«Odore di ammoniaca dall’inceneritore»
28 giugno 2013 — pagina 34 sezione: Voghera
Una nebbia fitta come se fosse inverno e un forte odore di ammoniaca. È la descrizione che alcuni residenti del paese e della zona danno a cinque giorni dall’incendio all’inceneritore di Parona. L’Arpa nel frattempo dice: «Non siamo intervenuti perché nessuno ci ha chiamati».
PARONA Una nebbia da pieno inverno e un forte odore di ammoniaca. È la descrizione che alcuni residenti forniscono a cinque giorni dall’ incendio scoppiato all’inceneritore gestito da Lomellina Energia. «Questa mattina ( ieri per chi legge, ndr) poco prima delle 7 – dice un residente che abita nelle vicinanze dal termovalorizzatore – sembrava di essere a novembre, per la nebbia. Poi c’è un forte odore di ammoniaca che, specie nei giorni di vento, rende l’aria irrespirabile». Nei bar del paese non si parla d’altro. La preoccupazione c’è. A togliere i primi dubbi sarebbero i valori riscontrati dalla centralina installata a Parona: secondo i tecnici dell’Arpa, l’agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, non avrebbe segnalato alcuna anomalia, ma dalla direzione precisano: «La centralina non ha segnato variazioni – dice Angela Alberici, direttore dell’agenzia pavese – ma noi non abbiamo avuto alcuna segnalazione o richieste di intervento né da parte dell’amministrazione,né da parte di Lomellina Energia. Noi andiamo “sul posto” solo se formalmente richiesto. Come è stato, per esempio, lo scorso 20 giugno: la ex Vedani Metalli ci ha chiamati per un principio di incendio: fortunatamente in quel caso non abbiamo riscontrato scostamenti nei valori di Pm10 e simili. Poi nessun’altra richiesta di accertamento». Una fonte interna all’azienda, che ha chiesto di rimanere anonima, ha riferito che ieri mattina l’impianto non è ripartito a causa di un problema elettrico: «Non arrivavano segnali ai computer – dice – quindi siamo rimasti fermi. Non mi risultano però altri incendi». L’azienda, contattata al telefono, ha scelto di non fornire dichiarazioni. A bruciare, lunedì, era stato un mulino, ovvero un macchinario usato nello smaltimento dei rifiuti, posto in un piazzale esterno dell’inceneritore. Su quel mulino inizia la fase di smistamento della spazzatura. Sul posto, nel primo pomeriggio, erano intervenuti i vigili del fuoco da Vigevano, Mortara e Robbio che hanno dovuto lavorare per ora prima di spegnere le fiamme. «L’incendio era divampato prima – dice la fonte – e il problema maggiore era arrivare fino al punto dell’innesco. Una volta raggiunta l’origine, poi è stata una questione di minuti». L’inceneritore di Parona brucia in media 380mila tonnellate di rifiuti all’anno, che permettono di produrre 85 megawatt di corrente elettrica. Gli ambientalisti sono da tempo preoccupati. Anche la politica si muove in tal senso: c’è chi chiede l’intervento della magistratura, affinché si apra un’indagine sull’impianto di Parona per far luce una volta per tutte sul funzionamento e la gestione dell’impianto, e chi invece si rivolge al sindaco e alle autorità competenti al fine di informare la popolazione sull’accaduto. Selvaggia Bovani