Bacino unico rifiuti I Comuni del Pavese si mobilitano contro
28 settembre 2013 — pagina 33 sezione: Voghera
CORTEOLONA Un bacino unico regionale per i rifiuti. Lo prevede il nuovo Piano rifiuti (tremila pagine) che la Regione ha preparato e che intende approvare entro fine anno. La competenza degli impianti diventerebbe quindi regionale e questo significa che «saremmo costretti ad utilizzare le nostre strutture per utenza da fuori provincia», spiega l’assessore provinciale all’ambiente Alberto Lasagna che ha incontrato Comuni, associazioni ambientaliste, aziende che gestiscono la raccolta rifiuti proprio per discutere del nuovo documento. Per una provincia che produce 350mila tonnellate di rifiuti e ha già due impianti, quello di Corteolona e di Parona, che ne trattano 600mila, il rischio potrebbe essere, anche in vista del triplicamento richiesto da A2A, dell’arrivo di altra spazzatura. Ma anche di altri impianti. Rischio che Piazza Italia conosce bene e che intende evitare. Per questo ha già posto una serie di paletti al documento . E uno dei punti che la Provincia ha già sottolineato in rosso è appunto la costituzione di un bacino unico che non le consentirebbe di opporsi a rifiuti provenienti da altre zone. «Di fatto stiamo già ricevendo i rifiuti da fuori provincia – sottolinea Lasagna – ma non vogliamo che, con la nuova normativa, aumenti anche il numero degli impianti di smaltimento e trattamento. Per questo chiederemo di avviare un percorso di dismissione degli inceneritori, a differenza di quanto sta avvenendo. Il pianoa noi non sta bene». E neppure piace il fatto che la provincia di Pavia abbia una delle tariffe più alte a livello regionale. Ben il 15% in più. «Per questo – aggiunge l’assessore – chiederemo l’azzeramento dei contratti esistenti e la definizione di una tariffa unica regionale». Per il presidente Daniele Bosone è necessario arrivare a scelte condivise «sapendo che il tempo delle discariche è finito e che sta tramontando anche quello degli inceneritori». «Il nostro obiettivo – spiega – è quello di arrivare ad un solo impianto di incenerimento, con un’azione importante di recupero e riutilizzo del rifiuto. Ci vuole però anche uno sforzo delle aziende del settore a farsi carico di tecnologie maggiormente all’avanguardia. Vorrei che potessimo decidere di smaltire solo la nostra spazzatura e non quella di altri”. E questa vuole essere la linea politica che Piazza Italia intende seguire nel nuovo piano provinciale rifiuti. «Dobbiamo prestare molta attenzione alle scelte della Regione» precisa Lasagna. Tra le richieste, la necessità che i rifiuti speciali generati da rifiuti solidi urbani siano trattati come tali. Stefania Prato