Fonte: Università Bocconi
Allegato: Rapporto IEFE analisi economica gestione rifiuti (PDF 783 KB)
Gentili interlocutori,
invio in allegato questo interessante documento della IEFE Bocconi sull’analisi economica della gestione rifiuti con vari metodi.
Per la prima volta si compie una analisi comparata su diversi tipi di gestione dei rifiuti solidi urbani, includendo le Raccolte Differenziate PaP [Porta a Porta] al 50/65/75% che sfociano poi nel TMB (trattamento meccanico biologico e CDR [Combustibile Derivato dai Rifiuti]) e la Raccolta Differenziata PaP all’85% (PC85 – “Rifiuti Zero” – pag. 74-79) con supporto del compostaggio domestico e produzione di “sabbia sintetica” e sua valorizzazione (pag. 27-28-29 e 61) attraverso il metodo CRRV – (Centro di Ricerca e Riciclo di Vedelago – pag. 43) e suo flusso per produrla (pag. 21).
Il metodo PC85 (pag. 15) e gli indicatori dei suoi vantaggi (pag. 16), come risulta anche dalle conclusioni, risulta il migliore per i recuperi eccezionali di materia (pag 53, 59-60) per i costi bassi di raccolta (pag. 54), i costi industriali di trattamento e i costi esterni (pag. 55, 62) con richiamo anche al programma EU ExternE per calcolare questi costi esterni sanitari/economici (pag. 44).
A pag. 46 e 47 sono enfatizzati tutti i vantaggi del riciclo, che ha una soglia critica del 50% che si supera solo col PaP però considerato più costoso (anche se poi, come detto in precedenza, è contraddetta questa affermazione). Il PaP è valido solo se oltre il 70% di RD [raccolta differenziata] e realmente riciclata e con bassi residui da smaltire di RUR [Rifiuto Urbano Residuo], che è preferibile smaltire in discarica.
Per i metodi di gestione più scadenti a cassonetto stradale e domicilare, che hanno bisogno per i residui di trattamento TMB e di produzione di CDR (pag. 9, 63) che è opportuno bruciare in impianti industriali come i cementifici, meglio se vicini sotto gli 80 km) ed a pag. 48-49 si confrontano i vantaggi economici di sostituzione CDR – carbone coke.
Comunque come dice anche Guido Viale (pag.73), “gli scenari P75 e PC85 sono modellati tenendo a mente la realtà che, secondo molti osservatori, rappresentano la punta avanzata della gestione dei rifiuti in Italia, dimostrando non solo la fattibilità ma anche la desiderabilità economica di puntare verso un “azzeramento” dei rifiuti”.
Oramai si comincia a riconoscere come vincolanti i costi esterni (Politecnico di Milano col progetto del TCV del Gerbido) ma anche il Riciclo Totale con attenzione alla Riduzione (di quantità e tossicità), Riuso, Riparazione e Ricerca di miglioramento dei prodotti di scarto, come in questo studio.
E’ tempo che si comincino a sviluppare progetti in questo senso come ha fatto l’ing. Massimo Cerani per la provincia di Trento, e come stanno facendo molte realtà italiane ed estere, di diverse dimensioni, perchè il metodo PC85 è economico e flessibile (questo mese adottato dall’azienda municipale di Prato), per tutelare la salute e la biodiversità.
Questa crisi ambientale, sociale ed economica, profonda, strutturale e irreversibile, lo richiede come una delle prime priorità.
Cordiali Saluti
Gianluigi Salvador
Referente energia e rifiuti WWF Veneto e membro MDF
WWF – IEFE Bocconi