Padre Alex Zanotelli

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Anci, la raccolta differenziata dei rifiuti sia legata al loro effettivo riutilizzo e recupero – 15 Settembre 2010

“La direttiva Europea 98/2008 impone i criteri di efficienza, economicità e valenza ambientale, ovvero l’effettivo riciclo dei materiali raccolti con il metodo della differenziata -ha spiegato Filippo Bernocchi, Vicepresidente dell’Associazione con delega ai Rifiuti- mentre la norma nazionale impone meramente il raggiungimento di una certa percentuale, il 65%, di raccolta differenziata, senza considerare come e in che misura avviene l’effettivo riutilizzo”

Roma, 15 set. – (Adnkronos) – ”Agganciare gli obiettivi di raccolta differenziata dei rifiuti al loro effettivo riutilizzo e recupero, in linea con il nuovo dettato comunitario”. E’ questa la principale proposta dell’Anci, formulata nel corso dell’audizione della Commissione Ambiente del Senato. Filippo Bernocchi, Vicepresidente dell’Associazione con delega ai Rifiuti, ha consegnato alla Commissione un documento con le proposte di emendamento dell’Anci relative allo schema di decreto legislativo che recepisce la direttiva europea sui rifiuti. Tra queste, appunto, quella dell’abbandono della soglia del 65% di raccolta differenziata, che dovrebbe essere sostituita con gli obiettivi di riciclo, riutilizzo e recupero stabiliti dall’Europa. ”Infatti, – ha affermato Bernocchi – occorre puntare sulla qualità delle raccolte che non comporti aggravi di costi economici e ambientali per la comunità. Gli obiettivi di effettiva preparazione per il riutilizzo e per il riciclaggio posti al 2020 con il recepimento della Direttiva 98/2008 sono il fine da perseguire per la sostenibilità nella gestione dei rifiuti e gli stessi possono trovarsi in contrasto con una previsione di raccolta differenziata al 60 e 65%”.

”I Comuni – ha detto Bernocchi – valutano in modo positivo lo schema di decreto legislativo allo studio della Commissione, che contribuisce a definire un quadro di regole chiaro, seppure ancora incompleto, sul ciclo integrato dei rifiuti”. Resta però, fa notare ancora Bernocchi, ”il rischio di creare confusione in merito agli obiettivi da raggiungere”.

La direttiva Europea, infatti, ”impone i criteri di efficienza, economicità e valenza ambientale, ovvero l’effettivo riciclo dei materiali raccolti con il metodo della differenziata – ha spiegato Bernocchi – mentre la norma nazionale impone meramente il raggiungimento di una certa percentuale, il 65% appunto, di raccolta differenziata, senza considerare come e in che misura avviene l’effettivo riutilizzo”.

L’Anci prende posizione a favore dell’eliminazione della soglia e di un’aderenza maggiore ai criteri stabiliti da Bruxelles: ”Riteniamo necessario – ha sottolineato infatti Bernocchi – che tutti i materiali provenienti dalla raccolta differenziata trovino un effettivo sbocco sui mercati del riciclo, in linea con quanto stabilito dalla direttiva europea, che pone obiettivi di riciclo e non di raccolta, dato che è noto che attualmente non sempre i materiali raccolti in maniera differenziata riescono a trovare sbocco certo sui mercati del riciclo”. L’Anci ha presentato inoltre tre ulteriori proposte di emendamento. Tra queste, la necessità di ”chiarire definitivamente che le operazioni di sgombero della neve esulano dall’applicazione delle norme relative alla gestione dei rifiuti”.

“Abbiamo ricevuto numerose segnalazioni, soprattutto dai Comuni trentini – ha detto Bernocchi – dalle quali risulta che i sindaci vengono spesso coinvolti in pesanti provvedimenti giudiziari per non aver conferito in discarica la neve spalata ai lati delle strade”. Nel corso dell’audizione, infine, Bernocchi ha posto l’accento sulla necessità ”di intervenire in tempi brevi con ulteriori modifiche al Codice dell’Ambiente, che riguardino innanzitutto la definizione chiara dei ruoli e delle competenze delle Autonomie locali, la questione della tariffa rifiuti, la gestione integrata e la questione dell’assimilazione dei rifiuti urbani”.

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