Parona, caccia all’inquinatore dei pozzi
03 agosto 2011 — pagina 33 sezione: Vigevano
PARONA A provocare l’allarme inquinamento lo scorso maggio in uno dei due pozzi di acqua potabile di Parona erano stati dei pericolosi solventi chimici. La notizia emerge dalla relazione dell’Arpa provinciale che saranno resi noti oggi. Poi, si dovrà indagare sui possibili responsabili dell’inquinamento. In questo pozzo dell’acquedotto comunale, viene spiegano in una relazione, sono stati riscontrati «solventi alogenati, in particolare tricloroetilene e tetracloroetilene». Come prevede la procedura, l’acqua potabile è stata sottoposta a un trattamento con i carboni attivi e depurata: comunque, l’erogazione per i cittadini non è mai stata interrotta per via della presenza di un secondo pozzo attivo sul territorio. Ora il Comune sta attendendo di capire dall’Arpa i motivi di questo inquinamento e la provenienza delle sostanze contaminanti. Insomma, si tratta di capire prima di tutto come sia stato possibile l’inquinamento, e poi come prevenire altre situazioni simili. Non solo. Sarà importante verificare se e come i solventi siano stati deliberatamente versati nei campi, e poi indirettamente nell’acquedotto. In ogni caso, secondo l’assessore all’Ambiente, Mauro Sommi, non c’è alcun pericolo per la popolazione: «La situazione è sotto controllo dopo che Asm Mortara, che gestisce il nostro ciclo idrico integrato, è intervenuta tempestivamente con il sistema dei carboni attivi». Il pozzo dell’acquedotto situato nelle campagne verso Cilavegna è stato contaminato da solventi alogenati altamente pericolosi per la salute umana. Il tricloroetilene è un solvente per molti composti organici. Circa un secolo fa, al picco della produzione, il suo impiego principale era l’estrazione di oli vegetali da piante come soia, cocco e palma. Ha trovato uso anche come solvente per il lavaggio a secco, fino a quando non è stato soppiantato dal tetracloroetilene negli anni Cinquanta. Per via della sua tossicità e cancerogenicità, dagli anni Settanta questa sostanza non è più stata impiegata nell’industria alimentare e farmaceutica praticamente in tutto il mondo. Il Comune di Parona si è attivato contattando la Provincia, l’Arpa e l’Asl. «Attendiamo di conoscere gli esiti delle analisi eseguite sull’acqua del pozzo nord: dopodiché convocheremo un incontro tecnico per capire quanto successo», conferma Mauro Sommi. Umberto De Agostino