Rassegna Stampa Inquinamento 2013

Il ministero impone uno studio sull’aria

23 aprile 2014 —   pagina 46   sezione: Vigevano

PARONA L’Agenzia regionale per l’ambiente dovrà fare degli studi per dire se l’aria di Parona è inquinata, quanto, come e quali sono le fonti completando gli studi intercomunali approvati nel 2012, partiti nel 2013 e che finiranno (in ritardo) nel 2014. Va avanti infatti la battaglia a colpi di carte bollate per approfondire lo stato di salute dell’aria in Lomellina. L’ultimo passo è la risposta del ministero dell’Ambiente all’associazione ecologista Futuro Sostenibile in Lomellina. Gli uffici romani per la tutela dell’ambiente hanno imposto all’Arpa della Lombardia di fornire dati in merito all’inquinamento dell’aria. Un iter partito alcuni mesi fa da un esposto presentato negli scorsi mesi sia dall’associazione Futuro Sostenibile, ma anche da due agricoltori della zona: Enrico Canna di Cassolnovo e Gabriele Bono preoccupati per l’inquinamento. Nel mirino del ricorso c’è la situazione dell’aria di Parona (dove si trova l’inceneritore di Lomellina Energia, oltre che altre ditte di lavorazioni pesanti), Mortara e Vigevano (confinanti con Parona) ed Olevano (dove si trova una centrale elettrica a legna). Un dato su tutti: nel 2013 le microparticelle dell’agente inquinante Pm10 hanno sforato per 98 volte la soglia d’allarme. La tolleranza è di 35 sforamenti annui, a Parona sono stati quasi il triplo: dati da metropoli. I nuovi dati sono attesi per fine 2014. «E’il completamento di uno studio dell’Arpa partito nel 2013 e che non è ancora concluso – spiega Alda La Rosa, presidente di Futuro Sostenibile – Noi l’esposto al ministero l’abbiamo fatto nel 2012, aspetteremo due anni per avere i risultati, però vogliamo sapere anche tutto questo tempo. Se lo studio fosse arrivato subito, senza questa sollecitazione del ministero, non sarebbero potute nemmeno provare ad arrivare nuove realtà inquinanti in Lomellina come l’impianto di trattamento fanghi che è in progetto a Mortara. Questa zona ha già dato troppo dal punto di vista ambientale, basti pensare che a Parona vige ancora un’ordinanza che vieta il consumo delle uova di gallina cresciute nel territorio comunale per il rischio della presenza di diossina» .(s.b.)

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