«L’inceneritore va dimezzato»
17 settembre 2013 — pagina 37 sezione: Nazionale
PARONA Controllo dell’inquinamento, dimezzare le caldaie dell’inceneritore: sono le richieste inviate dal Comitato dei cittadini per la salute e l’ambiente ai consiglieri regionali Angelo Ciocca, Mario Melazzini, Iolanda Nanni e Giuseppe Villani, all’assessore regionale all’Ambiente Claudia Maria Terzi, al presidente della Provincia, Daniele Bosone, all’assessore provinciale Alberto Lasagna e al sindaco Silvano Colli. Nell’ottobre 2012 Lomellina Energia aveva presentato il progetto di una nuova caldaia in sostituzione di quella messa in funzione nel 1998, mantenendo inalterata la capacità di trattamento di 380mila tonnellate l’anno. «In questo modo, Lomellina Energia – spiega il Comitato – ha chiesto di estendere il trattamento dei rifiuti urbani alla seconda caldaia; noi avevamo subito manifestato preoccupazione per le conseguenze del progetto». Il 12 agosto scorso il Comitato è stato ricevuto dall’assessore Terzi. «Nonostante l’autorizzazione fosse stata già rilasciata – dice il presidente Piero Firpo – abbiamo esposto la specificità della situazione paronese, segnata da problematiche di inquinamento ambientale (Pm10 e diossine), e il tema più legato alla gestione all’impianto di Lomellina Energia». Nella riunione milanese Firpo ha sollecitato il blocco dell’insediamento di nuove aziende ad alto potenziale di inquinamento chiedendo una modifica dei criteri di zonizzazione relativi alla qualità dell’aria, in modo da classificare Parona nella zona A, cioè “pianura a elevata urbanizzazione”, più restrittiva della zona B attuale (“zona di pianura”). «Nel medio termine la capacità autorizzata dell’inceneritore andrebbe ridotta – aggiunge Firpo – avviando un progetto sostitutivo di trattamento dei rifiuti residui della raccolta differenziata basato su tecnologie innovative». Umberto De Agostino