Data: 15 Febbraio 2010
Da: Soffritti Renato (sostenitore dei Comitati Civici)
A: Quotidiani locali
Ccn: Comitati e Associazioni
Comunicato Stampa: La storia dell’Inceneritore di Robbins
Chi ha visto Avatar di James Cameron (in questi giorni in programmazione a Parona), inconsciamente ha odiato la sua stessa specie. L’Avatar era un Alieno umano per gli abitanti del pianeta Pandora, più o meno quello che mi sono sentito io a Parona come ecologista in questi anni, con la differenza che questa comunità anziché essere unita nel difendere l’ambiente, era unita per distruggerlo.
Ho assistito alla riunione del nuovo comitato,ho notato che hanno aderito cittadini che fanno parte di tutte le forze politiche del paese, questa è cosa buona, ma io ho deciso di non aderire.
Oggi sono un aderente del WWF della Lomellina, insieme a loro ho sostenuto tutte le iniziative per difendere Parona e questo territorio dagli scempi caduti dall’alto, questo paese sapeva cosa gli stava capitando e non ha fatto niente per evitarlo.
Una comunità incapace di difendere il proprio ambiente è una comunità priva di dignità e senso di appartenenza, tutti sapevano che un giorno o l’altro la verità su Parona sarebbe venuta a galla, troppo comodo differenziarsi ora dopo essere stati complici di quanto è capitato, avevano l’intelligenza per capire e facevano finta di non sapere, avevano la possibilità di esprimere un’opinione ma sono stati zitti, avevano la professionalità per tutelare la salute, ma erano latitanti. Rimanga almeno “La memoria storica” su chi ha sempre informato e dimostrato che tutto questo era un grave danno, sia economico che ambientale per la collettività.
Suggerisco al comitato di dare una corretta informazione ai cittadini di Parona. Se si vuole essere credibili bisogna isolare i portavoce del sindaco, che fino ad oggi (magari per un posto di lavoro in famiglia all’inceneritore),l o hanno aiutato a diffondere falsità sull’ambiente. Un comitato ha il dovere di informare correttamente, dicendo che a Vigevano negli anni della costruzione, il Dir. Carlo Vella dell’Informatore Vigevanese ha organizzato un dibattito pubblico sul tema dell’incenerimento, dove si è parlato anche dell’Inceneritore di Robbins (peccato che i Paronesi erano assenti). Un comitato deve ricostruire la verità tramite una ricerca approfondita, a tale proposito li invito a leggersi la documentazione pubblicata sul mio sito: www.nuovastagione.eu, così possono smentire i soliti noti.
Gli impianti di incenerimento degli Stati Uniti sono la tecnologia più impopolare. Dal 1985, negli Stati Uniti, oltre 300 inceneritori di spazzatura, sono stati fermati o sospesi. Nel 1985, la California aveva in programma 35 inceneritori, solo 3 sono stati costruiti, gli altri non sono stati accettati. Nel 1985, nel New Jersey il programma prevedeva 22 inceneritori di spazzatura, solo 5 sono stati costruiti. Un sesto previsto per Mercer County, è stato finalmente sospeso, dopo molti anni di lotta, nel novembre 1996. Dal 1994, sono stati più gli inceneritori chiusi che quelli aperti.
Lo sviluppo degli Stati Uniti a un punto morto, nel 1998 (anno in cui è partita la costruzione a Parona) non vi è stata una proposta attiva per costruire un inceneritore di spazzatura di dimensioni significative (cioè superiori a 40 tonnellate al giorno). L’ultima proposta è stata considerata quella della Foster Wheeler nella città di Pennsville, NJ. Non solo i commissari della contea hanno respinto questa proposta ma Foster Wheeler ha dichiarato che è una sconfitta umiliante per l’inceneritore a letto fluido che essa ha costruito a Robbins nell’Illinois, si tratta di uscire dalla Waste-to-energia attività di incenerimento negli Stati Uniti. Diverse altre grandi società hanno tirato fuori il business degli inceneritori negli Stati Uniti, tra cui Combustion Engineering, Blount, Dravo, Westinghouse, General Electric e Ebasco. Questo lascia solo tre attori principali: Ogden Martin, Wheelabrator e American Refuel. Due di questi sono di proprietà di grandi imprese di rifiuti (WMI e BFI) che possono coprire le loro perdite sul fronte inceneritore con gli sviluppi in altri settori della loro attività di rifiuti.
Movimenti di Giustizia Ambientale (The Environmental Justice Movement) negli Stati Uniti hanno constatato che il razzismo ambientale esiste, nota è “la battaglia per l’inceneritore di Robbins a Chicago” Comunità afro-americane, come Robbins, sono stati descritti a livello ambientale come “zone sacrificate” (Bullard 2000), mentre intere nazioni e regioni del Terzo Mondo sono stati denominati come discarica globale” global dumping ground” (Moyers 1990) e di dipendenza “per le nazioni industrializzate”. Lo studio storico del caso, rende chiaro, un focus sui processi socio-politici che l’inceneritore di Robbins ha fatto emergere, rivelando un processo più complesso di quanto si possa credere. Questo è stato un caso di razzismo ambientale, hanno sostenuto. Mentre la società non aveva a cuore la comunità, la comunità era in una situazione finanziaria difficile si sentivano di non avere scelta, ma hanno portato l’inceneritore in tribunale. La coalizione EJ si è basata su una duplice strategia. In primo luogo, hanno messo in luce l’impianto di Robbins incorniciandolo come razzismo ambientale. In secondo luogo, hanno cercato di abrogare la legge “Retail Rate”. Senza di essa, Foster Wheeler le imprese dell’inceneritore e altri perderebbero profitti. Nel 1993, quasi una dozzina di comuni a sud della periferia approvano risoluzioni opposte all’inceneritore di Robbins. Ciò significava che le potenziali fonti regionali di spazzatura per alimentare questi inceneritori sono andati via via diminuendo (in Italia continuano a prelevarli dalle nostre tasche si chiamano Certificati Verdi o CIP-6 che dovevano andare alle energie rinnovabili) – L’inceneritore di Parona li riceverà fino all’anno 2014.
Se negli Stati Uniti l’Incenerimento è razzismo ambientale, in Italia è una discriminazione sociale e di classe. Parona (la sacrificata) è stata scelta dalla lobby politica trasversale favorevole agli inceneritori, perché sapeva prima di cominciare come sarebbe andata a finire.
Come sempre per verificare la veridicità di quanto dichiarato e per eventuali approfondimenti vi suggerisco i seguenti link:
http://www.mauirecycles.com/incineration_mauitime.htm
http://reason.com/archives/2001/07/01/waste-of-energy
http://www.mindfully.org/Air/Connett-Waste-Incineration-24nov98.htm