Altri rifiuti a Parona scoppia la protesta
29 maggio 2013 — pagina 36 sezione: Nazionale
PARONA Alessandria e Asti potrebbero inviare i rifiuti urbani al termodistruttore di Lomellina Energia. La possibilità è stata discussa dal consorzio Csr di Novi Ligure, che a fine anno sarà sostituito dall’Autorità d’ambito che raggrupperà le due province piemontesi. La bozza del protocollo d’intesa, però, agita le acque del bacino provinciale B, cioè Lomellina e Vogherese. Clir e Asm-Isa Vigevano, i due soggetti che portano i rifiuti a Parona, pagano ciascuno 112,64 euro a tonnellata, quasi 13 euro in più rispetto al bacino A (Pavese e Oltrepo orientale). Per ora non ci sono accordi definiti, ma Alessandria e Asti potrebbero smaltire a Parona a 85-90 euro a tonnellata. Prima di vedere arrivare i rifiuti piemontesi a Parona sarà comunque necessaria una convenzione fra le due Regioni e le tre Province. Ma l’ipotesi è respinta con energia sia dal Clir spa, che conferisce 30mila tonnellate annue all’inceneritore, sia dai Comuni. «E’ uno scandalo – protesta Lorenzo Demartini, sindaco di Mede –. Noi lomellini ospitiamo il termovalorizzatore di Parona, ma ci ritroveremmo a pagare il 30% in più di Alessandria e Asti, che non vogliono costruire un nuovo impianto di termovalorizzazione e preferiscono mandarci i loro rifiuti». Anche Federico Bertani, neo amministratore unico del Clir spa, non ci sta: «Questa bozza stride con il contratto che ci lega a Lomellina Energia fino al 2017: noi paghiamo 112,64 euro, un prezzo che ci danneggia. E ora i rifiuti dal Piemonte potrebbero arrivare a una tariffa di gran lunga inferiore: oltre il danno, la beffa». Alessandria e Asti non ritengono opportuno costruire un nuovo termovalorizzatore a causa del «delle limitate risorse della finanza pubblica». Umberto De Agostino