la Provincia Pavese – 13 novembre 2008
Asm: «Termo, fate chiarezza sugli incendi»
VIGEVANO. «In dieci anni non è mai successo niente, in sette mesi due incendi: è strano, e vogliamo capire bene cosa è accaduto, anche per evitare che questi fatti si ripetano». Rosario Mandoliti è presidente di Asm Isa, che partecipa per il 20% a Lomellina Energia, la società che gestisce il termovalorizzatore di Parona. Gli incendi di marzo e ottobre non lo convincono e lo preoccupano: «E’ chiaro che c’è stato anche un danno per l’attività di smaltimento – spiega Mandoliti – ma è fondamentale capire che cosa è successo, perché sulle cause le ipotesi sono ancora aperte». «In genere – spiega Mandoliti – quando succedono cose del genere, non si esclude nulla, nemmeno la casualità. Però vogliamo essere più tranquilli, perché è strano che in pochi mesi ci siano stati due incendi di cui uno ha colpito la nuova linea: se penso che alla prima linea del termo non è mai successo niente in dieci anni, credo sia doveroso interrogarsi sulle cause. Possono sicuramente essere anche coincidenze, ma vogliamo capire meglio». Per questa ragione più persone sono al lavoro per fare luce sulle ragioni dei due incendi: «C’è un ’indagine esterna, affidata a uno studio specializzato di Seregno – spiega Mandoliti – e Asm Isa ha chiesto, in quanto socio di Lomellina Energia, che fosse istituita anche una commissione interna, che inizierà a lavorare tra pochi giorni e che sarà formata da un rappresentante di Lomellina Energia e Cogeme, dal consigliere delegato di Foster Wheeler e da un nostro rappresentante che incaricherò domani (oggi per chi legge, ndr). Abbiamo tutti interesse a capire con certezza che cosa è accaduto a marzo e a ottobre, e credo sia anche un dovere farlo per una società come Asm Isa, partecipata dall’ente pubblico. Sono indagini che stiamo facendo per nostra tranquillità. C’è stato anche un danno economico che non ricadrà sulle tasche dei cittadini». Quando riprenderà a lavorare a pieno ritmo il termo? «Una linea è ripartita il 5 novembre – risponde Mandoliti – l’altra dovrebbe ripartire in questi giorni». «Noi siamo preoccupati per questi incendi, a distanza di poco tempo, al termo di Parona – afferma Leonardo Ciliesa, esponente dei Comitati civici lomellini -. Qual è il problema? Gli esperti dicono che gli incendi ai termovalorizzatori possono produrre diossina. E’ successo in questo caso o no? Vorremmo delle risposte, chiediamo ai sindaci della zona e a Lomellina Energia di monitorare la situazione delle acque, dei terreni e del latte prodotto dalle mucche degli allevamenti della zona». «Non c’è stata emissione di diossina – afferma Mandoliti – abbiamo dati certi. Tra l’altro, voglio sottolineare che durante il periodo di fermo del forno, le concentrazioni di Pm10 erano le stesse di quando il termo è in attività». d.artioli@laprovinciapavese.it
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la Provincia Pavese – 16 ottobre 2008
Parona, ancora un incendio L’inceneritore fermo due mesi
PARONA. Un altro incendio nei nastri trasportatori, e un nuovo blocco del termovalorizzatore di Lomellina Energia: anche questa volta – dopo l’analogo episodio del marzo scorso – gli impianti rimarranno fermi circa due mesi, per il ripristino dell’attività di smaltimento rifiuti.
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la Provincia Pavese – 16 ottobre 2008
Rifiuti lomellini portati a Pero
PARONA. Stop al “termo” dopo l’incendio: da domani i rifiuti prodotti in Lomellina saranno smaltiti nell’impianto di Pero, gestito da Amsa spa di Milano. La destinazione dell’immondizia per i prossimi due mesi, in attesa che i tecnici riparino il guasto ai nastri trasportatori danneggiati. In ogni caso, per i contribuenti lomellini non ci sarà aggravio nella bolletta della Tarsu, come confermato dalla direzione aziendale del Clir spa, che gestisce la raccolta dei rifiuti urbani in 41 Comuni lomellini. A Pero arriverà anche la spazzatura di alcuni paesi del Milanese, fra cui Abbiategrasso, che si appoggiavano al termovalorizzatore. Le zone del Vogherese e del Varzese smaltiranno invece negli impianti Fertilvita di Giussago e Corteolona. Come è già successo dopo l’incendio di marzo, le istituzioni pubbliche e le società lombarde che gestiscono il ciclo dei rifiuti hanno attivato la consueta strategia del mutuo soccorso, in attesa di riattivare le unità danneggiate dall’incendio. Il servizio di raccolta rifiuti dai cassonetti non sarà interrotto e nemmeno a rischio: gli abitanti del bacino provinciale B (Lomellina, Vogherese e Varzese) non avranno nulla da temere. «Nessuna conseguenza per i cittadini e i conferitori: la raccolta continuerà con la consueta calendarizzazione locale e i cittadini non si accorgeranno del disservizio del termovalorizzatore», conferma Linea Group Holding, il gruppo lombardo che controlla Lomellina Energia. Anche i rapporti economici fra Clir spa e Lomellina Energia non saranno modificati. L’accordo prevede che la società con sede a Mortara versi 96,90 euro a tonnellata a Lomellina Energia: con il contributo di 5 euro dovuto al Comune di Parona, la tariffa per lo smaltimento dei rifiuti al termovalorizzatore arriva a un totale di 101,90 euro. «Fino a oggi (ieri per chi legge) la società non ci ha imposto alcun aumento di tariffa a causa dell’incendio scoppiato nei giorni scorsi», confermavano ieri pomeriggio dalla direzione aziendale del Clir spa di Mortara. E dovrebbe essere così anche per i prossimi due mesi, tempo previsto per la riattivazione delle due caldaie paronesi, che sono autorizzate a bruciare fino a 380mila tonnellate l’anno di rifiuti. Le fiamme si erano sprigionate sabato sera nell’area dei nastri trasportatori che convogliano il rifiuto secco, il cosiddetto combustibile da rifiuto (Cdr), verso il forno della prima delle due caldaie. Non sono stati coinvolti i dipendenti al lavoro a quell’ora, ma la società è stata costretta a fermare gli impianti. «L’incendio è avvenuto in una sezione dell’impianto che, nei dieci anni di funzionamento, non ha mai manifestato alcun tipo di inconveniente: al riguardo, abbiamo già dato avvio a un’approfondita indagine, affidata a consulenti esterni, per cercare di stabilire le cause di questo evento – aggiunge la società Linea Group Holding -. Inoltre, la sosta forzata consentirà di realizzare la manutenzione delle caldaie». Come già successo nel marzo scorso, gli operai dovranno lavorare per circa due mesi per rimettere in funzione lo stabilimento di Lomellina Energia. Nel frattempo, l’immondizia lomellina sarà inviata a Pero e quella dell’Oltrepo occidentale a Giussago e Corteolona. Senza alcun costo in più per i contribuenti delle tre zone. Umberto De Agostino
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Incendio del 05-09-2010