la Provincia Pavese – 17 marzo 2012
«L’inceneritore non rende» Vigevano vuole andarsene
di Sandro Barberis
Il matrimonio tra Vigevano e Lomellina Energia dura da quasi otto anni. Nell’estate del 2004 l’amministrazione comunale vigevanese di area Forza Italia guidata da Ambrogio Cotta Ramusino comprò per 6,5 milioni di euro il 20% del termodistruttore di Parona (nella foto un particolare dell’interno), che aveva aperto i battenti nel 2000. Nel 2005 è stata realizzata anche la seconda linea dell’inceneritore. Ora il termo paronese ha due forni che bruciano 380mila tonnellate di rifiuti all’anno e garantiscono la produzione di 38 megawatt di energia elettrica. L’Asm Isa (che al 95,23% è del Comune di Vigevano) ha il 20% di Lomellina Energia a cui paga oltre 2 milioni 800mila euro per gettare nei forni i rifiuti raccolti nei cassonetti di Vigevano.
VIGEVANO Nell’arco di qualche mese il termovalorizzatore di Parona, che brucia 380mila tonnellate all’anno di rifiuti, potrebbe non avere più alcun controllo pubblico. Il Comune di Vigevano è sempre più intenzionato a disfarsi della quota che detiene all’interno di Lomellina Energia, la società che gestisce l’impianto paronese, tramite la municipalizzata Asm Isa che si occupa della raccolta dei rifiuti in città. Alla base della scelta dell’amministrazione leghista di Vigevano c’è una divergenza di vedute con gli altri soci di Lomellina Energia. Non solo. C’è anche un problema di tipo economico. Intorno all’impianto di Parona ruota un fiume di denaro, 80 milioni di euro all’anno circa, ma la struttura non rende, o rende pochissimo. Dall’esercizio 2011 potrebbero non arrivare dividendi agli azionisti di Lomellina Energia che sono l’Asm Isa di Vigevano (20% delle quote) e la società Mf Waste, una controllata della Linea Group Holding che fa riferimento al gruppo bresciano Cogeme, che ha il resto delle azioni. A causare la non redditività delle due linee dell’inceneritore di Parona è anche un’azione legale che Lomellina Energia ha in corso con il Gse, società che ritira e colloca sul mercato i 38 megawatt di energia elettrica prodotta annualmente dal termovalorizzatore paronese. A dicembre, dopo una comunicazione del Gse a Lomellina Energia, c’è stata una riduzione da parte della società che acquista energia della tariffa pagata all’inceneritore di Parona per i certificati verdi (documenti che attestano la produzione di energia elettrica da fonti alternative). Questo ha provocato una differenza nei conti di Lomellina Energia di circa 4,5 milioni di euro. «Non sappiamo ancora se questa somma sarà iscritta come entrata nel bilancio 2011 che è in fase di chiusura – spiega l’amministratore delegato di Linea Holding Fabrizio Scuri – se questi soldi saranno inseriti a bilancio nel 2011 l’impianto di Parona ha guadagnato e potrebbero esserci dividendi. Se non sarà inserita questa somma a bilancio invece chiuderà intorno alla parità tra entrate ed uscite». Quindi anche la municipalizzata di Vigevano rischia di restare a bocca asciutta dalla divisione degli “utili” 2011. Non solo, oltre al mancato introito, c’è anche la beffa. Asm Isa, guidata da Davide Battaglia consigliere comunale di maggioranza dell’amministrazione leghista di Andrea Sala, è sia in parte proprietaria dell’impianto di Parona che è diretto da Vincenzo Filisetti (un uomo di punta della Cogeme). Ma allo stesso tempo è anche cliente del termodistruttore, a costi altissimi come ribadito a più riprese dal sindaco di Vigevano. Asm Isa paga a Lomellina Energia 112,35 euro per ogni tonnellata di rifiuti indifferenziati che getta nei forni di Parona. Da Vigevano arrivano annualmente circa 25mila tonnellata di rifiuti. A conti fatti Asm sborsa all’anno oltre 2 milioni e 800mila euro. Spesa che per forza di cose ricade poi sulle tasche dei vigevanesi. Un costo che non solo non è diminuito dal 2004 (quando il Comune di Vigevano comprò per 6,5 milioni di euro il 20% di Lomellina Energia), ma è aumentato. L’ultimo ritocco nel 2011 è stato di 3 euro alla tonnellata. «La tensione è altissima» ha detto in settimana Sala riguardo ai rapporti che intercorrono tra il Comune di Vigevano e gli altri soci di Lomellina Energia, che ha in progetto la costruzione di una terza linea di incenerimento a Parona: «Già si ferma spesso la prima linea. Siamo decisamente contrari alla costruzione della terza – ha ribadito il sindaco di Vigevano Andrea Sala – va contro i principi ambientali della mia amministrazione. La priorità è la salute dei cittadini e la qualità dell’aria. Questa volontà è in contrasto con la politica industriale di Lomellina Energia, che sa che vogliamo vendere le quote». Da Asm Isa arriva una conferma delle intenzioni di cedere le azioni possedute all’interno di Lomellina Energia: «La nostra posizione sulla cessione delle quote – spiega il presidente del consiglio d’amministrazione Davide Battaglia – è in totale sintonia con quella del sindaco».