Rassegna Stampa Inquinamento 2013

 

Inceneritore, i sindaci bocciano i 9 euro di sconto

09 agosto 2013 —   pagina 27   sezione: Voghera

La Provincia incontra la gente. Al Parco Berlinguer della frazione Piccolini, a Vigevano, il presidente della Provincia Daniele Bosone e gli assessori Alberto Lasagna (nella foto) e Michele Bozzano l’altra sera hanno spiegato al pubblico le attività di questi primi due anni e mezzo di mandato e le prospettive per il futuro. Importanti capitoli sono aperti sul territorio: il collegamento Vigevano Malpensa, Expo 2015, l’autostrada Broni Mortara e la soppressione del tribunale di Vigevano. PARONA Fino a 9 euro in meno a tonnellata per smaltire i rifiuti nell’inceneritore di Parona, ma per alcuni sindaci si tratterebbe «dell’ennesimo regalo che facciamo a Lomellina Energia, la società che gestisce l’inceneritore di Parona». Lorenzo Demartini, sindaco di Mede, non usa infatti giri di parole: «Parlano di sconti, ma è una vera e propria bufala. Noi paghiamo già il 30% in più di qualsiasi altro Comune, potremmo andare in qualsiasi altro inceneritore e spenderemmo sicuramente meno. È l’ennesimo trucco per farci mandare giù la storia della nuova caldaia». La riduzione delle tariffe è il frutto di un accordo tra la Provincia e Lomellina Energia: si partirà con uno sconto di 3 euro nel 2013, cui se ne aggiungeranno altri 2 nel 2014 e altri 4 nel 2015, con uno sconto totale di 9 euro. «Le tariffe – precisa l’ingegner Vincenzo Filisetti, presidente della società – sono regolamentate dalle normative, e questi sconti sono contributi che noi abbiamo concordato con i Comuni del bacino B, quello in cui è inserita la Lomellina. Per gli esterni ci sarà invece un aumento di 1 euro a tonnellata. Tutto sarà legato al rispetto dei tempi di pagamento: spesso capita che i Comuni paghino in ritardo». Ad oggi il bacino B paga 112,64 euro a tonnellata, 13 euro in più, circa, di quanto invece Lomellina Energia prende dal bacino A della provincia per bruciare i rifiuti. Con la nuova linea, che una volta funzionante vedrà il completo smantellamento della prima, la più vecchia, non cambierà la capacità produttiva totale dell’impianto: 380mila tonnellate annue. «Due caldaie non ci servono affatto – prosegue Demartini –. Per bruciare i rifiuti del territorio basterebbe anche mezza caldaia, l’altra metà che bruci pure ciò che viene da fuori. Ma due, ripeto, sono eccessive». Settimana scorsa, però, Regione Lombardia ha dato l’ok definitivo all’accensione del terzo camino, che andrà a sostituire il primo, a patto però che la realizzazione della linea sia preceduta da un monitoraggio sanitario e ambientale che durerà per tutto il periodo di esercizio dell’impianto. «Nel nuovo piano rifiuti – commenta Alberto Lasagna, assessore provinciale all’ambiente – in accordo con Regione, introdurremo la possibilità della concorrenza per il conferimento consentendo considerevoli risparmi sulle tariffe. Poi occorrerà avviare un percorso di dismissione delle linee e non di incremento della potenzialità, come si è verificato a Corteolona. In ogni caso l’intervento a Parona sarà preceduta da uno studio di impatto sanitario e ambientale, oltre ad una verifica tecnica da parte di Arpa al termine delle prove di collaudo sulla nuova linea. È una prescrizione vincolante e se emergessero forti criticità, tutti gli enti dovrebbero tenerne conto e intervenire». Selvaggia Bovani

 

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