Gomorra


Dal romanzo “GOMORRA” di Robero Saviano
Pg 325-326
La dove le inchieste giudiziarie non sono ancora arrivate, la popolazione è già giunta. Terrorizzata, nervosa, spaventata. Temono che gli inceneritori possano diventare delle fornaci perenni dei rifiuti, di mezza Italia a disposizione dei clan e quindi tutte le garanzie andrebbero a vanificarsi contro i veleni che i clan imporrebbero di bruciare. Temono possano arrivare da ogni parte rifiuti tossici spacciati per rifiuti ordinari, e così resistono sino allo stremo piuttosto che rischiare di fare del loro paese un deposito incontrollato di nuova feccia. A Bass’Olmo, vicino a Salerno, quando nel 2003 tentarono di riaprire la discarica, iniziarono a formarsi comitati spontaneamente picchetti di cittadini. Un presidio continuo costante ad ogni costo. Carmine Luorio 34 anni, durante una notte terribilmente fredda, mentre teneva il presidio, è morto assiderato, aveva i peli della barba ghiacciati e le labbra lividi. Era cadavere da almeno tre ore.
Irene Campari
fino al 28.1.09 Capogruppo Consiglio comunale di Pavia.
– componente le Commissioni Enti-società partecipate-Asm, Ambiente e Sviluppo sostenibile
Lomellina Energia intima e diffida
Ho ricevuto oggi dalla società Lomellina Energia questa lettera che pubblico integralmente:
Parona, 12 febbraio 2009
Con riferimento a quanto presente in data 24 gennaio 2009 sul sito “Circolo Pasolini – Pavia” a firma Irene Campari dal titolo “Tutto regolare: la burocariza sistema, l’indignazione pure”, la scrivente società precisa quanto segue. La società Lomellina Energia ha sempre conferito i prodotti di scarto provenienti dal processo di trattamento e conbustione dei Rsu presso impianto autorizzati con procedure, formalità e documentazione conformi alle norme. Relativamente all’impianto EfG Trentola Ducenta (Caserta) è già stato chiarito, a suo tempo, alle istituzioni (Provincia e NOE di Caseta) che, ad eccezione di due carichi di prova di complessive 68 tonnellate, conformemente documentati, non sono stati effettuati altri conferimenti. Lomellina Energia non ha rapporti con alcuna delle fantomatiche 106 aziende campane. Posto quanto sopra precisato, diffidiamo la signora Irene Campari dalla prosecuzione nella diffusione di notizie e illazioni completamente destituite di ogni fondamento, comunque, strumentali e distorte. Intimiamo alla signora Irene Campari di cessare immediatamente la diffusione di tali notizie, anche mediante rimozione dal sito di quanto ivi pubblicato con riferimento a Lomellina Energia, ai suoi soci diretti e indiretti citati, all’impianto di Parona. Informiamo sin d’ora che abbiamo proceduto ad affidare l’incarico al nostro legale di adire l’autorità competente per le opportune azioni, sia civili che penali, a tutela della società, dei suoi amministratori e soci”. Prendo atto del contenuto di questa lettera, tuttavia devo a mia volta informare che le notizie o illazioni (“strumentali”: a cosa? “distorte”: perchè?) come vengono definite, sono state pubblicate su quotidiani  nazionali in articoli ripresi dal blog. Mi chiedo se sia arrivata una diffida e richiesta di cancellazione anche ai giornalisti di Repubblica e Repubblica-Napoli visto che gli articoli sono facilmente reperibili da chiunque in Internet, ad esempio: Rifiuti dal Nord a Caserta ‘Ecco l’affare diossina’ Repubblica — 26 marzo 2003 pagina 3 sezione: NAPOLI; Pianura, ecco i veleni delle aziende del Nord; Repubblica — 25 Gennaio 2008 pagina 4 sezione: NAPOLI, o se sia stata data una risposta al Consigliere regionale Monguzzi che già nel 2003 aveva posto un’interrogazione alla Giunta regionale sulla gestione dei rifiuti di Parona, e agli inquirenti che in quegli articoli spiegavano come avvenisse lo sviamento delle procedure, che non potevamo inventarci non essendo esperti. Non ci è stata data l’opportunità di accedere a documenti pubblici riportanti gli esiti delle indagini, sicuramente a disposizione della società Lomellina Energia, che però non li cita pur essendo opportuno se non doveroso. Inoltre, nel periodo indicato a cui risalgono quegli articoli ero Consigliere comunale e componente la commissione Enti e società partecipate-Asm, era quindi mio diritto-dovere informarmi sulla base delle informazioni pubbliche disponibili non avendo mai ottenuto informazioni ufficiali da parte degli amministratori. Non posso che dirmi lieta dell’estraneità di Lomellina Energia – nonostante qualche chiarimento in più ci sia dovuto per quelle 68 tonnellate e dopo una lettera tanto eloquentemente dura – a quella citazione di Pavia nel libro di Saviano. Non altrettanto per il fatto che una società partecipata pubblicamente si limiti ad informare sommariamente sulla propria posizione in un contesto delicatissimo e “intimi” e quereli chi istituzionalmente ponga domande cercando risposte che ufficialmente non vengono fornite. Ricordo che il mio interessamento sullo smaltimento di rifiuti in provincia e nel pavese era – ed è – legato alle attività anche relative a società partecipate e alle mission di Asm, controllata al 99% dal Comune di Pavia e quindi dai cittadini ai quali spetta una risposta certa ed esaustiva sulle procedure di gestione dei rifiuti rispetto alle poche righe di quella lettera di Lomellina Energia.  Molti hanno letto “Gomorra” e anche il nome di Pavia a pagina 362 e si sono chiesti in coscienza e legittimamente “perchè?”.

 

P.S. Il post in questione non è stato pubblicato il 24 gennaio 2009 – quando è stato notato dagli estensori di quella lettera – bensì il 3 gennaio 2009 ed era intitolato “Il nostro contributo a Gomorra”. In attesa di ulteriori chiarimenti da parte di Lomellina Energia sulle indagini circa lo smaltimento dei rifiuti verso la Campania abbiamo temporaneamente reso non disponibile quella parte del post, che ripubblicheremo non appena la società ci fornirà maggiori e più dettagliati ragguagli sulla propria posizione in quei procedimenti, come le spetta per trasparenza e senso di responsabilità, in contesti pubblici, così delicati come la salute pubblica. Se non arriveranno a breve ripubblicheremo il post così com’era. Vi si rivolgevano infatti domande, per competenza e ruolo, a Nicola Adavastro, direttore di Asm e presidente di una delle società del Gruppo che controlla il termovalorizzatore di Parona (a sua volta controllato al 34% dal Comune di Pavia tramite Asm – secondo quanto riferitomi dallo stesso Adavastro), ma non ho ricevuto, sull’argomento e finora, nessun riscontro, oltre quella lettera da una società che mi intima di tacere sulle società e sugli amministratori, e cancellare. Mi ero riproposta di riporle durante il Consiglio comunale del 10 febbraio (data in cui si sarebbe discusso del Piano industriale di Asm, dopo diversi e immotivati differimenti), ma la Giunta è caduta il 28 gennaio. Quella lettera è del 12 febbraio – proveniente da Rovato, com’è scritto nell’avviso di raccomandata, sede di Cogeme – e il post del 3 gennaio. Questo, di  cui intimano la cancellazione, si concludeva così: “Chi sapeva? Come sono finite le inchieste napoletane?
Quando il Comune di Pavia ha deciso di aggregarsi a Linea Group Holding e quindi a Cogeme, conosceva i dettagli delle inchieste di Napoli e Santa Maria Capua Vetere? Conosceva quegli articoli di quotidiani così infamanti, veritieri e informati? Non mi ricordo alcun accenno degli amministratori di Asm-Pavia (dall’era Bosone a quella Albergati-Adavastro) a quegli eventi, né in Consiglio comunale né in Commissione. Eppure di occasioni per parlar chiaro ce ne sono state. Il termovalorizzatore a Parona è stato costruito nel 1995,  fino a quando è durato quel traffico? Quali strumenti di controllo ha messo in atto Asm-Pavia per impedire che quei traffici avvengano ancora? Non ho letto nulla a proposito nel Nuovo Piano Industriale di Asm che sarà in votazione in Consiglio comunale questo mese […]”.
Dovrei desumere che le risposte potrebbero essere in quella lettera di Lomellina Energia?

Irene Campari
fino al 28.1.09 Capogruppo in Consiglio comunale a Pavia, componente le Commissioni Enti-società

partecipate-Asm, Ambiente e Sviluppo sostenibile
venerdì, 20 febbraio 2009 – alle ore 14:00

Dal romanzo “GOMORRA” di Robero Saviano
Pg 331
Porsi contro i clan diviene una guerra per la soppravivenza, come se l’esistenza stessa, il cibo che mangi, le labbra che baci, la musica che ascolti, le pagine che leggi non riuscissero a cocederti il senso della vita ma solo quello della soppravvivenza. E cosl’ conoscere capire diventa una necessità. L’unica ancora ancora possibile per considerarsi ancora uomini degni di respirare.

 

Il film non è stato candidato agli Oscar come si sperava, ma il libro di Saviano “Gomorra” deve essere letto da tutti.

 
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