Rassegna Stampa Inquinamento 2013

 

«Inceneritore, no al nuovo forno» Appello in Regione

18 febbraio 2013 —   pagina 20   sezione: Nazionale

E’ scoppiata la polemica sulle tariffe pagate per lo smaltimento dei rifiuti a Parona. Clir e Asm-Isa Vigevano, società che conferiscono a Parona, pagano ciascuna 112,64 euro a tonnellata, quasi 13 euro in più rispetto al bacino A (Pavese e Oltrepo orientale) che conferiscono a Ecoeco. Alessandria e Asti potrebbero smaltire a 85-90 euro a tonnellata. L’inceneritore è autorizzato a smaltire 380mila tonnellate l’anno. PARONA Tariffe di smaltimento e rifiuti che arrivano da Alessandria e Asti: il Comitato dei cittadini di Parona per la salute e l’ambiente si rivolge ai 50 sindaci della Lomellina. «Intendiamo mantenere in vita un sistema che ostacola il decollo della raccolta differenziata e vincola i Comuni a tariffe di smaltimento onerose e a indebiti obblighi di conferimento? O vogliamo creare le condizioni per un rapido sviluppo della raccolta differenziata, avviando un percorso che permetterà di abbattere i costi di gestione dei rifiuti mediante la riduzione di quella componente, lo smaltimento per incenerimento, che con il tempo risulterà sempre più gravosa?». Le domande poste dal comitato guidato da Piero Firpo s’inseriscono nel dibattito legato alle tariffe applicate da Lomellina Energia a Clir spa e ad Asm-Isa Vigevano. Poi c’è il tema della sostituzione della prima caldaia non più a norma: operazione da 100 milioni di euro. «La ditta chiede di sostituire la prima linea senza mai esprimersi sul destino della seconda linea al termine del suo ciclo di vita: possiamo quindi assumere che s’intenda mantenere inalterata l’attuale capacità complessiva di trattamento dell’impianto anche in futuro, per un tempo indefinito – prosegue il Comitato – Eppure le sole due linee di incenerimento di Parona sono sovrabbondanti rispetto alle effettive esigenze di smaltimento del bacino provinciale B, cioè Lomellina e Vogherese, tant’è che oggi, nonostante l’elevata quantità di rifiuto indifferenziato locale avviato all’incenerimento, più della metà dei rifiuti trattati nell’impianto di Parona ha origine da realtà extraprovinciali». E questa «elevata quantità» è una conseguenza del basso livello di raccolta differenziata della provincia di Pavia, nel 2011 attestatosi al 30%. Poiché i Comuni dovranno raggiungere una quota di raccolta differenziata del 65% entro il 2013, secondo il Comitato si accrescerà lo squilibrio tra lo smaltimento di rifiuti prodotti localmente e di quelli provenienti da altri territori. «Cioè s’importeranno sempre più rifiuti da altre province», precisano. Ed è quanto si sta discutendo in questi giorni con la bozza del protocollo d’intesa fra Pavia, Alessandria e Asti. A questo punto, il Comitato ha richiesto alla Regione Lombardia di valutare la possibilità di una sospensione del procedimento di sostituzione della caldaia richiesto da Lomellina Energia, in attesa dell’approvazione del Programma regionale e del Piano provinciale di gestione dei rifiuti. In previsione della Conferenza dei servizi relativa all’istanza presentata da Lomellina Energia, prevista a marzo, il Comitato chiede di incontrare i sindaci per «verificare la possibilità di definire una posizione unitaria». Umberto De Agostino

 

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