Rassegna Stampa Inquinamento 2013

 

Rifiuti, costa di più bruciarli a Parona «Abbassate la tariffa»

14 febbraio 2013 —   pagina 44   sezione: Vigevano

I Comuni lomellini e di parte dell’Oltrepo che portano i rifiuti all’inceneritore di Parona pagano 12 euro in più a tonnellata rispetto aEcodeco. La Provincia chiede l’allineamento delle tariffe.

Due sono le linee di incenerimento che sono attive al termovalorizzatore di Parona. La prima, per i rifiuti urbani, può bruciare 19 tonnellate l’ora; la seconda, 22 tonnellate l’ora di rifiuti speciali (combustibile da rifiuto). In totale, la capacità di smaltimento autorizzata è di 200mila tonnellate l’anno per la prima caldaia e di 180mila per la seconda. PARONA Chi paga di più e chi meno: le tariffe dei due bacini provinciali di smaltimento dei rifiuti dovranno essere allineate. Lo chiede l’assessore provinciale all’Ambiente, Alberto Lasagna, dopo le affermazioni del vice presidente Clir, Eugenio Poles. Oggi i cittadini di Lomellina e Oltrepo occidentale, cioè il bacino B, devono versare a Lomellina Energia, società che gestisce l’inceneritore di Parona, 112,65 euro per ogni tonnellata. Quelli del Pavese e dell’Oltrepo orientale, cioè il bacino A, si servono del centro integrato Ecodeco sborsando 99,74 euro a tonnellata. Più di 12 euro di differenza, che ora la Provincia vuole abbattere. «Dal nostro insediamento abbiamo avuto diversi incontri con Lomellina Energia, sia a Pavia sia a Milano – spiega Lasagna – Ora è fondamentale che i due bacini provinciali arrivino a un allineamento delle tariffe: cercheremo di convincere la società che opera a Parona a rivedere il contratto di servizio». Vincenzo Filisetti, presidente di Lomellina Energia, controllata da Linea Holding Group, non sembra del parere. «Lomellina Energia, in accordo con il piano industriale societario, il livello di servizio erogato ai clienti e i migliori standard ambientali, opera con l’obiettivo di mantenere le proprie tariffe su livelli concorrenziali, garantendo allo stesso tempo efficienza, qualità e competitività – commenta – Proprio per la tipologia del servizio effettuato, i contratti di riferimento sono di lungo termine, essendo basati su condizioni di scenario come i costi delle materie prime, i trasporti, le tariffe nazionali di riferimento e i vincoli normativi, fiscali e ambientali». Il dibattito si estende anche al tema della differenziata e al sistema di raccolta a calotte, che il Clir spa di Mortara, attivo in una quarantina di Comuni lomellini, ha deciso di potenziare. Malgrado i cittadini lomellini abbiano dimostrato di recepire questa sollecitazione, sembra però che la nuova Tares, il tributo che ha sostituito la Tarsu, per il momento non consenta sconti ai cittadini più virtuosi. «La Tares è un’ulteriore gabella sulle spalle dei Comuni e dei cittadini: non ci bastava l’Imu – dice Lorenzo Demartini, sindaco di Mede – Purtroppo la Lomellina sta scontando il contratto firmato con Lomellina Energia alla fine degli anni Novanta: contratto che non smetterò di definire capestro e che non favorisce chi differenzia il rifiuto». A Valeggio la nuova piazzola ecologica, nell’ultimo semestre, ha portato la differenziata al 66%, con punte dell’83% nell’ottobre scorso. «Ora abbiamo introdotto, con il Clir, il sistema di raccolta a calotte – spiega il sindaco Fabrizio Crepaldi – Sarebbe giusto premiare i Comuni e i cittadini che usano questo servizio in modo corretto». Umberto De Agostino

 

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