Padre Alex Zanotelli

Giornali

la Provincia Pavese – 16 novembre 2011

Fanghi, amianto e adesso le ceneri

di Filiberto Mayda GALLIAVOLA Saranno i tre punti del “triangolo maledetto”: l’ipotizzata discarica per l’amianto alla cascina Gallona di Ferrera Erbognone, al confine con il territorio di Sannazzaro; l’impianto di trattamento fanghi di Lomello; e, ora si teme, il progetto che pareva dimenticato della discarica di «prodotti inerti e ceneri inertizzate» (tra cui quelle dell’inceneritore di Parona) a Galliavola. Un progetto, quest’ultimo, già bocciato dal Comune, dalla Provincia e dalla Regione, perché – in buona sostanza – ritenuto troppo vicino all’area residenziale. Ma la normativa, nel frattempo, sarebbe cambiata, e quella distanza è stata ridotta. Insomma, a sentire il proponente del progetto, ossia Asm Lomellina, oggi questa discarica si potrebbe fare. E, a quanto pare, è in discussione, davanti al Tribunale amministrativo regionale, il ricorso presentato da Asm. Ì giudizi negativi da parte del Pirellone erano stati abbastanza chiari: dal corso d’acqua dell’Agogna c’è una distanza di soli 320 metri, l’area interessata dall’intervento è di ben 147mila metri quadrati con un depositivo definitivo di circa 500mila metri cubi. Insomma, è grande. E a soli 650 metri di distanza ci sono le prime abitazioni, in particolare la casa di riposo per anziani. Mancava poi, nel progetto, un «idoneo piano di gestione delle terre di scavo, considerate rifiuti» e non si teneva conto che la discarica sarebbe sorta nel «corridoio ecologico primario individuato dalla Rete Ecologica Regionale», che prevede un corridoio di salvaguardia di 500 metri dall’asta fluviale del torrente Agogna. Infine, il progetto di ripristino viene giudicato «insufficiente alla ricomposizione naturalistica». Insomma, una bocciatura a tutto tondo. Ma Asm non si era arresa, ricorrendo al Tar. Della vicenda, da un paio di anni, nessuno aveva più parlato. Ora la giunta guidata dal sindaco Luigi Borlone ha incaricato della propria tutela legale lo studio Robecchi Majnardi di Pavia. «A breve ci sarà una riunione fra i legali incaricati e i capigruppo consiliari, in cui la situazione sarà illustrata nei minimi dettagli», conferma Carlo Carrera, capogruppo di maggioranza. Ma le polemiche politico-amministrative non mancano. «Ci stupiamo che il sindaco di Galliavola non ha ancora comunicato alla popolazione che cosa stia succedendo sul fronte discarica delle ceneri – commenta Loredana Longo, capogruppo della minoranza “Tradizione e futuro” – Noi non entriamo nel merito dei pesanti contenuti dell’istanza cautelare presentata l’estate scorsa da Asm, che ha l’evidente scopo di ribaltare la prima sentenza da cui la società è uscita perdente, ma facciamo notare a tutti che la guerra agli impianti a rischio non è finita: pertanto state e stiamo tutti in allerta». La vicenda giudiziaria era ripresa in primavera, quando la Regione aveva dato un parere di compatibilità ambientale sfavorevole: fra le osservazioni sollevate anche dal Comune, la progettata discarica si troverebbe appunto a meno di un chilometro della casa di riposo La Castellana. «Già due anni fa avevo fatto rilevare che si trova a meno di mille metri dal perimetro del sito individuato da Asm: questa distanza è prevista dal decreto della giunta regionale 8/220 del 2005», dice Borlone. Asm Lomellina Inerti, costola di Asm Isa spa di Vigevano, aveva presentato un primo ricorso e ora, con l’istanza cautelare, ribadisce il fatto che la normativa regionale non impedirebbe la nascita di un impianto per lo stoccaggio delle ceneri. Una legge successiva a quella citata dal Comune, infatti, avrebbe ridotto la distanza a 500 metri. Con buona pace degli anziani della casa di riposo. (ha collaborato Umberto De Agostino)

All Pages