrebbero sostenere l’uso di materiali riciclati (come la carta riciclata) in linea con la gerarchia dei rifiuti e con l’obiettivo di realizzare una società del riciclaggio e non dovrebbero promuovere, laddove possibile, lo smaltimento in discarica o l’incenerimento di detti materiali riciclati.

(47)…. Inoltre, la Commissione dovrebbe avere il potere di adeguare gli allegati al progresso tecnico e scientifico e di precisare l’applicazione della formula per gli impianti di incenerimento di cui all’allegato II, R1…

(AUTORIZZAZIONI E REGISTRAZIONI Art. 23 Comma 1) Gli Stati membri impongono a qualsiasi ente o impresa che intende effettuare il trattamento dei rifiuti di ottenere l’autorizzazione dell’autorità competente. (Comma 4) Le autorizzazioni concernenti l’incenerimento o il coincenerimento con recupero di energia sono subordinate alla condizione che il recupero avvenga con un livello elevato di efficienza energetica.

Ciao

Renato Soffritti


Solo alcuni inceneritori sono considerati come recupero

pubblicata su Facebook da Renato Soffritti il giorno domenica 21 novembre 2010 alle ore 3.23


Gli impianti di incenerimento dei rifiuti solidi urbani possono essere classificati come impianti di recupero solo se la loro efficienza energetica è uguale o superiore a un fattore di 0,60 per gli impianti funzionanti e autorizzati in conformità della normativa comunitaria applicabile anteriormente al 1° gennaio 2009 e di 0,65 per gli impianti autorizzati dopo il 31 dicembre 2008.

DIRETTIVA 2008/98/CE

http://www.sistri.it/Documenti/Allegati/Direttiva_2008_98_CE.pdf

RECEPIMENTO DELLA DIRETTIVA 2008/98/CE

http://www.reteambiente.it/repository/normativa/13279_def.pdf

(Schema di Dlgs definitivamente approvato dal CdM del 18 novembre 2010)

ALLEGATO II

OPERAZIONI DI RECUPERO

R 1 Utilizzazione principalmente come combustibile o come altro mezzo per produrre energia (*)

(*) Gli impianti di incenerimento dei rifiuti solidi urbani sono compresi solo se la loro efficienza energetica è uguale o superiore a:

— 0,60 per gli impianti funzionanti e autorizzati in conformità della normativa comunitaria applicabile anteriormente al 1° gennaio 2009,

— 0,65 per gli impianti autorizzati dopo il 31 dicembre 2008, calcolata con la seguente formula:

Efficienza energetica = (Ep – (Ef + Ei))/(0,97 × (Ew + Ef))

dove:

Ep = energia annua prodotta sotto forma di energia termica o elettrica. È calcolata moltiplicando l’energia sotto forma di elettricità per 2,6 e l’energia termica prodotta per uso commerciale per 1,1 (GJ/anno)

Ef = alimentazione annua di energia nel sistema con combustibili che contribuiscono alla produzione di vapore (GJ/anno)

Ew = energia annua contenuta nei rifiuti trattati calcolata in base al potere calorifico netto dei rifiuti (GJ/anno)

Ei = energia annua importata, escluse Ew ed Ef (GJ/anno)

0,97 = fattore corrispondente alle perdite di energia dovute alle ceneri pesanti (scorie) e alle radiazioni.

La formula si applica conformemente al documento di riferimento sulle migliori tecniche disponibili per l’incenerimento dei rifiuti.


Data: 6 Novembre 2010

Da: Soffritti Renato (sostenitore dei Comitati Civici)

Ccn: Quotidiani locali, Comitati e Associazioni,Cittadini di Parona

Comunicato Stampa:Commenti sull'incenerimento dell'Inceneritore

Il 5 Novembre è stato un giorno particolare per la Lomellina. A Mortara era in programma un evento importante: Inceneritori, centrali... e la salute se ne va in fumo”.

La sala era gremita di partecipanti, gli esperti spiegavano, con informazioni inconfutabili, i danni alla salute e all’ambiente provocati dalla combustione, mentre a Parona nella stessa giornata si è di nuovo incenerito l’inceneritore. Aggiungiamo che non è la prima volta e probabilmente non sarà l’ultima. Basta andare sui Blog per trovare le solite tranquillizzanti dichiarazioni del Presidente della Società che gestisce l’inceneritore, il quale ha emesso il seguente

comunicato stampa:

 

INCENDIO ALL’INTERNO DEL PERIMETRO DELL’IMPIANTO DEL TERMOVALORIZZAZIONE DI PARONA:

DANNI LIMITATI E NESSUN IMPATTO SUL SERVIZIO PUBBLICO DI SMALTIMENTO

Parona (PV), 5 novembre 2010 – La società Lomellina Energia comunica che ieri 4 novembre alle ore 20 circa si è sviluppato un incendio che ha interessato il capannone di stoccaggio della frazione organica stabilizzata (FOS) all’interno della struttura del Termovalorizzatore di Parona.

Tutti gli elementi di messa in sicurezza sono stati subito resi operativi e, grazie al pronto e qualificato intervento dei Vigili del fuoco e del personale interno dello Stabilimento, l’incendio è stato efficacemente circoscritto.

L’incidente non ha causato alcun danno a persone.

Il celere intervento degli organi preposti nonché la disponibilità di diversi sistemi di sicurezza e di protezione ambientale recentemente implementati e potenziati, anche a seguito degli eventi accaduti nel 2008, ha preservato le aree di produzione che, pertanto, continuano a funzionare senza alcun problema garantendo la continuità del pubblico servizio.

La Società si è subito attivata presso le istituzioni competenti (Provincia, Arpa, Comune) per le dovute informative.

Le cause di questo evento sono in fase di accertamento e affidate a tecnici competenti del settore.

La Società ringrazia, infine, tutti coloro che si sono prodigati con competenza ed impegno nell’opera di spegnimento dell’incendio ed, in particolare, i comandi dei Vigili del fuoco di Pavia e Milano, l’Arpa di Pavia, il Servizio di Soccorso Pubblico 118 e le Stazioni Locali dei Carabinieri.

Il Presidente

Vincenzo Filisetti

Amministratore Delegato

Andrea Fava

Noi non siamo rassicurati da queste dichiarazioni, perché sui terreni adiacenti all’inceneritore, anni addietro sono state rilevate nei muschi diossine con valori più alti rispetto alla media provinciale, ogni incendio crea incrementi di diossine e solo un’analisi accurata sull’essere umano o nel latte materno può dire se siamo in una fase di pericolo per la salute. Direi che l’incontro di Mortara è capitato a puntino perché ha chiarito tutti questi aspetti che cittadini e amministratori dovrebbero avere finalmente compreso.

E’ già il terzo incidente che avviene nel giro di pochi anni, con le stesse modalità. Prima che ci scappi il morto, concludo con delle domande che dovrebbero essere rivolte al Sindaco di Parona Lomellina:

  • Dove è finita la commissione che doveva controllare l’inceneritore?
  • Quando il comune si decide a istituirla?
  • Quando funzionerà veramente per tutelare la salute dei cittadini e dell’ambiente?


 

Data: 18 Ottobre 2010

Da: Soffritti Renato (sostenitore dei Comitati Civici)

A: Quotidiani locali

Ccn: Comitati e Associazioni

Comunicato Stampa:Commenti sull'incontro tra i Comitati e l'Amministrazione che si è tenuta a Parona il 16 Ottobre 2010

 

Il sindaco di Parona e la sua amministrazione, hanno risposto alle domande dei comitati civici della Lomellina su salute, rifiuti, studi epidemiologici e centrali. In base alle risposte che hanno dato, solo dei tonti possono pensare che conoscono cosa siano questi argomenti. Sommi, ha cercato di giustificare la strategia dell’incenerimento, ma era ben visibile sul suo volto la tensione legata ad un’infelice esibizione di una politica fuori tempo superata dall’innovazione e dalla sostenibilità, temi che i tre comitati hanno ben spiegato loro (che fingevano di non capire) e ai tanti cittadini presenti in sala.

Quando i comitati gli hanno chiesto cosa ha portato al loro paese tutto questo (inceneritore), ho pensato alle mie tasche vuote di cittadino che è costretto a vivere il periodo della mobilità sulla sua pelle con 700 € al mese (con moglie a carico), cifra che non basta nemmeno a pagare le bollette energetiche. Sommi dice che il comune aiuta i cittadini a pagare le spese, Colli diceva che i cittadini avrebbero avuto il teleriscaldamento, io mi domando con quale delibera e con quale modalità qualcosa di questo sia vero, a meno che mi sia sfuggita o che le regole non sono uguali per tutti, questo sarebbe un fatto molto grave. Fuori dal comune è esposto solo un aiuto economico per le persone in affitto (lo avranno studiato perchè a Parona sono tutti proprietari di casa). Nei vari CAF in diversi comuni sono esposte le modalità per avere i contributi per pagare le bollette per chi è in difficoltà economica, noi abbiamo quasi 2.000.000 di Euro di entrate in più e non abbiamo il minimo aiuto.

Sommi ha detto che la raccolta porta a porta non conviene perchè è troppo costosa, potrebbe avere ragione se un consorzio viene amministrato da una politica di concertazione come quella paronese, non gli ripeto per l’ennesima volta di andare a farsi un giro a Novara perché sono dieci anni che lo dico, sa benissimo casa trova, come sa benissimo che il confronto tra i due bilanci l’abbiamo pubblicato da tempo e smentisce tutto quello che lui ha affermato.

Sulla centrale condivido la posizione di Trovati, percorrere la strada di un ricorso al TAR non sarebbe una brutta idea, meglio anticipare i tempi, non mi fiderei del Sindaco e della sua maggioranza anche se hanno espresso un parere contrario. Una critica a Trovati va fatta sulla poca furbizia: “Chi è stato complice di una politica di incenerimento, è meglio che ammetta gli errori anziché continuare a condividerli”, altrimenti i cittadini di Parona non vedranno mai nessuna diversità di vedute e Colli vincerà ancora. Meglio sottolineare quest’ultimo passaggio per fare capire agli esterni che Trovati non era un rappresentante della maggioranza, penso che in pochi l’abbiano capito.

Le TV di regime o Mediaset hanno montato più volte servizi su Parona per propagandare gli inceneritori, mi auguro che qualche tv locale o qualche spettatore abbia registrato l’avvenimento, sarebbe utile metterlo in rete perché l’insufficienza su questo tema rasenta il ridicolo, il re è nudo (sindaco di Parona) cita i nostri morti per dire al dott. Lorena Marco ( portavoce della petizione firmata dai 200 medici della Lomellina a “favore della tutela della salute e dell’ambiente”) che 90 giorni di sforamento di PM10 nel nostro paese non fanno male alla salute, propone studi anziché chiedere suggerimenti sul da farsi. Non parliamo degli altri amministratori che si sono rivolti ai Presidenti dei comitati con domande fuori dal mondo tipo: “Ditemi a cosa serve fare la raccolta differenziata, dove vanno poi a finire questi rifiuti riciclati”.

Chiunque ha seguito il dibattito e lo scambio di vedute capisce perché l’Italia è in caduta libera, il declino è inarrestabile perché chi ci governa non ragiona per interessi collettivi ma per vantaggi locali o personali.

Non è un fattore di colore politico è una generalizzata convinzione che ci sia qualcosa che non stia più funzionando in Italia. Con chiunque parlo, anche con coloro che hanno idee opposte alle mie (siano essi politici o semplici cittadini), hanno la convinzione che siano caduti gli ideali, che non valgono più niente i principi, che tutto stia diventando più complicato, difficile e costoso o senza soluzioni. Questi sono segnali di un malessere diffuso e trasversale, il sistema sta crollando e la TV ci mostra solo situazioni non vere e irreali. Fino a ieri pensavo che i comitati dovevano essere apolitici e apartitici, oggi invece penso che dovrebbero proporre una politica vera senza colori e barriere perché i politici si sono estinti, quelli che vediamo sono degli incapaci scelti con un sistema elettorale che seleziona le persone in base alla loro più elevata incapacità e dipendenza e infettano anche le realtà locali. La nuova strategia dei comitati dovrebbe diventare l’aggregatore del malcontento diffuso per favorire una nuova classe politica che rispetti i principi e gli ideali in cui dichiara di credere pur mantenendo le diversità di vedute o di programma. E’ necessario farlo, perché la gente non crede più a niente e in nessuno.

Sul comportamento umano non ci capisco più niente, per noi tutto è semplice, scontato e conosciuto, non è detto però che sia comprensibile a tutti, magari non abbiamo trovato il modo per farci capire, magari parliamo due lingue diverse.


 

Data: 16 Maggio 2010
Da: Soffritti Renato (sostenitore dei Comitati Civici)
A: Quotidiani locali
Ccn: Comitati e Associazioni
Comunicato Stampa:Conferenza sulle diossine di Parona

Un plauso al comitato per la Salute e l'Ambiente di Parona che invita un professore a spiegare cosa sono le diossine (conoscerle per evitarle), un tema che dovevano affrontare le istituzioni, invitando magari il Prof. R.M. Cenci ad illustrare i risultati frutto dei sui studi.

Ho letto le solite rassicuranti teorie di Sommi (vedere articolo allegato), come imprenditore di bonifiche ambientali dovrebbe conoscere meglio di noi il paese in cui risiede, ma finge di non vedere e di non capire. Anziché parlare per bocca dell’Arpa, dovrebbe invitarla a partecipare a qualche riunione pubblica perché abbiamo anche noi qualche domanda da fargli. Sommi, anziché esprimere opinioni in materia, dovrebbe rassicurare i cittadini coinvolgendo gli enti interessati, perché siamo stanchi di sentire le solite filastrocche, la realtà di questo paese parla da sola e tutti ormai la conoscono.

Parona è il paese dell’inceneritore, basta andare a leggere le analisi di R.M. Cenci, per capire che non dovremmo stare tanto tranquilli. I limiti della legge Italiana sono contestatissimi - vedere nell’allegato “Limite-Mangimi” per sapere, cosa chiedono di rispettare a Taranto.

Gravi sono stati i casi di contaminazione nella carne di pollo o del latte materno in prossimità di inceneritori o fonti inquinanti come Brescia, Montale,Taranto ecc. ecc.

A differenza del Comitato di Parona che ha iniziato da poco, altri comitati in Lomellina certi temi li conoscono da tempo (abbiamo fatto anche degli esposti e abbiamo criticato il silenzio dell’Arpa stessa), non possiamo certo stare zitti su certe affermazioni di Sommi.

Gli studi effettuati da R.M. Cenci a Parona si basano sul limite di:
WHO-TEQ values for PCDD/Fs > a 10 ( che è un limite di legge oggi contestato)

Senza il raddoppio dell’inceneritore, pur nel rispetto di questi limiti (ripeto oggi contestati), lo studio segnalava una criticità per Parona (da notare che nel tempo è andata sempre aumentando fino a raggiungere il valore di 4,6 pg/g). Questi erano i valori raggiunti nel 2006 (nel tempo aumentano perché la diossina si accumula).

Pertanto vi anticipo le domande che suggerisco di fare al professore

Se la matematica non è un’opinione, oggi dopo il raddoppio dell’inceneritore di Parona i dati sulle diossine dovrebbero essere diventati alquanto critici. Se la situazione è diventata critica, non sono tanto certo che la provincia di Pavia commissionerà altri studi a R.M. Cenci.

E secondo Sommi, dopo le polveri sottili, noi dovremmo stare tranquilli anche con le diossine.


NB) Nei commenti sono citate anche le relazioni di R.M. Cenci per verificare la veridicità della fonte.

Commenti e domande da fare al Professore:

A Parona le Diossine sono state studiate e analizzate ma le istituzioni non ne hanno mai parlato.

Vi riporto in sintesi la relazione tratta da:
“DIOXINS, TRACE ELEMENTS, BIOINDICATORS AND BIODIVERSITY IN SOILS di Roberto M. Cenci and Fabrizio Sena” EUR 23935 EN - 2009

Che parla di:
-Il suolo della Provincia di Pavia.
Valutazione della concentrazione di composti organici e inorganici persistenti attraverso lo sviluppo di una monitoring network del suolo (2006).
EUR 22132 IT. ISBN 10-92-894-8619-8. 128 pp.
-Il suolo della Provincia di Pavia (Parte due).
(2007) EUR 22132 IT/2. ISBN 92-79-03877- x. 238 pp.

La situazione prima del raddoppio dell'inceneritore (2006) era questa:
(riporto la traduzione del rapporto dall’inglese)
<Inizio traduzione>
Solo una zona ha un’ alta presenza di PCDD / Fs livelli in WHO-TEQ, ma era significativamente al di sotto il limite imposto dal decreto legislativo 152.
E 'a nord-ovest della provincia e corrisponde a Par A (Parona A), con un livello di 4,6 pg/g.

… in tutta la provincia, i rimanenti settori hanno mostrato bassi livelli entro 0,78 e 1.8pg/g,
Un'eccezione è rappresentata dal PAR A, B (Parona)
dove ci sono principalmente epta-e octa-diossine (HpCDD, OCDD).

Nel 2002 era : WHO-TEQ values for PCDD/Fs pg/g = 1,8
Nel 2005 era : WHO-TEQ values for PCDD/Fs pg/g = 2,3
Nel 2006 era : WHO-TEQ values for PCDD/Fs pg/g = 4,6

<Fine traduzione>

Questa è la dimostrazione che si accumulano nel tempo.
Dopo il raddoppio a che valori siamo arrivati ?

Come potete osservare i valori aumentano nel tempo
Mi chiedo se abbiamo già superato i limiti di legge?

I dati del 2006 sembrano critici
Chi garantirà che continueranno i controlli?

Ogni legislatura ha sempre nominato una commissione di controllo dell'inceneritore
Perché questa legislatura non l'ha ancora istituita?

I fanghi in agricoltura favoriscono la diffusione della diossina nella catena alimentare.
Non sarebbe sensato in presenza di un inceneritore vietarli?

Alcune domande che ritengo legittime.

Le diossine sono subdole, sia che siano basse che alte come valore, dipende come interagiscono nella catena alimentare. Al riguardo vi suggerisco di leggere cosa ha detto il Prof. Zecca a Lomello (è stato escluso dagli ultimi studi di monitoraggio a Parona, ho tradotto in testo il suo intervento), penso sia questa la strada da seguire per essere più tranquilli. A Parona ogni studio riserva sempre delle sorprese negative. Il prezzo più alto lo pagheranno i più giovani.
Se poi volete farvi quattro calcoli su come siamo messi a diossine, il documento del prof Federico Valerio dice come farlo (tutti i dati di progetto dell’inceneritore di Parona equivalgono al calcolo effettuato dal Professore, cambia solo il quantitativo giornaliero di rifiuti che per Parona è di 380.000 t/a che equivalgono a 1041 t, al giorno).

Parona, contro il pericolo diossina
la Provincia Pavese — 11 maggio 2010

PARONA. La parola diossina evoca il ricordo del disastro avvenuto a Seveso nel 1976, quando una nube tossica fuoriuscì dallo stabilimento chimico dell’Icmesa diffondendo elevate quantità del potente cangerogeno. Conoscere il problema è il primo passo per aumentare il livello generale d’interesse e di vigilanza anche in un paese come Parona ad alta densità di industrie e di realtà produttive. Per approfondire l’argomento il Comitato dei cittadini di Parona per la salute e l’ambiente ha organizzato l’incontro pubblico «Diossine: conoscerle per evitarle», che si svolgerà venerdì 21 maggio, alle 21, in aula consiliare. Interverrà come relatore Giorgio Fedrizzi, responsabile del Laboratorio chimico degli alimenti dell’Istituto zooprofilattico sperimentale di Lombardia ed Emilia Romagna (Izsler). «Da allora incidenti di questo genere non si sono più verificati in Italia e molto è stato fatto sotto il profilo scientifico, tecnico e normativo per abbattere le emissioni prodotte da specifici processi industriali, come centrali termoelettriche, inceneritori, fonderie, industrie cloro-chimiche e cartarie, per monitorare l’impatto ambientale e sanitario delle diossine e controllarne la presenza nella catena alimentare», spiega Piero Firpo, presidente del Comitato dei cittadini. Il Comune, che ha concesso l’aula consiliare, commenta per bocca dell’assessore Mauro Sommi: «Ben vengano convegni come questo, ma, Arpa e Asl hanno ribadito più volte che nel nostro paese non esiste pericolo di diossina». Il Comitato dei cittadini ammette gli indubbi progressi nel campo della prevenzione: «Ma episodi di contaminazione come quello in atto a Taranto, causato dalle emissioni rilasciate per anni dall’impianto siderurgico dell’Ilva, sono la dimostrazione che tecnologie inadeguate e controlli insufficienti possono far insorgere, lentamente e senza clamore, gravi forme di inquinamento che rischiano di passare inosservate e sono per questo sono ancor più pericolose». Durante il convegno si capirà quali metodi d’indagine permettono di scoprire se le diossine sono presenti a Parona e in Lomellina. - Umberto De Agostino

Data: 15 Febbraio 2010

Da: Soffritti Renato (sostenitore dei Comitati Civici)

A: Quotidiani locali

Ccn: Comitati e Associazioni

Comunicato Stampa:Opinioni su Scalo Ferroviario e Combitalia

Riguardo l’articolo in fondo allegato, ho saputo che in paese si è fatto un gran parlare. In qualità di ex consigliere comunale, rispetto ai tanti attori che hanno fatto dichiarazioni di parte, la mia opinione è sicuramente la più credibile perché non ho mai governato con nessuno e sono sempre stato in conflitto con i due Sindaci di Parona. Ho seguito l’audizione del Presidente della Multiservizi, sono convinto delle ragioni sul buco di bilancio causato da opere pagate ma non realizzate da parte di Combitalia, ma ritengo prematuro esprimere un giudizio definitivo senza sapere le ragioni del Socio di minoranza. L’attuale Presidente della Multiservizi, è comunque un avvocato di parte, perché nominato dalla maggioranza, non può certo entrare in particolari che hanno caratterizzato la scorsa legislatura che sono, secondo il mio punto di vista, la causa del disastro economico di questo paese. Una valutazione neutra sull’economia è sicuramente quella fatta dal Commissario

Come Governo Ombra di Parona avevamo da tempo relazionato su questo e sulle:

Società e i Mutui

Proponendo al Sindaco e invitando le minoranze a presentare delle :

Interpellanze

Come potete osservare abbiamo anticipato di mesi le conclusioni del Presidente su Combitalia:

  • La Combitalia s.r.l. è, a norma di statuto, una società che si prefigge scopi prettamente industriali e commerciali, questo è ben descritto nel suo statuto societario pertanto non è conforme alle prescrizioni previste, ne consegue che il consiglio comunale, ai sensi dell’art. 49 dello statuto dell’ente e alla luce della disciplina vincolistica introdotta con le norme previste nella finanziaria per il 2008, deve avviare il programma di cessione a terzi di tale partecipazione indiretta nel rispetto delle procedure a evidenza pubblica, nei modi e nei tempi indicati.

Tutto il resto l’ho spiegato nella relazione fatta sul

Consiglio Comunale del 14 Aprile

 


In sintesi si può riportare tutto a questa logica considerazione:

Colli è l’origine di tutti i mali, sia ambientali che economici

Ha nominato il suo successore che gli ha fatto il ribaltone, in questa fase è successo ogni cosa:

-Pettegolezzi,

-Interferenze

-Deleghe e Revoche

-Nomine e Dimissioni

-Continui battibecchi tra Colli e la Ganzi

-Modifiche di convenzioni e proposte di revoche

-Cambi continui dei c.d.a. della Società (incluso i Presidenti)

-Nessuna trasparenza amministrativa sulle Società

- ecc. ecc.

In situazione come queste è evidente che la macchina amministrativa si inceppa incluso i controlli sulle società, nulla può funzionare, meno male che è arrivato il commissario anzitempo, altrimenti i danni sarebbero stati superiori. Tutti sono stati colpevoli, meno chi è stato eletto per fare opposizione ed è l’unico che ha rispettato il mandato elettorale: “il sottoscritto”.

Distinti Saluti

Soffritti Renato (cell:333-6025582)

 

La Provincia Pavese martedi' 20 aprile 2010

I problemi finanziari del Comune e il caso del raccordo ferroviario

Parona, Ganzi va all'attacco «Se ho rubato, indagatemi»

PARONA. «Se sono una ladra, invito la magistratura e la Guardia di finanza a intervenire per una verifica sul mio conto in banca affinché sia fugato il minimo sospetto sulla mia onestà e sulla mia correttezza». L'ex sindaco Giovanna Ganzi gioca d'anticipo sulle voci che circolano in paese, secondo cui avrebbe lasciato un buco nel bilancio comunale intascandosi risorse dei paronesi. Torna a salire alle stelle lo scontro fra Ganzi, sindaco dal 2004 al 2008, e il suo predecessore-successore Silvano Colli, rieletto sindaco l'anno scorso. L'ex sindaco Ganzi, 82 anni, invierà una lettera aperta ai cittadini di Parona per replicare agli «attacchi indegni e al comportamento inqualificabile», della maggioranza di Silvano Colli.

«Non voglio accusare né difendere nessuno, ma dal 1970 in sette legislature non ho mai avuto problemi nel settore finanziario del Comune. Ci sono stati solo con la giunta Ganzi», la replica di Colli. Negli ultimi consigli comunali la maggioranza Insieme per Parona ha fatto rilevare la difficile situazione finanziaria del Comune «ereditata dall'amministrazione Ganzi». Pur non essendo più in consiglio, Giovanna Ganzi è stata difesa dalle minoranze di Parona viva e Parona giovane, ma ora ha scelto di fare da sé «visto che si continuano a sollevare dubbi e allusioni». E lo fa snocciolando qualche dato: «Nel 2004, sindaco Colli, abbiamo approvato un bilancio di previsione che pareggiava a 12 milioni e 120mila euro: l'anno successivo, con me sindaco e Colli vice e assessore al Bilancio, la cifra era precipitata a 5 milioni e 45.245 euro. Solo la mia giunta ha voluto approvare un bilancio reale per non creare facili illusioni e aspettative ». Poi affronta il capitolo Combitalia, là società che dovrebbe costruire il raccordo ferroviario, fermo da due anni. «Nell'aprile 2004 Colli diede disposizioni alla Parona Multiservizi spa di acquistare il 51% delle azioni della Semel, firmataria del progetto di costruzione del raccordo. — aggiunge — Ma le leggi attuali dicono che un ente pubblico, quale il Comune, non può gestire un raccordo ferroviario. Dunque, Colli non screditi la mia persona e le persone che lavorarono con me». In paese la tensione è alta. La maggioranza, da Colli al vice Gianbattista Bianchi all'assessore Mauro Sommi, controreplica in questo modo: «Ma dov'era Ganzi fino al 2004? A fianco del sindaco Colli, con cui ha condiviso i bilanci».

Umberto De Agostino

L’EX PRESIDENTE

Brunazzi: «Combitalia, tutto regolare»

PARONA. «Durante la mia presidenza durata 10 mesi ho rispettato le normative dando corso ai pagamenti, instaurando una procedura di contestazione su alcune fatture ed esercitando i compiti di sorveglianza». Chiara Brunazzi, ex presidente di Combitalia, partecipata della Parona Multiservizi spa e oggi consigliere della minoranza Parona viva, rompe il silenzio. Secondo Giulio Colli, presidente della Multiservizi, sono gli ex amministratori di Combitalia che devono chiarire il buco da due milioni di euro registrato fra il 2006 e il 2007. «Chi oggi accusa allora era la minoranza che forse non ha controllato in modo adeguato», afferma il capogruppo di Parona viva, Luca Trovati.


Data: 15 Febbraio 2010

Da: Soffritti Renato (sostenitore dei Comitati Civici)

A: Quotidiani locali

Ccn: Comitati e Associazioni

Comunicato Stampa: La storia dell’Inceneritore di Robbins

Chi ha visto Avatar di James Cameron (in questi giorni in programmazione a Parona), inconsciamente ha odiato la sua stessa specie. L’Avatar era un Alieno umano per gli abitanti del pianeta Pandora, più o meno quello che mi sono sentito io a Parona come ecologista in questi anni, con la differenza che questa comunità anziché essere unita nel difendere l’ambiente, era unita per distruggerlo.

Ho assistito alla riunione del nuovo comitato,ho notato che hanno aderito cittadini che fanno parte di tutte le forze politiche del paese, questa è cosa buona, ma io ho deciso di non aderire.

Oggi sono un aderente del WWF della Lomellina, insieme a loro ho sostenuto tutte le iniziative per difendere Parona e questo territorio dagli scempi caduti dall’alto, questo paese sapeva cosa gli stava capitando e non ha fatto niente per evitarlo.

Una comunità incapace di difendere il proprio ambiente è una comunità priva di dignità e senso di appartenenza, tutti sapevano che un giorno o l’altro la verità su Parona sarebbe venuta a galla, troppo comodo differenziarsi ora dopo essere stati complici di quanto è capitato, avevano l’intelligenza per capire e facevano finta di non sapere, avevano la possibilità di esprimere un’opinione ma sono stati zitti, avevano la professionalità per tutelare la salute, ma erano latitanti. Rimanga almeno “La memoria storica” su chi ha sempre informato e dimostrato che tutto questo era un grave danno, sia economico che ambientale per la collettività.

Senza critica alcuna, con 15 anni di ritardo la comunità di Parona diventa ambientalista, inutile dire che ormai il danno è fatto, può servire semmai per limitare ulteriori disfacimenti, se saranno capaci di influenzare i cittadini in modo da impedire a questa amministrazione di fare altri disastri.
Con metodi e comportamenti diversi, magari riescono nell’intento, anche perché la comunità non ha eletto in consiglio comunale l’alieno che li contrasta. l’Avatar, per il momento, preferisce osservare con distacco gli eventi con opinioni indipendenti.
Sull’inaugurazione del nuovo comitato intendo pertanto esprimere commenti e suggerimenti a mezzo stampa.
Ho sentito tra gli interventi del pubblico un cittadino che non condivideva un mio intervento sull’inceneritore di Parona. Sosteneva leggendo i suoi appunti, che l’inceneritore di Robbins (US) della Foster Wheeler non era il gemello di Parona perché era di 10 anni più vecchio.

Suggerisco al comitato di dare una corretta informazione ai cittadini di Parona. Se si vuole essere credibili bisogna isolare i portavoce del sindaco, che fino ad oggi (magari per un posto di lavoro in famiglia all’inceneritore),l o hanno aiutato a diffondere falsità sull’ambiente. Un comitato ha il dovere di informare correttamente, dicendo che a Vigevano negli anni della costruzione, il Dir. Carlo Vella dell’Informatore Vigevanese ha organizzato un dibattito pubblico sul tema dell’incenerimento, dove si è parlato anche dell’Inceneritore di Robbins (peccato che i Paronesi erano assenti). Un comitato deve ricostruire la verità tramite una ricerca approfondita, a tale proposito li invito a leggersi la documentazione pubblicata sul mio sito: www.nuovastagione.eu, così possono smentire i soliti noti.

L’inceneritore di Parona è il gemello di Robbins (stessa tecnologia a letto fluido l’unica variante è il quantitativo bruciato). E’ stato chiuso nel 2000 dall’EPA (Environmental Protection Agency US) perché ha violato i limiti federali di emissione dello Stato per il monossido di carbonio, idrocarburi totali, e l'opacità (la quantità di luce oscurata). Inoltre, il superamento dei limiti operativi sono causa di una inefficiente temperatura dei gas di combustione durante quel periodo. Queste anomalie possono provocare la formazione e l'emissione di sostanze tossiche, come le diossine e i furani. Gli investitori che hanno comprato 321 milioni di dollari in obbligazioni saranno fortunati se riusciranno a recuperare 35-45 centesimi per ogni dollaro investito (si saranno rifatti sulla salute degli Italiani).

Gli impianti di incenerimento degli Stati Uniti sono la tecnologia più impopolare. Dal 1985, negli Stati Uniti, oltre 300 inceneritori di spazzatura, sono stati fermati o sospesi. Nel 1985, la California aveva in programma 35 inceneritori, solo 3 sono stati costruiti, gli altri non sono stati accettati. Nel 1985, nel New Jersey il programma prevedeva 22 inceneritori di spazzatura, solo 5 sono stati costruiti. Un sesto previsto per Mercer County, è stato finalmente sospeso, dopo molti anni di lotta, nel novembre 1996. Dal 1994, sono stati più gli inceneritori chiusi che quelli aperti.

Lo sviluppo degli Stati Uniti a un punto morto, nel 1998 (anno in cui è partita la costruzione a Parona) non vi è stata una proposta attiva per costruire un inceneritore di spazzatura di dimensioni significative (cioè superiori a 40 tonnellate al giorno). L'ultima proposta è stata considerata quella della Foster Wheeler nella città di Pennsville, NJ. Non solo i commissari della contea hanno respinto questa proposta ma Foster Wheeler ha dichiarato che è una sconfitta umiliante per l'inceneritore a letto fluido che essa ha costruito a Robbins nell’Illinois, si tratta di uscire dalla Waste-to-energia attività di incenerimento negli Stati Uniti. Diverse altre grandi società hanno tirato fuori il business degli inceneritori negli Stati Uniti, tra cui Combustion Engineering, Blount, Dravo, Westinghouse, General Electric e Ebasco. Questo lascia solo tre attori principali: Ogden Martin, Wheelabrator e American Refuel. Due di questi sono di proprietà di grandi imprese di rifiuti (WMI e BFI) che possono coprire le loro perdite sul fronte inceneritore con gli sviluppi in altri settori della loro attività di rifiuti.

Movimenti di Giustizia Ambientale (The Environmental Justice Movement) negli Stati Uniti hanno constatato che il razzismo ambientale esiste, nota è “la battaglia per l'inceneritore di Robbins a Chicago” Comunità afro-americane, come Robbins, sono stati descritti a livello ambientale come "zone sacrificate" (Bullard 2000), mentre intere nazioni e regioni del Terzo Mondo sono stati denominati come discarica globale" global dumping ground” (Moyers 1990) e di dipendenza "per le nazioni industrializzate". Lo studio storico del caso, rende chiaro, un focus sui processi socio-politici che l'inceneritore di Robbins ha fatto emergere, rivelando un processo più complesso di quanto si possa credere. Questo è stato un caso di razzismo ambientale, hanno sostenuto. Mentre la società non aveva a cuore la comunità, la comunità era in una situazione finanziaria difficile si sentivano di non avere scelta, ma hanno portato l’inceneritore in tribunale. La coalizione EJ si è basata su una duplice strategia. In primo luogo, hanno messo in luce l'impianto di Robbins incorniciandolo come razzismo ambientale. In secondo luogo, hanno cercato di abrogare la legge “Retail Rate”. Senza di essa, Foster Wheeler le imprese dell’inceneritore e altri perderebbero profitti. Nel 1993, quasi una dozzina di comuni a sud della periferia approvano risoluzioni opposte all'inceneritore di Robbins. Ciò significava che le potenziali fonti regionali di spazzatura per alimentare questi inceneritori sono andati via via diminuendo (in Italia continuano a prelevarli dalle nostre tasche si chiamano Certificati Verdi o CIP-6 che dovevano andare alle energie rinnovabili) - L’inceneritore di Parona li riceverà fino all’anno 2014.

Se negli Stati Uniti l’Incenerimento è razzismo ambientale, in Italia è una discriminazione sociale e di classe. Parona (la sacrificata) è stata scelta dalla lobby politica trasversale favorevole agli inceneritori, perché sapeva prima di cominciare come sarebbe andata a finire.

 

Come sempre per verificare la veridicità di quanto dichiarato e per eventuali approfondimenti vi suggerisco i seguenti link:

http://www.epa.gov/region5

http://www.mauirecycles.com/incineration_mauitime.htm

http://reason.com/archives/2001/07/01/waste-of-energy

http://www.mindfully.org/Air/Connett-Waste-Incineration-24nov98.htm

 

 


Visto che la minoranza Parona Viva sembra un pò smorta e Parona Giovane - La voce del futuro in consiglio non ha ancora aperto bocca (sembra che Trovati parli anche per questa minoranza silenziosa), suggerisco con il comunicato stampa: "La verita sulla scuola Materna e l'Asilo nido" come fare opposizione. Questo è sicuramente quello che vogliono sentire i cittadini dalle minoranze. Colli e io quando eravamo minoranze, abbiamo condiviso tante tematiche, questo denota una furbizia politica da parte sua, le minoranze sembra non abbiano nemmeno questa dote, grave carenza per chi pensa ad un'alternativa per il futuro.

Renato Soffritti


data: 15 Agosto 2009

Da: Renato Soffritti (sostenitore dei Comitati Civici – iscritto al PRC di Mortara)

A: Quotidiani locali, Comitati e associazioni

Vorrei commentare l’articolo allegato in qualità di esperto di tematiche ambientali, conoscenza maturata in quindici anni di attività grazie alle informazioni acquisite ascoltando esperti e professori che conoscono materie quali l’ecologia e la medicina, non ultimo il prof. Zecca, citato nell’articolo - a Lomello ha ben spiegato cosa è necessario fare a Parona (vedi la sua relazione sul sito della Nuovastagione )

Studi epidemiologici in situazioni meno compromesse della nostra sono durati decenni, da noi non servono a niente perché il campione non è nemmeno rappresentativo, su questo argomento condivido in pieno con l’esposizione fatta del dott. Brunoldi.

Studi epidemiologici sugli inceneritori sono stati già fatti a livello Europeo e ne abbiamo pubblicato un’ampia sintesi con le relazioni dei medici. Proprio dalle parti di Coriano dove sono stati fatti questi studi, pochi giorni addietro è morto un bambino con un tumore alla prostata, caso rarissimo per questa età, i genitori quando hanno scoperto la natura delle nano particelle che aveva nel corpo hanno deciso di denunciare le società di incenerimento. Eminenti professori quali il dott. Montanari e la dott.sa Morena Gatti hanno studiato le nano patologie e gli effetti sulla salute umana anche sui soldati dei Balcani, quando hanno iniziato a dimostrare la pericolosità per l’uomo, le lobby del profitto hanno ostacolato il loro lavoro (nota vicenda microscopio), abbiamo raccolto fondi in tutta Italia per comprarne uno nuovo, è stato donato con i nostri soldi ad una Onlus per i loro studi, ma qualcuno è riuscito a creargli nuovi problemi.

A Parona và sicuramente peggio, anziché studiare i terreni fanno studi epidemiologici, anziché analizzare il capello di un campione di cittadini residenti in prossimità dell’area industriale per cercare i metalli pesanti nel corpo, studiano i muschi, anziché far pascolare una mucca o una capra nei terreni limitrofi per cercare la diossina nel latte, fanno l’analisi del colesterolo.

Il mio sito è nato per informare, siamo nel periodo delle ferie e malgrado mancano i visitatori locali, non perde posizioni rimanendo tra i più consultati del territorio (vedi PageRank). Aumentano i visitatori da ogni città, dall’analisi delle statistiche scopro dove vengono insediati nuovi inceneritori, lo dice la quantità di documentazione consultata, mi contattano ovunque per delucidazioni o suggerimenti.

Una volta andavamo noi da loro per spiegare perche sono inutili, oggi senza spreco di energie trovano tutto quello che occorre per sensibilizzare l’opinione pubblica, ho pubblicato una premessa per indirizzarli sui documenti di maggiore rilevanza.

Colli oggi non ha più una maggioranza bulgara, metà paese non condivide la sua politica, sui temi ambientali i due terzi non la pensa come lui. Se ha intenzione di fare una seria analisi del territorio finalizzata alla prevenzione e alla cura della salute del cittadino posso offrire la mia collaborazione gratuita.

Nel caso contrario, non sono il solo a pensarlo: “deve augurarsi che non capiti a noi o a un nostro famigliare la lunga agonia di quel bambino di Coriano, capirebbe in pochi istanti quanto fa male l’incenerimento”.

Come dato statistico di un singolo cittadino, la mia salute oggi non è delle migliori (tanti sintomi simili riscontrati in aumento negli studi epidemiologici degli inceneritori di Coriano o di quelli sulle polveri sottili ).

Ritengo che non avere un rappresentante in consiglio comunale può essere un vantaggio, vi anticipo che passate le ferie la Nuovastagione diventerà il governo ombra di Parona, seguirò i consigli comunali, pubblicheremo interpellanze e interrogazioni come le altre liste, inviteremo le minoranze a considerarle ed aggiungere argomentazioni. E’ nel loro interesse farlo anche dichiarando di non condividere alcuni punti, come è nell’interesse del Sindaco considerarle e rispondere. Non intendiamo schierarci con nessuno, valuteremo in base ai fatti, nel rispetto degli ideali e nei principi in cui crediamo.

Abbiamo un sito che a Parona e nel territorio è notevolmente seguito, è giusto utilizzarlo anche per questo.

Saluti

Soffritti Renato

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WEB: www.nuovastagione.eu


Parona, l'indagine sulla salute Il medico: «Numeri troppo esigui»

la Provincia Pavese — 12 agosto 2009 pagina 28 sezione: CRONACA

PARONA. Tornano le indagini sanitarie sui cittadini, sulle industrie e sull’ambiente. Il sindaco Silvano Colli annuncia la ripresa delle analisi da condurre a tappeto su tutto il territorio comunale con lo scopo di verificare la presenza di eventuali problemi legati all’inquinamento. Fu proprio Colli che, alla fine degli anni Novanta, fece inserire nella convenzione con Lomellina Energia, società che gestisce l’inceneritore, una somma da destinare agli studi dei professori dell’Università di Pavia. Ora a Parona, paese di circa 2mila abitanti con la più alta concentrazione di attività industriali della Lomellina (e, di conseguenza, di smog), ritorneranno i collaboratori di Maria Teresa Tenconi, che guida la sezione di igiene del dipartimento di Medicina preventiva, per avviare quella che sarà la terza indagine epidemiologica della storia paronese. «Chiederemo ancora a Lomellina Energia di finanziare questa indagine per la salute degli abitanti: coinvolgeremo anche i professori Carlo Alberto Redi ed Ermenegildo Zecca, esperti di igiene ambientale», assicura Colli. Due anni fa la seconda indagine della professoressa Tenconi aveva segnalato la crescita delle malattie respiratorie: era aumentato il numero di persone affette da asma bronchiale (5.1% nel 2007 contro il 3.5% del 2000), mentre diminuiva quello dei malati di bronchite cronica (4% nel 2007, 8.3% nel 2000). L’indagine fu eseguita su un campione d’età compresa tra 15 e 74 anni: risposero 401 cittadini (192 maschi e 20 femmine) pari al 27% dei convocati, di cui 47,9% maschi e 52.1% femmine. Anche in questa indagine, come in passato, si riscontrarono al primo posto le gastroduodeniti seguite dall’ipertensione arteriosa. La prevalenza di soggetti che dichiararono di essere affetti da bronchite cronica diminuiva (4% nel 2007 e 8.3% nel 2000), mentre aumentava quella di soggetti affetti da asma bronchiale (5.1% nel 2007 e 3.5% nel 2000). «Si rileva una minor partecipazione rispetto al 2000 nonostante i tentativi di sensibilizzazione - spiegava la professoressa Tenconi -. Il fenomeno può essere in parte spiegato dal fatto che, nelle indagini ripetute all’interno della stessa popolazione, si verifica sempre una riduzione, anche se la bassa adesione potrebbe rendere più difficile l’interpretazione dei risultati». Ma oggi c’è chi contesta questo modo di agire. «Credo che il sistema dell’indagine epidemiologica non porti ad alcun risultato perché basato su numeri troppi esigui - commenta Giovanni Brunoldi, medico di base e uno dei promotori del comitato La nostra Parona -. Non si riesce a comprendere la variazione di una patologia. E poi a che cosa serve conoscere il tasso di colesterolo nel sangue?». Umberto De Agostino




Risposta al Direttore della IVM Chemicals di Parona (PDF 23 KB)

Autore: Renato Soffritti

La Provincia Pavese — 23 aprile 2009 pagina 29 sezione: CRONACA

Nuova industria, Parona pensa all'indotto

PARONA. La Lomellina (e Parona in particolare) come l’Est Europa, dove le aziende “delocalizzano” la produzione per abbattere i costi? «Non proprio - spiega l’ex sindaco Silvano Colli - Ma certo il gruppo Ivm, leader nel settore vernici per legno, trasferirà qui la sede amministrativa e un’ulteriore parte della produzione, perché ha trovato condizioni favorevoli a completare un progetto avviato nel 2000». Ovvero: «Terreni adatti a costruire, viabilità e collegamenti adeguati, anche ferroviari. E un ottimo rapporto con gli amministratori di allora». Primo cittadino di Parona per trent’anni consecutuvi, fino al 2004, Colli è di nuovo candidato sindaco alle amministrative di giugno. C’era lui alla guida del Comune, quando il progetto Ivm è partito con l’inaugurazione della Intercoating, lo stabilimento costruito in via della Stazione. «Il trasferimento in Lomellina della sede amministrativa del gruppo dagli uffici di Milano - commenta Silvano Colli - e successuvamente di tutta l’attività produttive Ivm valorizzerà fortemente la zona, e non solo creando nuova occupazione per tutta la Lomellina. Creerà indotto e incentiverà probabilmente anche il mercato immobiliare». Per il momento, però dalle agenzie della zona - di Mortara in particolare - non risultano richieste di case in affitto o vendita in relazione ai nuovi insediamenti. La speranza, però, è che Parona si trasformi con il tempo in una nuova Sannazzaro (con le dinamiche create dalla raffineria Eni e attività collegate) con vantaggi anche per il mercato delle case. Intanto, sulla stessa linea di Silvano Colli si schiera l’imprenditore paronese Mauro Sommi, titolare di Aboneco (bonifiche ambentali), e consigliere di opposizione nell’ultima amministrazione comunale, chiusa da un commissariamento. «Ci sarà un nuovo impulso per l’economia dell’intera zona - dice Sommi - attirando probabilmente anche altri operatori. Senza nessun reale pericolo per l’ambiente». Di parere opposto è invece Renato Soffritti, altro aspirante sindaco alle prossime amministrative. «Gli insediamenti industriali a Parona sono fortemente cresciuti negli ultimi anni. Ma anche l’inquinamento ambientale», commenta. E aggiunge: «I valori del Pm10 (le polveri sottili disperse nell’atmosfera) non sono scesi nei periodi in cui era fermo il termodistruttore per rifiuti, e neppure in caso di stop della Vedani Metalli. E si sa che la prima causa di inquinamento dell’aria sono le produzioni di vernici come quella di Intercoating». Aggiungere attività produttive dello stesso tipo a Parona, secondo Soffritti, andrebbe a peggiorare la situazione di un territorio già parecchio a rischio. «Una valutazione preventiva di impatto ambientale è fondamentale - sottolinea Mauro Pigozzo, altro aspirante sindaco - in un territorio già decisamente ricco di insediamenti industriali come il nostro».

(ha collaborato Umberto De Agostino)