Al biodigestore 44mila tonnellate di rifiuti l’anno
23 febbraio 2013 — pagina 37 sezione: Vigevano
VIGEVANO Biodigestore alla cascina Cavalli: Regione Lombardia inizia l’analisi del progetto. Nel documento presentato dalla Asga (Agenzia servizi gestioni ambientali), società che fa parte di Asm Vigevano e Lomellina, si descrive un impianto per la produzione di energia elettrica da biogas proveniente dalla digestione anaerobica di substrati e materie organiche, di rifiuti a prevalente matrice organica. La società intende realizzare l’impianto, a fronte di un un investimento da 6 milioni di euro, «al fine di -riporta il documento – sfruttare la sinergia con il termovalorizzatore di Parona, soddisfacendo l’esigenza crescente di gestione e trattamento della frazione organica raccolta in maniera differenziata». Oltre alla produzione di biogas – ottenuto dal trattamento di circa 44 tonnellate annue di rifiuti – dall’impianto si otterrà compost. Allo stato attuale, il progetto ipotizza, per la prima linea, la disponibilità della sola frazione di rifiuto proveniente dal trattamento meccanico del rsu (rifiuto solido urbano, ndr) indifferenziato proveniente dal termovalorizzatore. La seconda linea invece, verrà utilizzata per le materie più “pulite” come l’umido e i sottoprodotti e rifiuti dell’industria agroalimentare, della silvicoltura, rifiuti organici, di giardini e parchi. La seconda linea sarà attivata solo successivamente alla messa a regime della prima. La linea 1, si stima, brucerà 21 tonnellate di rifiuto organico producendo 2.531.000 Nm³ di biogas. Il biogas prodotto alimenterà un motore a gas con annesso generatore elettrico e scambiatore di calore. La potenza del cogeneratore è di 703 Kw; la linea 2, invece, brucerà l’umido, verde e altri rifiuti per 23mila tonnellate portando a 2.332.000 Nm³ di biogas, attraverso un cogeneratore da 637 kw. La produzione elettrica sarà totalmente immessa nella rete elettrica nazionale. Il calore prodotto sarà in parte impiegato per il riscaldamento del digestore anaerobico e in parte dissipato. La sezione di trattamento biologico prevede l’assoggettamento del materiale organico ad un processo statico in biocelle, ovvero reattori chiusi, di grandi dimensioni, realizzati in calcestruzzo armato o prefabbricato. Nel documento si afferma che «questo impianto produrrà vantaggi per l’ente pubblico (Asm e Comune) e per la collettività grazie a tariffe più ridotte, minori costi di trasporto e minore inquinamento legati alla logistica ed al trasporto dei rifiuti. Per i criteri di dimensionamento e flessibilità, potrebbe essere facilmente integrato, in futuro, con programmi di raccolta e trattamento più orientati alla raccolta differenziata». Per quanto riguarda, poi, la viabilità è previsto un nuovo tratto di collegamento tra la strada vicinale tra Vigevano e Parona, parallelamente al diramatore del canale Cavour. Qui si prevede un’opera di scavalco del canale. Selvaggia Bovani