Rassegna Stampa Inquinamento 2013

 

Parona, tre linee di combustione al termo

15 gennaio 2013 —   pagina 36   sezione: Vigevano

PARONA Tre linee di combustione per un periodo di due anni. E’ la richiesta di Lomellina Energia, società che gestisce l’inceneritore dei rifiuti, all’interno della modifica dell’Autorizzazione integrata ambientale. Il periodo di tempo è ritenuto troppo esteso dal Comitato dei cittadini per la salute e l’ambiente, per cui sarebbero sufficienti tre mesi. Lomellina Energia sostituirà la prima caldaia, che può bruciare 200mila tonnellate l’anno, con una di ultima generazione. Nessun aumento di quantitativo di rifiuti bruciati: fra primo e secondo forno rimarranno 380mila tonnellate. Il sindaco Silvano Colli conferma: «La prima caldaia era stata installata nel 1998. Ora ha fatto la sua storia e la società ha deciso di cambiarla. Non ci saranno modifiche alla convenzione né aumenti di tonnellaggio». La sostituzione programmata da Lomellina Energia, che fa capo a Linea Holding Group, ha sollevato gli interrogativi degli ambientalisti, che già due anni fa avevano paventato l’ampliamento del termodistruttore. «Ritenendo insufficiente il rapporto della società, abbiamo evidenziato le ben note criticità ambientali del nostro territorio, in particolare gli elevati livelli di Pm10 e la presenza di diossine, tali da indurre la Regione, la Provincia e il Comune di Parona a finanziare una campagna di monitoraggio nel 2013 per l’individuazione delle fonti responsabili dell’inquinamento», spiegano dal comitato guidato da Luigi Firpo. In merito al funzionamento in parallelo delle tre linee, è stato chiesto di limitare il periodo a un massimo di tre mesi e di contenere drasticamente il “bonus emissivo” che la ditta ha richiesto rispetto ai normali limiti di legge delle emissioni. «Abbiamo segnalato, inoltre, l’assoluta necessità che sia presentato un preciso piano di smantellamento della prima linea». A conclusione delle osservazioni presentate alla Regione, il comitato ha ritenuto opportuno sollevare un aspetto di carattere più generale. «Abbiamo evidenziato la necessità che si valutino le conseguenze della realizzazione del progetto di Lomellina Energia – aggiungono – Al momento non è dato conoscere le intenzioni della ditta al termine del ciclo di vita della seconda linea e supponiamo che l’attuale capacità complessiva di trattamento sarà mantenuta in futuro. Posto che le due linee sono sovrabbondanti rispetto alle esigenze di smaltimento della provincia, per altri 15 anni si andrebbe a consolidare una situazione già difficilmente giustificabile, che potrebbe risultare incoerente con i nuovi indirizzi di pianificazione». Umberto De Agostino

 

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