Discariche

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Discarica ceneri dell'Inceneritore

Scritto da La Nuova Stagione on . Postato in Ultime

la Provincia Pavese - 18 maggio 2007
Rifiuti, sconti solo ipotizzati
VIGEVANO. Il Comune è prudente sulle conseguenze dell’annuncio di Asm di tagliare le tariffe per lo smaltimento rifiuti. Prima di toccare la Tarsu (tassa rifiuti) a Palazzo muncipale vogliono documenti ufficiali da parte dell’azienda. Intanto, l’assessore provinciale all’ambiente si mostra dubbioso sulla possibilità di realizzare la discarica delle ceneri a Galliavola, come invece progetta l’Asm.
«La scelta del sito di Galliavola per l’impianto di smaltimento delle ceneri del termo di Parona non è stata bocciata, perché in realtà noi non abbiamo ancora ricevuto una richiesta di autorizzazione per quel sito». L’assessore provinciale all’ambiente, Ruggero Invernizzi, spiega che la discussione su Galliavola è ancora tutta teorica. «Con il Piano cave credo che sia più difficile una discarica a Galliavola, nel sito che viene indicato, perché c’è un emendamento che vieta l’utilizzo di ex-cave dismesse come discariche - afferma l’assessore Invernizzi - Il ragionamento dell’Asm di Vigevano sulla diminuzione delle tariffe è giusto, perché si deve prendere in considerazione anche lo smaltimento delle ceneri, ma occorrerà valutare bene la posizione e il luogo della discarica. A mio avviso, Galliavola non è stata valutata bene. Ma quando ci arriverà una richiesta di autorizzazione, diremo se va bene o no. Non è stata ancora valutata dalla Provincia, però mi sembra difficile quella collocazione». L’assessore Invernizzi, però, ritiene plausibile che ci sia una discarica delle ceneri sul territorio provinciale. «Secondo me è una cosa fattibile - afferma l’assessore - a determinate condizioni: la prima è che dev’esserci il territorio che accoglie questa discarica, bisogna trovare Comuni disponibili. Però serve una pianificazione seria in una provincia: da noi non c’è più posto per i fanghi, però potrebbe trovare collocazione una discarica delle ceneri. Ma prima va valutato il beneficio della salute, poi quello delle tariffe». (d.a.)