Vigevano: Neanche Babbo Natale vuole la Centrale ( vedi video ) Parona: Lettera di Angela Sabatino "Partecipazione o fronte del si" Dal mondo: Povera Italia Vi chiedono di cambiare l’auto per non inquinare, vi chiedono di fare il bollino blu per non inquinare, vi chiedono di revisionare la caldaia per non inquinare, vi chiedono di non bruciare la legna per non inquinare e poi autorizzano centrali sul territorio con motore diesel inquinante, senza tenere conto di nessuna valutazione sullo stato di salute del nostro territorio. Bruciamo i rifiuti di altre regioni per fare energia, ma non gli basta, dobbiamo produrre energia con le centrali, non per il nostro fabbisogno ma per quello degli altri. Parlano tanto di federalismo, ma alla luce dei fatti fanno pagare alla Lombardia un prezzo altissimo in salute, Il vicesindaco di Vigevano ha ammesso pubblicamente di aver sbagliato ad accettare la centrale per ignoranza in materia, questa dichiarazione gli fa onore, ma cosa dobbiamo pensare dei politici che stanno al vertice della piramide, pagati profumatamente per conoscere questa materia e invece non capiscono che in pianura padana siamo in una cappa che trattiene l’inquinamento, pertanto è il luogo meno adatto per produrre energia con tecnologie obsolete e non sostenibili. Non dimentichiamoci che le leggi le fanno i politici, per questo l’Italia è messa così male. Striscioni Centrale a Vigevano - Nuovo comitato a Castello d'Agogna |
Il martirio della Lomellina
LOMELLO – Detto, fatto. La Provincia di Pavia aveva promesso in sede pubblica di essere intenzionata ad esprimere orientamento contrario all’approvazione del progetto per la realizzazione di “un impianto di messa in riserva, di trattamento per l’utilizzo in agricoltura di rifiuti speciali non pericolosi e deposito preliminare di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi, localizzato in Comune di Lomello”. In queste ore la giunta provinciale ha mantenuto la parola. In sintesi, la Provincia di Pavia ha bloccato, per quanto di sua competenza, ogni possibile sviluppo futuro della Cre nella bassa Lomellina. Per i sindaci di Lomello e di Galliavola, Giuseppe Piovera e Luigi Borlone, si tratta di una piena vittoria ottenuta sul campo di battaglia. Nella nota con cui la giunta provinciale esprime il suo giudizio negativo, tra l’altro, si specifica: “Le condizioni ambientali avrebbero dovuto portare a riflessioni approfondite atte a valutare le situazioni intrinseche ed estrinseche dei luoghi, in quanto il nuovo impianto è previsto a circa 700 metri dal centro abitato di Lomello, e che tale vicinanza implica., problematiche ambientali che, sono state prese, in parte, in considerazione dal parere che questo Ente ha inviato alla Regione per lo svolgimento delle procedure di Valutazione di Impatto Ambientale (Via)”. Ed ancora: “Non si ravvisa la necessità di favorire l’insediamento di un nuovo impianto di trattamento fanghi sul territorio provinciale considerato che risultano già presenti altri nove impianti; in considerazione della Legge Regionale 12 del 2007, da cui si evince che dall’entrata in vigore della stessa non sarebbe più stato possibile autorizzare nuovi insediamenti riconducibili alla fattispecie dell’impianto di cui all’oggetto, da parte degli organi provinciali”. La giunta pavese presieduta da Vittorio Poma, a margine di una lunga sequenza di “criticità” che di fatto impedirebbero la sussistenza di tale progetto, conclude con estrema chiarezza: ”Si esprime pertanto l’unanime orientamento contrario all’approvazione del progetto Cre previsto a Lomello, a lato della ex-statale 211 della Lomellina”. Ma in materia non manca la polemica politica che scuote il ”clima di pace” che si era individuato la passata settimana tra le varie componenti politiche nell’ambito dell’assemblea di Lomello. Davide Lazzari, responsabile degli Enti Locali del Partito Democratico per la Provincia di Pavia, è caustico nel suo commento: “Siamo all’ennesima prova di mal-funzionamento dell’istituzione Provincia. Prima i massimi responsabili della giunta hanno dichiarato che, sul tema Cre, non c’era alcuna responsabilità provinciale. Ora si viene a scoprire che la concessione, data dall’assessore Ruggero Invernizzi, sarà ritirata ed il progetto congelato. La nostra contrarietà al progetto Cre è nota e risaputa. Ma non vogliamo essere presi in giro da una classe dirigente provinciale che non ha ancora capito quali siano i suoi compiti e soprattutto le sue responsabilità nel prendere decisioni con troppa leggerezza. Per questo siamo molto preoccupati per la sorte del nostro territorio”.
All Pages