Meno rifiuti in Lomellina ma la bolletta non scende
18 settembre 2013 — pagina 36 sezione: Vigevano
MORTARA Mortara e la Lomellina producono meno rifiuti, ma i costi per bruciarli nell’inceneritore a Parona salgono sempre più. E con la nuova tassa sui rifiuti, già di per sé più cara della vecchia Tarsu, il conto che i lomellini pagano è sempre più salato. A raccontare quanto i lomellini producano meno spazzatura sono i dati del Clir, il consorzio per la raccolta dei rifiuti che comprende 41 Comuni e circa 86mila abitanti. Nel 2008 il consorzio, che ha come centro più grande in cui opera Mortara (oltre 15mila abitanti) aveva raccolto in Lomellina 54 milioni 281mila 284 chili di rifiuti. Nel 2012 nell’area del Clir sono stati raccolti circa 4 milioni di chili di spazzatura in meno: 50 milioni 411mila 852. Calano soprattutto i rifiuti urbani misti: da 37 milioni di chili del 2008 ai 28 milioni del 2012. Sicuramente influisce la crisi economica, che riduce i consumi di un territorio in cui la vocazione industriale è stata messa a dura prova, ma pesa anche la sensibilità ambientale sempre maggiore. Basti pensare che nel 2008 solo il 31,5 % dei rifiuti di Mortara e Lomellina era destinato al recupero, ora questa percentuale è salita fino al 42%. Si producono meno rifiuti e si ricicla di più, ma perchè le bollette non diminuiscono? «Perchè il costo per bruciare i rifiuti è sempre più alto», sottolinea il direttore generale del Clir, l’ingegnere Marco Rivolta. Fino al 2012 il costo che il Clir pagava per bruciare i rifiuti nell’inceneritore di Lomellina Energia a Parona era di 112 euro alla tonnellata, ora è di 115 euro. Per il futuro l’amministrazione provinciale ha trovato un accordo per ridurre i costi di conferimento ai rifiuti. Intanto però l’elevato prezzo di conferimento dei rifiuti lomellini a Parona si riflette sul conto che il Clir presenta a ciascuno dei Comuni soci. Tanto che – ed è stato messo in evidenza anche durante alcuni incontri pubblici – il rapporto tra il Clir e Lomellina Energia (all’80% della Mf Waste società della galassia delle municipalizzate lombarde Linea Holding e al 20% dell’Asm di Vigevano) non è idilliaco proprio per i costi elevati praticati al consorzio lomellino. Nel termodistruttore di Parona, che può bruciare 380 milioni di chili di rifiuti, arrivano rifiuti da altre zone della provincia di Pavia e del nord Italia con costi inferiori anche di 10-15 euro ogni mille chili. Se ora il Clir paga circa 3 milioni e mezzo di euro all’anno per bruciare a Parona, potrebbe risparmiare mezzo milione di euro con un calo di 15 euro del costo di conferimento ogni mille chili. Sandro Barberis