In questo indice (in testa gli avvenimenti più recenti) intendiamo far capire quanti problemi creano gli inceneritori ai territori dove sono insediati. Contro la disinformazione trasversale della casta, intendiamo dare una coerente informazione perchè tutti si rendano conto dell'inutilità di questi impianti. Vi dicono che servono per eliminare le discariche, invece ne creano di più pericolose. In un territorio di campagna non dovrebbero mai costruirne uno, in quanto il bacino d'utenza è notevolmente ridotto. Da noi hanno inziato con 180.000 t/a, dopo un paio di anni lo hanno raddoppiano a 400.000 t/a, oggi corre voce di una terza caldaia. Dovevano risolvere il problema del bacino che conferiva 90.000 t/a in discarica, ora i residui (ceneri leggere, ceneri pesanti, Compost e materiale che non brucia) supera il quantitativo di RSU che conferivamo nella discarica di Gambolò. Vi invito a consultare il Decreto del 17 Marzo 1999 N. 3588 del Ministero dell'Ambiente e dei Beni e attività Culturali per rendervi conto da soli quanto è peggiora la situazione del nostro erritorio. Prima i Camion facevano un percorso di sola andata per conferire in discarica, oggi ne fanno il doppio per portare via i residui dell'incenerimento. La logica del profitto porta a risparmiare sui costi, pertanto la discarica deve sorgere nelle vicinanze per un risparmio sui costi del trasporto. Si scelgono paesi come Galliavola (di 200 anime), non adatti per via della falda di superfice e di un torrente che confina con la cava, sicuramente il luogo meno idoneo a datta degli esperti. Senza scrupoli di coscienza da parte dei responsabili di tali scelte, gli abitanti di Galliavola subiranno nel tempo un danno ambientale e sanitario per via della volatilità delle ceneri inertizzate (attualmente quellle più pericolose vanno nelle miniere di salgemma in Germania, stoccate insieme all'uranio). I residui dell'incenerimento potrebbero renderli innocqui con la vetrificazione e riutilizzarli, ma è un processo costoso e non conveniente, meglio guadagnare sulla pelle delle persone, sono pochi non ci farà caso nessuno. Non penso sia difficile capire che riceviamo rifiuti da altre province, con un via e vai di camion che aumentano l'inquinamento dell'aria e intasano le strade, tutto il contrario delle regole che suggeriscono ad ogni provincia di risolvere i problemi dei rifiuti nel suo ambito territoriale. La documentazione di questa sezione contribuisce a far capire meglio nei dettagli anche il fenomeno delle discariche degli inceneritori.
la Provincia Pavese - 30 novembre 2011
Senza Titolo (discarica di Amianto sul territorio di Gambolò)
di Filiberto Mayda GAMBOLO’ Non bastava il progetto di una discarica tra Sannazzaro e Ferrera, non era sufficiente la rabbia degli abitanti di Lomello per l’impianto di trattamento fanghi e di Galliavola per il progetto di un centro di deposito delle ceneri del termovalorizzatore di Parona. Ora spunta anche l’ipotesi di una discarica di amianto sul territorio di Gambolò. La notizia sarebbe emersa, senza particolari dettagli, durante l’ultima seduta di consiglio comunale, scatenando immediatamente la reazione delle forze di opposizione, in particolare del Pd: «Esprimiamo parere negativo a questa iniziativa per due ordini di ragioni che non sono solo di ordine ideologico ma anche tecnico – spiega la portavoce Pd, Patrizia Romano-. In primo luogo, in assenza di una adeguata e legittima programmazione regionale e provinciale in merito allo smaltimento dei rifiuti ed in specie dell’amianto, il Pd, a livello provinciale, sta già esprimendo valutazioni negative nei confronti di iniziative che vanno al di fuori di ogni minima programmazione, così come sta accadendo a Ferrera». Prudentissimo, il sindaco Elena Nai: «Non ho ancora avuto modo di guardare il progetto, di conseguenza non sono ancora in grado di esprimere un parere a riguardo. La settimana prossima verrà illustrata la richiesta e solo allora potremo valutarla». Così ci sarà un argomento in più, domani sera, per la protesta che, dalle ore 21 in avanti, vedrà riuniti i vari comitati (Lomello, Mezzana Bigli, Ferrera, Sannazzaro e, magari, già qualcuno di Gambolò) davanti alla sede del Clir di Mortara. Motivo della contestazione l’accordo, che proprio domani sera il cda del Clir dovrebbe ratificare, con la società Acta srl, ossia quella che ha presentato il progetto di discarica di amianto sul territorio di Ferrera, al confine con quello di Sannazzaro. Un accordo che vedrebbe la società a capitale pubblico, appunto il Clir, entrare in società con il privato, la Acta srl, per gestire tale discarica. «Il business plan presentato da Acta prevede circa 15 milioni di euro per investimenti e costi di gestione contro ricavi per 65 milioni con un utile di 50 milioni di euro - commentano dal Comitato per Lomello, citando i dati resi pubblici dal nostro giornale -. Non c'è che dire, un bel risultato. Ma allora perché cedere una quota significativa di questo business milionario al Clir? Forse perché senza il consenso dei sindaci il progetto non passerebbe? (ma no, i sindaci dicono che non si può impedirlo) E allora quale sarà il valore a cui si cedono le quote?». (ha collaborato Elisabetta Magnani)
la Provincia Pavese - 16 giugno 2009
Fanghi, Longo contro Borlone
GALLIAVOLA.Non è ancora stata avviata la nuova stagione amministrativa ed a Galliavola già si accendono le micce. Ambientalisti contro amministrazione-Borlone, il sindaco uscente che ha riconquistato, seppur per pochi voti, la maggioranza in consiglio comunale. Loredana Longo, seconda alle amministrative di Galliavola per una piccola manciata di voti, fa sentire la sua voce in merito alle tutela del territorio. «Stavolta lo faccio anche in veste di consigliere comunale» afferma «tanto più che oggi i contrari alle discariche sul territorio di Galliavola rappresentano, anche in fatto di contrarierà all’amministrazione che ha legittimamente rivinto le elezioni, il 54 per centro dei cittadini». «Voglio difendere» continua Loredana Longo «il Comitato Insieme per l’Ambiente ed, anche se non ne ha bisogno, il consigliere regionale Lorenzo Demartini che da sempre difende il bacino lomellino da mille aggressioni». Va rammentato che tutte le iniziative del Comitato locale con petizioni, incontri, richieste per poter far parte delle varie commissione sono sempre state boicottate da un’amministrazione, quella del riconfermato sindaco Luigi Borlone, che è sempre pronta ad ascoltare solo le richieste dei proponenti dei vari progetti, prima ancora dei bisogni dei propri cittadini. Insomma, il business innanzi tutto. «Circa l’impianto per la lavorazione dei fanghi industriali» aggiunge Longo «ci preme rammentare che tale progetto è stato ed è tuttora contrastato dal Comitato e da Demartini, elemento facilmente dimostrabile se Borlone e la sua giunta avessero partecipato almeno ad una delle assemblee pubbliche riguardanti il loro paese». Longo, battagliera consigliere di opposizione, va oltre: «Va ricordato che lo stesso Demartini si è altamente adoperato per difendere Galliavola ed il suo territorio promuovendo disegni di leggi specifici, quelli per intenderci che fino ad ora hanno bloccato i lavori della discarica. Per quanto riguarda gli attacchi politici di Borlone, questi sono giustificati dsolo dalla recente campagna elettorale a differenza di quelli personali che, a nostro parere, non sono invece ammissibili e riconducibili alle sole maldicenze. Assieme al mio gruppo prometto di tutelare i diritti di tutti coloro che combattono con noi contro ogni forma di aggressione al nostro territorio». (p.c.)
la Provincia Pavese - 13 giugno 2009
Il sindaco di Galliavola: «Discarica? Bene lo stop
GALLIAVOLA. «Se Demartini riuscirà a bloccare la realizzazione della discarica delle ceneri, non potrò che essergliene grato». Commenta così il sindaco Luigi Borlone, rieletto con otto voti di scarto, l’emendamento inserito dal consigliere regionale Lorenzo Demartini nel testo che modifica alcune parti di leggi regionali in materia ambientale. Non potranno essere autorizzate discariche di rifiuti non solo nelle zone coltivate a riso o con colture di pregio, ma neanche nelle aree limitrofe. Tiene sempre banco a Galliavola la vicenda del deposito definitivo di ceneri proposto da Asm Lomellina Inerti srl, costola di Asm Vigevano e Lomellina spa, in una zona coltivata a riso a 320 metri dal torrente Agogna. In campagna elettorale Demartini ha sostenuto Loredana Longo, contraria alla discarica. «Ma anche la nostra giunta aveva espresso più volte la contrarietà di massima, ribadita poi nella relazione della Commissione tecnico-politica - ribadisce Borlone -. Mi dispiace che una figura istituzionale come Demartini sia voluta intervenire con un volantino porta a porta nelle ultime ore della campagna elettorale. Comunque, se riuscirà a fermare il progetto della discarica non ne sarò che felice». Sotto l’aspetto amministrativo Borlone modificherà la giunta, in cui entreranno ancora il vice sindaco Luciano Ferlenghi (10 preferenze) e Rosa Valarioti (9). Esce l’assessore all’Ambiente, Enrica Fasani. «Per motivi familiari, ma sarà ancora al mio fianco per le tematiche ecologiche», conferma. Oggi, alle 8.30, consiglio comunale d’insediamento. Umberto De Agostino
la Provincia Pavese - 09 giugno 2009
Galliavola, Borlone viene riconfermato
GALLIAVOLA. Ha vinto per otto voti contro la paladina dell’ambiente. Il sindaco uscente Luigi Borlone, 45 anni (“Uniti per Galliavola”), ha prevalso sulla 26enne Loredana Longo (“Tradizione e futuro”) per 69 voti a 61. Terzo l’ex sindaco Giovanni Celestino Broglia, 59 anni (“Per Galliavola”), con 20 voti. In consiglio comunale entreranno il vice sindaco uscente Luciano Ferlenghi (10 preferenze), Rosa Valarioti (9), Giorgio Grassi (6), Giuseppe Mazzoleri (4), Caterina Faedda (4), Giuseppe Valerioti (4), Carlo Carrera (4) e Walter Trisoglio (3). Non eletti Paolo Broglia, Andrea Rossi, Luigi Mazza e Marco Francesco Alberico. In minoranza ci saranno Loredana Longo, Vito Lucio Maria Ballatore (3) ed Elena Tinti (2) per “Tradizione e futuro”, e Giovanni Celestino Broglia. In paese ha giocato molto la vicenda della discarica delle ceneri del termodistruttore. «Abbiamo vinto malgrado le interferenze esterne che cavalcavano l’argomento discarica», commenta il sindaco Borlone. (u.d.a.)
la Provincia Pavese - 03 giugno 2009
Riceverà ceneri da Parona
GALLIAVOLA. La durata prevista è di sei anni: in questo periodo, il deposito definitivo di inerti e di ceneri inertizzate accoglierà rifiuti per 581mila metri cubi, equivalenti a poco meno di un milione di tonnellate. Sono i dati del progetto presentato da Asm Lomellina Interi srl, costola di Asm Vigevano e Lomellina spa: fra il centro abitato e il Molino d’Agogna nascerà l’impianto per lo smaltimento di rifiuti inerti e di ceneri provenienti dagli inceneritori, in particolare Parona. La discarica sorgerà a 210 metri dall’abitato di Galliavola, su terreni destinati al riso. A 320 metri c’è anche il torrente Agogna, mentre a 170 metri si trova la roggia Caffarella. La discarica raggiungerà i 99,05 metri, circa dieci metri in più rispetto all’attuale piano campagna. Per adeguare l’area si dovranno scavare 400mila metri cubi.
la Provincia Pavese - 03 giugno 2009
Galliavola si oppone alla discarica
GALLIAVOLA. No alla discarica delle ceneri lungo il torrente Agogna. Maggioranza e minoranza consiliare hanno espresso una «valutazione negativa e una contrarietà politico-istituzionale» al progetto presentato da Asm Lomellina Inerti di Vigevano. Il parere è contenuto nella relazione della Commissione tecnico-politica composta dal sindaco Luigi Borlone, Luciano Ferlenghi, Enrica Fasani, Tiziano Pellegrin, Carlo Carrera, Giovanni Broglia e Vittorino Trovò e da quattro componenti tecnici: Massimiliano Il Grande (Politecnico di Milano), Riccardo Groppali (Università di Pavia), Gianfranco Bernardinello (coordinatore Legambiente Lomellina) e Giovanni Luca Bisogni (proposto dalla minoranza). Ora il parere sarà portato dal Comune alla prossima conferenza dei servizi che si terrà a Milano. Parere che, comunque, sarà solamente consultivo e non vincolante. «Ho già spiegato più volte che in questo procedimento la voce del Comune conta come il due di picche, cioè nulla - afferma Borlone -. Noi abbiamo richiesto un parere tecnico mettendo a bilancio 2mila euro per le spese sostenute dai quattro tecnici: allo stesso tempo è stata sottolineata la preoccupazione mostrata dalla cittadinanza e ampiamente condivisa dalla maggioranza e dalla minoranza consiliare». Secondo la relazione, il territorio interessato dall’impianto sarebbe sconvolto con grave danno per il valore paesaggistico della zona, definita «una tra le più belle e incontaminate della Lomellina». Anche i rappresentanti dell’opposizione Broglia, a capo della lista “Per Galliavola”, e Trovò, hanno depositato il loro «dissenso». Ma la relazione della Commissione tecnico-politica è fonte di polemiche elettorali. Borlone, che si ricandida alla testa di “Uniti per Galliavola”, ha distribuito la relazione alle 80 famiglie residenti, ma la mossa non è piaciuta a Loredana Longo, alla guida di “Tradizione e futuro”. «Mi fa molto piacere che maggioranza e opposizione si siano dichiarate contrarie, ma m’incuriosisce il fatto che questo parere sia stato diffuso a una settimana dal voto», commenta. E il consigliere regionale Lorenzo Demartini, coinvolto in un volantino elettorale di Borlone, dice: «Asm Vigevano non avrebbe mai presentato il progetto se il Comune si fosse dichiarato subito contrario». Umberto D’Agostino
la Provincia Pavese -16 maggio 2009
Discarica a Galliavola, il piano va avanti
GALLIAVOLA. E’ partito l’iter della discarica delle ceneri del termodistruttore di Parona, che Asm Lomellina Inerti srl, costola di Asm Vigevano, vorrebbe costruire a pochi passi dal torrente Agogna. Dalla Regione Lombardia è arrivato il parere favorevole, con alcune prescrizioni, della direzione generale Reti e servizi. La direzione Agricoltura, invece, ha riscontrato «un’alta vulnerabilità del sistema acquifero» non concordando con la scelta di localizzare in un’area agricola un impianto destinato a ospitare 987mila tonnellate di rifiuti in sei anni. Ma il percorso burocratico dovrebbe concludersi in estate, con la firma di un dirigente regionale, solo dopo la stesura della Valutazione di impatto ambientale, la conferenza dei servizi e l’Autorizzazione integrata ambientale. Il consigliere regionale Lorenzo Demartini preannuncia battaglia. «L’iter è iniziato senza che nessuno sapesse nulla: ora dobbiamo attendere la conferenza dei servizi, in cui il Comune dovrà esprimere un parere consultivo e la Provincia di Pavia vincolante - spiega -. Purtroppo, se il Comune avesse respinto il progetto a suo tempo, l’iter non sarebbe partito. Comunque, preannuncio sin d’ora che, se la Regione dovesse dare un parere favorevole finale, io presenterei immediatamente un ricorso al Tar per bloccare il tutto». Ora, dopo le direzioni Agricoltura e Reti e servizi, si deve attendere il parere della direzione Paesaggio: poi, la documentazione sarà inviata alla direzione Territorio e Urbanistica per l’avvio del procedura della Valutazione di impatto ambientale. «Ma io invito tutti, già adesso, a riflettere su che cosa sarà realizzato a pochi metri dall’Agogna: i documenti parlano di un impianto alto circa dieci metri - dice ancora Demartini -. Senza contare che la destinazione del terreno è agricola». L’area individuata da Asm Lomellina Inerti si estende su 147mila metri quadrati in località Molino d’Agogna: una soluzione che divide la comunità di Galliavola, che a giugno voterà per le comunali. Questa la posizione del sindaco Luigi Borlone (“Uniti per Galliavola”). «Ho già espresso il mio no politico, ma sembra che per qualcuno non sia sufficiente - dice -. Abbiamo nominato una commissione tecnico-politica: le sue valutazioni saranno trasformate in quesiti che porremo in sede di conferenza dei servizi». Nettamente contraria Loredana Longo (“Tradizione e futuro”): «Noi ribadiamo la nostra contrarietà a priori, non solo in linea di massima: inoltre, facciamo notare che la commissione tecnico-politica nominata dalla giunta è composta da consiglieri comunali e da 4 tecnici scelti dallo stesso consiglio». Contrario anche Giovanni Celestino Broglia (“Per Galliavola”): «Contrasteremo il progetto con ogni mezzo». Umberto De Agostino
la Provincia Pavese - 14 maggio 2009
Broglia, no alla cava di ceneri
GALLIAVOLA. Oltre a Loredana Longo, sono altri due i candidati sindaco di Galliavola. Giovanni Celestino Broglia dice un no fermo alla discarica delle ceneri inertizzate. «C’impegniamo da ora ad attuare ogni forma di manifestazione legale e civile per contrastare questo progetto». La lista civica “Per Galliavola” gioca la carta della tutela dell’ambiente andando contro un progetto che da alcuni anni sta dividendo il piccolo paese. Broglia, già sindaco dal 1999 al 2004, punta sulla tutela dell’area protetta Garzaia di Gallia, con realizzazione di percorsi e organizzazione di visite guidate. «Pensiamo a una piazzola ecologica con raccolta di rifiuti derivanti da attività agricole, artigianali e commerciali - spiega Broglia -. Ancora, nel campo della fognatura, vorremmo estendere la rete compatibilmente con le risorse finanziarie comunali e l’accordo con la società concessionaria del servizio». Alle urne si presenterà anche il sindaco uscente Luigi Borlone, a capo di Uniti per Galliavola. Sull’ipotizzata discarica ribadisce: «Abbiamo espresso fino alla noia la nostra contrarietà di massima. In ogni caso è stata istituita un’apposita Commissione tecnico-politica». Per il resto, Borlone punta su cinque punti essenziali: sicurezza, sviluppo del territorio, sviluppo edilizio, servizi sociali e tutela ambientale. «Nell’ambito della sicurezza vorremmo nuove telecamere e potenziare l’illuminazione pubblica con lampioni a energia rinnovabile - dice -. Inoltre, siamo determinati a completare il piano di edilizia agevolata di via Soliggia, di cui è già stato approvato il progetto per l’urbanizzazione». Anche l’ex negozio di via Rosario è al centro del programma di Borlone come ritrovo per i cittadini di ogni età. Nel settore della tutela ambientale, inoltre, Borlone vuole rendere fruibile il sito d’interesse comunitario “Garzaia di Gallia”, di cui il Comune è ente gestore. (u.d.a)
la Provincia Pavese - 21 aprile 2009
I 200 abitanti di Galliavola sceglieranno tra quattro liste
GALLIAVOLA. Dalle tre alle quattro liste elettorali a Galliai Galliavolavola, paese di 200 abitanti. In vista delle elezioni amministrative del 6 e 7 giugno gli schieramenti sono al lavoro. E’ certa la ricandidatura del sindaco uscente Luigi Borlone, in carica dal 2004. «Stiamo completando la formazione e la stesura del programma», si limita a confermare. Quasi sicura anche la partecipazione alla competizione dell’ex sindaco Giovanni Broglia, che nel 2004 lasciò il posto proprio a Borlone. Oggi Broglia è capogruppo di minoranza. Un altro Broglia, inoltre, sembra interessato a prendere parte alle consultazioni di giugno: si tratta di Enrico, cognato di Maria Antonietta Franzinu, cui nei mesi scorsi il sindaco Borlone aveva revocato la delega di assessore. Infine, potrebbe essere della partita anche il comitato Insieme per l’ambiente, che da anni combatte una tenace battaglia contro il progetto della discarica delle ceneri prodotte dal termodistruttore dei rifiuti di Parona, presentato da una società che fa capo ad Asm Vigevano e Lomellina spa. La posizione del comitato ambientalista è espressa dal coordinatore Loredana Longo: «Non abbiamo ancora deciso se partecipare direttamente alla competizione elettorale: se una delle liste dichiarasse di portare avanti i nostri ideali di tutela dell’ambiente, allora potremmo scegliere di appoggiarla». (u.d.a.)
la Provincia Pavese - 02 dicembre 2008
Mede discute sui rifiuti In Lomellina è allarme
MEDE. Il settore dei rifiuti è al centro dell’appuntamento promosso dal circolo del Pd di Mede. Venerdì, alle 21, alla Sala Verde del castello Sangiuliani la serata dal titolo “Riflessioni sul Piano provinciale rifiuti e lo smaltimento che verrà”. I relatori sono Maurizio Donato e Pierangelo Fazzini, consiglieri provinciali del Partito democratico e componenti della commissione Ambiente. Da parte sua, Donato è stato, oltre che sindaco di Mede, anche presidente del Clir di Mortara, l’organismo che gestisce la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani in gran parte della Lomellina. Fazzini, invece, è oggi vice sindaco di Sannazzaro. Alla serata, che toccherà temi di stretta attualità, interverranno il medese Eugenio Poles, vice presidente del Clir spa di Mortara, il deputato Angelo Zucchi e Carlo Porcari, capogruppo del Partito democratico alla Regione Lombardia. «Sarà questa l’occasione per conoscere gli impianti di smaltimento e la loro pericolosità, in particolar modo in Lomellina», anticipa il Pd medese. La questione dei rifiuti in Lomellina è legata al progetto della discarica delle ceneri di Galliavola, presentato da Asm Inerti di Vigevano, per cui è aperto da mesi un dibattito che coinvolge il mondo politico e i comitati ambientalisti.
la Provincia Pavese - 28 novembre 2008
Galliavola, sulla discarica atteso il parere dei tecnici
GALLIAVOLA. L’altra sera si è riunita per la prima volta la Commissione tecnico-politica chiamata a esaminare il progetto della discarica delle ceneri del termodistruttore di Parona. Progetto per cui il Comune ha già dichiarato la sua contrarietà di massima. «In questo primo incontro ci siamo conosciuti meglio: inoltre, a ogni tecnico è stata consegnata una copia del plico depositato in municipio da Asm Lomellina Inerti, costo di Asm Vigevano», riassume il sindaco Luigi Borlone, che compone la parte politica a fianco del vice sindaco Luciano Ferlenghi, dell’assessore Enrica Fasani e dei consiglieri comunali Carlo Carrera, Tiziano Pellegrin (maggioranza), Giovanni Broglia e Vittorino Trovò (minoranza). La componente tecnica, invece, è formata da Massimiliano Il Grande, Riccardo Groppali, Gianfranco Bernardinello e Fabrizio Finotelli, nominata nei giorni scorsi. La prossima riunione è in agenda mercoledì 17 dicembre. «Noi abbiamo già espresso, in varie sedi, la nostra opposizione politica, ma ora ci preme conoscere l’esito della verifica tecnica affidata a un gruppo di esperti», conclude il sindaco Borlone. (u.d.a.)
la Provincia Pavese - 27 novembre 2008
Galliavola contro la discarica
GALLIAVOLA. Viene da Loredana Longo, presidente dell’Unione dei Comitati Ambientali della Lomellina, l’ultimo attacco in ordine di tempo contro il progetto della discarica di ceneri del «termo» di Parona nel territorio di Galliavola. Longo, tra le animatrici del sit-in anti progetto organizzato dalla Lega Nord nella piazza di Mede, afferma: «Qualunque iniziativa contro la possibile realizzazione di una discarica per le ceneri ci trova favorevoli, indipendentemente dal colore politico dei promotori». Ma chi mancava all’appello? Così Loredana Longo: «Anche stavolta sono mancati proprio i membri delle amministrazioni di Galliavola e di Lomello, i primi che dovrebbero scendere in campo contro la realizzazione dei progetti contrastati dal presidio che la Lega Nord ha voluto attuare, presenti anche il parlamentare Mura, il consigliere regionale Demartini, i sindaci Guardamagna e Lambri». «Per quanto riguarda il nostro comitato - aggiunge la portavoce locale - siamo delusi dal comportamento del sindaco di Galliavola che non solo ha trascurato di risponderci, ma ci ha escluso dalla commissione che dovrà valutare l’insediamento dell’impianto di stoccaggio. Tutto ciò nonostante continui a sostenere di essere contrario all’impianto e di volere un dialogo proficuo e costruttivo con no dei comitati spontanei». E ancora: «Siamo perplessi anche per gli ultimi avvenimenti che hanno portato alla sfiducia dei tre consiglieri di maggioranza che fin dall’inizio si sono dichiaratati fortemente contrari alla realizzazione del sito ed, in particolar modo, l’esclusione dell’assessore Franzinu dalla commissione». (p.c.)
la Provincia Pavese -15 novembre 2008
A Galliavola la commissione per dire sì
MEDE. «La Commissione tecnico-politica istituita dal Comune di Galliavola non è che un modo morbido per dire sì alla discarica delle ceneri del termodistruttore di Parona». E’ l’opinione del consigliere regionale Lorenzo Demartini, che da tempo contrasta il progetto presentato da Asm Vigevano e Lomellina spa. Oggi a Mede la Lega Nord sarà in piazza della Repubblica per sensibilizzare la popolazione sulla prospettiva dell’insediamento di un sito di stoccaggio delle ceneri paronesi. Il medese Demartini ha una sua teoria. «Mi sembra indubbio che Asm Vigevano e la giunta di Galliavola abbiano raggiunto un accordo politico, altrimenti la società ducale non avrebbe nemmeno potuto presentare il progetto in municipio - accusa il consigliere del Carroccio -. Io mi pongo questa domanda: perché l’Asm Vigevano non ha scelto Mede per presentare il progetto? Forse perché sapeva già in anticipo che la giunta del sindaco Guardamagna lo avrebbe rifiutato. E poi Borlone non parli di pareri tecnici richiesti dalla Regione: in conferenza dei servizi ogni partecipante può dire ciò che vuole». Da parte sua, il sindaco di Galliavola, Luigi Borlone, passa al contrattacco. «Mi stupiscono le accuse di Demartini - dice - e gli chiedo di partecipare a un incontro pubblico, in cui ognuno possa esprimere le proprie ragioni». Il sindaco di Galliavola parla anche della Commissione tecnico-politica: «Ne fanno parte figure il cui merito scientifico è riconosciuto da più parti». (u.d.a.)
la Provincia Pavese - 13 novembre 2008
Galliavola, pista ciclabile vicina ai fanghi
GALLIAVOLA. La pista ciclopedonale lungo il torrente Agogna passerà a ridosso dell’impianto di trattamento dei fanghi a Lomello, ma il Comune di Galliavola non rinuncia ai progetti per l’ambiente. Tra questi la gestione del sito di importanza comunitaria “Garzaia di Gallia”. «Questo malgrado le accuse rivolteci da più parti circa la vicenda della discarica delle ceneri del termodistruttore, per cui noi seguiamo un iter istituzionale in modo serio, senza polemiche di sorta - spiegano il sindaco Luigi Borlone e l’assessore all’Ecologia, Enrica Fasani -. In particolare, siamo politicamente contrari all’impianto, ma la Regione pretende un parere tecnico, basato su riscontri concreti. Quando in sede di conferenza dei servizi non si esprimono concetti tecnici, in pratica è come non essere presenti». In questa fase la giunta sta pianificando la prima riunione della Commissione tecnico-politica sulla discarica delle ceneri progettata da Asm Vigevano e Lomellina spa. Ne fanno parte, fra gli altri, Riccardo Groppali, docente di Conservazione della natura e di Aracnologia all’Università di Pavia, e Massimiliano Il Grande, studioso del Politecnico di Milano. «Ci siamo affidati a figure il cui merito scientifico è riconosciuto: saranno loro a fornire una risposta ai nostri quesiti, risposta che a sua volta il Comune porterà alla conferenza dei servizi a Milano», aggiungono. Sotto l’aspetto della tutela ambientale, poi, la giunta sta seguendo il piano di gestione del Sic “Garzaia di Gallia”, area protetta dall’Unione europea che sorge a cavallo dei Comuni di Galliavola e Pieve del Cairo: per la prima volta, un Comune si accollerà la gestione di una zona umida di grande importanza ambientale. Legato a questo progetto c’è la realizzazione di un corridoio ecologico sul torrente Agogna. «Questa pista verde andrà a sfiorare anche il progettato impianto della ditta “Centro ricerche ecologiche srl”, che a Lomello, al confine con il nostro Comune, vuole insediare una struttura per la produzione di fanghi da spandere in agricoltura - aggiungono -. Peccato che l’attività industriale, come la stessa ditta evidenzia nei documenti ufficiali, prevede anche la lavorazione di rifiuti speciali. Non riteniamo sia la strada giusta». La Commissione tecnico-politica sulla discarica delle ceneri di Parona si riunirà entro fine di novembre. Umberto De Agostino
la Provincia Pavese - 25 ottobre 2008
Piano rifiuti ok, tre chance per la nuova discarica
PAVIA. Diminuire la produzione dei rifiuti e portare la raccolta differenziata al 50-60%. In ogni caso costruire una nuova discarica «perchè dopo il 2011 il nostro territorio non sarà in grado di far fronte all’emergenza». Ieri sera il consiglio provinciale ha approvato (a maggioranza) con questi propositi il nuovo Piano rifiuti. Da una parte questo piano, disegnato dalla società “Oikos”, e dall’altra tre richieste di nuovi impianti, presentate da aziende, a Galliavola, Giussago e Corteolona. La Provincia dovrà scegliere se e quali accogliere, ma da subito dice di voler frenare la produzione di rifiuti (che nel 2006 sono saliti da 230 mila a 300 mila). L’opposizione taglia corto: «E’ un piano senz’anima. Non fornisce gli strumenti per realizzare gli obiettivi». Il piano commissionato dalla giunta provinciale, elaborato in commissione, e accompagnato ieri sera dagli elogi dell’assessore all’Ambiente Ruggero Invernizzi, ha ricevuto il plauso dei consiglieri. Plauso ai tecnici “Oikos” che l’hanno costruito nella sua complessità partendo da un’analisi dei bisogni del territorio. Il punto di avvio, secondo gli autori, è la raccolta differenziata, in provincia ferma al 25,2% nel 2006, e in seguito non cresciuta di molto. Gli scenari di riferimento presi in considerazione nel piano sono tre: il primo è basato su un proseguimento delle attuali tendenze di crescita dei rifiuti prodotti e su di una crescita limitata delle raccolte differenziate, fino a toccare il 30%, in linea con le tendenze attuali; i restanti due prevedono un rallentamento delle tendenze di crescita dei rifiuti prodotti e un aumento del livello di raccolta differenziata, rispettivamente fino al 50 o 60%. Queste due ultime soluzioni consentirebbero di ridurre il conferimento in discarica. Perchè attualmente i rifiuti prodotti in provincia ammontano a 319.183 tonnellate annue, e si prevede che crescano sino a raggiungere, nel 2013 (anno di scadenza del Piano rifiuti provinciale) le 373.072 tonnellate. La capacità residua in discarica, ossia ciò che gli impianti attuali possono contenere, se oggi è di 347.809 tonnellate annue, nel 2013 sarà di 255.180 tonnellate. Il trend negativo, secondo le previsioni, dovrebbe iniziare nel 2011, quando a non entrare saranno 4.282 tonnellate di immondizia. Quindi, suggeriscono i tecnici, la soluzione è anche quella di prevedere nuovi impianti: per il deposito delle ceneri del termovalorizzatore di Parona, ma anche per quello dei rifiuti pretrattati, che all’inceneritore non possono andare. L’ipotesi è quella di realizzare una nuova discarica «di almeno 500mila metri cubi». Intanto i progetti sull’apertura di nuovi impianti sono già tre, presentati da Asm Isa (Vigevano) e Fertilvita. Il nuovo Piano rifiuti non convince l’opposizione. Maurizio Donato (Pd), ha sottolineato: «Gli impianti presenti sul territorio già superano il fabbisogno». «Con questo piano si è deciso di non decidere - ha sottolineato Teresio Forti (Rifondazione) -. Il quadro è terrificante: importiamo il 60% dei fanghi per agricoltura ed esportiamo il 60% di energia». E Andrea Albergati (Pd) ha evidenziato: «Aumentare la raccolta differenziata al 60%? Il problema sono i costi, e mancano le modalità concrete con cui raggiungere questo obiettivo».
la Provincia Pavese - 25 ottobre 2008
Ceneri e scarti nella cava
GALLIAVOLA. Là dove Asm Isa di Vigevano vorrebbe realizzare una discarica di 581mila metri cubi ora non c’è nulla. O meglio, c’è una cava di inerti. Stando a quanto Asm ha proposto a Regione e Provincia, l’impianto dovrebbe stoccare ceneri, rifiuti che non vengono differenziati e che non possono essere nè bruciati, nè utilizzati, ma anche gli ingombranti. Scarti provenienti da tutta la provincia. Ma non solo. Galliavola, in Lomellina, infatti è vicina a Parona. E in quest’ultimo centro che si bruciano scarti su scarti, per la precisione 200mila tonnellate in un anno. Termovalorizzatori (attualmente ancora fermi per un guasto) che occupano una superficie di 55mila metri quadrati e che producano 111.289 Mw di energia elettrica. Parona brucia rifiuti che non sono solo made in Pavia, ma anche importati da altre zone, prima di tutto da Milano. Dunque la discarica di Galliavola potrebbe giocare un ruolo importante anche per i rifiuti non pavesi. Ricordiamo che nel 2006 l’ipotesi di una discarica per le ceneri a Galliavola era stata bloccata dalla commissione Ambiente della Regione.
la Provincia Pavese - 16 ottobre 2008
A pagare sono sempre le donne
GALLIAVOLA.Gentile direttore, vorrei attirare la sua attenzione e quella dei lettori su un «effetto collaterale» dei provvedimenti sulla scuola approvati il 7 ottobre con voto di fiducia, con la abolizione nei fatti, del tempo pieno. La distribuzione dei compiti di cura familiari tra i generi è ancora squilibrata a sfavore delle donne che ogni giorno sperimentano difficili equilibri tra lavoro e responsabilità familiari, poichè, nonostante la maggior presenza delle donne nel mercato del lavoro, non è ancora consolidata nel nostro Paese una diversa distribuzione dei compiti di cura. Non a caso il tema della conciliazione familiare è indicato dall’Unione Europea come un «obiettivo fondamentale da perseguire con l’attuazione di un sistema di politiche economiche e sociali capaci di coniugare equità sociale, qualità della vita, qualità del lavoro, pari opportunità». Da anni si cerca di rispondere a questo problema lavorando a ridurre le diseguaglianze tra donne e uomini e i rischi di emarginazione lavorativa e sociale che si creano nei processi di inserimento e permanenza lavorativa a causa di responsabilità di cura (minori, anziani, figli disabili) e nelle situazioni di precarietà e debolezza occupazionale (forme di lavoro non standard, basse qualifiche, precarietà). I risultati sono modesti; il tema della centralità della conciliazione tra tempi di vita e di lavoro è per lo più relegato al dibattito fra donne, come se ricercare soluzioni e strategie individuali, familiari, organizzative e sociali per un equilibrio tra le diverse responsabilità non fosse una necessità per tutti: per la politica, per le famiglie più esposte ai rischi di emarginazione lavorativa e sociale, per l’economia del nostro paese. Il provvedimento approvato di recente, così come già la defiscalizzazione degli straordinari, approfondisce le diseguaglianze fra uomini e donne, rendendo più lontana la conquista di una effettiva, reale e piena emancipazione. Pinuccia Balzamo assessore all’Ambiente Comune di Pavia Galliavola, ambientalisti al sindaco: ci risponda Come al solito, siamo costretti a essere informati su temi ufficiali dai soli giornali. Nonostante la risposta del sindaco di Galliavola sia stata celere a mezzo stampa, noi ambientalisti ne stiamo attendendo una istituzonale dato che la nostra richiesta lo era. Spero che stavolta il sindaco di Galliavola, che riesce sempre a trovare il tempo per rilasciare interviste, ne trovi un pò per degnarsi di scriverci ed esplicare i suoi doveri non come in precedenti occasioni, peraltro da noi Comitati già segnalate alla Procura della Repubblica. Per quanto riguarda le offese gratuite rivolteci dal sindaco, sicuramente nuocciono più a lui che a noi visto che la popolazione sa, fin dall’inizio, delle nostre battaglie da che parte stiamo e che gli unici e fondamentali «interessi» che ci muovono sono la salute dei cittadini, quella delle generazioni future e la tutela del nostro amato territorio. Ma, visto e considerato che tali frasi sono state pronunciate, per altro in diverse occasioni, col fine ultimo di ledere la nostra immagine, stiamo valutando i provvedimenti da attuare (anche legali), per difendere il nostro operato. Teniamo a precisare che, per quanto riguarda le iniziative prese dall’Amministrazione comunale di Galliavola in materie diverse da quella ambientale, da parte nostra non ci sono mai stati attacchi politici in merito. L’unica cosa che abbiamo sempre rimproverato al sindaco e alla sua amministrazione è la mancanza di trasparenza e di ufficialità con la quale vengono prese decisioni che incidono sulla vita dei suoi cittadini, cosa per altro dimostrata anche in quest’ultima occasione visto che dalle dichiarazioni apparse, pare evidente l’intenzione di escluderci dalla Commissione tecnico-politica che dovrà esaminare i «casi» ambientali aperti nel nostro piccolo Comune. Non riusciamo poi a capire perchè la presenza nella commissione della minoranza e di Legambiente sia una variabile usata per estrometterci, a noi importa relativamente da chi è composta la commissione, con tutto il rispetto per i membri che vi parteciperanno; ciò che ci sta a cuore è che possa sedere al tavolo decisionale anche un nostro rappresentate legittimato da tutti quei cittadini (tanti) che si sono dimostrati contrari alla discarica delle ceneri di Parona. Visto che non vi è nulla da nascondere, non capiamo perchè la nostra presenza debba mettere così a disagio il signor sindaco. Loredana Longo Comitato «Insieme per l’Ambiente» di Galliavola Stazione, parcheggio e nuovi abbonamenti Gentilissima direttrice, in relazione alla lettera «Pavia, il nuovo parcheggio e i posti tutti occupati», pubblicata martedì 7 ottobre sul suo giornale, desideriamo fornire alcune precisazioni. La società Metropark (Gruppo Fs) ha riscontrato che nel mese di ottobre c’è stato un notevole incremento del numero di richieste di abbonamenti, sia quelli ridotti per i possessori dell’abbonamento mensile Trenitalia, sia quelli ordinari. Ad oggi risultano entrambi terminati. Siamo consapevoli che gli abbonamenti mensili destinati alla vendita non hanno soddisfatto pienamente la forte e inaspettata domanda e quindi abbiamo provveduto ad inviare ulteriori abbonamenti che sono già disponibili per il mese di ottobre e lo saranno per i mesi a venire. Ci scusiamo per il disagio e la ringraziamo per la sua segnalazione che senz’altro ci aiuterà a migliorare il servizio. Ferrovie dello Stato Milano Pavia, l’Asm che si scusa per i disagi in via Goldoni Come residente in via Goldoni, a Pavia, dopo aver segnalato il disagio subito per il rifacimento programmato ma non effettuato delle strisce blu dei parcheggi e per i cartelli di divieto di sosta dimenticati, ho poi molto apprezzato il comunicato stampa con le scuse dell’Asm. Fin quando esisteranno aziende pubbliche che hanno questa signorilità e sensibilità verso i cittadini, il futuro si presenterà meno nero. Grazie dottor Albergati e dottor Quagliaroli! Sebastiano Caronni Orsenigo Pavia Le regole della caccia e la voglia di sparare Mi sfugge il senso dell’intervento di quel signore, comparso su alcuni organi di stampa, che giustifica le fucilate a chi in questo periodo si avventura nei boschi con il fatto che i cacciatori «poveri» non possono permettersi di sparare altrove. Evidentemente questo signore è convinto che «ben» 500 euro all’anno gli diano il diritto di ammazzare tutto quello che si muove nei boschi, cercatori di funghi compresi. Roberto Fornoni Motta Visconti La grave crisi dei mutui Chi ci rassicura adesso? Vorrei cercare di capire qualche cosa di più sulla situazione economica in italia, creatasi dal crac delle banche americane. Quello che ho capito io è che la banche americane invogliavano sempre più la gente a fare mutui, a fare debiti per pagare altri debiti senza le necessarie garanzie, la gente si illudeva di navigare nell’oro e invece viveva al di sopra delle reali possibilità. La caduta delle banche è stato inevitabile e l’economia, oserei dire mondiale, sta traballando, ma io come italiano, mi preoccupo della nostra economia. I politici continuano a rassicurarci che nessuno perderà un euro, che i nostri conti sono garantiti dallo Stato (già deficitario), che ogni conto corrente è garantito per più di 103mila euro e che i depositi bancari sono sicuri. Io mi chiedo, ma chi è in possesso di un conto corrente di 103mila euro? E poi gli investimenti di poche migliaia di euro che le persone normali hanno fatto dopo una vita di lavoro, comprando dei titoli o investendoli in Borsa, chi li garantisce? Anche da noi le banche hanno invogliato la gente ad investire in titoli non raccomandabili, vedi Parlamat, Cirio, eccetera. I giornalisti economici, in ogni edizione dei telegiornali, ci dicono che centinaia di migliaia di euro sono stati bruciati dalle Borse, come se ci fossero dei falò che bruciano materialmente i soldi, ma è realtà o è una economia astratta? Forse anche da noi viviamo al di sopra delle nostre possibilità, perchè da quando è entrato in vigore la nuova moneta, gestita molto male nel cambio, forse dal governo in testa, e poi dalle industrie commerciali, i prezzi sono raddoppiati e triplicati, ma gli stipendi e le pensioni sono rimasti alle lire. Quindi mi chiedo: ma gli italiani come fanno a comperare la casa e pagare il mutuo, a cambiare la macchina, ad andare in villeggiatura? Capisco che in questa situazione se non avessimo l’euro, saremmo un Paese paragonabile all’Albania, ma è innegabile che il nostro potere d’acquisto si è molto impoverito. Secondo me c’è tanta confusione nelle persone, particolarmente in me. Sarei grato se potessimo capire qualche cosa di più, magari tranquillizzandoci un po’. Giuseppe Lanfranchi Pavia CorriPavia, un’esperienza che va ripetuta Vorrei ringraziare gli organizzatori della Corripavia per la splendida manifestazione di domenica scorsa. Ho partecipato alla corsa in una bellissima città, ordinata, chiusa al traffico (grazie anche all’amministrazione comunale per la sensibilità dimostrata), con tanti sostenitori lungo tutto il tragitto, in un’atmosfera festosa. Il percorso era impegnativo, i molti dislivelli e il pavé delle vie del centro hanno reso i 21 Km ancora più stancanti... ma questo fa parte del gioco! I tanti addetti dell’organizzazione ci hanno guidato attraverso le vie della città in una rapida (per alcuni più che per altri) ma completa visita di Pavia, fino all’agognato ristoro dopo il traguardo nel cortile del Castello Visconteo. Complice il bel tempo, è stata proprio una bella esperienza, da ripetere! Grazie a tutti. Stefano Ramat via e-mail
la Provincia Pavese - 23 settembre 2008
Galliavola, ceneri al vaglio
GALLIAVOLA. Una commissione tecnico-politica esaminerà il progetto della discarica delle ceneri del termodistruttore di Parona, per cui il Comune ha già dichiarato la sua contrarietà di massima. «E’un ’iniziativa che va valutata in modo dettagliato sotto ogni aspetto, a cominciare da quello tecnico - commenta il sindaco Luigi Borlone -. Noi abbiamo già espresso in varie sedi la nostra opposizione politica, ma ora ci preme conoscere l’esito della verifica tecnica affidata a un gruppo di esperti. Il risultato sarà portato alla prossima conferenza dei servizi». Nell’ultima seduta, il consiglio ha nominato i rappresentanti politici della commissione tecnico-politica, chiamata a vagliare il progetto “Deposito definitivo ceneri inertizzate” presentato da Asm Lomellina Inerti, costola di Asm Vigevano e Lomellina spa. Ne faranno parte lo stesso Borlone, il vice sindaco Luciano Ferlenghi, Enrica Fasani, Rosa Valarioti e Tiziano Pellegrin, per la maggioranza consiliare, Giovanni Broglia e Carlo Carrera per la minoranza. Per la parte tecnica si stanno valutando i curricula presentati di Riccardo Groppali (docente di Conservazione della natura e di Aracnologia all’Università di Pavia), Massimiliano Il Grande (Politecnico di Milano), Gianfranco Bernardinello (coordinatore Legambiente per la Lomellina) e Simona Galuppi (funzionario della Provincia). Inoltre, la minoranza consiliare ha richiesto di nominare, oltre a quelli proposti dalla maggioranza, un consulente tecnico proveniente dall’Università di Pavia, il cui nominativo sarà indicato a breve. Va ricordato che, l’anno scorso, la Region aveva bocciato la trasformazione di una cava di Galliavola nell’impianto di smaltimento delle ceneri. Secondo un emendamento presentato dal consigliere Lorenzo Demartini, gli impianti di estrazione di materiale inerte attivi in provincia non potrebbero essere tramutati in discariche. Ma non è ancora scritta l’ultima parola.
la Provincia Pavese - 21 settembre 2008
Galliavola, il no ai miasmi della Cre
GALLIAVOLA. «Non vogliamo che il nostro paese sia inondato dalla puzza che si alza da questi impianti: il nostro modello di sviluppo va in una direzione opposta». Galliavola ha bocciato il progetto per la costruzione di un impianto per lo stoccaggio di materiali derivanti dalle reti fognarie: lo stesso che oggi sta cercando di insediarsi a Lomello. Il sindaco Luigi Borlone ha respinto senza mezzi termini «l’allettante proposta economica»: «Prima di sbarcare a Lomello, la ditta lodigiana Cre aveva cercato di realizzare il suo impianto al confine fra Galliavola e Lomello. Non ce la siamo sentita di autorizzare l’arrivo di una struttura che avrebbe portato qui un fetore insopportabile». Galliavola punta, invece, sull’aumento demografico e sulla qualità della vita. L’arrivo della ditta lodigiana, che produce fanghi da smaltire sui terreni agricoli, avrebbe comportato un introito non indifferente per il Comune di Galliavola, che ogni anno approva un bilancio che pareggia intorno ai 250mila euro. Invece, Borlone e i suoi collaboratori, in carica dal 2004 con una lista civica Uniti per Galliavola, hanno preferito continuare a pagare i mutui contratti negli anni precedenti senza accenderne di nuovi. «Meglio tirare avanti con le nostre forze piuttosto che mettere a repentaglio la salute dei nostri concittadini», ribadisce Borlone, che guida un paese di 228 abitanti alleato a Lomello attraverso l’Unione dei Comuni. Il suo obiettivo è chiaro: cercare di attirare in paese nuovi residenti attraverso il piano di recupero denominato Il Borgo-Ex stallone: da stalla di fine Settecento a moderni appartamenti. Il progetto è quasi al capolinea: gli interni sono già terminati e ora spetta solo alla proprietà, la Società edificatrice immobiliare srl con sede a Milano, mettere in vendita i lotti residenziali. «Si tratta di 18 unità abitative, che potrebbero attirare a Galliavola, con una media di tre persone per famiglia, 54 persone - aggiunge il sindaco -. Per il nostro Comune si tratterebbe di un 25% in più di residenti: per noi un fatto senza precedenti». E poi c’è il piano di lottizzazione di via Soliggia, di iniziativa comunale, in cui dovrebbero nascere 14 abitazioni. «Abbiamo lasciato ai privati una certa libertà nell’acquisto dei terreni: non ci sono superfici vincolate», dice Borlone, che, fra l’altro, domani mattina inaugurerà il nuovo gonfalone comunale. A Galliavola, paese rurale sulle sponde del torrente Agogna e stretto attorno all’antico castello, manca l’ufficio postale, ma ci sono l’ambulatorio, servito da due medici, e una casa di riposo privata, La Castellana. Per il resto, i cittadini di tutte le età si ritrovano nell’unico bar, ma a breve una trattoria-ristorante vedrà la luce nell’ex negozio ristrutturato dal Comune. Nel consiglio comunale di ieri sera è stato approvato il bando per assegnare il nuovo spazio di ristorazione, che prevede anche l’apertura di un bed and breakfast. «Diventerà un luogo di aggregazione, oltre che di sviluppo economico e commerciale: Galliavola non vuole svendere la propria identità», conclude il sindaco. E sarà anche così anche per la discarica delle ceneri del termodistruttore di Parona, progettata da Asm Vigevano, per cui il Comune ha già detto no. Umberto De Agostino
la Provincia Pavese - 07 agosto 2008
Discarica, il piano va avanti Il sindaco: «Credo sia deciso»
GALLIAVOLA. «Ho l’impressione che ormai si sia già deciso tutto: la politica ha esaurito il suo compito e ora la parola passa ai tecnici». Sul progetto dell’impianto che dovrebbe sorgere a Galliavola per lo smaltimento delle ceneri del termodistruttore di Parona parla il sindaco Luigi Borlone, presente alla prima conferenza dei servizi svoltasi a Milano. Il progetto presentato da Asm Vigevano e Lomellina spa, la società che vorrebbe stoccare i residui dell’incenerimento dei rifiuti in un’ex cava a pochi metri dal torrente Agogna, è già passato al vaglio di vari enti: dalla Regione alla Provincia, dal Comune all’Arpa. Secondo Claudio Tedesi, direttore generale della società ducale, gli enti hanno richiesto alcune integrazioni al progetto originario, che saranno predisposte quanto prima. Dalla prima conferenza dei servizi e poi dal recente sopralluogo effettuato a Galliavola dai tecnici della Regione, Borlone ha desunto che i giochi sono ormai fatti. «Mi sembra che non serviranno proteste e manifestazioni contrarie all’impianto per le ceneri: ormai i politici attendono la risposta dei tecnici - commenta Borlone, che non si è ancora espresso ufficialmente -. Se sarà positiva, allora Galliavola avrà il suo sito per smaltire le ceneri del termodistruttore. Da più parti, negli ultimi incontri, ho sentito la frase: “Qui non siamo a Napoli”. Ciò significa che l’impianto per le ceneri è giudicato indispensabile». Di costruire un impianto di stoccaggio per le ceneri del termodistruttore si parla dall’agosto 2006, quando Asm Vigevano e Lomellina spa inviò al municipio di Galliavola una prima bozza. Due mesi dopo, il Comune indisse un incontro pubblico alla presenza di Tedesi: «Possiamo anticipare che il sito individuato, un’ex cava di materiali inerti, avrà una superficie complessiva di 210mila metri quadrati. L’impianto, se costruito, avrà una vita di 10 o 12 anni al massimo». Oggi Tedesi, di fronte alle dichiarazioni di Borlone, interviene così: «Sarebbe un grosso guaio se i politici facessero i tecnici e viceversa. Ritengo che la vicenda di Galliavola equivalga a un Piano regolatore generale: il documento urbanistico deve essere approvato dai politici, ma poi saranno i tecnici a rilasciare le varie concessioni edilizie». In altre parole, dovranno essere i tecnici, in sede di conferenze dei servizi, a esaminare in concreto la bontà o meno del progetto. «Il materiale stoccato a Galliavola non puzzerà perché non sarà organico - aggiunge - Inoltre, abbiamo migliorato il tracciato prevedendo una piccola circonvallazione che taglia fuori Galliavola e Lomello. Noi siamo per la riduzione delle tariffe e il rispetto dell’ambiente». Umberto De Agostino
la Provincia Pavese — 18 giugno 2008
Stoccaggio, spunta la richiesta anche per i materiali pericolosi
LOMELLO. Spunta anche la richiesta di “stoccaggio di rifiuti pericolosi e non-pericolosi” (tipo solventi, vernici, scorie e liquami industriali) nella domanda di autorizzazione inviata in Regione dalla ditta Cre di Lodi che vuole realizzare un impianto di trattamento fanghi a Lomello. E già 25 sindaci si sono mobilitati contro ogni «presenza industriale a rischio» riunendosi in municipio a Lomello come appartenenti al Coordinamento per la tutela del territorio. La presa di posizione vuole arginare nuovi progetti che potrebbero coinvolgere i comuni di Lomello e Galliavola. Al summit erano presenti l’assessore provinciale all’Ambiente Ruggero Invernizzi con alcuni dirigenti della Provincia, il consigliere regionale Lorenzo Demartini e il consigliere provinciale Pierangelo Fazzini. In discussone la precarietà di una situazione che potrebbe diventare esplosiva per le attività industriali già presenti (polo Eni, Oxon, Oxem, Enipower, CR, gassificatori alla Riso Ticino e Curti Riso, Officina dell’Ambient) e per nuovi progetti. La riunione è stata sollecitata da alcuni sindaci per un aggiornamento sui temi ambientali. In particolare, i fenomeni maleodoranti dovuti allo spargimento di fanghi in agricoltura registratisi a Lomello, l’ipotesi di una discarica nel territorio comunale di Galliavola e lo stato di fatto della stesura del Piano provinciale dei rifiuti. Ed ancora le future strategie da adottare da parte degli enti locali nell’ambito del rapporto rifiuti-ambiente da parte del Clir SpA. In particolare, si è parlato del caso-Lomello dove la ditta Cre di Lodi, nella vasta tenuta ex-Tambucchi, a poche centinaia di metri dall’abitato, ha richiesto l’autorizzazione per creare un impianto di trattamento di fanghi biologici. Su questo tema si è espressa anche la Consulta ambientale di Lomello che ha prodotto un documento di sollecitazione molto forte indirizzato a Regione Lombardia, Provincia e Ministero dell’Ambiente, nonché al “pool” di sindaci lomellini del Coordinamento. Nell’istanza si chiede la sospensione delle autorizzazioni per nuovi impianti di smaltimento rifiuti e di fanghi. L’attenzione che le amministrazioni comunali pongono alla questione ambientale è stata poi sottolineata da diversi interventi dei sindaci che hanno posto particolare rilievo all’ipotesi di discarica in Galliavola, ribadendo la netta contrarietà, anche in considerazione dei problemi viabilistici. Il Coordinamento, guidato dal sindaco di Mede, Giorgio Guardamagna, ha inoltre ribadito un secco diniego all’ipotesi avanzata dalle Cre a Lomello, il cui iter autorizzativo è in atto in Regione. All’unisono i sindaci hanno detto “no ad ipotesi che penalizzerebbe ulteriormente un bacino già in balìa ad innumerevoli problemi ambientali”. Paolo Calvi
la Provincia Pavese - 04 giugno 2008
Galliavola, ambientalisti contro il comune
GALLIAVOLA. L’Unione dei Comitati ambientalisti della Lomellina, in un documento congiunto, va all’attacco della giunta comunale di Galliavola «colpevole» di non essersi schierata al fianco del gruppo «Noi oggi per domani» nella sua battaglia contro il progetto dell’impianto di trattamento fanghi-industriali ipotizzato tra gli abitati di Lomello e di Galliavola. Il documento, tra l’altro, asserisce: «La giunta comunale di Lomello si è decisa di appoggiare l’operato del comitato per una battaglia compatta contro la discarica. A Galliavola le cose vanno invece sempre peggio. Lo stesso sindaco definisce Galliavola un paese per soli anziani giustificando così il tentativo di far insediare in paese discariche di ceneri, impianti di combustone e chissà quali altre nefandezze». L’Unione dei Comitati prosegue: «Noi siamo contrari alle affermazioni del sindaco-declassatore. A Galliavola ci sono giovani con tante attese.. Mentre egli assume posizioni che squalificano l’immagine di Galliavola, annuncia a più riprese l’arrivo in paese di famiglie giovani... Chiediamo al sindaco chi verrebbe veramente ad abitare a Galliavola se sul paese pende la spada di Damocle della discarica di ceneri». «Per non parlare - finisce il documento - del tanto acclamato passaggio dell’autobus dal paese, altra favola caldeggiata più volte dal sindaco e del tutto irrealizzabile». (p.c.)
la Provincia Pavese - 30 maggio 2008
Galliavola, esposto alla procura per i documenti sulla centrale
GALLIAVOLA. Il «ciclone» ambientale si abbatte sul piccolo comune di Galliavola. Non solo l’ipotesi della discarica di ceneri dell’Asm Vigevano e Lomellina, ma anche una centrale di produzione energetica a bio-gas proveniente dalla «bollutura» del mais. A Galliavola se ne parla da mesi; l’amministrazione comunale ha presentato l’ipotesi in sede pubblica alla stampa. Tutto regolare, dunque? Non sembrerebbe dalla posizione intransigente dell’Unione dei comitati ambientalisti della Lomellina che, a margine di una serie di richieste informative inoltrate a più riprese al sindaco Luigi Borlone, dichiara di «ignorare completamente l’ipotesi, di non esserne a conoscenza, di non avere mai avuto risposte ufficiali in materia dalla giunta comunale». Dopo diverse sollecitazioni, ieri mattina la portavoce dell’Unione dei Comitati, Loredana Longo, ha presentato l’ennesima istanza al sindaco di Galliavola informando altresì la Procura di Vigevano dello «sterile» iter di informazioni richieste e di riposte mai avute. Proprio Loredana Longo commenta: «Spero che la Procura prenda in considerazione la nostra legittima richiesta in quanto Comitato legalmente riconosciuto e cittadini che invocano il diritto di essere informati circa una materia che investe l’integrità ambientale ed il nostro diritto alla salute». Il documento inviato al sindaco ed alla Procura spiega: «Nonostante siano passati quattro mesi dalla nostra richiesta di avere informazioni dettagliate sul discusso impianto energetico funzionate a mais di cui tutti parlano, giornali compresi, e di cui il nostro Comitato non dispone di alcuna notizia in merito, ribadiamo al sindaco l’estrema importanza di quanto invocato. I termini di legge per esaudire le nostre richieste sono ampiamente scaduti». (p.c.)
la Provincia Pavese - 28 maggio 2008
Galliavola dice no alle ceneri
GALLIAVOLA. Il sindaco Luigi Borlone boccia la discarica delle ceneri del termodistruttore di Parona, che Asm Vigevano e Lomellina spa vorrebbe realizzare in un’ex cava di materiale inerte a pochi passi dal torrente Agogna. E lo fa polemizzando con il Coordinamento intercomunale per la salvaguardia della Lomellina riunitosi di recente a Lomello, centro con cui Galliavola è legato dall’Unione dei Comuni. Da tempo, sulla questione della progettata discarica Borlone sostiene di non essere compreso, in particolare dai colleghi che compongono l’organismo guidato dal sindaco di Mede, Giorgio Guardamagna. «Se il Coordinamento vuole essere tale, cioè vuole discutere dei problemi ambientali della Lomellina, ci pare quantomeno educato che tutti i Comuni del territorio possano prenderne parte - aggiunge -. E Galliavola, a quanto ci risulta, fa parte della Lomellina». Al disappunto di Borlone per il mancato invito alla riunione di Lomello fa seguito la contrarietà espressa nei confronti del progetto vigevanese, che giace ancora su un tavolo del municipio di Galliavola senza essere stato approvato. «Come più volte abbiamo ripetuto, l’ipotesi della discarica ci trova assolutamente contrari poiché rappresenterebbe un grave deturpamento del nostro ambiente, cui molto siamo legati», dice ancora. E cita la proposta del deposito di fanghi ricevuta nel 2004 e, dopo un sopralluogo nel Lodigiano, bocciata senza riserve. «Prima del parere contrario, la giunta di Galliavola coinvolse anche gli amministratori comunali di Lomello: come si può verificare senza particolari problemi, il deposito di fanghi non è stato realizzato a Galliavola», ribadisce. Le polemiche sulla discarica delle ceneri si protraggono da due anni, ma oggi Borlone sembra tagliare la testa al toro. «Ribadiamo la nostra opposizione alla discarica, nella speranza che i Comuni del Coordinamento capiscano - conclude il sindaco di Galliavola -. Forse la nostra amministrazione non sarà andata in piazza a protestare, ma ha utilizzato, e utilizza tuttora, metodi magari meno eclatanti, ma certamente più efficaci». (u.d.a)
Trovato l’accordo sul testo proposto da Demartini, per nulla preoccupato del rinvio chiesto dal maggior partito della coalizione che sostiene il presidente Formigoni. «Le Province dovranno adottare i Piani di gestione dei rifiuti entro il 31 dicembre e trasmetterli alla Regione entro i 30 giorni successivi: non ci saranno più atti dovuti, come quello che autorizzò il raddoppio del termodistruttore di Parona - dice il consigliere del Carroccio -. I rifiuti speciali, che oggi possono essere commercializzati e rappresentare moneta di scambio fra le province, saranno trasformati in assimilabili agli urbani». (u.d.a.)
la Provincia Pavese - 27 maggio 2008
Un referendum per Galliavola
GALLIAVOLA. Prima di realizzare la discarica delle cenri a Galliavola, bisogna sentire che cosa ne pensa la gente. Lo sottolinea Leonardo Ciliesa, del Coordinamento dei comitati civici della Lomellina, che ancora una volta dice «no» al punto di raccolta delle ceneri prodotte dalla combustione dei rifiuti nel termo di Parona. E spiega che sono state raccolte 110 firme contro il progetto. «Il direttore di Asm, Claudio Tedesi, e il presidente di Asm Isa, Rosario Mandoliti sostengono che la discarica delle ceneri si farà a Galliavola - sottolinea Ciliesa - ma perché, invece di venire in questo piccolo paese della campagna lomellina, non la fanno a Vigevano?». Ciliesa sottolinea che il «cantiere della discarica durerà quindici anni, viaggeranno ogni giorno decine di camion, si calcola 80 al giorno per 300 giorni l’anno, di grande portata. E produrrà altro inquinamento, oltre a quello prodotto dalla concentrazione di impianti di vario tipo che ci sono in Lomellina. Perché il sindaco Borlone non assume una posizione più decisa? Purtroppo il passaggio dal Clir all’Asm per la raccolta rifiuti ci induce a pensare che i giochi ormai siano fatti». Il Comitato contro la discarica delle ceneri a Galliavola teme fortemente per le ripercussioni ambientali. In un volantino diffuso qualche tempo fa diceva: «Nessuno potrà dirci con certezza cosa diventeranno con il passare degli anni queste ceneri pericolose e mai analizzate». Ciliesa, comunque, preannuncia che l’opposizione della gente alla realizzazione dell’impianto sarà espressa con una «resistenza civile, ma dura e determinata. I cittadini di Galliavola, seppur pochi, saranno affiancati dai Comitati civici lomellini e da tutti i comitati ambientalisti della Lombardia e del Piemonte e non faranno passare le ruspe mandate da Tedesi e da Mandoliti per far quadrare i bilanci dell’Asm Isa». Nel dicembre 2007, Asm Isa Spa, tramite la propria partecipata Asm Lomellina Inerti srl (società creata proprio per la gestione delle ceneri del termo) ha presentato istanza per l’autorizzazione di un deposito di rifiuti inerti e ceneri inertizzate per un volume complessivo di circa 580 mila metri cubi nel Comune di Galliavola. L’assessore provinciale all’ambiente, Ruggero Invernizzi, pochi mesi fa, aveva frenato molto su Galliavola, mentre il suo omonimo, Dario Invernizzi, assessore provinciale ai lavori pubblici e anche presidente di Asm Vigevano e Lomellina aveva definito strategico per Asm l’impianto di Galliavola. (d.a.)
la Provincia Pavese - 25 maggio 2008 pagina 36
Lomello, tutti insieme contro l'inquinamento
LOMELLO. La Lomellina cerca di tutelare l’ambiente dicendo no a nuove autorizzazioni per impianti di smaltimento di rifiuti e di fanghi, e incentivando la raccolta differenziata. Porte chiuse anche alla progettata discarica delle ceneri del termodistruttore. Il Coordinamento intercomunale per la salvaguardia della Lomellina si è riunito nel municipio di Lomello dopo le proteste sollevate nei giorni scorsi a causa della forte puzza per i fanghi sparsi in campagna. Ne hanno discusso i rappresentanti dei Comuni di Alagna, Breme, Candia, Cergnago, Cozzo, Dorno, Ferrera, Frascarolo, Lomello, Mede, Olevano, Ottobiano, Pieve del Cairo, Robbio, Sartirana, Torre Beretti, Valle e Velezzo. A Lomello sono arrivati anche l’assessore provinciale all’ambiente Ruggero Invernizzi, il consigliere regionale Lorenzo Demartini e i consiglieri provinciali Giorgio Guardamagna e Pierangelo Fazzini. «La consulta ambientale di Lomello ha scritto a ministero dell’Ambiente, Regione e Provincia per bloccare nuove autorizzazioni per impianti di smaltimento di rifiuti e di fanghi nel nostro territorio», ha ricordato il sindaco di Lomello, Giuseppe Piovera. No anche all’ipotesi di una discarica a Galliavola. «La nostra contrarietà è netta, anche in considerazione dei problemi viabilistici e della penalizzazione nell’ottica di uno sviluppo turistico che vede fortemente impegnata, anche in questi giorni, tutta la Lomellina», hanno ribadito i sindaci. Da ultimo, i Comuni si sono impegnati a incrementare la soglia di raccolta differenziata, oggi ritenuta a livelli insoddisfacenti. «Anche con questo importante strumento si potrà migliorare la “qualità del rifiuto”, con conseguenze virtuose nel ciclo complessivo», hanno chiarito. (u.d.a)
la Provincia Pavese - 13 maggio 2008
Galliavola, esposto di Broglia
GALLIAVOLA. La discarica delle ceneri del termodistruttore suscita polemiche anche di natura burocratica. Il Comune di Galliavola ha ritardato la consegna della copia del progetto della discarica, depositato in municipio nell’agosto 2007, e il capogruppo di minoranza Giovanni Broglia scrive alla Procura. «Mi hanno consegnato il materiale di Asm Vigevano solamente dopo due mesi e dopo miei numerosi solleciti», accusa l’ex sindaco Broglia. Da parte sua, il sindaco Luigi Borlone replica: «Le fotocopie per Broglia sono costate 250 euro alla comunità di Galliavola». La guerra delle fotocopie fra Borlone e Broglia, già colleghi di giunta dal 1999 al 2004, è scoppiata nei giorni scorsi. Il capogruppo di minoranza aveva richiesto una copia del progetto della discarica presentato da Asm Vigevano e Lomellina spa. «In un primo tempo, mi è stato consegnato un dischetto per il computer contenente il progetto: io, però, ho risposto che volevo le copie, com’era giusto che fosse», accusa oggi Broglia. Dal Comune il sindaco Borlone non la pensa allo stesso modo. «Riteniamo che l’ex sindaco non abbia agito in modo coerente con il mandato di consigliere comunale poiché le sue richieste si sono tradotte in un eccessivo e minuzioso controllo dei singoli uffici - controbatte Borlone -. La Commissione per l’accesso ai documenti amministrativi afferma che la pubblica amministrazione deve ispirare la propria attività al principio di economicità non solo sugli uffici comunali, ma anche su chi richiede singole prestazioni amministrative. Questi ultimi sono tenuti, specialmente se appartengono alla stessa amministrazione pubblica, ad avanzare le proprie richieste in un clima di leale cooperazione». E Borlone cita anche una sentenza del Consiglio di Stato: «Il consigliere comunale non può abusare del diritto di informazione. La disponibilità del Comune ha raggiunto l’apice con la consegna degli elaborati tecnici di Asm Vigevano, per cui la comunità di Galliavola ha sostenuto una spesa di 250 euro più Iva». Broglia, però, ha replicato inviando le sue considerazioni anche alla Procura di Vigevano. «Come consigliere ho diritto di ricevere, in tempi certi e possibilmente rapidi, copia dei documenti necessari allo svolgimento del mio compito di controllo. A maggior ragione se si tratta di un progetto così delicato come quello della discarica». Umberto De Agostino
la Provincia Pavese - 11 maggio 2008
Ci conoscevano per il riso Ora siamo la terra dei rifiuti
LOMELLO.«Lo diciamo da tempo: da terra del riso, la Lomellina sta diventando terra del rudo». Il vigevanese Leonardo Ciliesa, coordinatore del’Unione dei comitati ambientalisti della Lomellina, utilizza lo slogan più noto per denunciare la puzza di questi giorni. Ieri mattina, anche Ciliesa era in piazza con Patrizia Berti e gli altri volontari di “Noi oggi per domani”. «L’aria che respiriamo, le verdure dei nostri orti, l’acqua che beviamo e il territorio in cui viviamo sono minacciati da impianti e comportamenti che possono danneggiare l’ambiente in vario modo - commenta Ciliesa, da anni in prima fila perl’ambiente - E’ un nostro preciso dovere quindi difendere la nostra salute, e quella dei nostri figli, salvaguardando il territorio in cui tutti noi viviamo». In tre anni di attività il comitato “Noi oggi per domani” di Lomello e Valle ha raggiunto l’obiettivo di far effettuare delle analisi chimiche sui terreni che circondano l’area industriale di Lomello. Il monitoraggio è stato affidato appunto all’istituto “Mario Negri” di Milano. «Inoltre - sottolineano gli ambientalisti - abbiamo inoltrato un ricorso al Tar della Regione, per far annullare l’autorizzazione all’insediamento del gassificatore di cascina Grua, sostenendone le spese legali». Si tratta di «piccoli passi che senza il comitato non si sarebbero fatti. Ora dobbiamo continuare: per esempio, combattendo contro il progetto della discarica delle ceneri del termodistruttore a Galliavola». Un progetto che resta in valutazione - è notizia dei giorni scorsi - nonostante la vicinanza alla Garzaia di Gallia, compresa in una zona di alto pregio ambientale. Umberto De Agostino
la Provincia Pavese - 04 maggio 2008
Rifiuti, via dal Clir
GALLIAVOLA. Galliavola è il quinto Comune lomellino, dopo Vigevano, Garlasco, Tromello e Borgo San Siro, che dice addio al Clir e si affida ad Asm-Isa Vigevano per la raccolta-rifiuti. In consiglio comunale, l’uscita dalla società di Mortara, in cui Galliavola deteneva 427 quote (0.12%), è stata approvata solo dalla maggioranza del sindaco Luigi Borlone: astenuta l’opposizione guidata da Giovanni Broglia. «Ero stanco di partecipare ad assemblee in cui il Clir continua a rinviare i vari argomenti: Asm-Isa ha avanzato una proposta concreta, indirizzata al risparmio - commenta Borlone -. Abbiamo ricevuto un progetto che prevede una riduzione dei costi già a partire dal prossimo anno e un potenziamento della raccolta differenziata, che il Clir non aveva voluto attuare». Dal 1 luglio prossimo il servizio di raccolta dei rifiuti passerà all’azienda ducale, che già oggi gestisce il ciclo idrico integrato del paese di 250 abitanti. L’accordo con Asm-Isa per i rifiuti non implica, però, alcun accordo per la discarica delle ceneri del termodistruttore di Parona, progettata da Asm Vigevano spa proprio a Galliavola.
la Provincia Pavese - 01 maggio 2008
Tassa-rifiuti, riduzioni attese dal 2009
VIGEVANO.Altri Comuni lomellini hanno abbandonato il Clir e affidato ad Asm-Isa il servizio di raccolta rifiuti. La Spa vigevanese diventa sempre più polo d’attrazione in materia ambientale. E se l’adesione dei Comuni ha avuto come obiettivo il contenimento dei costi, anche gli utenti sperano che l’allargamento del raggio d’azione della società nata dalla “municipalizzata” cittadina si traduca in benefici economici concreti. Ma i conti si faranno nel 2009, quando verranno tirate le somme di un anno di attività. «Per ora non cambia nulla - afferma Rosario Riccio Mandoliti, presidente di Asm-Isa - ma a fine anno si valuterà la distribuzione degli utili ai Comuni che, a loro volta, decideranno come distribuirli e impiegarli». Il 2009 potrebbe essere l’anno della svolta. «Va però detto - continua Mandoliti - che i Comuni soci i vantaggi li hanno già acquisiti al momento di aderire ad Asm Holding. Il passaggio ad Asm-Isa è una fase ulteriore». A fare pendere il piatto della bilancia dalla parte della Spa vigevanese nella scelta effettuata dai Comuni nuovi soci è stato anche il piano industriale presentato da Asm-Isa. Uno dei progetti qualificanti è la discarica di Galliavola, indicata come sito di stoccaggio delle ceneri del termodistruttore di Parona. Sulla possibilità di realizzare il progetto vi è però un grosso punto interrogativo. La discarica dovrebbe infatti sorgere nel territorio di Galliavola, in un’area a ridosso di una zona protetta. Sarà l’amministrazione provinciale a dire l’ultima parola sul progetto e, quindi, i giochi non sono ancora fatti. «Ma il nostro piano industriale e strategico è molto ampio e complesso e non è legato soltanto alla discarica di Galliavola - sostiene il presidente Rosario Riccio Mandoliti -. Certamente, l’individuazione di un sito per le ceneri abbatterà i costi di smaltimento. Però, ripeto, il piano Asm-Isa non si limita al progetto-Galliavola che, comunque, continueremo a sostenere perchè lo riteniamo utile per l’intera zona in un settore importante come quello dei rifiuti».
la Provincia Pavese - 23 aprile 2008
Oasi a rischio con la discarica delle ceneri
GALLIAVOLA. Il progetto della discarica delle ceneri resta in piena corsa. La vicinanza di Galliavola alla garzaia di Gallia, “zona rossa” di alto pregio ambientale (secondo la Valutazione ambientale strategica del piano provinciale rifiuti), non preclude la possibilità che vada in porto il piano presentato da Asm-Isa di Vigevano. Ma si parla, appunto, di possibilità non di certezze. Occorrerà aspettare circa un anno per sapere quale sarà l’area individuata per ospitare le ceneri del termodistruttore di Parona. Finora l’unico piano presentato è quello di Asm-Isa per Galliavola, ma dovrà passare molti esami e sarà l’amministrazione provinciale a dover decidere dopo una procedura che prevede molti passaggi, molte valutazioni di fabbisogni e compatibilità ambientale. Il primo confronto sarà l’8 maggio, a Pavia, sulla valutazione ambientale strategica (Vas) del piano provinciale rifiuti. Ma solo il tempo dirà come si inserirà il progetto di Galliavola tra normative, divieti, zone protette e necessità di trovare un posto per le ceneri di Parona. «Il piano dei rifiuti - afferma l’assessore provinciale all’Ambiente, Ruggero Invernizzi - definisce il tipo di discariche e il fabbisogno in un certo periodo per coprire le necessità di smaltimento e stoccaggio dei rifiuti sul territorio provinciale. Stabilisce il “quanto”, ma per il “dove” il problema è diverso e sarà affrontato in un secondo tempo». Quando? «I tempi sono ancora lunghi - continua Invernizzi -. Nel giro di un anno potrebbe essere identificato il sito. Valuteremo le domande, se ne saranno presentate, oltre a quella relativa a Galliavola. Ma ognuno può formulare le richieste che vuole, poi sarà la Provincia a decidere. Anche se la domanda sarà una sola, ma in una zona dove non si potrà realizzare, non si realizzerà. Va detto però che vanno considerate le macro-aree e le zone più in dettaglio con una visione complessiva. Ma, al momento, è prematuro dire sì o no a Galliavola». La Provincia avrà l’ultima parola. Gli altri stanno alla finestra. A cominciare da Asm-Isa. «Non possiamo prevedere nulla - dice il presidente Rosario Riccio Mandoliti -. Noi abbiamo inoltrato la pratica e aspettiamo gli esiti delle decisioni. Di certo restiamo convinti di quello che facciamo e non faremo marcia indietro». Il Comune di Galliavola non prende posizione. Il sindaco Luigi Borlone sostiene infatti di essere rimasto “scottato” da un’iniziativa che, a suo dire, è stata fraintesa. «Aspettiamo le riunioni in Provincia per vedere cosa diranno - afferma -. Quando abbiamo convocato un’assemblea in Comune con nessun’altra intenzione se non quella di dare informazioni ai cittadini, siamo stati accusati di aver preso posizione a favore della discarica. Niente di più falso, ma è un’esperienza che non vogliamo ripetere, quindi aspettiamo che si muova chi deve decidere». - Lorella Gualco
la Provincia Pavese - 19 aprile 2008
Lomello, per i rifiuti si cambia
LOMELLO. Lomello dirà addio al Clir spa: per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti urbani si affiderà ad Asm-Isa Vigevano spa. L’altra sera in municipio si è svolto l’ultimo faccia a faccia fra gli amministratori pubblici e Claudio Tedesi, direttore generale di Asm Vigevano e Lomellina spa. La decisione è illustrata dal consigliere comunale Marco Piovera, delegato del sindaco Giuseppe Piovera: «Rispetto al Clir, la società vigevanese ci ha fornito maggiori garanzie in termini di abbattimento della tariffa e di potenziamento della raccolta differenziata». Sulla discarica delle ceneri del termodistruttore proposta da Asm-Isa a Galliavola, con cui Lomello forma l’Unione dei Comuni, Piovera ribadisce: «Siamo contrari a un impianto a Galliavola, ma non in un altro paese della Lomellina». Dopo Vigevano, Lomello è il secondo Comune a dire addio al Clir spa di Mortara: il terzo sarà Garlasco entro la fine di aprile, termine ultimo per approvare la delibera consiliare di uscita dal Clir. Gli amministratori di Lomello avevano prima incontrato i vertici della società mortarese: in municipio erano arrivati il presidente Federico Bertani, il direttore generale Angelo Pissi, il direttore tecnico Marco Rivolta e il consigliere di amministrazione Eugenio Poles. L’altra sera è stata la volta di Asm-Isa, con il direttore Tedesi. «Abbiamo esaminato i piani industriali: ci è sembrato più conveniente quello presentato dall’azienda ducale - aggiunge Marco Piovera -. Crediamo che Asm-Isa riuscirà ad attuare in Lomellina un ciclo dell’igiene urbana molto efficace e, soprattutto, a tariffe più competitive di quelle applicate oggi. Inoltre, vediamo con favore l’idea di potenziare la raccolta differenziata in paese, sempre suggerita da Asm-Isa». All’inizio della prossima settimana la questione sarà discussa dai capigruppo consiliari: poi, entro il 30 aprile, anche Lomello formalizzerà l’addio alla società dei rifiuti mortarese. Dal primo luglio prossimo i cassonetti dei rifiuti saranno svuotati dai camion di Asm-Isa. In ogni caso, Piovera affronta anche la questione della discarica che Asm-Isa vorrebbe realizzare a Galliavola. «Siamo favorevoli alla costruzione di un simile impianto perché significherebbe ridurre le tariffe a carico dei cittadini, come già spiegato più volte da Asm-Isa - aggiunge Piovera -. Noi, però, non vediamo di buon occhio la nascita di una discarica a Galliavola: in ogni caso, l’ultima decisione spetta alla Provincia, che ha la competenza della pianificazione provinciale per i rifiuti». Fondamentale, per Piovera, la presenza di Lomello fra i soci di Asm-Isa Vigevano: «Avevamo chiesto e ottenuto, in fase di stesura del progetto della discarica di Galliavola, che i camion non passassero da Lomello, ma dalla provinciale Sannazzaro-Pieve del Cairo. Essere nell’assetto societario di Asm-Isa ci permetterà di dire la nostra in modo molto più determinato». (u.d.a.)
la Provincia Pavese - 09 aprile 2008
Troppi rifiuti, spuntano due discariche
PAVIA. La provincia di Pavia non vive l’emergenza rifiuti, ma deve ugualmente cambiare regime. L’invito viene dal nuovo piano provinciale per la gestione dei rifiuti, elaborato dalla società “Oikos” per conto di Piazza Italia, che guarda al problema proiettato al 2015. Sono due le strategie da attuare prima del 2011, anno in cui, secondo le previsioni, le discariche del territorio si esauriranno: portare la raccolta differenziata al 50 o 60%, e costruire almeno una nuova discarica per le ceneri. Intanto si fanno avanti proposte per la realizzazione di discariche a Galliavola e Giussago. Il piano è stato pubblicato ieri per la Vas (Valutazione ambientale strategica) che accompagna l’elaborazione dello studio in tutte le sue fasi. Un’analisi attenta dei bisogni del territorio; una fotografia di pregi e difetti. Il punto di partenza, secondo “Oikos” è proprio la raccolta differenziata, in provincia ferma al 25,2% nel 2006 e, secondo gli ultimi rilevamenti, non cresciuta di molto. Gli scenari di riferimento presi in considerazione nel piano sono tre: il primo è basato su un proseguimento delle attuali tendenze di crescita dei rifiuti prodotti e su di una crescita limitata delle raccolte differenziate, fino a toccare il 30%, in linea con le tendenze attuali; i restanti due prevedono un rallentamento delle tendenze di crescita dei rifiuti prodotti e un aumento del livello di raccolta differenziata, rispettivamente sino al 50 o 60%. Queste ultime due soluzioni consentirebbero di ridurre il conferimento in discarica. Perchè attualmente i rifiuti prodotti sul territorio provinciale ammontano a 319.183 tonnellate annue, e si prevede che crescano ininterrottamente sino a raggiungere, nel 2013 (anno di scadenza del Piano rifiuti provinciale) le 373.072 tonnellate. La capacità residua in discarica, ossia ciò che gli impianti presenti in provincia possono contenere, se oggi è di 347.809 tonnellate annue, nel 2013 sarà di -255.180 tonnellate. Rifiuti che quindi resteranno fuori discarica per mancanza di spazio. Il trend negativo secondo le previsioni dovrebbe iniziare nel 2011, quando a non entrare saranno 4.282 tonnellate di immondizia. «La Provincia ritiene pertanto opportuno privilegiare le iniziative connesse sia a garantire una maggiore autosufficienza temporale delle attuali dotazioni impiantistiche già destinate allo smaltimento dei residui - sottolineano gli autori del piano - sia ad implementare il sistema di smaltimento per assicurare il raggiungimento dell’autosufficienza a lungo periodo dell’intero bacino provinciale». Ciò significa costruire nuovi impianti, in primo luogo per il deposito delle ceneri del termovalorizzatore di Parona, ma anche per quello dei rifiuti pretrattati, che all’inceneritore non possono andare. Ne scaturisce un’ipotesi ben precisa: la realizzazione di una nuova volumetria di discarica, «dell’ordine di almeno 500mila metri cubi». Ma le iniziative in corso sono due: l’iter di valutazione di impatto ambientale per la realizzazione di una discarica per prodotti inerti e ceneri inertizzate a Galliavola (581mila metri cubi) presentata da Asm Isa di Vigevano; lo stesso iter per la costruzione di una nuova discarica per rifiuti pretrattati non pericolsi a Giussago (1.017.922 metri cubi), richiesta da “Fertilvita”. Infine il piano prevede una serie di azioni da intraprendere, tra cui l’adozione di un sistema di tariffazione puntuale, calcolata cioè in relazione alla specifica quantità di rifiuti conferiti dal singolo utente.
la Provincia Pavese - 09 aprile 2008
Servono nove milioni per costruire il sito di stoccaggio
PAVIA. Ma quanto costa costruire una nuova discarica in provincia? Il Piano per la gestione dei rifiuti ha approfondito anche questo aspetto. Le chiama «nuove volumetrie di discarica», tali - spiega - «da consentire la copertura dei fabbisogni di smaltimento provinciali su di un orizzonte temporane almeno di breve-medio periodo». In particolare, il piano prende in considerazione la realizzazione di un impianto di almeno 500mila metri cubi. L’analisi prevede un investimento per la costruzione dell’impianto di circa 9 milioni di euro. In particolare, 400mila euro sarebbero destinati all’acquisizione dell’area; 3,2 milioni di euro verrebbero spesi per l’approntamento di fondo e pareti, nonchè per l’impermeabilizzazione della discarica; 550mila euro per automezzi e mezzi d’opera. Il costo annuo di gestione dell’impianto, nell’ipotesi che il flusso di conferimento dei rifiuti sia di circa 115mila (per un periodo di quattro anni) invece ammonterebbe a 9.333.837 euro. Cifra che comprende: ammortamento degli investimenti pari a circa 2,6 milioni di euro; costi legati alla gestione operativa e alla copertura della gestione post-operativa, pari a 5 milioni di euro; costi per monitoraggi per 250mila euro; spese generali pari a 550mila euro e utili gestionali per 900mila euro. Secondo i calcoli fatti dalla società “Oikos”, che ha elaborato il piano per conto della Provincia, la tariffa di accesso all’impianto sarebbe di circa 80 euro alla tonnellata, al netto di eventuali contributi agli enti locali e della ecotassa regionale. Infine nel piano si precisa che i costi illustrati in relazione all’ipotesi di progetto formulata, non devono ritenersi direttamente riferite alle proposte di nuove discariche già segnalate a Galliavola e Giussago.
la Provincia Pavese - 14 marzo 2008
Aspettando l'ok per Galliavola il materiale va in Germania
PARONA. Oggi le ceneri sono smaltite in siti tedeschi. «Ma non vanno solo in Germania: abbiamo accordi con impianti piemontesi e laziali», conferma Filisetti. In futuro il panorama potrebbe cambiare. Asm-Isa Vigevano spa e la neonata Asm Lomellina Inerti srl hanno presentato il progetto per un deposito di rifiuti inerti e di ceneri inertizzate a Galliavola. La richiesta prevede un volume di circa 580mila metri cubi. La strategia di Asm-Isa è chiara: puntare alla riduzione delle tariffe per i Comuni soci o futuri soci di Asm-Isa spa. La tariffa per ogni tonnellata di rifiuti smaltita nel termodistruttore di Parona è oggi fissata a 99,02 euro: dal 1 gennaio 2008 per Asm-Isa e i Comuni che usciranno dal Clir spa si abbasserà di altri 5 euro e mezzo, per attestarsi a 93,52 euro. Nel 2009 Lomellina Energia srl distribuirà gli utili, ciò che permetterà ad Asm-Isa di abbattere la tariffa ancora di 10 euro la tonnellata. E di altri 10 euro dovrebbe ridursi se dovesse prendere corpo la discarica delle ceneri.
la Provincia Pavese - 14 febbraio 2008
Niente raccordo ferroviario al termo
PARONA. Lomellina Energia non userà il raccordo ferroviario in fase di costruzione per ricevere rifiuti su rotaia. Il progetto di far arrivare al termodistruttore 80mila tonnellate l’anno di rifiuti è stato accantonato, come emerge con chiarezza nella lettera inviata da Vincendo Filisetti, presidente di Lomellina Energia, al sindaco Giovanna Ganzi. Filisetti fa riferimento anche alla discarica per lo stoccaggio delle ceneri del termodistruttore, che dovrebbe sorgere a Galliavola: «Se fosse realizzata in questa località, verrebbe meno l’esigenza di trasportare le ceneri su rotaia». Il disimpegno di Lomellina Energia riveste una notevole importanza nel panorama politico e amministrativo, soprattutto alla luce delle roventi polemiche suscitate anche in Lomellina dall’emergenza rifiuti in Campania. In sintesi, Filisetti scrive nella lettera inviata al sindaco di Parona: «Lomellina Energia ribadisce che, allo stato attuale, non è in grado, per motivi non dipendenti dalla propria volontà, di garantire volumi di trasporto di rifiuti o ceneri mediante l’utilizzo di linea ferroviaria». Contattato telefonicamente, il presidente di Lomellina Energia ha preferito non commentare. Da parte sua, il sindaco Ganzi si limita a dichiarare: «Il Comune, quando non ero io sindaco, aveva ricevuto una semplice lettera di intenti dall’allora presidente della società, Brustia. Si trattava di indicazioni di massima. Non ho nient’altro da aggiungere». In ogni caso, lo stesso Filisetti parla attraverso la lettera inviata al sindaco Ganzi. «Il consiglio di amministrazione ha preso in esame la nota del sindaco circa l’utilizzo del raccordo ferroviario: la precedente generica disponibilità della nostra società all’utilizzo del futuro raccordo ferroviario era fondata sulla presunzione di un conferimento dei rifiuti da territori non limitrofi e comunque a distanze tali da giustificare la convenienza di una modalità di trasporto rifiuti tramite ferrovia, a livello logistico e di costi», scrive nella lettera. Chiarisce poi che il conferimento dei rifiuti all’impianto di Vecchia strada vicinale per Vigevano non è di competenza di Lomellina Energia ed è effettuato, su base contrattuale, da parte di conferitori autorizzati con loro mezzi o con modalità scelte da loro stessi: «Allo stato attuale si presume che, essendo il bacino di conferimento prossimo all’impianto, il trasporto su gomma sia ritenuto dai conferitori il più funzionale ed economico». Poi, il capitolo legato alle ceneri, per cui Asm Vigevano e Lomellina spa aveva presentato un progetto di discarica a Galliavola. «Lomellina Energia produce ceneri smaltite in impianti autorizzati su territorio nazionale e all’estero: sarebbe possibile esaminare un trasporto via ferrovia, ma solo con contratti di breve periodo - conclude Filisetti - . Dai giornali locali ci risulta che siano state presentate proposte di realizzazione di impianti di smaltimento delle ceneri vicino al nostro impianto. Qualora tali proposte fossero approvate, verrebbe meno l’esigenza del trasporto di ceneri». Umberto De Agostino
la Provincia Pavese - 06 febbraio 2008
A Galliavola polemiche sulla centrale
GALLIAVOLA. «Il sindaco ha criticato l’assenza della minoranza alla presentazione del progetto della minicentrale elettrica, che, però, non era all’ordine del giorno. Noi siamo molto attenti alla sicurezza e alla salute dei cittadini e non faremo mancare il nostro contributo in una futura discussione pubblica». Giovanni Broglia, capogruppo di minoranza ed ex sindaco, contesta il metodo adottato dal sindaco Luigi Borlone per illustrare il progetto della centrale a energia rinnovabile, avvenuto in municipio al termine di una seduta consiliare. «A questa riunione era presente un consigliere di minoranza, Carlo Carrera, che aveva appreso altrove dell’incontro non avendo ricevuto comunicazioni ufficiali - accusa -. E’ evidente che il sindaco si sta comportando come se si trattasse di installare lo scaldabagno di casa sua: noi, invece, vorremmo che affrontasse la questione della minicentrale in pubblico o in consiglio, ma non al termine della seduta». Inoltre, Broglia auspica che sia discusso il progetto della discarica delle ceneri del termodistruttore, depositato in municipio da Asm Vigevano. «Avevo richiesto una copia il 19 dicembre: solo pochi giorni fa gli uffici comunali mi hanno scritto motivando il ritardo dell’evasione della richiesta - conclude -. E il progetto non ce l’ho in mano nemmeno oggi, dopo quasi due mesi». (u.d.a.)
la Provincia Pavese - 30 gennaio 2008
Comitati di cittadini contro i troppi affari
ATTUALITÀ. C’è il continuo e spontaneo sorgere di comitati di cittadini contro quasi tutti i progetti di nuovi insediamenti in provincia. Logistiche, interporti, autostrade, discariche di vario tipo, raddoppio di inceneritori, raddoppio di raffinerie, impianti per la produzione di etanolo, mega-centri commerciali, per non parlare della crescita indiscriminata di insediamenti abitativi (villettopoli). Landriano, Zinasco, Parona, Sannazzaro, Bressana, Corteolona, San Martino Siccomario, Borgarello, Galliavola, i Comuni che insistono sull’asse della prevista autostrada Broni-Pavia-Mortara sono solo alcune delle località interessate dal fenomeno. Cerchiamo di analizzare gli elementi comuni a questi progetti per capire se hanno un senso le reazioni spesso esasperate dei cittadini. In nessun caso è previsto il riutilizzo di aree dismesse (che non mancano), ovunque è più comodo costruire su terreni agricoli che in questo modo vanno persi per sempre. Manca il coinvolgimento dei cittadini nelle scelte che riguardano il loro futuro, si lavora dietro le quinte e si presentano le proposte quando i giochi sono fatti, gli impegni presi, le carte firmate. C’è sempre di mezzo un comitato d’affari e questi comitati sono fortemente interconnessi con politici e amministratori per cui non si capisce più chi decide la pianificazione del territorio e quali interessi si vanno a tutelare. I vantaggi per i Comuni che hanno già accettato di avere sul loro territorio impianti “ingombranti” sono tutti da dimostrare, vuoi per il mancato rispetto degli impegni (come nel caso dell’inceneritore di Parona) vuoi per i costi indotti dalla crescita dei centri abitati che ricadono inevitabilmente sulle amministrazioni locali e annullano l’iniziale, apparente, guadagno dovuto a oneri di urbanizzazione e Ici. I nuovi insediamenti prevedono forti incrementi negli spostamenti di merci e materiali, quasi sempre affidati ai Tir e garantiscono quindi un peggioramento della qualità dell’aria che, come è emerso con chiarezza in questi mesi, è già oltre i livelli di guardia in tutta la provincia, compresa la «verde» Lomellina. Peggiorerà quindi il traffico, dovremo stare più tempo in coda, saremo costretti a realizzare nuove strade, che a loro volta porteranno nuovi insediamenti e nuovo traffico, consolidando un circolo vizioso che andrebbe invece interrotto. A meno che il nostro modello non sia l’hinterland milanese e l’obbiettivo clonare indefinitamente l’esperienza urbanistica di Rozzano. Ogni iniziativa ha poi specifici elementi di anomalia, di superficialità progettuale, di mancanza di buon senso, in omaggio ad una pasticciata teoria del «fare» per cui l’importante è «fare qualcosa» curandosi poco del «come», del «perchè», del «dove» e delle conseguenze a medio e lungo termine. Lontani dai migliori esempi europei giochiamo una partita di retroguardia e incapaci di applicare idee innovative continuiamo a svendere i gioielli di famiglia. Per contro le associazioni ambientaliste e le molte voci autorevoli della società civile, che suggeriscono approcci sostenibili ai problemi, raramente trovano credito. E ci si chiede se non sia ormai troppo tardi per le proteste e le accuse. Il pessimismo è d’obbligo. E’ tardi in effetti, i danni a paesaggio, ambiente e territorio sono sotto gli occhi di tutti e nessun cambio di direzione arriverà spontaneamente dalle istituzioni o dai partiti che, anzi, salvo qualche eccezione, confermano la tendenza (ad esempio, a livello regionale, mettendo mano al quadro normativo per ridurre le tutele per i parchi e le aree libere). E’ tardi purtroppo, ma non ci sono altre strade se non una diffusa presa di coscienza dei problemi ambientali. Ai cittadini, al loro risveglio e alla pressione che possono esercitare sui politici sono affidate le uniche speranze di rallentare il saccheggio. Coordinamento comitati e associazioni contro la Broni-Pavia-Mortara Pavia, l’ex-Palazzetto resta abbandonato da tutti Titoli di giornale come «Amianto in centro» e «L’ex palazzetto è una discarica» hanno riportato all’attenzione dell’opinione pubblica pavese la questione della palestra di via Porta. L’allarme, lanciato in primis dalla Circoscrizione Pavia Storica, rischia però di rimanere il grido di chi urla nel deserto. Da numerosi anni, infatti, esiste un progetto di riqualificazione dello stabile, al fine di fornire una struttura idonea all’attività ginnica, non solo a scuole come il Casorati, il Taramelli e il Cairoli (penalizzate dalla mancanza di impianti propri), ma anche a tutti i cittadini residenti in centro. Tale soluzione è però del tutto ignorata dell’amministrazione comunale che si limita ad effettuare controlli quando viene richiamata all’ordine dagli articoli sulla carta stampata e minimizza il problema a una mera operazione di sgombero dei rottami. Mi chiedo quindi quali siano i motivi per cui la proposta di inserire nel piano delle opere pubbliche la riqualificazione del palazzetto sia stata trascurata per tre anni e l’unica spiegazione fornita sia stata: «Una palestra lì è impossibile». La verità è che manca la volontà politica di accogliere nel Pop un progetto utile e necessario alla città, mentre si privilegiano altri investimenti dai nomi altisonanti (la biblioteca in S. Chiara e i percorsi nel Castello Visconteo su tutti) che risultano invece essere un pozzo senza fondo per le risorse economiche cittadine. Andrea Scova consigliere circoscrizionale di Pavia Storica Non dimenticherò mai l’avvocato Aiello Varlotta Vorrei ricordare, con poche parole, l’avvocato Aiello Varlotta di Stradella, mancato da poco tempo ai suoi cari. Voglio ricordalo in quanto ho avuto modo di conoscerlo professionalmente. Infatti, alcuni anni prima della pensione, era giudice di pace e coordinatore capo dell’ufficio di Tortona. In questo periodo ho potuto conoscerlo non solo professionalmente, ho quindi capito che era una persona dalle doti umane eccezionali, una persona che come dicono dalle mie parti era, malgrado la posizione ricoperta, «alla buona», una persona che aveva una parola per tutti, una persona che aveva una moralità che lo distingueva dalla massa, per lo splendore. Nei sui discorsi e anche attraverso i suoi occhi, si poteva vedere la bontà del suo animo e della sua persona. Voglio ricordarlo affinchè nessuno che lo ha conosciuto, dimentichi quest’uomo corretto e profondo, dalla mente fino al cuore, una persona che era nelle parole e nei fatti, dalla parte dei deboli e dei bisognosi. Anche se non posso in poche parole descriverlo a chi non lo conosceva, anche perché dovrei usare tantissime belle parole, voglio solo dire una cosa dell’avvocato Varlotta, era e rimane, un uomo grande nel vero senso della parola. Un abbraccio avvocato. Mario Araldi Broni Pavia, multato per 30 cm. E le auto vanno in centro Al peggio non c’è fine. In data 18 gennaio ho ricevuto una raccomandata con richiesta di pagamento di una contravvenzione «inflittami» il giorno 28/09/2006 in via Ballerini, intersezione via Cavagna Sangiuliani. Orbene, come già peraltro segnalato in precedenti occasioni, la mia vettura era posizionata interamente in via Ballerini ed era fuori dagli spazi di soli 30 cm. circa, non ostacolava il passaggio di altre vetture. Come tutti sappiamo, trovare un posto per posteggiare nelle Ztl è alquanto difficile; infatti vedo spesso vetture di residenti, con pass esposto e fuori dagli spazi che non vengono multate per ovvi motivi di decenza. Le vetture con pass da invalido posteggiano ovunque e cioè fuori dagli spazi assegnati o sulle righe gialle e, ovviamente, non vengono multate. La sera e notte il centro è invaso da vetture senza pass e il Lungoticino è una fila quasi unica di vetture in divieto di sosta. E le multe? «Mi vien da ridere per non piangere». Al sottoscritto tale decenza non si applica, si agisce invece con estrema efficienza, come mai? Mi sovviene l’aforisma ormai diventato famoso: «A pensar male spesso ci si azzecca!». Un’altra domanda: le vetture in ingresso, senza pass, da via Rezia e rilevate dalle telecamere (già in funzionamento) vengono sanzionate, ovvero vengono inviate le dovute multe al domicilio dei trasgressori? Spero proprio di sì. Sarebbe opportuno controllare maggiormente gli ingressi da Lungoticino in Strada Nuova e da Porta Calcinara. Harry Potter non riesce da solo a far scomparire le vetture non autorizzate che entrano e stazionano in centro, troppo spesso «facendola franca». Concludo con i complimenti all’Ente Mobilità e Traffico per aver inserito in rete la «Modulistica per ottenere il contrassegno per la circolazione e sosta nel centro storico». Roberto Bottiroli Pavia Parco del Ticino e Unesco I nostri tesori vanno difesi Ho letto la precisazione che il consigliere Fracassi ha fatto dopo l’articolo della Provincia Pavese in relazione alla collocazione del Parco del Ticino nell’Unesco. Ora so con certezza e con piacere che il Parco del Ticino è inserito come riserva della biosfera nel programma Mab dell’Unesco. Da profano, questo mi porta a pensare ad una salvaguardia naturalistica notevole. Mi dispiaccio invece di non avere mai avuto risposta alla mia precedente lettera su cosa pensi il consigliere dell’autostrada Broni-Mortara che dovrebbe attraversare parte del Parco del Ticino, patrimonio che ritengo ancora più prezioso dopo le sue dichiarazioni. E’ evidente che un’opera di questo genere aumenterebbe l’inquinamento attuale e l’impatto del ponte da me citato in località san Martino Siccomario, di enormi proporzioni proprio nel Parco del Ticino, metterebbe a serio rischio questa biosfera. Al di là di ipotetici collegamenti a Malpensa (che sta vivendo rischi attuali di ben altra portata) o di un presunto corridoio 5 (che poi è ferroviario), forse abbiamo bisogno di sistemare le pericolose buche delle nostre strade e di avere quel piano viabilistico locale e territoriale preciso che da anni giace in progetti mai attuati molto meno devastanti ma più risolutivi. Con più attenzione ai nostri reali bisogni non rischieremo di perdere, oltre alla tutela dei tesori di Pavia, anche l’inserimento nei progetti dell’Unesco. Per questo spero che il consigliere lotti con impegno, come ha fatto per molte altre situazioni di pericolo per il suo e nostro territorio, per difendere quello che ci è stato regalato e non imposto. Armando Troni San Martino Siccomario I cattolici in politica Ecco la nuova possibilità C’è una grande voglia tra i cattolici organizzati in associazioni e movimenti, già operanti nei vari campi del sociale e sui temi della pace, di tornare a far politica nel senso di voler pesare sulle scelte riguardanti il futuro del Paese, nel suo rapporto con l’Europa e con il resto del mondo. Questi orientamenti hanno riproposto il problema della validità e della presenza del popolarismo nella politica italiana e della sua collocazione europea. Italia Popolare, che nei suoi quattro anni di attività ha inteso promuovere una libera e autonoma rappresentanza degli ideali e dei progetti di un movimento di ispirazione cristiana, non ha partecipato e non intende, in quanto associazione, partecipare alla costruzione del Pd, poiché non vi scorge chiarezza di orientamenti culturali e programmatici e non lo ritiene adatto alla concreta ed efficace espressione politica del popolarismo. Italia Popolare valuta invece positivamente l’iniziativa di Officina 2007,il Movimento promosso da Savino Pezzotta insieme con vari esponenti di associazionismo culturale, politico e sociale di ispirazione cristiana, che si propone di dare ancora un futuro al cattolicesimo democratico al di fuori di rigido inquadramento nei partiti attuali. Italia popolare con Officina 2007 si propone a condividere gli obbiettivi e lo spirito per una azione comune, in coerenza con il percorso compiuto, apportando la pluralità delle proprie esperienze nel territorio. Deve essere finalmente l’occasione per far sentire il pensiero dei cattolici sulle riforme del welfare, delle istituzioni in Italia e sul piano internazionale indicando modi e forme per il rinnovamento dello Stato e per il rilancio di un paese in declino. Ivan Giliberti coordinatore di Italia Popolare per la provincia di Pavia
la Provincia Pavese - 23 gennaio 2008
Ceneri, fanghi e amianto i problemi del futuro
PAVIA. Produciamo ogni anno più di 500 chili di spazzatura a testa. E, anno dopo anno, la nostra piccola montagna dei rifiuti di casa aumenta dell’1%. Le statistiche, si sa, non dicono mai la verità fino in fondo e bisogna leggere i dati nel dettaglio per capire chi butta con più facilità e chi invece, per le ragioni più svariate - soprattutto perché meno consumista -, butta un po’ meno. E’ vero che gli anziani sono più parsimoniosi anche nella produzione di avanzi di ogni tipo, mentre, i loro vicini di casa giovani, magari con bambini, hanno pattumiere colme e sono costretti a vuotarle più spesso. Sta di fatto che la montagna complessiva dei rifiuti solidi urbani degli oltre cinquecentomila residenti nella provincia di Pavia arriva a toccare la vetta di quasi 287mila tonnellate in dodici mesi. Una produzione che aumenta ogni anno del 2% circa. Se siamo stati una provincia previdente sul fronte dell’autosufficienza per lo smaltimento del pattume (tra Parona e Corteolona bruciamo tutto ciò che produciamo e possiamo aiutare chi chiama da fuori), nessuno sembra essere altrettanto soddisfatto sulla capacità di differenziare. I numeri dicono che solo 19 comuni sui 190 della provincia nel 2005 hanno rispettato l’obbligo di mandare almeno il 35% dei rifiuti alla raccolta differenziata (i più virtuosi in assoluto sono Zinasco, Gropello Cairoli San Genesio e Valle Salimbene con una percentuale che sta tra il 49 e il 50 per cento). Quasi tutti gli altri sono sotto la cifra del 35% e alcuni, soprattutto nell’alto Oltrepo, riescono a toccare profondità ben sotto il 10%, fino al 2,12% di Borgoratto Mormorolo. Proprio da qui, ma non solo, vorrebbe ripartire l’amministrazione provinciale, che sta discutendo con i sindaci il nuovo piano dei rifiuti. «Siamo alla sesta bozza - dice l’assessore Ruggero Invernizzi -. E’ un cammino elaborato ma le linee strategiche sono ben chiare». Quali sono? «Dobbiamo, seguendo le indicazioni regionali, essere autosufficienti. E rispettare anche il patto di mutuo soccorso. Si tratterà di integrare i piani delle varie provincie per questo. Quello che manca a Pavia è presto detto: ci vuole una discarica per le ceneri di Parona perché nel giro di tre-quattro anni non ci sarà più posto neanche in Germania dove vanno ora». E poi? «C’è la questione dei fanghi. Non si potrà più usarli in agricoltura. Che farne? Altro problema ancora sarà trovare un luogo dove smaltire l’amianto perché in provincia fino ad oggi questo sito non c’è. Dove mettere infine i terreni di bonifica?». Nient’altro? «Veramente - conclude Invernizzi - c’è tutta la faccenda riciclo da affrontare. E qui ci vuole un vero cambio di filosofia. La nostra provincia è molto sotto il limite minimo del 35%. Anche se il nostro 25% è reale e il territorio resta a forte presenza rurale con la tendenza a separazione e riciclo naturale per chi sta in campagna. In ogni caso abbiamo tempo fino al 2015 per metterci in regola e di strada da fare ce n’è tanta». La strada è lunga e non sembra affatto facile. Gli ambientalisti ribadiscono che ci vuole un piano straordinario per il potenziamento della raccolta differenziata dei materiali riciclabili. Cosa potrà spingere la raccolta differenziata? «I costi - suggerisce l’assessore Ruggero Invernizzi -. Se si arriverà a pagare per ciò che si produce, anziché a metri quadrati di casa, saremo più incentivati perché avremo un interesse a farlo. Ma si dovranno cambiare i mezzi per la raccolta e sono spese per tanti Comuni». Il terreno vero del confronto, che in qualche caso è già diventato scontro, sarà però la questione della discarica per le ceneri, così come lo smaltimento dell’amianto. Chi si sacrificherà? Galliavola ha detto subito no alle ceneri anche se c’è una progetto già presentato dall’Asm di Vigevano. «Sì - dice il presidente dell’Asm Dario Invernizzi. Lì c’è una cava, luogo ideale. Non c’è problema per l’ambiente. Altrove in Europa le ceneri vengono usate da sottofondo per le strade». Qualcuno, in questi mesi, ha affacciato anche l’ipotesi di chiedere aiuto all’Oltrepo che di cave ormai abbandonate ne ha in abbondanza. Ma chi dicesse di sì che vantaggi ne potrebbe avere? «Per esempio potrebbe guadagnarci l’azzeramento della tassa rifiuti per i residenti», suggerisce l’assessore Ruggero Invernizzi. Nessuno però ha ancora la soluzione. Nemmeno per il deposito di amianto: «Il 90% deriva da vecchie eternit che ancora sono sui tetti delle case - precisa l’ingegner Claudio Tedesi direttore di Asm Vigevano-Lomellina. Attualmente lo portiamo tutto fuori provincia. Ma se, come si è visto nei giorni scorsi, viene rifiutato materiale da Como perché potrebbe contenere amianto, è giusto che anche noi diventiamo autosufficienti». Il ragionamento naturalmente non fa una piega se non fosse che, soprattutto in Oltrepo, dalle parti di Broni e non solo, la parola amianto fa ancora paura. E i terreni provenienti da bonifiche? Anche questo è un argomento che non mancherà di far discutere. Basta forse l’esempio di Pavia. La città, che da molto tempo ha detto addio alle grandi fabbriche, sta ancora facendo i conti con scheletri pieni di incognite: la Neca, la Necchi, la Snia. Terreni da ripulire e da portare da qualche parte ma sempre in provincia. Dove? La questione è tutta aperta. (4 - fine. Le precedenti puntate sono state pubblicate il 12, 15 e 18 gennaio)
la Provincia Pavese - 12 gennaio 2008
Il business della spazzatura
(segue dalla prima pagina) In pratica circa quindicimila grandi camion (niente - sottolineano molti - a confronto di quelli che circolano tra i vari centri di logistica) carichi di 15-20 tonnellate alla volta che in un anno viaggiano sulle nostre strade e portano materiale a otto impianti tra discariche e termovalorizzatori. Non solo sono in grado di smaltire tutta la produzione interna, ma anche di offrire il loro servizio a chi arriva da fuori. Parona è in primo piano. Con i due forni in funzione nel paesino della Lomellina che possono bruciare fino a 380mila tonnellate di rifiuti, garantire un incasso di 36milioni di euro all’anno a Lomellina Energia (metà degli incassi arrivano dalla vendita dell’energia elettrica prodotta bruciando rifiuti) e fruttare due milioni tondi al Comune di Parona e circa mezzo milione di Ici. Un bel gruzzolo che ha consentito al piccolo comune che non arriva a duemila abitanti di ridurre l’Ici ai suoi residenti, raddoppiare la casa di riposo, costruire una piscina grandiosa e ridurre, naturalmente, la tassa sui rifiuti. L’impianto di Lomellina Energia, da solo, potrebbe soddisfare di gran lunga le esigenze del territorio. Lo fa già per la zona occidentale della provincia e accoglie molto dal sud Milano, Magenta e Corsico in particolare, e poi dal Bresciano e dal Piemonte inviando poi le ceneri a Piacenza, a Brescia e anche in Germania. Un altro impianto per bruciare rifiuti è a Corteolona, gestito da Fertilvita (al 94% di proprietà di A2A, società nata dalla fusione di Aem Milano e Asm Brescia): tratta 75mila tonnellate e accoglie materiali da Pavia e dalla zona est della provincia. Fertilvita ha, sempre a Corteolona (dove l’intero complesso occupa 79 ettari dell’antica cascina Manzola a ridosso di Genzone), un impianto per la preparazione di 160mila tonnellate l’anno di materiale da avviare poi al forno e un impianto con le stesse caratteristiche possiede a Giussago (qui si trattano 80mila tonnellate all’anno). Non è finita. A Zinasco ecco un impianto di compostaggio di materiale organico e verde da 25mila tonnellate l’anno (società Alan.) Altri due impianti di compostaggio del verde si trovano a Ferrera Erbognone (20mila tonnellate l’anno), gestiti dalla società Azienda Agricola Allevi. Ancora a Corteolona sempre Fertilvita lavora 15mila tonnellate l’anno dello stesso tipo di rifiuto di Zinasco e Ferrera. Ed è sempre Corteolona, che in questo modo risulta essere l’altro grande polo di trattamento rispetto a Parona, che ospita una discarica per rifiuti cosiddetti decadenti dal trattamento dei rifiuti urbani (390mila metri cubi). Il complesso di Corteolona con quello di Giussago frutta ai Comuni in convenzione (c’è anche Genzone) circa 700mila euro all’anno. Altri impianti per i trattamento del verde sono già autorizzati ma non ancora aperti a Voghera e Ferrera, mentre Giussago aspetta il sì a una discarica per rifiuti pretrattati. Nuovi impianti di smaltimento? Il territorio, soprattutto in Lomellina, è molto appetito ma per un Comune pronto a dire sì c’è quello accanto che pone resistenze. Alt a nuove discariche o impianti arrivano da Legambiente che segnala semmai la necessità di potenziare il compostaggio e lascia aperta la porta per la valutazione di eventuali lavorazioni con alto tasso di innovazione. Si discute intanto su Galliavola, famosa per una bellissima area di interesse naturalistico, dove Lomellina Energia vorrebbe una discarica per le ceneri prodotte dai suoi forni di Parona. E se sui rifiuti urbani valgono i vincoli territoriali (se Formigoni dice no alla spazzatura che arriva dalla Campania, nessun impianto lombardo la può accogliere e trattare) vige invece il libero mercato sui rifiuti speciali. Sono moltissimi i siti, molti piccoli e piccolissimi, che li accolgono da ogni dove. Non c’è invece - assicurano in amministrazione provinciale - nessun sito autorizzato ad accogliere amianto. Proliferano gli impianti per biocombustibili o che utilizzano biomasse che non arrivano solo dalla provincia. Molti sono anche i nuovi impianti pronti ad essere avviati. Molti di più, anche in questo caso, rispetto al mteriale che è prodotto dal territorio. La provincia di Pavia prontissima a trasformare il rifiuto in business ha davvero scarsa propensione alla raccolta differenziata. Ci crede poco la gente, ci credono ancor meno molti amministratori: il risultato è che resta all’ultimo posto in Lombardia con un 25 per cento scarso di raccolta separata. E’ distanziata di quasi dieci punti da Bergamo, penultima nella classifica lombarda con il 33% e decisamente surclassata da province come Lecco, Cremona, Varese che superano il 50% o da Monza e Brianza che è al primo posto con il 55,42%. E la salute dei cittadini? Ecco che in ogni impianto viene sottolineato con cura quanti sono e come avvengono i controlli dell’Arpa. E a Parona in particolare, è stato lo stesso sindaco Giovanna Ganzi a volere che un monitoraggio della popolazione fosse affidato all’istituto di Igiene dell’università di Pavia. Risultato: poco o nulla sa segnalare rispetto ad altri luoghi della provincia. C’è un dato però che fa pensare: è diminuito il numero delle persone che si sono sottoposte a controlli. «Davanti al business che porta anche benessere economico diffuso un rischio c’è - mette in guardia qualcuno più attento -. E’ che si arrivi all’assuefazione che fa mettere da parte tutte le necessarie cautele e attenzioni che, anche singolarmente, dovrebbero essere tenute ben deste». Da Legambiente un ultimo monito: diamo per scontati controlli seri sui singoli impianti. Oggi però il problema non sono più le emissioni dei singoli impianti. E’ l’inquinamento complessivo che conta. Che va tenuto d’occhio. Sette euro di guadagni agli enti locali per ogni tonnellata di rifiuti smaltiti fanno gola. Le pressioni ci sono, la tentazione è forte. Le strategie future spettano all’amministrazione provinciale. (1. continua) - Pierangela Fiorani
la Provincia Pavese - 28 dicembre 2007
Ceneri, la protesta degli ambientalisti
GALLIAVOLA. «Puntuale come Babbo Natale, Asm Vigevano ha nuovamente tentato di portare a Galliavola il “pacco” natalizio con le ceneri del termovalorizzatore di Parona». Così l’Unione dei Comitati Ambientalisti della Lomellina commenta il progetto dell’Asm di Vigevano, ancora una volta tanto sgradito agli ambientalisti, quanto ai cittadini del piccolo comune. Si trovano calato dall’alto un piano-ceneri di cui nessuno, in paese, parrebbe a conoscenza. La nota del Comitato unitario aggiunge: «Siamo alle solite. Asm Vigevano continua a riferire di una discarica di ceneri che a Galliavola avrà impatto ambientale nullo. Tali dichiarazioni sono in disaccordo con quanto detto a suo tempo dall’ingegnere Massimiliano Il Grande nel corso di un summit avvenuto localmente». Proprio allora «il tecnico precisò che un simile impianto non avrebbe potuto avere impatto nullo. Disse al contrario che, in una scala ipotetica da uno a dieci, l’impatto ipotizzato sarebbe stato pari a quattro». Ancora: «Ci stupiamo come Galliavola riesca sempre ad attirare impianti di vario tipo. Non ultimo quello di un sistema energetico attivato con l’uso del mais. Il sindaco di Galliavola ha definito il progetto a basso impatto ambientale e molto utile per la produzione di energia. Ancora una volta su butta acqua sul fuoco per far passare il tutto sotto silenzio». Il Comitato, non senza polemiche, continua: «Ci chiediamo perché al sindaco non sia mai venuto in mente di dire un secco e definitivo no a tutte queste proposte più o meno inquinanti. E ci chiediamo perché, al contrario, non si sia mai fatto carico di insediare impianti fotovoltaici che, oltre a fornire dell’energia pulita, godono di diverse agevolazioni e benefici anche comunitari»
la Provincia Pavese - 23 dicembre 2007
Galliavola, gli ambientalisti contro la discarica delle ceneri
GALLIAVOLA. No all’impianto di biogas e alla discarica delle ceneri. I progetti sono bocciati dall’Unione dei comitati ambientalisti della Lomellina, rappresentati a livello locale dal comitato “Insieme per l’ambiente” presieduto da Loredana Longo. Sull’impianto della Sunagri srl gli ambientalisti commentano: «Il sindaco lo definisce a basso impatto ambientale e molto utile per la produzione di energia. Ci chiediamo perché non gli sia venuto in mente di dire no ai progetti più o meno inquinanti e non abbia invece pensato all’insediamento di impianti fotovoltaici che, oltre a fornire energia pulita, godono di agevolazioni economiche». Respinto anche il progetto definitivo della discarica delle ceneri prodotte dal termovalorizzatore. «Il regalo natalizio di Asm Vigevano non è gradito a noi ambientalisti e nemmeno ai cittadini di Galliavola, che subiscono decisioni prese da altri - concludono -. L’impatto non è nullo, come vuol far credere Asm Vigevano: anche l’ingegner Massimiliano Il Grande, consulente del Comune, aveva precisato come, in scala da uno a dieci, l’impatto calcolato risulterebbe 3-4».
la Provincia Pavese - 21 dicembre 2007
Sindaci lomellini contro Vigevano e l'ASM
MEDE. La discarica delle ceneri prodotte dal termo di Parona divide la Lomellina. Il progetto definitivo per la costruzione di un deposito a Galliavola, presentato da Asm, è bocciato dai sindaci di Mede e Robbio.
La discarica delle ceneri prodotte dal termodistruttore di Parona continua a dividere la Lomellina. Il progetto definitivo per la costruzione di un deposito di rifiuti inerti e di ceneri inertizzate a Galliavola, presentato da Asm-Isa Vigevano tramite la sua partecipata Asm Lomellina Inerti srl, è bocciato dai sindaci di Mede e Robbio. «La nostra contrarietà è nota già da tempo: ci siamo ritrovati più volte nei mesi scorsi e oggi ribadiamo il nostro no per una lunga serie di motivi», dice il sindaco robbiese Mario Arcelloni. Il dibattito si riapre proprio nel momento in cui il primo organismo societario della Lomellina, il Clir spa, si sta dividendo soprattutto a causa della discarica delle ceneri dei rifiuti urbani. Da una parte c’è Vigevano, con la sua Asm-Isa spa e la neonata Asm Lomellina Inerti srl: i “ducali” hanno presentato nelle sedi istituzionali competenti la richiesta per un deposito di rifiuti inerti e ceneri inertizzate, per un volume complessivo di circa 580mila metri cubi, nel Comune di Galliavola. La strategia è chiara: puntare alla riduzione delle tariffe per i Comuni soci o futuri soci di Asm-Isa spa. La tariffa per ogni tonnellata smaltita nel termodistruttore di Parona è oggi fissata a 99,02 euro: dal 1 gennaio 2008 per Asm-Isa e i Comuni che usciranno dal Clir spa si abbasserà di altri 5 euro e mezzo, per attestarsi a 93,52 euro. Nel 2009 Lomellina Energia srl distribuirà gli utili, ciò che permetterà ad Asm-Isa di abbattere la tariffa ancora di 10 euro la tonnellata. E di altri 10 euro dovrebbe ridursi se dovesse prendere corpo la discarica delle ceneri. Qui entra in gioco l’altro fronte dei Comuni lomellini, quello che fa capo al Coordinamento permanente per la tutela della Lomellina guidato da Mede e Robbio, cui si è aggiunta Mortara. Al suo fianco c’è il consigliere regionale Lorenzo Demartini (Lega Nord), che un anno fa era intervenuto in prima persona nella redazione del nuovo Piano cave della provincia di Pavia. In sintesi, secondo il documento, che avrà validità fino al 2012, la cava di materiali inerti individuata a Galliavola non potrebbe ospitare le ceneri del termodistruttore di Parona. La sua posizione, a livello locale, è sostenuta dai sindaci di Mede, Giorgio Guardamagna (Lega Nord) e di Robbio, Mario Arcelloni (Forza Italia). «Non abbiamo condiviso la strategia aziendale di Asm-Isa in passato e non la condividiamo oggi: non c’è nulla da aggiungere», taglia corto Guardamagna. Inoltre, il nuovo Clir spa non sarebbe comunque coinvolto nella gestione della futura discarica: «Altre collaborazioni sì, ma non per la discarica». Anche il robbiese Arcelloni è categorico. «Abbiamo già tanti impianti di questo genere in Lomellina: non vedo la necessità di ospitare anche il sito di stoccaggio delle ceneri di Parona - spiega -. Egoisticamente potrei affermare che Robbio dista 30 chilometri da Galliavola, ma si deve fare gioco di squadra, a livello lomellino, a favore dell’ambiente». E il sindaco di Galliavola, Luigi Borlone? «Dal progetto preliminare a quello definitivo cambia poco: il mio Comune pretende da Asm-Isa garanzie scritte a tutela della salute e dell’ambiente - afferma -. Finora non le abbiamo avute: quando le riceveremo decideremo, magari con l’aiuto di consulenti qualificati». Umberto De Agostino
la Provincia Pavese — 20 dicembre 2007
L'Asm ora insiste su Galliavola «Vadano lì le ceneri di Parona»
GALLIAVOLA. L’Asm di Vigevano insiste: vuole a Galliavola la discarica di raccolta delle ceneri prodotte dalla combustione dei rifiuti nel termovalorizzatore di Parona. Martedì, Asm Isa Spa, tramite la propria partecipata Asm Lomellina Inerti srl (società appena creata proprio per la gestione delle ceneri del termo, ndr) ha presentato istanza per l’autorizzazione di un deposito di rifiuti inerti e ceneri inertizzate per un volume complessivo di circa 580 mila metri cubi nel Comune di Galliavola. La notizia è stata ufficializzata ieri pomeriggio da Asm Isa, attraverso un comunicato stampa firmato dal presidente Rosario Mandoliti Riccio che, temporaneamente, presiede anche Asm Lomellina Inerti srl. L’assessore provinciale all’ambiente Ruggero Invernizzi, pochi mesi fa, ha frenato molto su Galliavola, mentre il suo omonimo, Dario Invernizzi, assessore provinciale ai lavori pubblici ma anche presidente di Asm Vigevano e Lomellina (la “mamma” di Asm Isa, ndr) ha definito strategico per Asm l’impianto di Galliavola. Asm Isa, quindi, non abbandona il proprio intento. «Asm ha sviluppato il progetto esecutivo che prevede la realizzazione dell’impianto in quattro lotti ed in particolare uno Studio di impatto ambientale (Sia) particolarmente approfondito per verificare la compatibilità ambientale - è scritto nel comunicato - Tale studio ha confermato che, in base alla tipologia dei rifiuti, alle caratteristiche del luogo ed alle caratteristiche dell’impianto, non esiste alcun pericolo di inquinamento della falda, di emissioni di polveri e di odori. Fermo restando che il primo obiettivo è il massimo rispetto dell’ambiente, il secondo obiettivo è di ridurre le tariffe di smaltimento dei rifiuti solidi urbani e quindi la Tarsu». Mandoliti sottolinea nel comunicato che «dal piano economico finanziario emerge che il prezzo medio di smaltimento delle ceneri inertizzate è inferiore di circa il 20% rispetto al prezzo attuale, con un conseguente beneficio sulla tariffa che i Comuni della Lomellina pagano attualmente per lo smaltimento in base alla “Convenzione Clir”». E Asm non solo è convinta di poter aprire il sito delle ceneri a Galliavola, ma chiede anche l’adesione di altri soggetti al progetto. «Qualora altri enti locali o società pubbliche della Lomellina fossero interessati a partecipare all’iniziativa imprenditoriale - è scritto nel documento - Asm ribadisce la massima disponibilità a condividerla». L’azienda vigevanese che si occupa di raccolta e smaltimento di rifiuti, comunque, non esclude la valutazione di alternative a Galliavola. «Qualora venissero individuati siti alternativi da Comuni o società pubbliche che offrono le stesse garanzie di impatto ambientale, nullo, del progetto presentato - è scritto nel comunicato - Asm ribadisce la propria disponibilità a modificare la localizzazione dell’impianto. I tempi per esaminare il progetto e lo Studio di impatto ambientale degli enti competenti saranno di circa dieci-dodici mesi». I tempi di costruzione e gestione dell’impianto, invece, sono indicati in circa sette anni. «Seguirà un periodo di post chiusura - sottolinea Mandoliti - durante il quale verranno effettuati i controlli sulla falda previsti dalla legge e la manutenzione, coltivazione e sistemazione a verde dell’area del deposito». d.artioli@laprovinciapavese.it - Denis Artioli
la Provincia Pavese - 19 dicembre 2007
Mortara, invariate le tariffe del Clir (Consorzio Lomellino Incenerimento Rifiuti)
MORTARA. Nel 2008 il Clir spa manterrà inalterate le tariffe di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani. «Non significa automaticamente una riduzione della bolletta dei cittadini, operazione che spetta ai Comuni: noi, comunque, abbiamo lanciato un segnale significativo», ha detto ieri il presidente Federico Bertani. L’ex consorzio dei rifiuti, oggi società per azioni, ha convocato una conferenza stampa a palazzo Cambieri per presentare il bilancio 2008, fissato a 11 milioni e 894mila euro. Sull’addio di Vigevano Bertani ha chiarito: «Non c’è ancora nulla di definitivo». Il presidente era affiancato dai consiglieri di amministrazione Francesco Pezzoli (suo predecessore) ed Eugenio Poles, dal direttore generale Angelo Pissi e dal direttore tecnico Marco Rivolta. «Vogliamo comunicare alcuni dati importanti, in controtendenza con i previsti, forti aumenti di varie tariffe a livello nazionale, tra cui quella della raccolta dei rifiuti solidi urbani - ha spiegato il mortarese Bertani - . E’ intuibile che ciò si configuri di fatto come una diminuzione: alcune spese incomprimibili sono state assorbite in parte grazie alla diminuzione del tributo dovuto al Comune di Parona, pari a 4,50 euro la tonnellata, e grazie alla prosecuzione della razionalizzazione del servizio con il conseguente contenimento dei costi». Bertani, poi, ha fatto riferimento al continuo e consistente aumento dei costi per gasolio e personale, oltre all’adeguamento Istat e al costante aumento della raccolta in chilogrammi pro capite (circa il 2% l’anno). Un fiore all’occhiello, in particolare, è la raccolta differenziata, intesa come somma della raccolta diretta e del conferimento al termodistruttore di Parona, che nel 2008 raggiungerà il 46,4%, quindi oltre il limite fissato dal decreto legislativo 152/06 per il 31 dicembre 2008. «Tutti i Comuni soci sono già in regola: questo li tutela anche in vista di una probabile legge regionale che sanzionerebbe i Comuni che non raggiungono il limite minimo», ha aggiunto. Poi gli investimenti. «Il Clir, azienda dinamica, andrà ad acquistare due nuovi compattatori, macchine con un operatore unico, e vari contenitori per la raccolta differenziata: tutto per una spesa di circa 515mila euro - ha detto - . Abbiamo definito l’investimento della nuova sede che sorgerà nei pressi dell’inceneritore e che consentirà ulteriori, cospicui risparmi industriali». Poi, un accenno alla necessità di sensibilizzare le nuove generazioni sull’educazione civica in materia di rifiuti. E sullo scontato divorzio di Vigevano dal Clir? «Mi sembra un travaglio ancora lungo. Non tutto, però, è definito: soprattutto, per il futuro non escludo collaborazioni con Asm-Isa Vigevano». Anche nel caso si realizzasse la discarica delle ceneri a Galliavola? «Valuteremo il piano industriale e l’economicità della proposta», ha risposto Poles. Umberto De Agostino
la Provincia Pavese - 17 ottobre 2007
Asm rompe con il Clir e riduce le tariffe
VIGEVANO. Il costo di smaltimento dei rifiuti urbani applicato da Asm-Isa spa scenderà di 5,50 euro a partire dal 1 gennaio prossimo. E potrà ridursi addirittura di altri 20 euro nel 2009 grazie alla distribuzione degli utili di Lomellina Energia srl, di cui Asm-Isa detiene il 20% delle azioni, e alla realizzazione di una discarica delle ceneri. Lo hanno chiarito ieri il sindaco Ambrogio Cotta Ramusino, il vice sindaco Ferdinando Merlo, i presidenti di Asm Vigevano e Lomellina spa, Dario Invernizzi, e di Asm-Isa, Rosario Riccio Mandoliti, e il direttore generale di Asm Vigevano, Claudio Tedesi. Nella sede di viale Petrarca Comune e aziende controllate hanno confermato che non c’è intenzione di fare business. Il riferimento era al consigliere regionale Lorenzo Demartini, che aveva più volte accusato Asm-Isa di voler aumentare le entrate con lo smaltimento dei rifiuti. «Vorrei ribadire che Asm-Isa, con un bilancio sano, ha presentato un piano industriale che vuole consolidare l’azienda e attuare una politica di riduzione delle tariffe - ha affermato Tedesi -. Noi abbasseremo il costo di smaltimento: le tariffe si abbasseranno ancora di più se sarà realizzata una discarica delle ceneri». La tariffa è oggi fissata a 99,02 euro per ogni tonnellata smaltita nel termodistruttore di Parona: dal 1 gennaio 2008 per Asm-Isa e i Comuni che usciranno dal Clir spa si abbasserà di altri 5 euro e mezzo, per attestarsi a 93,52 euro. Nel 2009 Lomellina Energia srl distribuirà gli utili, ciò che permetterà ad Asm-Isa di abbattere la tariffa ancora di 10 euro la tonnellata. E di altri 10 euro dovrebbe ridursi se dovesse prendere corpo la discarica delle ceneri. Costo di smaltimento finale: 73,52 euro. Il progetto, pomo della discordia anche all’interno dell’assemblea del Clir spa, è in fase di ultimazione. «Non saranno smaltite un milione e 200mila tonnellate come sostiene Demartini, ma 500mila metri cubi, di cui 400mila ceneri inertizzate e 100mila inerti - ha proseguito Tedesi -. Inoltre, il costo di ogni tonnellata smaltita è pari a 100 euro la tonnellata, mentre oggi si pagano 150 per portare le ceneri in Germania e 200 in altre discariche italiane. Senza contare che fra il 2008 e il 2011 aumenterà a 250-300 euro la tonnellata». Il vice sindaco Merlo è stato ancora più esplicito: «Parliamoci chiaro. Se non fosse Asm-Isa a realizzarla, lo farebbe un operatore privato. E i costi non si ridurrebbero affatto, anzi aumenterebbero ancora». Si è anche ricordato che la legge regionale sui rifiuti era stata modificata di recente, su richiesta del consigliere Demartini: in sintesi, bocciava la trasformazione di una cava di Galliavola nell’impianto di smaltimento delle ceneri del termodistruttore di Parona. «Noi ci adegueremo alla legge: Asm-Isa rispetta le leggi e l’ambiente - ha detto Tedesi -. Ricordo, comunque, che noi abbiamo voluto che la seconda caldaia fosse dotata di un denitrificatore, un sistema che limita le emissioni dell’impianto». Infine, una battuta di Merlo sullo scontro fra Clir e Vigevano: «I Comuni che dovrebbero venire con noi sono sei. In ogni caso, noi non facciamo campagna acquisti: questa conferenza stampa potrebbe sembrare un tentativo in quella direzione, ma non è così». Umberto De Agostino
la Provincia Pavese - 03 agosto 2007
«Più controlli ambientali»
LOMELLO. Dal primo marzo nessuna risposta dal ministero dell’Ambiente all’interrogazione presentata dal parlamentare pavese Paolo Affronti, esponente dei Popolari-Udeur, che chiedeva di avviare un monitoraggio sulla situazione ambientale di Lomello. Così nella tarda mattinata di ieri Affronti é intervenuto alla Camera sollecitando il presidente Bertinotti ad attivarsi affinché venga fornita una risposta in tempi rapidi. Nell’interpellanza di marzo, Affronti ricordava infatti che per il territorio di Lomello c’è il progetto di realizzare insediamenti produttivi che potrebbero avere un impatto sull’ambiente. Si tratta del progetto di un gassificatore, inoltre esiste una raffineria a 10 chilometri, una centrale elettrica Enipower a 5 chilometri e a Galliavola, a soli 3 chilometri, c’è una cava che potrebbe essere trasformata in discarica delle ceneri dell’inceneritore di Parona. Una situazione, ricordava l’onorevole Affronti, che comporta per l’abitato di Lomello il transito di 350 autotreni al giorno. “Adesso la Regione ha intenzione di autorizzare l’insediamento produttivo di un’azienda lodigiana per la lavorazione dei fanghi derivati dai depuratori, quando in un raggio di 10 chilometri ne esistono già altre che effettuano la stessa lavorazione - aveva dichiarato Affronti - e tutto in un ambiente che é un borgo medievale di notevole rilevanza culturale e in cui sono presenti monumenti di grande interesse storico architettonico come la Basillica, il Battistero e importanti scavi archeologici effettuati in collaborazione con università inglesi”. Da qui l’invito di Affronti al Ministero dell’Ambiente “di avviare un monitoraggio sulla situazione ambientale delle zone come quella di Lomello in cui insiste un elevato numero di impianti produttivi che potrebbero saturare e danneggiare l’ambiente e quali misure di propria competenza intenda adottare in modo urgente; e infine quali cautele siano state assunte e quali valutazioni siano state fatte in sede di rilascio di concessioni, autorizzazioni, pareri e altri atti di consenso rilasciati da amministrazioni centrali o periferiche e se gli atti contengano prescrizioni per la tutela dell’ambiente e dei beni culturali”. (m.p.a.)
la Provincia Pavese - 26 luglio 2007
Clir, l'ultimatum di Vigevano
VIGEVANO. Il gruppo di lavoro nominato l’altra sera dal Clir spa dovrà predisporre entro il 10 ottobre un progetto di aggregazione fra Clir spa e Asm-Isa Vigevano spa. Le possibilità sono due: un nuovo consorzio estendibile anche ad altre aziende pubbliche con lo scopo di realizzare una rete di imprese multiservizi, e semplici accordi fra le due aziende o “joint venture” a progetto. Sempre fatto salvo che il pomo della discordia rappresentato dal 20% di Lomellina Energia srl, la società che gestisce il termodistruttore, rimarrà in mano ad Asm-Isa spa. E’ l’ultimo tentativo di far dialogare le due società lomelline che si occupano di raccolta rifiuti: martedì sera, infatti, il vice sindaco di Vigevano, Ferdinando Merlo, ha lanciato un ultimatum. «Il progetto di aggregazione e il piano industriale dovranno essere esaminati entro il 10 ottobre - ha spiegato -. Se entro questa data il gruppo di lavoro non fosse in grado di predisporre quanto previsto, il Comune di Vigevano e gli altri che condividono la sua linea adotteranno i provvedimenti ritenuti più idonei». Cioè la spaccatura del Clir spa con l’uscita del gruppo di Comuni già oggi legati a Vigevano dal servizio del ciclo idrico. Ora la palla passa al gruppo di lavoro formato dai rappresentanti di Mortara, Cilavegna, Sannazzaro, Robbio, Candia, dal presidente del Clir spa, Francesco Pezzoli, e dal suo vice, Eugenio Poles, e da un tecnico. A sua volta Asm-Isa dovrà nominare il gruppo operativo, che, con quello del Clir spa, nei prossimi due mesi dovrà predisporre un progetto di aggregazione e un piano industriale. E’ stato Merlo a sottoporre la necessità di stilare un piano industriale chiaro, che comprenda punti qualificanti come il deposito definitivo delle ceneri del termodistruttore, il sistema della raccolta differenziata, l’impianto di selezione e la gestione delle piazzole ecologiche, la sede operativa e il deposito definitivo del cemento-amianto. La discarica delle ceneri progettata a Galliavola ha sollevato le perplessità del leghista Fabio Lambri (Torre Beretti): «Accetto la bozza di collaborazione se si chiarisce che la discarica accetterà rifiuti prodotti dal territorio». Gli ha fatto eco il forzista Mario Arcelloni (Robbio): «Non nascondiamoci dietro a un dito. La discarica dovrà accettare tutte le ceneri del termodistruttore». La proposta del cilavegnese Giusto Fuga, integrata da Merlo, è stata approvata a maggioranza: contrari Castello d’Agogna, Cergnago, San Giorgio, Scaldasole, Suardi, Torre Beretti, Valeggio e Valle. (u.d.a.)
la Provincia Pavese - 24 luglio 2007
Clir-Asm, dalla fusione alla collaborazione
MORTARA. Tramontata l’ipotesi di una fusione fra Clir spa e Asm-Isa Vigevano spa, i Comuni giocano la carta della “collaborazione amichevole”. In vista dell’assemblea della società dei rifiuti, in agenda stasera a palazzo Cambieri, si susseguono le trattative per cercare di arrivare alla nascita di un nuovo rapporto operativo fra Vigevano, che controlla Asm-Isa, e gli altri Comuni soci del Clir spa. Ancora oggi pomeriggio, alle 18, Asm-Isa convocherà a Vigevano i Comuni lomellini di cui segue il ciclo idrico integrato, che sono contemporaneamente soci Clir, per spiegare la sua posizione. «Noi siamo pronti a compiere uno sforzo per trovare una soluzione, ma è sia necessario pianificare bene il Piano industriale di ciò che nascerà - dice Ferdinando Merlo, vice sindaco di Vigevano -. Se qualcuno ritiene che l’ipotesi della fusione e anche della holding sia sorpassata, siamo disponibili al confronto, ma non vogliamo una riedizione del Clir attuale». Gli altri Comuni credono che un patto collaborativo sia la forma più efficace di sinergia. «Le due società potrebbero fornire gli stessi servizi dividendo le spese:», spiegano i sindaci Giorgio Guardamagna (Mede) e Giusto Fuga (Cilavegna). «Noi non vogliamo che il mondo dei rifiuti si trasformi in un affare - spiega il sindaco di Robbio, Mario Arcelloni -. Respingiamo il principio del rischio di impresa, considerato che Asm-Isa possiede il 20% di Lomellina Energia e che ha prospettato la nascita di una discarica per le ceneri del termodistruttore a Galliavola». Sull’argomento interviene Pierangelo Fazzini, vicesindaco di Sannazzaro e responsabile lomellino della Margherita: «C’è uno scontro tra Vigevano e molti Comuni lomellini. Nella sostanza, la vicenda ha radici lontane poiché Vigevano, entrata nel capitale del termovalorizzatore di Parona indebitandosi per 10 milioni di euro, chiede ora al Clir di fondersi in un’unica società. Ci pare improponibile: è un affare troppo esposto sul fronte economico». Comunque, «sono tra gli amministratori che stanno operando perché non si arrivi a rotture insanabili». (u.d.a e p.c.)
la Provincia Pavese - 19 luglio 2007
Il Clir diviso sulla proposta di fusione
MORTARA. Vigevano vuole conoscere in anticipo se gli altri Comuni sono intenzionati a fondere il Clir con Asm-Isa. Le altre Amministrazioni guidate da Mede, invece, temono che la gestione dei rifiuti, dopo l’eventuale fusione delle due società, possa diventare un affare. Al centro del dibattito c’è il 20% di azioni di Lomellina Energia srl, che gestisce il termodistruttore di Parona, detenute da Asm-Isa. Il Clir, da sempre il “parlamentino” della Lomellina, rischia di spaccarsi. I nodi verranno al pettine martedì prossimo, quando a palazzo Cambieri il presidente Francesco Pezzoli metterà in discussione l’unico punto all’ordine del giorno: “Ipotesi di sinergie fra le società Asm-Isa spa e Clir spa. Esame e determinazioni”. In questi giorni le riunioni si susseguono a ritmo vertiginoso. Lunedì si è incontrata la commissione istituita per studiare una forma di collaborazione fra Clir e Asm-Isa, la branca di Asm Vigevano che si occupa dell’igiene urbana. Presenti rappresentanti di Vigevano, Mortara, Mede, Sannazzaro, Robbio, Cilavegna e Torre Beretti, oltre al presidente Pezzoli. Ieri sera, invece, vertice a Cilavegna dei Comuni del centrosinistra, fra cui Garlasco, Sannazzaro e Cilavegna. All’incontro di lunedì pomeriggio c’era, per Vigevano, il vice sindaco Ferdinando Merlo. «Vendere il 20% delle azioni di Lomellina Energia non è un’operazione semplice - dice -. Il Comune di Vigevano, con Asm e Asm-Isa, ha già svolto molti approfondimenti: siamo disponibili a un confronto serio con gli altri Comuni soci del Clir, ma riteniamo che sia necessario un assenso preventivo al progetto di fusione». In sintesi, prima i Comuni del Clir accettano la fusione e poi Vigevano metterà in vendita il 20% delle quote di Lomellina Energia. Sull’altro fronte parla Mario Arcelloni. «Noi non vogliamo che il mondo dei rifiuti si trasformi in un affare: è semplicemente un servizio che i Comuni devono erogare ai cittadini, come è sempre stato e come, crediamo, dovrà essere - spiega il sindaco di Robbio -. Noi non vogliamo accettare il rischio di impresa, considerato che Asm-Isa possiede il 20% di Lomellina Energia e che ha prospettato la nascita di una discarica per le ceneri del termodistruttore a Galliavola». Da parte sua, il sindaco di Cilavegna, Giusto Fuga, precisa: «Ritengo l’esperienza del Clir, ieri consorzio e oggi società per azioni, molto positiva. Insieme i Comuni possono fare massa critica e proseguire per la loro strada, anche senza una fusione da qualcuno ritenuta inevitabile. Se poi qualche Comune vuole abbandonare il Clir, lo faccia pure: non saranno quei 10mila abitanti in meno a mettere in crisi la nostra spa». E poi un chiaro riferimento alle coalizioni politiche presenti all’interno del Clir: «Ricordiamoci che i rifiuti non hanno un colore politico, sono del tutto trasversali ai partiti». Un Comune chiave è Garlasco, che martedì sarà rappresentato in assemblea dall’assessore Massimo Bertani. Da mesi Garlasco minaccia di abbandonare il Clir spa per i costi ritenuti eccessivi. «Crediamo che il Clir debba ampliare il suo raggio d’azione, ormai la sola raccolta dei rifiuti solidi urbani non è più conveniente - spiega Bertani -. Così com’è il Clir non ci sta bene, soprattutto perché i costi dei servizi come la piazzola ecologica non ci sono riconosciuti. Aspettiamo l’assemblea di martedì e poi decideremo». Non è escluso che prima di martedì siano necessarie altre riunioni per sbloccare la situazione. Umberto De Agostino
la Provincia Pavese - 04 luglio 2007
Stop agli impianti a rischio
LOMELLO.La Regione ha approvato una legge che blocca gli impianti di Lomello e Zeme per il trattamento dei fanghi industriali e quello di Galliavola per la discarica delle ceneri. «Fino al marzo 2008 - spiega il medese Lorenzo Demartini, relatore della legge - la Regione non potrà più approvare impianti senza l’ok vincolante della Provincia. Per la decisione si dovrà tener conto anche della presenza di aree protette, come le Zps». Entro tre mesi regolamentato pure l’utilizzo dei fanghi in agricoltura. A pagina 3
I progetti degli impianti di trattamento di fanghi industriali a Lomello e Zeme o quello per lo stoccaggio delle ceneri provenienti dal termodistruttore di Parona sono bloccati. E’ la principale conseguenza della legge regionale approvata ieri mattina, che in pratica modifica la legge 26 del 2003. Relatore era il consigliere regionale Lorenzo Demartini. «Con questa legge, votata dalla maggioranza del presidente Formigoni, abbiamo voluto dare un segnale forte verso quel principio di sussidiarietà sbandierato da tutti, ma raramente applicato. Da oggi le Province dovranno dimostrare alla Regione Lombardia di saper gestire la problematica e, entro il marzo 2008, portare a termine la loro pianificazione - commenta il medese Demartini -. Fino a quella data la Regione non potrà più autorizzare impianti di smaltimento e recupero di rifiuti senza il parere vincolante e favorevole della Provincia competente». Come noto, a Lomello la ditta “Centro ricerche ecologiche srl” di Arcore vorrebbe riutilizzare in agricoltura i rifiuti speciali come fertilizzanti: il suo impianto dovrebbe sorgere a pochi metri dalla Zona di protezione speciale “Risaie della Lomellina” e dal Sito di importanza comunitaria “Cascina Notizia”. Ora la legge regionale in materia di gestione dei rifiuti prevede che entro tre mesi siano individuati ulteriori criteri per la localizzazione degli impianti di smaltimento e recupero dei rifiuti, con una distanza minima dalle discariche già in esercizio, esaurite o da bonificare. «Inoltre, la Provincia dovrà tener conto della densità massima delle aree destinate agli impianti per unità di superficie, anche distinguendo in base alla tipologia e alla distanza minima dalle Zone di protezione speciale, dai Siti di importanza comunitaria e dalle aree protette in generale - aggiunge il leghista Demartini -. Sempre entro tre mesi sarà regolamentato l’utilizzo dei fanghi in agricoltura allo scopo di ridurne la pericolosità nell’impiego e al fine di valutarne la reale compatibilità con gli scopi agricoli. Nel frattempo, le Province dovranno sospendere il rilascio di nuove autorizzazioni e, entro sei mesi, dovranno integrare le autorizzazioni già rilasciate tenendo conto delle nuove disposizioni». Oltre a Lomello, dunque, la legge Demartini pone un freno anche al progetto della “Ecotrass” di Almè (Bergamo), che a Zeme vorrebbe realizzare un impianto di messa in riserva e stabilizzazione di fanghi provenienti da impianti di depurazione. Anche questa struttura sorgerebbe a pochi passi dal Sito di importanza comunitaria “Garzaia di Sant’Alessandro”. Per non parlare della discarica di Galliavola, che dovrebbe accogliere le ceneri del “termo” paronese. Tutti progetti ostacolati dalla nuova legge regionale per la gestione dei rifiuti, secondo cui le Province dovranno adottare i nuovi piani provinciali entro il 29 febbraio 2008. Inoltre, per le richieste di autorizzazione relative a impianti di smaltimento e recupero di rifiuti che perverranno entro il 31 dicembre 2007 (entro il 31 dicembre 2008 per la discariche), la Regione potrà rilasciare l’autorizzazione integrata ambientale (Aia) solo con il parere vincolate della Provincia di competenza. Umberto De Agostino
la Provincia Pavese - 29 giugno 2007
Ceneri, un altro no degli ambientalisti
GALLIAVOLA. La discarica delle ceneri diventa il nodo del contendere della fusione tra Asm Isa e Clir, ma all’insaputa dei cittadini. E più se ne parla, più in loro cresce il senso di frustrazione. «Le dichiarazioni di questi giorni ci hanno lasciato perplessi - scrive l’Unione dei comitati ambientalisti della Lomellina - . Nonostante il Comune di Vigevano avesse a suo tempo imposto una discarica al di fuori della Provincia di Pavia come condizione vincolante per il raddoppio del termodistruttore di Parona e nonostante la Provincia si sia dichiarata contraria, si continua a parlare di un deposito ceneri a Galliavola. Il presidente di Asm Vigevano spa, Dario Invernizzi ha dichiarato il 14 giugno su un giornale locale che “il progetto di Galliavola non si ferma e che è la soluzione più concreta”. Non riusciamo a capire per quale motivo Galliavola sia una meta così ambita dai gestori dei nostri rifiuti. I presupposti non sono poi così ottimali visto che sorgerebbe nelle vicinanze del paese e del torrente Agogna. E poi la viabilità è pessima e manca il terreno argilloso. Inoltre la maggior parte dei cittadini è contraria e lo ha dimostrato con una raccolta firme». «E poi - continuano gli ambientalisti - ci stupiamo del silenzio del sindaco di Galliavola. Si è dichiarato contrario alla discarica dopo una lunga valutazione, ma anche lui ha usato solo i giornali per informare la sua cittadinanza. La lettera promesse con le risposte sulla discarica non è mai arrivata».
la Provincia Pavese - 28 giugno 2007
Clir con Asm Isa, ma senza il forno
MORTARA. Si potrebbe definire una fusione a freddo. Dopo una giornata convulsa di trattative, Mario Arcelloni, sindaco di Robbio, si è presentato all’assemblea informale di palazzo Cambieri con la soluzione al problema di come unire Asm Isa e Clir, cioè le due società che in Lomellina si occupano di raccolta e smaltimento dei rifiuti. La fusione si può fare se Asm Isa cederà a terzi il 20% di Lomellina energia, la società proprietaria del termodistruttore di Parona, e se toglierà dal suo piano industriale la discarica delle ceneri affidandone a terzi la realizzazione, ma sempre con il consenso di uno o più Comuni. Vigevano si è presa tre settimane di tempo per riflettere sulla proposta. A fine luglio ci sarà l’assemblea ufficiale del Clir. Nella sede di corso Garibaldi, a Mortara, l’altra sera c’erano rappresentanti di quasi tutti i 48 Comuni del Clir, cioè tutta la Lomellina meno Gambarana, Pieve del Cairo e Gropello. Prima che Mario Arcelloni prendesse la parola si temeva che il Clir potesse spaccarsi con da una parte Vigevano e una dozzina di Comuni favorevoli alla fusione e dall’altra i contrari. Il sindaco di Robbio invece ha portato in assemblea un documento elaborato dal cda nel pomeriggio, un documento che è apparso come una mediazione tra la voglia di Asm Vigevano di investire termodistruttore e discarica delle ceneri, e la paura dei piccoli centri di imbarcarsi in operazioni giudicate rischiose per i bilanci e l’ambiente. Arcelloni non ha escluso che possa costituirsi una holding al posto della fusione, cioè che Asm Isa e Clir possano mantenersi distinte unendo però il servizio, cioè lo smaltimento dei rifiuti. «Quel che molti sindaci non vogliono sono le quote del termodistruttore - spiega il forzista Arcelloni, ex presidente del Clir - . Non è ancora pronto il secondo forno, per costruire il quale Asm Isa ha dovuto accendere un mutuo, e già si sa che presto dovrà essere rifatto il primo perché ha una vita prevista di dieci anni ed è ormai arrivato agli sgoccioli. In queste condizioni i piccoli centri temono che fondendo Clir e Asm Isa potrebbe trovarsi a pagare migliaia di euro per pagare gli investimenti del termodistruttore». Alla fine Asm Isa non è riuscita a convincere i sindaci a rischiare sul suo disegno industriale: «I sindaci pensano che servizi come la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti si debbano fare senza rischio industriale, come fosse la gestione di un asilo - continua il sindaco di Forza Italia - . Sanno che la raccolta dei rifiuti è un costo, ma preferiscono non ridurre i costi se questo significa correre il rischio di impegnare soldi pubblici per ripianare i debiti frutto di operazioni sbagliate». C’è anche il problema della discarica delle ceneri, che Asm Isa vorrebbe fare a Galliavola e almeno due dozzine di sindaci del Clir osteggiano. Affidarne la realizzazione a Asm Vigevano e Lomellina spa o a terzi, togliendola dal piano industriale di Asm Isa, renderebbe la fusione meno indigesta. «Fusione o holding che sia - aggiunge Arcelloni - questo deve essere il primo passo verso altre aggregazioni più ampie, anche al di fuori dell’ambito provinciale». Ora la palla torna a Vigevano, che deve decidere cosa fare del 20% di Lomellina energia, poi il presidente Francesco Pezzoli convocherà per il 25 o 26 luglio l’assemblea ufficiale dei sindaci, quella che dovrà dire se e come Asm Isa e Clir si uniranno.
la Provincia Pavese - 28 giugno 2007
Ora Vigevano pensa alla holding: «Ci sono meno difficoltà»
MORTARA. Una fusione fra Clir spa e Asm-Isa spa oppure una holding? Non è stato l’unico interrogativo emerso l’altra sera a palazzo Cambieri: i Comuni soci dell’ex consorzio dei rifiuti, oggi società per azioni, hanno sollevato altri problemi di natura più concreta. Come i contratti di servizio, cioè accordi diretti fra Clir spa e singoli Comuni che determinano il tipo di servizio. «Vorremmo decidere, per esempio, quante volte il camion deve passare nelle nostre strade e in che ore della giornata», ha specificato il sindaco di Torre Beretti, Fabio Lambri. Prima di lui l’argomento era stato sollevato dal vice sindaco di Vigevano, Ferdinando Merlo: «I contratti permettono a un Comune di pagare il servizio in funzione di quanto richiesto. Questo dovrebbe essere un primo passaggio verso la forma di aggregazione fra Clir e Asm-Isa: io vedo meglio una holding, perché l’ipotesi della fusione comporterebbe maggiori difficoltà». Dalle questioni pratiche a quelle più politiche: l’assemblea informale ha permesso di capire quali sono gli orientamenti all’interno del blocco di Comuni che fa capo al Coordinamento permanente per la tutela della Lomellina, guidato dal sindaco di Mede, il leghista Giorgio Guardamagna. Se da una parte si avverte la necessità di adottare scelte largamente condivise, dall’altra i piccoli Comuni non vogliono rischiare di buttare all’aria un patrimonio pluridecennale come il Clir. «La nostra società per azioni è spaventata dalla fusione con Asm-Isa, che detiene il 20% delle azioni di Lomellina Energia - ha spiegato dalla tribuna il forzista Mario Arcelloni, sindaco di Robbio -. Serve, oggi più che mai, unanimità. E qui mi rivolgo ai Comuni che intendono abbandonare il Clir: non è così facile. Si dovrebbe collocare il loro pacchetto azionario». Esplicito il riferimento al sindaco di Garlasco, Enzo Spialtini, l’altra sera assente e più volte critico con i vertici societari. Per Pierangelo Fazzini, vice sindaco di Sannazzaro, il 20% delle azioni di Lomellina Energia, la società che gestisce la prima linea del termodistruttore di Parona e che sta costruendo la seconda linea, andrebbe scorporato dal nuovo organismo dei rifiuti. E sul caso scottante della discarica delle ceneri, già inserita nel progetto industriale di Asm-Isa, ha proposto: «Dovrebbe essere affidata ai Comuni». Sintetico l’intervento di Luciano Ferlenghi, vice sindaco di Galliavola, paese in cui dovrebbe sorgere la discarica: «Non abbiamo ancora deciso. In questa fase la giunta vuole tenere informata la popolazione». A 5 anni di distanza dal suo ultimo intervento, il sindaco di Mortara Roberto Robecchi è tornato alla tribuna del Clir per parlare di discarica delle ceneri: «Sette anni fa Mortara la rifiutò, perché un professionista confermò che avrebbe inquinato la falda freatica. Anche oggi stiamo attenti». Umberto De Agostino
la Provincia Pavese — 24 giugno 2007
Merlo: «Se il Clir dice no si spaccherà»
VIGEVANO. Martedì il Clir potrebbe arrivare al capolinea. L’ipotesi di fusione tra Asm Isa e Clir trova contrari più di un sindaco lomellino e Vigevano potrebbe lasciare il Clir con altri Comuni. «Non ci siamo contati, ma non siamo soli e se ce ne andiamo il Clir verrà ridimensionato - spiega Ferdinando Merlo, vicesindaco di Vigevano - . Noi non vorremmo andarcene, ma continuare a gestire solo il servizio di raccolta non ha senso perché non conviene. Il Clir non può solo dire sempre di no, servono anche proposte costruttive. Non conviene nemmeno a loro. Il Clir ha cambiato sede, ma se non fa utili, per costruirla dovrà chiedere i soldi ai Comuni». Per discutere della fusione tra Asm Isa e Clir domani alle 17 in sala giunta si riuniranno i rappresentanti di Vigevano, Mede, Cilavegna, Robbio, Mortara, Torre Beretti e Sannazzaro. «I bilanci di Asm Isa preoccupano e i benefici futuri sono solo ipotesi - spiega Giorgio Guardamagna, sindaco di Mede - . Ora Asm Isa ha bisogno di capitali e a molti sindaci sembra che voglia soprattutto i soldi dei nostri Comuni. Di certo non posso votare la fusione perché significherebbe accettare così com’è il piano industriale di Asm Isa che prevede anche la discarica delle ceneri di Galliavola, a cui io e due dozzine di sindaci siamo contrari. Non ho mai approvato nemmeno la seconda linea del termodistruttore perché al nostro territorio non serve. Gli amministratori pubblici non possono pensare solo a ridurre i costi. Se per pagare meno riempiamo la Lomellina di discariche o inquiniamo l’aria che respiriamo non mi sta bene. E poi non possiamo fare profitti rischiando soldi pubblici. La fusione non è l’unico scenario possibile, si potrebbero ad esempio fare accordi su progetti specifici». «I soci Clir dovranno capire perchè Vigevano ha posto quasi un ultimatum - dice Pierangelo Fazzini, vicesindaco di Sannazzaro e capogruppo in Provincia della Margherita - . Asm Isa ha il suo piano industriale, ma questo documento va valutato da tecnici ed economisti. Propongo di nominare due consulenti di fiducia super-partes, per un confronto con Asm Isa che porti a definire diritti ed impegni dei comuni Clir. E poi voglio capire se con la fusione ci saranno sconti sulle bollette. Dovremo anche prevedere il quadro economico che si presenterà in futuro con o senza discarica delle ceneri. Mi chiedo perché, visti i numerosi punti da chiarire, Vigevano abbia tanta fretta di arrivare alla fusione». La stessa domanda se la fa Lorenzo Demartini: «Vigevano è riuscita a unire la sinistra e la destra lomelline contro di sé - dice il consigliere regionale leghista - . Con le scelte degli ultimi sei anni l’Asm Vigevano è passata da produrre 1,5 milioni di euro di utili l’anno ad appena 300mila. L’ultimo errore è stato comprare il 20% di un termodistruttore che secondo le stime della Regione ha costi superiori di circa il 25% agli altri impianti lombardi perché usa una tecnica (il letto fluido) da molti abbandonata perché considerata svantaggiosa. In Regione già si dice che una volta completato il secondo forno, per ottenere dallo Stato l’ok a vendere l’elettricità a un prezzo superiore a quello normale, Lomellina energia chiederà di variare la tecnologia dei forni passando alla letto a griglia. Se così fosse i soci dovrebbero di nuovo mettere mano al portafogli. Quando Asm Isa ha comprato il 20% dell’inceneritore aveva detto ai sindaci del Clir che le tariffe sarebbero diminuite, invece non è successo. Con queste premesse dubitare è lecito». Roberto Robecchi, sindaco di Mortara, deciderà cosa fare martedì: «Prima voglio sentire cosa pensano i colleghi». (ha collaborato Paolo Calvi) - Claudio Malvicini
la Provincia Pavese - 23 giugno 2007
Fusione Asm Isa-Clir, sindaci lomellini verso il no
VIGEVANO. Il Clir si spacca di fronte all’ipotesi di fusione con Asm Isa. «Una trentina di sindaci del Clir vuole collaborare con Asm Isa, ma mantenendo separate le due società - spiega Giusto Fuga, primo cittadino di Cilavegna - . Ci preoccupa il fatto che in caso di fusione anche un piccolo Comune potrebbe essere costretto a pagare il mutuo del termodistruttore contratto da Asm Isa». Anche che il piano industriale di Asm Isa non trova tutti d’accordo. «Asm Isa vuole realizzare la discarica delle ceneri a Galliavola - dice il sindaco di Cilavegna - ma 24 Comuni del Clir si sono già detti contrari. Sono posizioni inconciliabili». E poi molti sindaci lomellini sono perplessi anche per i diversi costi del personale: al 31 dicembre 2006 Asm Isa aveva 64 dipendenti per i quali ha pagato 2 milioni 543mila 225 euro, mentre i dipendenti del Clir erano 33, pari a un costo di un milione 308mila 234 euro. Martedì prossimo l’assemblea del Clir discuterà del progetto di fusione. Vigevano ha la maggioranza relativa del Clir (28,24% delle azioni) e vuole andarsene se la società che fa il servizio di smaltimento rifiuti in 46 Comuni lomellini non si fonderà con Asm Isa, che svolge lo stesso servizio nella città ducale. «Già nel 2005 - dice Fuga - era stata avanzata una proposta di fusione e alla fine si era deciso che il Clir acquistasse il 2% di Asm Isa come compromesso per mantenere i rapporti tra Clir e Vigevano». A preoccupare questi sindaci è stata la relazione sulla gestione 2006 di Asm Isa presentata dal presidente Rosario Riccio Mandoliti: «La società - si legge nel documento - deve affrontare ancora due anni con grandi difficoltà finanziarie che necessitano del sostegno dei soci. Già nel 2006 i soci sono intervenuti con un versamento in conto capitale di 2,1 milioni di euro per la costruzione del secondo forno del termodistruttore di Parona». Secondo Fuga ce n’è abbastanza per evitare la fusione: «Asm Isa può permettersi di sostenere queste spese perché ha alle spalle Asm Vigevano e Lomellina spa, ma per i Comuni più piccoli versare anche solo 10-20mila euro in più l’anno sarebbe un problema». Anche l’ipotesi di realizzare a Galliavola una discarica per le ceneri del termodistruttore preoccupa i sindaci contrari alla fusione delle due società: «24 Comuni sono contrari alla discarica - dice Fuga - . Per realizzarla la nuova società dovrà farsi prestare i soldi dalle banche con il rischio di chiedere per anni ai Comuni soci di pagare gli interessi. Creare una società che campa sui prestiti bancari è un rischio che un Comune non dovrebbe correre».
la Provincia Pavese - 14 giugno 2007
«Un piano industriale per decidere di restare nel Clir»
VIGEVANO. Uscire dal Clir? L’ipotesi, per Vigevano, è ancora aperta, anche se l’amministrazione comunale vorrebbe evitare di arrivare a una scelta così drastica. «La volontà di Vigevano è stare dentro se ci sono le condizioni per andare avanti - spiega il vicesindaco Ferdinando Merlo - perché stare così, senza un piano industriale è una condanna anche per Asm Isa (la società di Asm che si occupa dell’igiene urbana e dei servizi ambientali, ndr), perché così non c’è speranza di abbassare le tariffe». Il vice-sindaco vigevanese sostiene che per arrivare a un abbassamento della tariffa si deve passare per forza di cose «da un piano industriale legato all’avvio della seconda linea del termovalorizzatore, per la commercializzazione dei rifiuti da portare alla seconda linea». E poi c’è il caso tutto aperto della discarica delle ceneri: l’Asm insiste nel volerla progettare in una ex-cava di Galliavola, nonostante il Piano cave provinciale vieti il riempimento di cave dismesse. «Tecnicamente sta studiando l’Asm la soluzione rispetto al Piano cave - spiega Ferdinando Merlo - Si tenga in considerazione che uno dei segmenti più ricchi e necessari per trattare il ciclo dei rifiuti è proprio la discarica delle ceneri, perché portarle fuori costa tanto. Poi, magari, non la si vuole realizzare qui e la aprono a 15 chilometri di distanza dai nostri confini e ci fanno pagare prezzi altissimi». Di questo si è discusso nella riunione del Clir, l’altra sera, tra i rappresentanti dei Comuni di Vigevano, Mortara, Mede, Cilavegna, Torre Beretti, Robbio e Sannazzaro, con il presidente del Consiglio di amministrazione del Clir, Francesco Pezzoli. «Ora - dice Merlo - prepariamo l’assemblea del 26 giugno del Clir. Noi stiamo proponendo un’aggregazione, se ci dicono di no usciamo, se ci dicono di sì stiamo dentro». (d.a.)
la Provincia Pavese - 09 giugno 2007
Autostrada, l'opposizione chiede la valutazione ambientale
PAVIA.Una mozione, presentata da Rifondazione, perchè la Provincia esprimesse parere contrario sulla progettata discarica delle ceneri a Galliavola; un ordine del giorno su nuovi insediamenti di impianti di trattamento rifiuti; interpellanze sulla viabilità provinciale e sicurezza stradale. L’ordine del giorno del consiglio provinciale tenuto ieri sera si è sviluppato tra accordi ottenuti dopo brevi sospensioni, spiegazioni e controdeduzioni. Ma è sull’ultimo punto, ossia sulla questione dell’autostrada, che si sono consumate le energie più consistenti. L’opposizione ha presentato un ordine del giorno in cui ha chiesto «l’impegno della giunta provinciale a chiedere l’immediata verifica del reale avvio delle procedure di Vas (Valutazione ambientale strategica), come previsto dall’ordine del giorno presentato dal Comune di Pavia e approvato all’unanimità nel corso della conferenza di servizi del 7 febbraio scorso». Ha chiesto anche che la giunta si impegni «a convocare i soggetti rappresentati nella conferenza di servizi che ha dato l’assenso al progetto preliminare, nonchè le associazioni portatrici di interessi diffusi, affinchè in presenza di “Infrastrutture Lombarde” e dei rappresentanti della Regione venga chiarito quale procedura la stessa “Infrastrutture Lombarde” intenda adottare nella fase che prevede l’avvio della progettazione esecutiva. Il presidente della Provincia, Vittorio Poma, ha precisato che «“Infrastrutture Lombarde” ha comunicato di aver avviato lo studio di valutazione ambientale secondo principi della Vas, che anticipa la procedura di impatto ambientale che per legge completa la fase di progettazione definitiva». Una spiegazione che non ha convinto l’opposizione. In particolare Giancarlo Mazza (Ds), ha sottolineato: «Occorreva in ogni caso avviare un momento di discussione anche con l’opposizione per decidere chi dovesse effettuare la Vas». (d. z.)
la Provincia Pavese - 05 giugno 2007
Tassa rifiuti, polemica tra Asm e Comune
VIGEVANO.«Abbiamo un contratto preciso: per me non è l’aumento di 370mila euro del contratto di servizio il motivo per cui il Comune ha incrementato la tassa rifiuti dell’8,5%, perché grosso modo quell’aumento equivale al 5%. Ma sono scelte dell’amministrazione comunale». Parole di Rosario Mandoliti, presidente di Asm Isa, la società che si occupa della raccolta e smaltimento rifiuti in città. E poi, Asm è solo un costo per il Comune, per i servizi che fornisce, o gli rende anche qualcosa in termini di dividendi? L’assessore al bilancio, Gianpietro Pacinotti, annuncia una replica per oggi alle parole di Mandoliti. Non è la prima volta che sulla questione rifiuti, e in particolare sull’aumento della Tarsu, Comune e Asm Isa mostrano punti di vista diversi. E l’opposizione consiliare da tempo chiede che i vertici di Asm vadano in consiglio comunale a illustrare la situazione presente e i progetti futuri dell’azienda. «A parte il fatto che abbiamo già presentato il Piano strategico in consiglio comunale, se qualche consigliere mi invita attraverso le pagine del giornale io non posso considerarlo un invito ufficiale - afferma il presidente Mandoliti - Se mi chiama il sindaco, invece, io non ho alcun problema a tornare in consiglio comunale a parlare della nostra società. Anzi ci andrei volentieri a replicare alle accuse che ci sono state rivolte sul mancato investimento in risorse umane. Finora, però, questo invito non mi è arrivato». L’unica remora ad andare in aula, sottolinea Mandoliti, è dovuta al fatto «che Asm non è più una municipalizzata ed è in concorrenza con altre società sul mercato, quindi non sarebbe opportuno rivelare le nostre strategie ai concorrenti». Ma perché Asm Isa ha chiesto 370mila euro in più, nel biennio, al Comune, per occuparsi del ciclo completo dei rifiuti? Tra l’altro, in un momento in cui sono evidenti i problemi della raccolta e lo stesso presidente Mandoliti ha dichiarato, pochi giorni fa, che la città dev’essere pulita meglio. «I costi fissi aumentano indipendentemente dalla qualità della raccolta - risponde Mandoliti - e per costi fissi, intendo, ad esempio, l’aumento dei costi per lo smaltimento della differenziata o l’aumento dei costi dei carburanti. Però posso garantire che Asm Isa si sta impegnando nella soluzione di questi problemi, certo non è possibile farlo da un giorno all’altro». Mandoliti sottolinea che sono aumentati in alcune zone i conferimenti dei rifiuti ai cassonetti «perché ci sono nuovi insediamenti abitativi. In questo momento stiamo girando la città per valutare anche quali sono le aree che richiedono un potenziamento del numero di cassonetti». Mandoliti annuncia anche un’accelerazione sulla raccolta differenziata. E spiega che l’azienda insiste ancora sulla realizzazione a Galliavola della discarica delle ceneri del termo di Parona, anche se il Piano cave, come ha ricordato l’assessore provinciale all’ambiente, Ruggero Invernizzi, vieta il riempimento di cave dismesse. L’Asm, inoltre, sta per sperimentare un nuovo veicolo per la raccolta dei rifiuti che richiede la presenza di un solo operatore ecologico, per poter poi distribuire meglio il personale sul territorio. Intanto, per consentire le turnazioni delle ferie estive, l’azienda si è rivolta alle agenzie interinali per cercare 10 operatori ecologici a tempo determinato. d.artioli@laprovinciapavese.it - Denis Artioli
la Provincia Pavese - 24 maggio 2007
Piano dei rifiuti, slitta la modifica della legge
LOMELLO. Gestione dei rifiuti: l’approvazione delle modifiche alla legge regionale 26/2003 proposte dal consigliere Lorenzo Demartini (Lega Nord) è stata rinviata. Ieri l’assessore Massimo Buscemi (Forza Italia) ha partecipato alla commissione Ambiente per proporre un rinvio dell’ordine del giorno. Demartini rimane fiducioso: «Tutti i gruppi voteranno a favore». Buscemi ha chiesto 15 giorni di tempo per approfondire la questione, che andrà a disciplinare in maniera più energica il pianeta rifiuti in Lombardia. Chiaramente Demartini ha lavorato con un occhio rivolto alla Lomellina e alla provincia di Pavia: sotto l’aspetto politico, in ogni caso, si attende che tutti i gruppi abbraccino il suo progetto. «Lo stesso Buscemi ha avuto parole di elogio per la bozza presentata, ma posso comprendere che servano altri giorni per approfondirla», dice Demartini. In primo piano, si dovrà prestare attenzione anche alla tipologia degli impianti e alla distanza minima dalle Zone di protezione speciale e dalle aree protette in generale. Il chiaro riferimento è alla Lomellina, dove è stata istituita la Zps “Risaie della Lomellina” e dove stanno sorgendo, a Lomello e a Zeme, impianti per il trattamento di fanghi industriali a ridosso della stessa Zps. Senza dimenticare la progettata discarica per le ceneri del termodistruttore di Parona, progettata a Galliavola, a ridosso del torrente Agogna. Per correggere la legge regionale sui rifiuti la maggioranza che governa il Pirellone aveva
la Provincia Pavese - 18 maggio 2007
Sconti, il Comune vuole garanzie
VIGEVANO.«Le previsioni di Asm sono testimonianza di una buona strategia industriale. Aspettiamo che sia confermata l’annunciata diminuzione di costo per lo smaltimento dei rifiuti, con le lettere che ci pervengono prima del bilancio preventivo 2008. Se sarà così noi la tradurremo in un beneficio per i cittadini». E’ prudente l’assessore al bilancio, Gianpietro Pacinotti, e non parla ancora di una diminuzione della tassa rifiuti nel 2008. Però è possibilista, ma solo nel caso in cui l’Asm dovesse confermare la diminuzione del 10% del costo di smaltimento rifiuti, a partire da gennaio. Una diminuzione di costi, annunciata dal presidente di Asm Isa Rosario Mandoliti e dal direttore Claudio Tedesi, ma ipotetica e legata anche alla realizzazione della discarica delle ceneri prodotte dalla combustione dei rifiuti nel termo di Parona. «Però - aggiunge Gianpietro Pacinotti - tengo a precisare che devo avere i dati ufficiali dell’Asm circa la diminuzione del costo a carico del Comune della raccolta e smaltimento rifiuti. Non voglio che si creino malintesi con l’utenza o con altre forze politiche: quella di Asm, al momento, è una previsione. E non c’è una relazione lineare tra la riduzione del 10% del costo della raccolta rifiuti e un taglio del 10% dei costi per il Comune, perché entrano in gioco altre voci, come il costo dei carburanti per il trasporto, il costo di gestione dell’Asm». «Il problema dell’Asm - polemizza invece Carlo Pizzi, ex-assessore al territorio e attuale consigliere comunale dell’Ulivo - è che non si vedono le linee di indirizzo per il futuro di questa azienda, non sappiamo se ci sono investimenti, perché non conosciamo la situazione di Asm. Da tempo chiedo, senza risultato, che i vertici di Asm vengano in consiglio comunale per un confronto». Pizzi, inoltre, considera «paradossale che debbano richiamare un ex-dipendente in pensione (Mario Pernorio, ndr) per vedere se è pulita la città. Mi sembra che non si sia pensato in azienda al ricambio futuro: pur sapendo che Pernorio doveva andare in pensione, non c’è stato un investimento in termini di risorse umane. Volendo fare una battuta, mi aspetto che tra un po’ diano un incarico di consulenza all’ex-direttore Portafusé». E sull’ipotizzata diminuzione dei costi, Pizzi afferma: «Da anni dicono che con il secondo forno del termodistruttore e l’eventuale discarica delle ceneri ridurranno i costi. Però bisogna cominciare a dire che, per ridurre i costi di smaltimento, bisogna aumentare la raccolta differenziata». Pizzi, poi, domanda: «Quali sono gli aumenti dei costi nell’azienda, se i sindacati dicono che il personale è diminuito? La città, e lo conferma anche il presidente Mandoliti, è più sporca di qualche anno fa: c’è qualcosa che non funziona nell’ingranaggio, troviamo zone con i cassonetti stracolmi, perché, secondo me, sono insufficienti: e nessuno ci dice come si sta attrezzando l’azienda. Io mi rendo conto che c’è il problema dell’impianto delle ceneri, ma l’inceneritore non esiste da oggi: dovevano valutare da subito i costi di smaltimento delle ceneri». d.artioli@laprovinciapavese.it
la Provincia Pavese - 18 maggio 2007
Rifiuti, sconti solo ipotizzati
VIGEVANO. Il Comune è prudente sulle conseguenze dell’annuncio di Asm di tagliare le tariffe per lo smaltimento rifiuti. Prima di toccare la Tarsu (tassa rifiuti) a Palazzo muncipale vogliono documenti ufficiali da parte dell’azienda. Intanto, l’assessore provinciale all’ambiente si mostra dubbioso sulla possibilità di realizzare la discarica delle ceneri a Galliavola, come invece progetta l’Asm.
«La scelta del sito di Galliavola per l’impianto di smaltimento delle ceneri del termo di Parona non è stata bocciata, perché in realtà noi non abbiamo ancora ricevuto una richiesta di autorizzazione per quel sito». L’assessore provinciale all’ambiente, Ruggero Invernizzi, spiega che la discussione su Galliavola è ancora tutta teorica. «Con il Piano cave credo che sia più difficile una discarica a Galliavola, nel sito che viene indicato, perché c’è un emendamento che vieta l’utilizzo di ex-cave dismesse come discariche - afferma l’assessore Invernizzi - Il ragionamento dell’Asm di Vigevano sulla diminuzione delle tariffe è giusto, perché si deve prendere in considerazione anche lo smaltimento delle ceneri, ma occorrerà valutare bene la posizione e il luogo della discarica. A mio avviso, Galliavola non è stata valutata bene. Ma quando ci arriverà una richiesta di autorizzazione, diremo se va bene o no. Non è stata ancora valutata dalla Provincia, però mi sembra difficile quella collocazione». L’assessore Invernizzi, però, ritiene plausibile che ci sia una discarica delle ceneri sul territorio provinciale. «Secondo me è una cosa fattibile - afferma l’assessore - a determinate condizioni: la prima è che dev’esserci il territorio che accoglie questa discarica, bisogna trovare Comuni disponibili. Però serve una pianificazione seria in una provincia: da noi non c’è più posto per i fanghi, però potrebbe trovare collocazione una discarica delle ceneri. Ma prima va valutato il beneficio della salute, poi quello delle tariffe». (d.a.)
la Provincia Pavese - 17 maggio 2007
Rifiuti, sconti (forse) dal 2008
VIGEVANO. Il costo di smaltimento rifiuti diminuirà di circa il 10 per cento da gennaio, con l’entrata in funzione della seconda caldaia del termodistruttore di Parona. Ieri i vertici di Asm Vigevano e Lomellina spa hanno spiegato come l’esborso diminuirà da 103,5 euro alla tonnellata a una cifra tra 96 e 93,5: una cifra che potrebbe scendere ancora con la discarica delle ceneri di Galliavola.
Il costo di smaltimento dei rifiuti diminuirà di circa il 10 per cento da gennaio, cioè con l’entrata in funzione della seconda caldaia del termodistruttore di Parona. Ieri i vertici di Asm Vigevano e Lomellina spa hanno spiegato come l’esborso diminuirà da 103,5 euro alla tonnellata a una cifra compresa tra 96 e 93,5: una cifra che potrebbe scendere ancora con la discarica delle ceneri di Galliavola. «Senza quell’impianto - dice Claudio Tedesi, dg di Asm Vigevano e Lomellina - gli sconti potrebbero essere assorbiti dagli aumenti per lo smaltimento delle ceneri». «La riduzione delle tariffe - spiega Rosario Riccio Mandoliti, presidente di Asm Isa - era già prevista due anni fa dalla convenzione tra Lomellina energia, Clir, provincia di Pavia». La convenzione fissa il prezzo di trattamento dei rifiuti e il contributo che va a Parona in quanto Comune che ospita il termodistruttore. A queste voci va più aggiunto il costo di smaltimento delle ceneri, che ora finiscono in Germania. Dal 2008 scatterà uno sconto che varierà da 7 a 10 euro per Comune. Per il trattamento dei rifiuti, i Comuni soci di Asm holding avranno uno sconto compreso tra 3,50 e 5 euro a tonnellata sulla base della distanza dal termodistruttore. In pratica, chi è più vicino all’impianto riceverà di più. Resta da stabilire invece la diminuzione del contributo a Parona, ma si parla di 4-5 euro a tonnellata. «Ne parleremo con il sindaco - spiega Tedesi - ma credo capirà che è meglio avere un po’ meno risorse ogni anno, ma per un numero maggiore di anni». Questo sconto andrà a vantaggio di tutto il bacino B, cioè i Comuni lomellini e oltrepadani che portano i rifiuti a Parona. Resta da stabilire quanto pagherà il Clir. Nel 2006 la differenza, pari a 86mila euro, è stata pagata con uno sconto in cambio dell’affitto di un’area del Clir occupata da Lomellina energia. Dalla realizzazione di una discarica delle ceneri in Lomellina si ricaverà uno sconto di altri 6-8 euro a tonnellata, che andrebbe a vantaggio di tutti i Comuni del bacino B (Lomellina e Oltrepo) se non addirittura di tutta la provincia. «Entro la fine dell’estate sarà pronto lo studio di impatto ambientale per l’impianto di Galliavola - continua Tedesi - ma per la realizzazione si dovrà aspettare il 2008». «Noi vogliamo coinvolgere sempre di più il Clir in questi processi così da arrivare a un accordo globale con i Comuni della Lomellina - dice Dario Invernizzi, presidente di Asm Vigevano e Lomellina spa - perché è ora di finirla di ragionare per campanili». Il sindaco di Vigevano gli fa eco: «Una strategia per affrontare il problema dei rifiuti c’è - dice Ambrogio Cotta Ramusino - ora la Lomellina deve trovare una posizione comune senza preconcetti». Adesso la palla passa al Clir.
la Provincia Pavese - 11 maggio 2007
Nuove regole per la gestione dei rifiuti
CORTEOLONA. «Le Province adottano i Piani di gestione dei rifiuti entro il 31 dicembre 2007 e li trasmettono alla Regione entro i 30 giorni successivi». E’ il comma più significativo delle modifiche alla legge regionale 26/2003 proposte dal consigliere regionale della Lega Nord, Lorenzo Demartini. Per correggere la legge regionale sulla gestione dei rifiuti la maggioranza che governa il Pirellone ha trovato l’accordo sul testo proposto dal medese Demartini. «Non ci saranno più atti dovuti, come quello che autorizzò il raddoppio del termodistruttore di Parona», dice il consigliere del Carroccio. Il pacchetto di modifiche andrà in commissione Ambiente mercoledì: il consiglio regionale dovrebbe votarlo alla fine di maggio, ma il via libera sarebbe scontato. Il lomellino Demartini si sente di esultare: «Devo ringraziare l’assessore a Risorse e Finanze, Romano Colozzi, per la forte sensibilità dimostrata a favore dei nostri territori. Ora l’ultima parola in materia di programmazione dei rifiuti passa alla politica, alle Province, e non più ai funzionari della Regione». Che cosa prevedono in sostanza le modifiche stese dalla Lega che hanno ricevuto il sostegno di Forza Italia? La pianificazione in materia di smaltimento rifiuti passerà alle amministrazioni provinciali a partire dal 1 gennaio 2008. In ogni caso, entro il prossimo 31 ottobre il Pirellone individuerà «i finanziamenti regionali cui le Province non possono accedere a causa dell’inerzia nel compimento dell’atto obbligatorio». In sintesi, le Province ritardatarie nella stesura dei Piani rifiuti saranno penalizzate nell’assegnazione di contributi e finanziamenti da parte della Regione. Altro punto fondamentale: entro 90 giorni dall’entrata in vigore della legge modificata, la giunta regionale individuerà «ulteriori criteri per la localizzazione degli impianti di smaltimento e recupero dei rifiuti che prevedano una distanza minima dalle discariche già in esercizio, esaurite o da bonificare, oltre a una densità massima del numero di impianti per unità di superficie». Si dovrà prestare attenzione anche alla tipologia degli impianti e alla distanza minima dalle Zone di protezione speciale e dalle aree protette in generale. Il riferimento è alla Lomellina, dove è stata istituita la Zps “Risaie della Lomellina” e dove stanno sorgendo, a Lomello e a Zeme, impianti per il trattamento di fanghi industriali a ridosso della stessa Zps. Senza dimenticare la progettata discarica per le ceneri del termodistruttore di Parona, progettata a Galliavola, a ridosso del torrente Agogna. Umberto De Agostino
la Provincia Pavese - 07 aprile 2007
Parona, minoranza all’attacco sui problemi dell'ambiente
PARONA. Renato Soffritti pensa già alle elezioni del 2009: «Farò la mia lista, perché è giusto rappresentare quella parte di cittadini che crede in una politica diversa». L’esponente di Rifondazione comunista, che in consiglio comunale forma un gruppo di opposizione, parla anche di Palmarino Di Agostino, che oggi siede nella giunta Ganzi e con cui nel 2004 aveva formato la lista “Parona nuova”.
«Se saremo rieletti, non mi troverò più solo perché Di Agostino perdendo la sedia riacquisterà improvvisamente la coerenza politica che da troppo tempo ha smarrito - aggiunge -. Il comportamento del sindaco Giovanna Ganzi e del suo predecessore Silvano Colli era prevedibile, ma da un Ds come Di Agostino, che è diventato democristiano anticipatamente, proprio non me l’aspettavo. Dobbiamo interrogarci come mai Di Agostino, già accanito ambientalista, entra in maggioranza, condivide i programmi elettorali antitetici della coppia Ganzi-Colli, rinnega il proprio, cita in consiglio i santi, si dimentica di Marx, si inventa una pregiudiziale per non esprimere un parere sulla discarica di Galliavola, diventa “termo-dipendente”». Infine, dal punto di vista ambientale Soffritti «non nota differenze tra Colli e Ganzi».
la Provincia Pavese - 29 marzo 2007
«Rifiuti, no ad altri impianti»
VIGEVANO. La Lomellina dice basta a nuovi impianti di smaltimento rifiuti, di trattamento dei fanghi, centrali e tutto quanto possa ostacolare la vocazione turistica del territorio, ricco di storia, castelli, monumenti e natura. Una zona che si è sacrificata abbastanza, ma che ora pone un limite invalicabile: la salvaguardia della propria vivibilità. La Provincia Pavese ha organizzato un forum tra i sindaci lomellini, coordinato dal direttore Pierangela Fiorani. Ospiti alla redazione di Vigevano l’assessore provinciale Ruggero Invernizzi, il sindaco di Mede, Giorgio Guardamagna, il sindaco di Parona, Giovanna Ganzi, il sindaco di Lomello, Giuseppe Piovera e il sindaco di Galliavola, Luigi Borlone. Qual è la situazione degli impianti «a rischio» in Lomellina? Perchè è un territorio così “appetito” da società che vengono da fuori? INVERNIZZI: «In Lomellina si registra una presenza di queste strutture simile ad altri territori. Gli impianti per lo spandimento di fanghi si sono concentrati in una fascia circoscritta: il territorio, caratterizzato spesso da una monocultura di riso, si adatta alla valorizzazione di questo prodotto. Per il momento c’è una concentrazione discreta di fanghi, che può essere ridiscussa: c’è un piano di rifiuti adottato in passato che può essere rivisto». Quanti sono gli impianti di fanghi presenti oggi in Lomellina? INVERNIZZI: «Tromello, San Giorgio e Ferrera: sono tutti impianti fuori dai paesi. Quello di Ferrera è vicino alla Raffineria dell’Eni. C’è la possibilità di installare un altro impianto a Zeme. La richiesta è stata presentata, spetta alla Regione concedere il nullaosta: la Provincia dovrà dare il suo parere, tenendo conto che si tratta di un’area di Zps (Zona di protezione speciale, ndr). Quanto al progetto per Lomello, non c’è ancora nulla di concreto». E i sindaci cosa ne pensano? GUARDAMAGNA: «Contano molto sulla nostra vulnerabilità. C’è una viabilità che ci penalizza, non abbiamo una grossa industrializzazione, siamo un territorio che si basa sull’agricoltura e l’artigianato. Al di là della tipologia del rifiuto, c’è un allarme legato al traffico: se le strade non sono buone, far passare 500 camion in più al giorno crea problemi. E’ ora di dire basta a questi impianti. Ho vissuto le fasi della discarica prima prevista a Suardi e poi Semiana. Ci siamo beccati il raddoppio del termo, il gassificatore di Lomello, adesso vogliono coprirci di fanghi. Regione, Provincia e Comuni si stanno impegnando per valorizzare il territorio sotto il profilo turistico ed ambientale. Due o tre impianti di fanghi in Lomellina non sono insostenibili e non produrranno danni come la bomba atomica, ma attenzione a non compromettere il territorio. Bisogna tenere conto dell’effettivo fabbisogno del mercato: gli agricoltori usano poco i fanghi, c’è il rischio di produrli qui e mandarli nei campi di Novara e Vercelli. Ma allora se li facciano direttamente là». PIOVERA: «Abbiamo dettami regionali e interessi imprenditoriali che dobbiamo considerare. Non stiamo mettendo nessuna pregiudiziale ostativa e non vogliamo scagliarci contro le disposizioni di legge. A Lomello per noi i problemi sono iniziati con il gassificatore, nell’area verso Mede. C’è un senso di impotenza che scontiamo tutte le volte che ci confrontiamo con gli enti che devono decidere. La legislazione a volte viene usata in modo strumentale: ci assegna un potere consultivo, che di fatto è un potere vuoto. E’ un senso di impotenza che la periferia ha soprattutto verso la Regione. I tecnici e i politici devono incontrarsi per trovare una soluzione per il territorio. Deve essere dato un reale potere se non al sindaco del singolo paese, almeno a una rappresentanza di sindaci della zona. Noi abbiamo un territorio a vocazione turistica ed agricola. Però la nostra è una terra di nessuno, che si presta ad essere monopolizzata dall’esterno. Perchè un imprenditore di Lodi deve aprire un suo impianto a Zeme o a Lomello? Il sindaco di Mede si è impegnato a presentare una mozione per salvaguardare la Lomellina». GANZI: «Il nostro è un territorio agricolo, con molte industrie. Le aziende devono rispettare le norme. Da noi esiste un termovalorizzatore molto controllato con continue visite da parte dell’Asl e dell’Arpa. Anch’io non sono d’accordo con l’arrivo di altre industrie. Il raddoppio del termo era necessario: quando la prima caldaia si ferma, sono problemi seri». Quindi no ad altri impianti in Lomellina? GUARDAMAGNA: «No. L’aspetto positivo è che è cresciuta una visione complessiva di territorio che ha superato gli aspetti dei singoli Comuni. Abbiamo preso coscienza del valore di un territorio da salvaguardare, grazie a frequenti incontri e scambi di idee tra amministratori. Però, in tutta franchezza, non sono d’accordo sul fatto che una seconda caldaia sia indispensabile a Parona. Da quanto mi risulta non è una questione legata ad un’eventuale emergenza, anche perchè poi saranno usate insieme». GANZI: «Sono stata vice sindaco prima di diventare sindaco: certe decisioni sono state assunte in passato. Prima non si tenevano gli incontri organizzati oggi, cui partecipo sempre». INVERNIZZI: «I sindaci chiedono che il territorio lomellino venga preservato: è l’ambiente, in futuro, dove i nostri figli dovranno vivere. Facevo parte di una giunta provinciale che non era d’accordo sul raddoppio del Termo: ma è vero, come ha detto il sindaco di Parona, che c’era il problema di eventuali emergenze». Il raddoppio del termo è stato reso ufficiale da un funzionario regionale in agosto. INVERNIZZI: «Prima, forse, non c’era questa sensibilità verso l’ambiente. Vediamo però anche i riscontri positivi, come il miglioramento delle tariffe ed altri aspetti. Se ci saranno nuove centrali, saranno tutte da fonti rinnovabili. Per quanto riguarda i fanghi, esistono disposizioni che impongono regole molto precise. I fanghi utilizzati in provincia di Pavia occupano un territorio agricolo del 7 per cento: è una percentuale bassa. La Provincia di Pavia ha adottato le disposizioni regionali, cosicchè l’utilizzatore del fango deve rispettare l’ambiente: siamo l’unica provincia in Italia ad aver fatto questo, grazie ad una mappa del territorio realizzata nel 2002». Ma la Lomellina e la provincia di Pavia sono territori a rischio? INVERNIZZI: «Da una ricerca effettuata nel 2005 emerge che il suolo della provincia di Pavia è pulito, salvo piccole zone al confine con il Milanese e un’area dell’Oltrepo dove si riscontra la presenza di rame per le viti. E’ un quadro di grande sicurezza. Il 50 per cento della concimazione viene ridotto grazie ai fanghi. Siamo un territorio con una spiccata monocultura a riso: con la produzione di fanghi si evita la produzione di altri rifiuti. E’ un tema per cui non esiste una politica di destra o di sinistra: si deve solo salvaguardare l’interesse di tutti. Il vero interrogativo del futuro è legato ai problemi dell’energia, con la carenza di petrolio e di gas». Ma allora gli impianti dei fanghi non sono così dannosi? BORLONE: «Se i fanghi vengono stoccati a mezzo chilometro da un paese l’odore si sente. Il luogo previsto per l’impianto di Lomello, con 400 pertiche di terra, creerebbe dei danni. Penso alla puzza, alle mosche, al fastidio. Abbiamo già sperimentato una situazione del genere e non vogliamo ripeterla. Per installare un impianto ci hanno proposto dei soldi, in modo legale, ma non ci interessava». PIOVERA: «A Lomello il Politecnico sta conducendo degli studi: puntiamo molto sul turismo. Ma deve diventare un fatto culturale. Ci troviamo in una situazione che 10 anni fa non potevamo prevedere. Oltre che un fatto di cultura politica, deve diventare anche sociale. Non è possibile, perchè 10 anni fa si era deciso un certo indirizzo, continuare a mantenerlo se ormai sono cambiati gli scenari». INVERNIZZI: «Noi siamo vicini alla Regione. La Provincia è un ente coordinatore. Ci sono consiglieri e assessori regionali che quotidianamente ci danno una mano. La Regione ha delegato parecchio alle Province e ha compreso che sul territorio bisogna demandare molte competenze. Però dobbiamo cogliere queste opportunità che ci sono date e riuscire a trasformarle in atti concreti. I sindaci fanno sentire la loro voce e la Provincia li ascolta. Un’ultima delega che ci è stata assegnata dalla Regione riguarda le emissioni atmosferiche». Sindaco Borlone, ma a Galliavola si farà o no la discarica delle ceneri del termo? BORLONE: «Quella sulla discarica era, e resta, una proposta. Non abbiamo ancora risposto, anche se la nostra tendenza è quella di dare una risposta negativa. Sulla base delle informazioni del nostro tecnico, è un tipo di impianto sicuro. Il problema è sapere cosa ne sarà dei rifiuti inerti che verranno interrati: lo abbiamo chiesto più volte all’Asm di Vigevano, ma non ci hanno ancora dato una risposta esaustiva». GUARDAMAGNA: «L’Asm ci ha fatto vedere questo cubetto di rifiuti inerti che, in apparenza, è inoffensivo. Ma non sappiamo cosa potrebbe succedere fra trent’anni». BORLONE: «In teoria non c’è rischio di percolazione, se tutto viene fatto a regola d’arte. Ma di certezze non ne esistono». Il fronte dei sindaci lomellini è unito su questi temi ambientali? GUARDAMAGNA: «C’è stata qualche discussione con il sindaco di Galliavola. Anche al sindaco di Zeme ho chiesto un incontro, due settimane fa, per spiegargli che noi vogliamo inserire anche il suo Comune in questo discorso di sviluppo unitario. Però, al di là di screzi occasionali, si deve lavorare insieme. Stiamo ragionando sui Piani per l’ambiente, cercando di coinvolgere più Comuni possibili. Un aspetto fondamentale sarà la gestione dell’acqua: dobbiamo rispettare il lavoro di chi, nei secoli scorsi, ha creato fossi e canali. Però tra amministratori non possiamo permetterci di arrabbiarci, per il rispetto che si deve ai nostri cittadini». PIOVERA: «Il coordinamento dei sindaci lomellini sta lavorando. Ci rendiamo conto che non possiamo restare in attesa». INVERNIZZI: «Per noi è fondamentale il lavoro che svolgono i sindaci». Sindaco Ganzi, cosa state facendo per rendere più sicura Parona? La presenza dei vostri insediamenti industriali è fonte di ricchezza, ma anche di preoccupazione. GANZI: «La Regione impone vincoli e tempi da rispettare. Il 16 aprile sarò in Regione per parlare di una delle industrie presenti sul nostro territorio, che recentemente ha avuto dei problemi: mi auguro che la questione sia al più presto al centro della conferenza dei servizi. Voglio lasciare un ambiente sicuro ai paronesi, ma anche al territorio circostante. Parona è aumentata di 300 abitanti negli ultimi anni: adesso siamo 1950 residenti. Stanno nascendo anche bambini: meritano di vivere in un bel paese». - Denis Artioli e Sandro Repossi
la Provincia Pavese - 23 marzo 2007
Torre Beretti, Lambri si schiera contro la discarica delle ceneri
TORRE BERETTI. «In passato in Lomellina è stato autorizzato di tutto: proprio per questo motivo non possiamo più sopportare impianti che mettono a rischio l’ambiente e il territorio». Sul progetto della discarica delle ceneri paronesi il leghista Fabio Lambri replica al diessino medese Maurizio Donato, che aveva lasciato una porta aperta all’iniziativa di Asm Vigevano spa. Lambri non ci sta: «La Lomellina ha già dato tanto anche per gli altri territori, forse è tempo che avvenga il contrario». E a Claudio Tedesi, direttore di Asm Vigevano e Lomellina spa che ha presentato il progetto della discarica a Galliavola, dice: «Non capisco tanta ostinazione nel voler realizzare l’impianto a pochi metri dal torrente Agogna. Ha ascoltato la voce del territorio? Se l’impianto nascesse sotto casa sua, sarebbe contento?».
la Provincia Pavese - 16 marzo 2007
Invernizzi contro Demartini: «Asm in attivo»
VIGEVANO. «Se il consigliere regionale Demartini non è capace di leggere il bilancio di una società per azioni, possiamo organizzare un corso apposito: per lui l’iscrizione è gratuita». Dario Invernizzi risponde a Lorenzo Demartini, che aveva criticato la strategia di Asm Vigevano e Lomellina spa in materia di rifiuti: il presidente conferma che lo stato di salute della società ducale è buono. «Da tre anni a questa parte gli utili della nostra società per azioni sono alti: l’anno scorso abbiamo fatto registrare un milione e mezzo e dunque parlare di perdita è una stortura della realtà», spiega Invernizzi, che poi affronta il problema della discarica per le ceneri del termodistruttore di Parona. «La realizzazione di questo impianto a Galliavola rientra nel nostro piano strategico: superare l’accordo con i siti di smaltimento tedeschi garantirebbe un forte risparmio ai cittadini della Lomellina eliminando i costi di trasporto - aggiunge Dario Invernizzi -. Senza contare che fra non molto la Germania non accetterà più le nostre ceneri: alla provincia di Pavia serve un sito di stoccaggio. «Asm Vigevano spa ha pensato che la discarica per le ceneri di Galliavola potrà essere un ottimo business per rimettere in sesto i bilanci societari, ma, per fortuna, si è accorta in ritardo che il nuovo Piano cave provinciale avrebbe proibito la trasformazione di cave per inerti in discariche di rifiuti», aveva commentato il consigliere Demartini. (u.d.a.)
la Provincia Pavese - 04 marzo 2007
Donato: «A Galliavola soltanto ceneri lomelline o vogheresi»
GALLIAVOLA.Sulla discarica per le ceneri progettata da Asm Vigevano a Galliavola, Maurizio Donato commenta: «I cittadini della Lomellina possono sopportare un impianto commisurato alle esigenze del bacino provinciale B, cioè Lomellina e Vogherese. Il progetto della discarica potrebbe essere accettato solo se smaltire le ceneri in Lomellina garantisse costi inferiori agli attuali. L’impianto, però, non dovrebbe accettare ceneri da mezza Lombardia, come succede a Parona per i rifiuti, ma solo dal bacino provinciale B». Il consigliere provinciale Ds aggiunge: «In nome dell’emergenza rifiuti si è autorizzato di tutto e di più: si pensi che il termovalorizzatore di Parona è autorizzato per 380mila tonnellate, mentre l’impianto di Corteolona per 200mila. La provincia di Pavia produce rifiuti per 280mila tonnellate l’anno: si traggano le debite conclusioni». (u.d.a.)
la Provincia Pavese - 02 marzo 2007
«La discarica per le ceneri serve»
GALLIAVOLA. «La Lomellina deve fare un sacrificio e accettare la realizzazione di una discarica per le ceneri del termodistruttore» dice un po’ a sorpresa Maurizio Donato, consigliere provinciale Ds. E riapre di fatto il caso Galliavola.
«A chi devo rivolgermi per discutere i problemi della Lomellina? All’assessore Abelli oppure al direttore di Asm Vigevano, Tedesi?». Lorenzo Demartini, consigliere regionale della Lega Nord, utilizza l’arma dell’ironia per replicare a Claudio Tedesi, che ieri aveva rivendicato la necessità di realizzare a Galliavola la discarica per le ceneri del termodistruttore di Parona. E sul caso interviene anche Maurizio Donato, consigliere provinciale dei Ds. «Deve essere chiaro un fatto: la società ducale ha perso un milione e mezzo di euro dal 1996 a oggi e oggi non fa registrare più utili: forse questa inversione di tendenza si è accentuata quando Asm Vigevano ha ceduto il 40% delle azioni di Asm Energia, sua controllata, a Italcogim Vendite spa - accusa il consigliere regionale -. Il direttore di Asm Vigevano, Tedesi, ha pensato che la discarica per le ceneri di Galliavola potrà essere un ottimo business per rimettere in piedi la sua società per azioni, ma, per fortuna, si è accorto in ritardo che il nuovo Piano cave provinciale conteneva un comma che proibiva la trasformazione di cave per inerti in discariche di rifiuti». E sui soldi che i cittadini della Lomellina dovrebbero sborsare per la mancata realizzazione della discarica: «Ricordo che nel 1998 Lomellina Energia e Clir firmarono una convenzione che è ancora operativa. La società di Parona è obbligata a smaltire i rifiuti lomellini fino al 2018». Secondo Demartini, Tedesi avrebbe cercato di bloccare il Piano cave, approvato nei giorni dalla maggioranza di centrodestra che governa in Lombardia: «Ricordo che, pochi giorni prima dell’approvazione del Piano cave, l’assessore regionale Buscemi aveva presentato un emendamento per bloccarne uno precedente a mia firma. E’ un fatto che né la Lega Nord né Forza Italia, il partito di Buscemi, abbiano dato il via libera. Mi sembra strano, dunque, che oggi Forza Italia faccia dettare la linea politica da Tedesi». Da parte sua, il sindaco di Galliavola, Luigi Borlone, commenta le dichiarazioni del direttore di Asm Vigevano e Lomellina spa in questo modo: «Sono contento che anche Tedesi abbia confermato che il progetto è rimasto fermo all’8 agosto scorso, quando la società ci presentò la bozza di progetto. Da allora tutto è fermo». Nel dibattito interviene anche il medese Maurizio Donato, consigliere provinciale Ds ed ex presidente del Clir spa, la società di smaltimento rifiuti della Lomellina. «In nome dell’emergenza rifiuti si è autorizzato di tutto e di più: ritengo, in ogni caso, che la Lomellina e la provincia di Pavia debbano fare un sacrificio e accettare la realizzazione di una discarica per le ceneri del termodistruttore - spiega Donato -. Questo impianto, però, non dovrà accettare ceneri da mezza Lombardia, come sta succedendo a Parona per i rifiuti, ma solo dal bacino provinciale. Abbiamo già assistito al raddoppio del termodistruttore: un’autorizzazione che non serve alle esigenze della provincia». Umberto De Agostino
la Provincia Pavese - 01 marzo 2007
Ceneri, l'Asm non vuole arrendersi
GALLIAVOLA. Qui o altrove poco cambia, l’importante è che si faccia. Il nuovo Piano cave regionale non prevede la discarica delle ceneri di Galliavola, ma l’Asm Vigevano e Lomellina spa non considera archiviato il progetto e comunque è già pronta a realizzarlo altrove: «Portare in Germania le ceneri del termodistruttore di Parona costa 500mila euro l’anno e sono i cittadini di questa provincia a pagare, non Lomellina energia - spiega Claudio Tedesi, direttore generale di Asm - . Trovare un posto più vicino dove stoccare le ceneri significa far risparmiare le persone». Nei giorni scorsi il consigliere regionale Lorenzo Demartini ha esultato per l’assenza della discarica di Galliavola nel piano cave, ma secondo Tedesi potrebbe aver cantato vittoria troppo in fretta. «Devo ancora leggere i documenti - spiega Tedesi -, ma mi viene da dire che il Piano cave non c’entra con il Piano rifiuti, un documento che la Regione sta ancora elaborando. La discarica di ceneri di Galliavola potrebbe essere inserita nel secondo». Tedesi replica anche al sindaco di Galliavola che ha detto che il Comune non avrebbe dato l’ok alla discarica perché il progetto era incompleto: «Noi abbiamo solo realizzato uno studio di fattibilità - continua il direttore generale - . Per cortesia, lo abbiamo presentato al Comune di Galliavola, che è un nostro azionista, ma non abbiamo mai protocollato nessuna richiesta di insediamento». Lomellina Energia però continua a pensare che la discarica vada fatta. «Le ceneri al momento vengono portate in Germania perché là hanno delle minieri abbandonate di salgemma e hanno bisogno di materiale per riempirle, ma prima o poi non ce le prenderanno più e dovremo trovare altri siti - spiega Tedesi - . Vorrei però che fosse chiaro che per Lomellina energia cambia poco se le ceneri finiscono in Germania o a Galliavola perché non è la società a pagare le spese. Al momento sono i cittadini a pagare il costo dello smaltimento delle ceneri. L’accordo tra Clir, Lomellina energia e l’amministrazione provinciale prevede infatti che siano i Comuni che portano i rifiuti a pagare lo smaltimento». Tutti soldi che sborsiamo con la Tarsu. «Nonostante tutto però riteniamo strategico avere una discarica di ceneri non lontana dall’inceneritore - spiega Tedesi - . Ci permetterebbe di completare il ciclo dei rifiuti». Il che non significa fare la discarica di ceneri a qualunque costo: «Se ci sono problemi tecnici siamo pronti ad affrontarli - continua il direttore generale di Asm Vigevano e Lomellina - . Io ad esempio penso che la strada vada ampliata anche se non passeranno più camion di quanti se ne vedevano ai tempi della cava. Se invece il no è politico sappiate che costa ai lomellini 500mila euro».
la Provincia Pavese - 28 febbraio 2007
«E giusto il no alla discarica»
GALLIAVOLA. Soddisfazione per il no alla discarica di Galliavola e più ancora per l’impegno corale dei sindaci del bacino che hanno unito forze e propositi per combattere «il malvezzo di portare in Lomellina i predatori dell’ambiente». Questi, in sintesi, i concetti espressi dal documento del comitato «Insieme per l’Ambiente» di Galliavola, sottoscritto da «Noi oggi per domani” di Lomello e Valle, da “Parona Ambiente» e dal coordinamento dei comitati civici della Lomellina. Una presa di posizione che viene espressa nel comunicato diffuso nei giorni scorsi. Il documento è esplicito: «Durante la discussione del Piano-Cave provinciale, la Regione Lombardia ha approvato un emendamento del consigliere regionale Lorenzo Demartini grazie al quale le cave presenti in Lomellina, terra di riso, non potranno in futuro ospitare depositi e rifiuti di alcun tipo». I comitati uniti confermano: «Siamo grati a Demartini ed a tutti coloro che ci hanno sostenuto in questa battaglia apparentemente vinta. E’ semplice prendere posizioni in merito solo ora che la Regione ha deciso per noi. Al di là di ogni polemica, ciò che emerge è che il pericolo che la Lomellina possa diventare la pattumiera d’Italia è, almeno per il momento, scongiurato». Il gruppo spontaneo di cittadini di Galliavola torna a parlare della progettata discarica di ceneri nelle campagne del paese. Questa la reazione: «Siamo soddisfatti del ravvedimento del sindaco Borlone che pare aver capito (meglio tardi, che mai) che il suo comune non è adatto ad ospitare discariche di nessun genere, come per altro da noi sempre sostenuto. Speriamo che tale decisione sia veramente cosciente anche se Esopo ci insegna che la volpe spesso sostiene che l’uva sia acerba solo quando non riesce a coglierla». Storia finita, dunque? Il comitato «Insieme per l’Ambiente» allarga il fronte di interesse e commenta il ruolo del gruppo di sindaci che sta operando per arginare il nuovo progetto avanzato per le campagne di Lomello e Galliavola. Questo il commento finale: «Gli ultimi avvenimenti relativi ad un possibile impianto di lavorazione di fanghi industriali ai confini tra i due comuni, ci hanno piacevolmente colpito in quanto i nostri amministratori pubblici hanno saputo dare un esempio illuminato, coeso ed immediato nel rifiutare tale ipotesi. Si tratta di un evento mai accaduto in passato, un segno di piena maturità collettiva ed istituzionale». Paolo Calvi
la Provincia Pavese - 24 febbraio 2007
Demartini difende il piano «La Lomellina sarà tutelata»
MEDE. «Abbiamo previsto due nuove cave a Gropello Cairoli e nei Comuni di Barbianello e Pinarolo Po, ma ne abbiamo stralciate quattro, fra cui quella di Sannazzaro. Comunque è meglio una cava che dieci discariche»: il consigliere regionale Lorenzo Demartini commenta così il nuovo Piano cave della provincia di Pavia, approvato martedì in consiglio regionale dalla maggioranza di centrodestra. Secondo il documento, che avrà validità fino al 2012, la cava di Galliavola non potrà ospitare le ceneri del termodistruttore di Parona. «La Regione ha approvato il Piano cave a due anni dall’ok da parte della Provincia di Pavia: è stato un bene, altrimenti ci saremmo trovati sotto il naso la discarica per le ceneri paronesi - afferma il medese Demartini - . Senza la battaglia portata avanti dalla Lega Nord e poi accettata anche da Forza Italia, avremmo rischiato di vederci trasformare i 30 ambiti territoriali estrattivi in trenta discariche di rifiuti speciali». Demartini ricorda che, in Lomellina, è stata praticamente stralciata la cava della cascina Balossina, a Sannazzaro. «Dai 990mila metri cubi richiesti, siamo scesi a 90mila, la quantità sufficiente per avviare il recupero dell’area - aggiunge - . Io sono ideologicamente contrario a scavare buchi nel terreno, ma l’alternativa sarebbe cavare ghiaia dal letto dei fiumi. Questo Piano cave evita l’anarchia nel settore delle estrazioni di materiale inerte». L’approvazione del Piano cave ha visto Demartini in prima fila, a partire dalla presentazione dell’emendamento, poi inserito nel testo finale, secondo cui gli impianti di estrazione di materiale inerte attivi in provincia di Pavia non potranno essere trasformati in discariche. Sembra così non avere futuro il progetto presentato da Asm Vigevano e Lomellina spa, che avrebbe voluto trasformare una cava in via di dismissione a Galliavola, a pochi metri dal torrente Agogna, nella discarica per le ceneri dell’inceneritore gestito da Lomellina Energia. «Di questa vicenda - conclude Demartini - si parlerà anche giovedì 1 marzo, alle 12, quando i sindaci lomellini saranno ascoltati dalla commissione regionale Ambiente». (u.d.a.)
la Provincia Pavese - 22 febbraio 2007
Galliavola, Borlone boccia la discarica «Dati insufficienti, non si poteva fare»
GALLIAVOLA. «La bozza del progetto di Asm in nostro possesso era insufficiente e come tale non ci avrebbe permesso di approvarlo. Il no del consiglio regionale non ci trova scontenti». Il sindaco Luigi Borlone commenta così il nuovo Piano cave della Provincia, che boccia la trasformazione di una cava di Galliavola nell’impianto di smaltimento delle ceneri del termodistruttore di Parona. L’altro giorno il Pirellone ha stabilito che gli impianti di estrazione di materiale inerte attivi in provincia di Pavia non potranno essere trasformati in discariche. Sembra così non avere futuro il progetto presentato da Asm Vigevano e Lomellina spa, che avrebbe voluto trasformare una cava in via di dismissione a pochi metri dal torrente Agogna nella discarica per le ceneri dell’inceneritore di Parona. «La bozza del progetto, consegnata in municipio l’8 agosto 2006, è ancora incompleta - commenta Borlone - . Così la giunta non avrebbe avuto a disposizione gli elementi necessari per decidere». Sotto l’aspetto ambientale, però, il sindaco Borlone vuole puntare gli occhi su un altro problema: l’impianto per la lavorazione di fanghi industriali al confine con il Comune di Lomello. «Mi stupisco che i comitati ambientalisti, tanto attivi per la questione delle ceneri del termodistruttore, non intervengano con la stessa animosità in questo caso - aggiunge Borlone - . Forse non sanno che quell’impianto verrebbe a trovarsi a soli 500 metri dall’acquedotto di Galliavola e che, oltre agli odori, noi potremmo rischiare anche di trovarci la falda inquinata, visto che il nostro paese si trova a valle dell’impianto». Del progetto della società Centro ricerche ecologiche srl di Arcore si è parlato ieri sera a Mede nell’incontro fra il Coordinamento intercomunale per la tutela della Lomellina, guidato da Giorgio Guardamagna, e i rappresentanti di Coldiretti e Unione agricoltori. Guardamagna, presente martedì a Milano durante la seduta del consiglio regionale, è intervenuto anche sul voto del Pirellone: «Non possiamo che essere soddisfatti - dice il sindaco - . Il nostro territorio non può continuamente essere minacciato da questi impianti che mettono a rischio l’ambiente». Umberto De Agostino
la Provincia Pavese - 21 febbraio 2007
Due nuove cave a Gropello e Barbianello
GALLIAVOLA. Il nuovo Piano cave della provincia di Pavia è stato approvato ieri pomeriggio in consiglio regionale dalla maggioranza di centrodestra. Il documento, che avrà validità fino al 2012, prevede due nuove cave a Gropello e nei Comuni di Barbianello e Pinarolo Po: inoltre, in Lomellina, la cava di Galliavola non potrà ospitare le ceneri del termodistruttore di Parona. Da punto di vista politico sembra questo l’aspetto più rilevante, per cui si era battuto il medese Lorenzo Demartini, consigliere regionale della Lega Nord. In sintesi, gli impianti di estrazione di materiale inerte attivi in provincia di Pavia non potranno essere trasformati in discariche: sembra così non avere futuro il progetto presentato da Asm Vigevano e Lomellina spa. Il progetto avrebbe voluto trasformare una cava in via di dismissione a pochi metri dal torrente Agogna nella discarica per le ceneri dell’inceneritore di Parona. Il Piano cave complessivo prevede l’estrazione di materiale inerte per 48 milioni e 790mila metri cubi nell’arco di cinque anni. In tutta la provincia di Pavia le ditte specializzate potranno ricavare 38 milioni e 680mila metri cubi di sabbia e ghiaia, un milione e 200mila metri cubi di rocce silicee, 710mila metri cubi di argilla e 208mila metri cubi di torba, uno speciale deposito organico. Le novità sono rappresentate dagli ambiti territoriali estrattivi di Barbianello e Pinarolo Po, in Oltrepo (un milione e 200mila metri cubi) e Gropello, in Lomellina (700mila metri cubi). L’approvazione del Piano cave è stata molto combattuta. «Ringrazio la maggioranza per aver votato il documento così come uscito dalla commissione Ambiente - commenta Demartini -. Il gruppo di Forza Italia ha accettato la proposta della Lega di approvare il Piano cave discusso in commissione: in questo modo, ha capito l’importanza di tutelare l’ambiente della provincia». Molto critica, invece, l’opposizione. Carlo Porcari (Ds-Ulivo) era stato il primo firmatario di una pregiudiziale che avrebbe comportato l’invio del provvedimento in Commissione per essere ulteriormente discusso. Il consigliere diessino giudica ingiustificati i siti di Barbianello-Pinarolo Po e di Gropello. “Abbiamo posto una questioni di merito - dichiara - perché la provincia dovrà essere sottoposta a ulteriori escavazioni di milioni di metri cubi per le opere accessorie alla Broni-Mortara e quindi l’inserimento di due nuovi ambiti di escavazione non è giustificato. Ma c’è un secondo problema, perché dal 22 luglio 2004 i piani devono essere corredati dalla Valutazione ambientale strategica di cui invece il piano della provincia è sprovvisto». Porcari ricorda comunque i numerosi emendamenti presentati, tra cui il ridimensionamento del sito di Cervesina per 300 mila metri cubi, accolto dall’aula. Umberto De Agostino
la Provincia Pavese - 16 febbraio 2007
Mede, continuano le polemiche sul Piano cave per la provincia
MEDE. «Invito il collega Porcari a votare il Piano cave della provincia di Pavia così com’è: è un testo che tutela l’ambiente della Lomellina: inoltre, gli ricordo che gli emendamenti presentati dall’Unione erano già stati bocciati in sede di commissione». In vista del consiglio regionale di martedì prossimo, il leghista Lorenzo Demartini puntualizza alcuni temi coinvolgendo direttamente il diessino Carlo Porcari, che ieri aveva dichiarato: «Io voterò le tematiche ambientali inserite nel Piano cave: mi aspetto che Demartini e gli altri colleghi consiglieri facciano altrettanto con gli emendamenti che andremo a presentare prima di martedì». Nel testo licenziato dalla commissione regionale Ambiente è inserito anche un articolo proposto dal medese Demartini, che in sintesi recita: gli impianti di estrazione di materiale inerte attivi in provincia non potranno essere trasformati in discariche. Il riferimento va al progetto presentato da Asm Vigevano e Lomellina spa, secondo cui si dovrebbero smaltire le ceneri del termodistruttore di Parona in una cava in via di dismissione a Galliavola. «Credo che Porcari non voterà il Piano cave come è stato approvato dalla commissione Ambiente: ricordo, per dovere di cronaca, che l’opposizione non aveva partecipato al voto della commissione», aggiunge Demartini, che poi parla di Cogeme spa, la società bresciana che controlla il termodistruttore di Parona: «Sono sicuro che a Cogeme faccia comodo disporre di una discarica in Lomellina. Il Piano cave, invece, vuole salvaguardare la Lomellina proibendo che le cave esistenti siano trasformate in discariche». (u.d.a.)
la Provincia Pavese - 15 febbraio 2007
Demartini (Lega) attacca i Ds Polemica sulla discarica per le ceneri
GALLIAVOLA. «Temo che un’alleanza trasversale voglia far saltare il mio emendamento al Piano cave provinciale che boccia la discarica delle ceneri progettata a Galliavola». Il consigliere regionale Lorenzo Demartini (Lega Nord) spiega che la discussione del Piano cave, l’altro giorno all’ordine del giorno al Pirellone, è stata rinviata a martedì prossimo. La richiesta di prorogare il punto è arrivata dal diessino Carlo Porcari: «Spero che non sia una mossa per non discutere il mio emendamento su Galliavola, che fra l’altro era già stato approvato in commissione Ambiente». L’altro giorno il testo non è stato affrontato, come aveva deciso il presidente del consiglio regionale. Il medese Demartini attendeva la discussione del Piano cave provinciale per mettere una pietra sopra al progetto presentato da Asm Vigevano e Lomellina spa, secondo cui si dovrebbero destinare le ceneri del termodistruttore di Parona in una cava in via di dismissione a Galliavola. Il suo emendamento, infatti, in sintesi recita: gli impianti di estrazione di materiale inerte attivi in provincia non potranno essere trasformati in discariche. Se l’integrazione fosse votata dal consiglio regionale, il progetto oggi ancora sul tavolo del Comune di Galliavola sarebbe necessariamente destinato a tornare nel cassetto. «Mi sembra che qualcuno abbia paura di votare questo emendamento: temo che si voglia mantenere la possibilità di destinare a discariche di rifiuti le cave per materiali inerti dismesse», commenta il consigliere regionale del Carroccio. Nei mesi scorsi la commissione Ambiente del Pirellone aveva approvato l’aggiunta con il voto favorevole del centrodestra: l’opposizione era uscita al momento di approvare il testo. «In pratica, avevo chiesto che fosse inserita una prescrizione per tutti gli Ambiti territoriali di escavazione - spiega il consigliere regionale -. Il nuovo Piano regionale dovrebbe escludere la possibilità che le cave siano destinate a discariche di rifiuti nelle aree dove si coltiva essenzialmente riso». E’ il caso della Lomellina, che nelle ultime settimane ha assistito a un duro braccio di ferro fra politici e ambientalisti contrari al progetto della discarica delle ceneri da una parte, e Asm Vigevano e Lomellina spa dall’altra, che ha presentato un progetto preliminare per realizzare un deposito di ceneri inertizzate nel sito oggi occupato da una cava di sabbia e ghiaia. «La mia speranza è che il sindaco di Galliavola scriva la parola fine per questo assurdo progetto prima che il mio emendamento approdi in aula», aveva commentato nell’ottobre scorso il leghista Demartini. Il progetto non è mai stato ritirato dal Comune né da Asm Vigevano e Lomellina spa. Umberto De Agostino
la Provincia Pavese - 28 gennaio 2007
E Colli attacca la maggioranza «Esclude i nostri argomenti»
PARONA. ….omissis… Da parte sua l’ex vice sindaco, Giuseppe Campione, ha posto l’accento sulla regolarità della pregiudiziale. Renato Soffritti (Rifondazione comunista): «Nel regolamento del consiglio comunale la giunta ha inventato le pregiudiziali, già utilizzate di recente per non esprimere un parere di contrarietà alla progettata discarica delle ceneri di Galliavola. E’ assurdo». (u.d.a.)
la Provincia Pavese - 26 novembre 2006
Discarica di Galliavola, salta il dibattito
PARONA. «Parona è il Comune che ospita il termodistruttore: correttezza vuole che non ci esprimiamo sul progetto della discarica delle ceneri dei rifiuti, che dovrebbe coinvolgere il Comune di Galliavola». Così il capogruppo di maggioranza, Luigi Rosato, ha posto la pregiudiziale sulla proposta avanzata da Renato Soffritti chiudendo la discussione in consiglio comunale. L’altra sera la maggioranza del sindaco Giovanna Ganzi ha troncato sul nascere l’ordine del giorno presentato dal consigliere di opposizione, Soffritti, che ha poi ribadito le sue critiche alla maggioranza. Nell’ultima seduta consiliare il sindaco aveva spiegato che sarebbe stato necessario coinvolgere la Commissione consultiva comunale: venerdì la posizione della maggioranza è stata riassunta da Rosato. «Parona ospita l’impianto di termovalorizzazione, che sarebbe collegato alla progettata discarica di Galliavola: non è opportuno che un Comune entri nel merito delle scelte di un altro Comune», ha sintetizzato Rosato. Critiche da parte della minoranza: Mauro Sommi ha criticato Rosato, Palmarino Di Agostino e Riccardo Ricali, già all’opposizione e oggi in maggioranza con Giovanna Ganzi: «Dov’è finito il loro tenace spirito ambientalista? Forse hanno fatto prevalere il loro desiderio di occupare una poltrona». ...omissis…
la Provincia Pavese - 31 ottobre 2006
Discarica: una lettera del Comune
GALLIAVOLA. Caso ceneri: il Comune invierà una lettera riassuntiva ai cittadini. «Durante i tre incontri con i tecnici di Asm Vigevano e Lomellina, e la serata con l’ingegner Massimiliano Il Grande, abbiamo raccolto le domande più ricorrenti: ora risponderemo con una relazione spedita a tutti i residenti di Galliavola», conferma il sindaco Luigi Borlone. Il Comune procede nell’iter, malgrado la commissione Ambiente della Regione Lombardia abbia approvato un emendamento al Piano cave. Un variante presentata dal consigliere regionale della Lega Nord, Lorenzo Demartini, secondo cui gli ambiti territoriali estrattivi della Lomellina e di parte dell’Oltrepo non potranno essere trasformati in discariche, incluse quelle per lo stoccaggio di inerti. L’emendamento era chiaramente indirizzato contro la discarica di Galliavola. Ma oggi il sindaco spiega che l’iniziativa della lettera non è in contraddizione. «Il nostro intento era chiaro: rendere consapevoli i cittadini di quanto ci proposto. La giunta non ha ancora deciso su un documento che rimane una proposta di progetto - commenta -. Nei prossimi giorni, il Comune fornirà ai cittadini una risposta politica. Mentre Asm Vigevano e l’ingegner Il Grande scriveranno le risposte tecniche. La giunta ha avviato una serie di incontri tecnici per conoscere più da vicino il progetto di Asm Vigevano». (u.d.a.)
la Provincia Pavese - 27 ottobre 2006
Discarica delle ceneri, Tedesi non cede
GALLIAVOLA. «Prendo atto del voto della commissione regionale Ambiente, ma faccio presente che la legislazione regionale sui rifiuti privilegia le cave come luoghi per lo stoccaggio delle ceneri». Non si dà per vinto Claudio Tedesi, direttore generale di Asm Vigevano e Lomellina spa. L’emendamento votato dalla commissione VI (Ambiente) della Regione aveva stabilito che gli ambiti territoriali estrattivi della Lomellina e di parte dell’Oltrepo non potranno essere trasformati in discariche, incluse quelle per lo stoccaggio di inerti. La proposta era stata presentata dal consigliere regionale della Lega Nord, Lorenzo Demartini, portabandiera degli oppositori del progetto di realizzare l’impianto di stoccaggio delle ceneri in una cava in fase di esaurimento a pochi metri dal torrente Agogna. Oggi Tedesi replica: «E’ un emendamento al Piano cave della provincia di Pavia? Bene. Ricordo, in ogni caso, che il settore dei rifiuti è disciplinato da leggi europee, nazionali e regionali». Come a dire: non è detta l’ultima parola considerato che ormai da alcuni mesi Asm Vigevano ha scommesso sul sito di stoccaggio di Galliavola. Da parte sua, il sindaco Luigi Borlone commenta: «Se le cose stanno così, non posso che adeguarmi. Mi preme, però, far risaltare un passaggio dell’intervento dell’ingegner Il Grande, nostro ospite nei giorni scorsi: le discariche delle ceneri dei rifiuti hanno un impatto ambientale inferiore a quello delle cave per inerti. Allora, se le cose stanno in questi termini, nessuno realizzerà più cave». Infine, Borlone ribadisce che la giunta ha voluto avviare una serie di incontri tecnici per conoscere più da vicino il progetto di Asm Vigevano. «Che, anzi, è solo una proposta di progetto», chiarisce il sindaco. (u.d.a.)
la Provincia Pavese - 26 ottobre 2006
«Ringraziamo Demartini»
LOMELLO. «Non possiamo che esultare alla notizia che gli ambiti territoriali estrattivi della Lomellina non potranno essere trasformati in discariche, incluse quelle per lo stoccaggio di materiale inerte». Patrizia Berti, presidente del comitato “Noi oggi per domani” di Lomello-Valle, è raggiante: la commissione VI (Ambiente) della Regione Lombardia ha, in pratica, bloccato sul nascere la discarica delle ceneri del termodistruttore progettata a Galliavola da Asm Vigevano e Lomellina spa. La proposta era stata avanzata dal consigliere regionale della Lega Nord, Lorenzo Demartini: in commissione la maggioranza di centrodestra ha votato all’unanimità, mentre gli esponenti dell’opposizione hanno abbandonato l’aula al momento del voto. Ora questa decisione dovrà essere inserita nel Piano cave della provincia di Pavia, in discussione a Milano. «Ringraziamo di cuore Lorenzo Demartini, sempre sensibile alle tematiche ambientali della nostra Lomellina, e anche tutto lo schieramento di centrodestra che ha votato l’emendamento anti-discariche», conclude Patrizia Berti, presidente del comitato di Lomello-Valle. (u.d.a.)
la Provincia Pavese - 25 ottobre 2006
Niente discariche nelle cave dismesse
MEDE. Gli ambiti territoriali estrattivi della Lomellina e di parte dell’Oltrepo Pavese non potranno essere trasformati in discariche, incluse quelle per lo stoccaggio di materiale inerte. Lo ha deciso ieri la commissione VI (Ambiente) della Regione Lombardia su proposta del consigliere regionale della Lega Nord, Lorenzo Demartini. Il suo emendamento era indirizzato contro la discarica delle ceneri del termodistruttore di Parona, che è stata progettata a Galliavola da Asm Vigevano e Lomellina spa. La maggioranza di centrodestra ha votato all’unanimità. L’Unione ha abbandonato l’aula per protestare contro il Piano cave per la provincia di Pavia. Un colpo di scena nella vicenda del progetto per la discarica delle ceneri a Galliavola. L’emendamento al Piano cave ha ricevuto il via libera: gli effetti di questa votazione si estendono principalmente al progetto della discarica delle ceneri del termodistruttore, che Asm Vigevano e Lomellina spa vorrebbe insediare in una cava in fase di esaurimento a pochi passi dal torrente Agogna. Anche il piccolo Comune è inserito nella lista inclusa nell’emendamento Demartini: gli Ambiti estrattivi 18 (Pieve del Cairo e Galliavola) e 19 (Galliavola) non potranno essere destinati a discariche di rifiuti. Inoltre, nel Piano cave della provincia di Pavia saranno inseriti altri 30 Ambiti territoriali estrattivi che dovranno rimanere privi di siti di stoccaggio di rifiuti: Sartirana-Breme (Ate 01), Sartirana (02), Gambarana (03), Pieve del Cairo-Gambarana (04), Sannazzaro (05), Corana-Silvano Pietra (06), Sannazzaro-Corana-Silvano Pietra (07), Dorno-Zinasco (08), Pieve Albignola (09), Cervesina-Zinasco-Mezzana Rabattone (10), Bastida Pancarana (11), Mede (12 e 13), Mede-Pieve del Cairo (14), Lomello-Villa Biscossi (15), Pieve del Cairo (16 e 17), Ferrera (20 e 21), Pieve Albignola (22), Pieve Albignola-Dorno (23), Cava Manara-Sommo (24), San Giorgio Lomellina (25), Langosco (29), Gravellona (31 e 32). «Ho chiesto di inserire in tutti gli Ate della Lomellina una prescrizione della scheda tecnica che esclude la possibilità di destinare le cave a finalità di discarica, inclusa quella per inerti - spiega Demartini -. Questo perché siamo in presenza di aree coltivate a risaie e a seminativo semplice misto a risaie, come fra l’altro prescrive il Programma regionale di gestione dei rifiuti entrato in vigore il 27 giugno 2005». Umberto De Agostino
la Provincia Pavese - 24 ottobre 2006
Un parere contrario anche da Rifondazione Comunista
MORTARA. Il gruppo consigliare di Rifondazione Comunista chiede al consiglio provinciale di pronunciarsi e dire no alla discarica delle ceneri di Galliavola: lo fa presentando una mozione in cui Teresio Forti e Giuseppe Invernizzi, entrambi eletti in Lomellina, propongono che durante la prossima seduta sia votato il «parere contrario alla progettata discarica delle ceneri». Il documento, in premessa, sottolinea il fatto che «il territorio della provincia di Pavia è già, purtroppo, costellato di impianti per il trattamento rifiuti per una quota molto eccedente la produzione da parte della Provincia». Inoltre Forti e Invernizzi rilevano che «il presumibile quantitativo delle ceneri sarebbe, sulla base dei registri di carico e scarico di Lomellina Energia nel 2005, di ben 65-68 mila tonnellate di ceneri a fronte dell’entrata di 180 mila tonnellate di rifiuti; questa quota raddoppierà con l’entrata in funzione della seconda linea dell’inceneritore, quantità che andranno a gravare su una discarica da aprire in un’ex cava di sabbia vicino al torrente Agogna». Il “no” di Rifondazione è chiaro: «Il territorio lomellino è inadatto geologicamente a sopportare impatti di questo tipo». (s.m.)
la Provincia Pavese - 24 ottobre 2006
Ed è arrivata la bocciatura dei comitati per l'ambiente
LOMELLO. I comitati lomellini per l’ambiente hanno unito le forze ed hanno scritto al sindaco di Galliavola, Luigi Borlone, ed alle famiglie residenti nel paese una lettera-aperta in cui contestano metodi e comportamenti sul progetto della discarica per le ceneri. Nel documento si legge: «Abbiamo l’impressione che lei sia distratto circa quanto sta accadendo in paese». «Quando bussarono alla sua porta - continua il comunicato degli ambientalisti - per chiederle di poter fare una discarica di ceneri in quella minuscola cava di sabbia, non ha pensato che fosse una polpetta avvelenata per la sua comunità? Come si è potuto prendere in considerazione una discarica di ceneri potenzialmente inquinanti senza mai pretendere di conoscere i riscontri di analisi ufficiali eseguite da Asl, Arpa o da istituti scientifici super-partes?». Il documento, destinato a fare scalpore sul territorio, va oltre ed invoca anche la convocazione di un consiglio comunale aperto. La lettera continua: «Il sindaco spieghi, in un consiglio comunale aperto, quale sarà la contropartita. A Galliavola si sta bene, ma manca già oggi l’aria pulita rissente delle attività poco ecologiche presenti nella zona. Il sindaco dovrebbe saperlo». Ed ancora: «Signor sindaco, su questi temi ci vuole coraggio. Ci esprima dunque le sue intenzioni nel mezzo di un consiglio comunale-aperto. Ci spieghi soprattutto perché potrebbe decidere di scegliere il suicidio ambientale per correre in soccorso a società pubbliche o Spa che, a seguito di piani industriali inefficienti, ci impediscono di avere la raccolta differenziata in Lomellina, producendo più ceneri potenzialmente cancerogene che rifiuti». La lettera-denuncia inviata al sindaco Borlone, tra l’altro, fa appello al anche al retaggio storico della terra in cui la discarica potrebbe nascere. Così conclude: «Signor sindaco, non ignori le vere esigenze della gente, che non sono formulabili solo in metri quadrati, cubici o distanze ma soprattutto in qualità della vita, servizi efficienti, ambiente salvaguardato. Non trascuri il passato e la storia della Lomellina, non scordi che le generazioni passate hanno costruito con spirito di sacrificio e salutare buonsenso il nostro presente». (p.c.)
la Provincia Pavese - 24 ottobre 2006
«Sindaco, deve dire no alla discarica»
PARONA. «Le suggeriamo di rispondere ai committenti che non intende aggiungere altro degrado al territorio insediando una discarica di ceneri inertizzate». Renato Soffritti si rivolge al sindaco di Galliavola, Luigi Borlone, con una lettera aperta in cui ribadisce la sua contrarietà al progetto presentato da Asm Vigevano e Lomellina spa. Soffritti, consigliere comunale di opposizione e rappresentante di Rifondazione comunista, parla a nome del comitato “Parona Ambiente”. Nei giorni scorsi il politico aveva partecipato alla riunione pubblica convocata a Galliavola. Anche di fronte a Borlone, Soffritti era intervenuto più volte per dire no alla discarica e alla politica dei termodistruttori. «Egregio signor sindaco, risponda che il suo parere negativo è dettato dal sovrano giudizio dei suoi cittadini, da valide cognizioni tecniche, acquisite da confronti d’opinione con una numerosa platea, come esperti, sindaci, politici, comitati e associazioni, che esprimono in modo unanime contrarietà e preoccupazione - si legge nella lettera inviata a Borlone -. Il comportamento di un sindaco è valutato anche dalla sostenibilità delle sue scelte. Qualsiasi discarica può essere imposta solo dall’emergenza. Chiunque imponga una discarica in Lomellina commette un grave errore perché l’opinione pubblica è consapevole che il proliferare di questi impianti è dettato da una logica che ha declassato il nostro territorio, pesando sui costi di smaltimento e inquinando ulteriormente una zona fra le più critiche d’Europa. Con l’aggravante che tutto è avvenuto senza motivazioni quale l’insufficienza energetica o l’emergenza rifiuti in loco». Secondo Soffritti il progetto della discarica di Galliavola è nato «per scelte sbagliate», come il raddoppio dell’inceneritore di Parona, contrastato dai pareri negativi della Provincia, dei comitati civici, delle associazioni ambientaliste e dei Comuni limitrofi: «La sua inutilità, gli svantaggi, l’impatto ambientale oggi sono noti a tutti. Pertanto, un sindaco che avvalla il progetto della discarica delle ceneri del termodistruttore non ha motivazioni valide per placare l’avversità popolare e, di conseguenza, si rende complice di una politica che non sostiene l’interesse della collettività». Gli ambientalisti si dicono consapevoli che in determinati casi l’emergenza determina scelte obbligate e impopolari. «Signor sindaco, comprenda la rabbia e la convinzione di chi difende il territorio in maniera solo verbale: non come fece Gesù contro i mercanti affaristi nel tempio, fra l’altro un paragone su cui un buon cristiano dovrebbe riflettere - prosegue il comitato “Parona Ambiente” -. Per abbattere l’incidenza dei tumori, la tecnologia ha ridotto le emissioni trattenendo sostanze pericolose per la salute. Pertanto, proprio perché queste sostanze sono così nocive, la cava di materiale inerte in cui Asm Vigevano vorrebbe realizzare la discarica e le risaie della Lomellina sono i luoghi meno adatti a ospitare un impianto per le ceneri inertizzate». Infine, un invito a sfruttare di più la raccolta differenziata: «Signor sindaco, risponda con autorevolezza che non vuole essere complice di questo disastro e diventi un fautore della raccolta differenziata». Umberto De Agostino
la Provincia Pavese - 21 ottobre 2006
Petizione contro l'impianto
LOMELLO. Una petizione contro il progetto della discarica di Galliavola, ma anche contro i problemi ambientali della Lomellina: l’hanno decisa i comitati “Noi oggi per domani” di Lomello e Valle, il comitato “Parona Ambiente” ed il coordinamento dei comitati civici lomellini che, prendendo spunto dalla raccolta di firme già avviata a Galliavola, hanno deciso di invocare il sostegno generale del territorio. Nel documento che preannuncia l’azione si dice: «Ogni comunità che è incapace di difendere il proprio ambito, è una comunità priva di dignità e senso di appartenenza. Il degrado ambientale è innanzi tutto degrado culturale e sociale». E ancora: «I processi di produzione localizzati a Sannazzaro e Ferrera con il polo petrolifero Eni, a Mezzana Bigli con la Oxon, a Lomello con l’Officina dell’Ambiente e l’inceneritore della Riso Ticino, a Valle con l’inceneritore della Curtiriso, a Parona con l’inceneritore di rifiuti, sono responsabili dell’emissione in atmosfera di un mix di sostanze nocive alla salute umana, seppure singolarmente esse rispettano i limiti di legge». Sarebbe quindi la sommatoria di agenti emessi a preoccupare più della singola emissione. Il documento dei comitati spontanei aggiunge: «Circa l’ultimo progetto di Galliavola non vogliamo che le falde e le acque dell’Agogna siano aggredite da metalli pesanti e da altri agenti. Tanto più che appare inutile raddoppiare la capacità dell’inceneritore di Parona se poi dobbiamo inventarci una polveriera per seppellire le sue ceneri». «Del resto - continua la nota che sarà allegata alla petizione - gli scarti dell’inceneritore da 400mila tonnellate superano di gran lunga il totale di rifiuti prodotti dalle città di Vigevano, Voghera, Pavia e dell’intera Lomellina. Insomma, l’inceneritore e la discarica sarebbero solo un business economico per pochi ed un nuovo dramma ambientale per tutti». E infine: «Nessuno potrà dirci con certezza cosa diventeranno, con il passare degli anni, queste ceneri che sappiamo solo essere pericolose e di cui non si conosce la composizione chimica. Ai politici chiediamo di non fare i mediatori d’affari, bensì di tutelare la salute della loro gente». Paolo Calvi
la Provincia Pavese - 21 ottobre 2006
Discarica, il progetto non scioglie i dubbi
GALLIAVOLA. «La discarica delle ceneri non produrrà biogas e quindi non ci saranno emissioni in atmosfera, ma sia chiaro che nessun impianto di rifiuti presenta un impatto ambientale pari a zero». L’altra sera Massimiliano Il Grande, ricercatore del Politecnico di Milano, è arrivato a Galliavola per tenere una relazione definita «super partes» sull’impianto di stoccaggio delle ceneri del termodistruttore; il progetto era stato presentato da Asm Vigevano e Lomellina spa. Clima rovente nella sala polifunzionale: presenti i vertici dei comitati ambientalisti di Galliavola e della Lomellina. Alla serata hanno partecipato Loredana Longo, presidente del comitato “Insieme per l’ambiente” di Galliavola, Patrizia Berti e Carlo Alberto Magnani, presidente e vice presidente del comitato “Noi oggi per domani” di Lomello-Valle, Renato Soffritti, consigliere comunale di Parona ed esponente del comitato “Parona Ambiente”, e Leonardo Ciliesa, coordinatore dei Comitati civici. A Galliavola anche Maurizio Donato, consigliere provinciale ed ex sindaco di Mede. L’ingegner Il Grande ha ripercorso la valutazione di impatto ambientale della discarica che dovrebbe sorgere in una cava in via di esaurimento a ridosso del torrente Agogna. «Io e i miei collaboratori del Politecnico controlliamo una ventina di discariche simili in tutta Italia: sono impianti impermeabilizzati e isolati dal sottosuolo e dal suolo - ha spiegato con la proiezione di alcuni lucidi -. Voglio anche ricordare che i controlli possono essere richiesti da un semplice cittadino: se i monitoraggi non appaiono sufficienti, qualsiasi cittadino può chiamarci. Noi arriviamo senza preavviso, presentandoci di fronte all’impianto, perché siamo un organismo autorizzato dallo Stato». Frequenti le interruzioni degli ambientalisti. Magnani ha suggerito: «I terreni argillosi non lasciano passare l’acqua, mentre qui la falda è praticamente affiorante: perché non vanno in Oltrepo a costruire la discarica?». Soffritti si è rivolto direttamente al sindaco Luigi Borlone: «Non dovevate nemmeno permettere che Asm depositasse questo progetto. Sappiamo come va a finire: i politici promettono e poi si dimenticano delle esigenze dei cittadini». Da parte sua, Borlone ha ribadito: «Siamo qui per capire. L’ultima parola spetterà alla popolazione». E poi, incalzato dagli ambientalisti, ha affermato: «Personalmente sono per non accettare l’impianto, ma oggi non mi esprimo. Desidero prima capire se ci sono rischi seri per l’ambiente: per questo vorrei che questi confronti fossero capaci di farci riflettere». L’ingegner Il Grande ha ricordato che sarà necessario asfaltare alcune strade campestri per limitare il grado di polverosità viaria. Umberto De Agostino
la Provincia Pavese - 19 ottobre 2006
Caso-ceneri: parla l'esperto del Comune
GALLIAVOLA. Caso ceneri: stasera, alle 21, nella sala polifunzionale parlerà l’ingegner Massimiliano Il Grande. Il giovane esperto di discariche di ceneri, laureatosi al Politecnico di Milano, era presente a Mede, nella Sala Pertini del municipio, alla serata promossa dal comitato “Insieme per l’ambiente”. «Purtroppo, l’ingegnere non poté affrontare con la necessaria serenità il tema della discarica delle ceneri a causa del clima di tensione - spiega il sindaco Luigi Borlone -. Riteniamo che sia nostra responsabilità acquisire la maggiore conoscenza possibile su questo tema per informare i nostri concittadini e arrivare insieme alla decisione più conveniente, sia dal punto di vista del rispetto dell’ambiente sia delle possibilità di sviluppo». Intanto, nel tardo pomeriggio di ieri Asm Vigevano spa ha presentato il progetto della discarica a un gruppo di sindaci del Coordinamento permanente per la tutela del territorio, guidato dal medese Giorgio Guardamagna. (u.d.a.)
la Provincia Pavese — 15 ottobre 2006
In pullman contro la discarica
GALLIAVOLA. Non si placa la tensione fra l’amministrazione comunale e i comitati ambientalisti contrari al progetto di insediare in paese la discarica delle ceneri del termodistruttore. La strategia della giunta guidata dal sindaco Luigi Borlone è incentrata sull’illustrazione degli aspetti tecnici dell’impianto. In particolare, giovedì sera nella sala polifunzionale parlerà l’ingegner Massimiliano Il Grande. Il giovane esperto di discariche di ceneri, laureatosi al Politecnico di Milano, era presente a Mede, nella Sala Pertini del municipio: la serata era stata promossa dal comitato “Insieme per l’ambiente”, che aveva noleggiato anche un pullman per consentire ai cittadini di Galliavola di raggiungere Mede. «Purtroppo quella sera l’ingegnere non ha potuto affrontare con la necessaria serenità il tema della discarica delle ceneri a causa del clima di tensione presente in sala - spiega il sindaco Borlone -. Riteniamo che sia nostra responsabilità acquisire la maggiore conoscenza possibile su questo tema per informare i nostri concittadini e arrivare insieme alla decisione più conveniente, sia dal punto di vista del rispetto dell’ambiente sia delle possibilità di sviluppo». (u.d.a.)
la Provincia Pavese - 14 ottobre 2006
Parona, Consiglio Comunale
PARONA. …omissis…. Polemiche anche sulla mozione proposta da Renato Soffritti (Rifondazione comunista) contro la discarica delle ceneri del termodistruttore che dovrebbe sorgere a Galliavola. Giovedì sera, ancora un consiglio infuocato...omissis... Ora il sindaco Ganzi dovrà convocare il consiglio ancora una volta: per variare lo statuto sarà sufficiente la maggioranza semplice. In giunta dovrebbero entrare Palmarino Di Agostino e Riccardo Ricali. Battaglia anche sulla proposta presentata da Soffritti. «Deciderà la Commissione consultiva comunale sul termovalorizzatore, che tratterà dell’argomento nei prossimi giorni ed esprimerà un parere», ha spiegato il sindaco Ganzi. Contrario a questa soluzione Soffritti: «Il consiglio avrebbe espresso un parere consultivo che non avrebbe vincolato la sovranità decisionale del Comune di Galliavola». Poi Soffritti ha attaccato Di Agostino, Rosato e Ricali: «In passato hanno sostenuto al mio fianco battaglie contro l’inceneritore. Non ritengo corretto che questi consiglieri, per via di un inciucio che ci ha divisi, oggi, quando hanno i numeri per essere determinanti, non sappiano stabilire se la Lomellina ha bisogno di altre discariche». Umberto De Agostino
la Provincia Pavese - 14 ottobre 2006
«Discarica, ora ci provano a Galliavola»
MEDE. «Era stato sventato il tentativo di piazzare una discarica a Semiana, ma a distanza di poco tempo ci risiamo. Un altro tentativo di sfruttare il nostro territorio, con le stesse modalità: si prende un Comune piccolo, non abituato a vedere grosse entrate, e lo si incoraggia ad accettare promettendo alla cittadinanza garanzie ambientali assolute e delle nuove strade». Antonio Rossanigo interviene sull’ impianto per le ceneri di Galliavola: il capogruppo della minoranza di centrosinistra ha parlato nell’ultimo consiglio facendo riferimento al progetto abortito di Semiana. «I tempi sono cambiati: ora i cittadini sono abituati a riconoscere i tentativi di sfruttamento improprio del territorio e soprattutto non si lasciano più mettere i piedi in testa, ma si sanno organizzare e fortunatamente sorgono comitati di opinione che gridano il loro no a queste proposte». Rossanigo punta il dito anche contro Asm Vigevano e Lomellina spa, titolare del progetto della discarica nel piccolo centro lomellino. «Ha accusato il comitato di Galliavola di “malafede o di possibili interessi personali”: ma con quale diritto si permette di dire che i cittadini sono in malafede, solo perché hanno il timore di vedere la loro piccola comunità trasformarsi da agricola e tranquilla ad impianto di stoccaggio di ceneri?». Perplessità anche sull’aumento del traffico di mezzi pesanti che attraverserà la Lomellina. «Il comitato è un bene prezioso e occorre appoggiarlo per dire ancora una volta un no a ogni ipotesi di sfruttamento della nostra zona - conclude Rossanigo -. A chi mi dice che da qualche parte bisognerà pure costruire questa discarica, io rispondo: perché la si deve realizzare proprio sul nostro territorio?». (u.d.a.)
la Provincia Pavese - 12 ottobre 2006
«Sulla discarica decide la Regione»
GALLIAVOLA. «Se la Regione dovesse vietare la trasformazione delle cave di ghiaia in discariche di rifiuti, non faremmo altro che adeguarci». Commenta così il vice sindaco, Luciano Ferlenghi, l’ipotesi che il Pirellone blocchi il progetto della discarica delle ceneri del termodistruttore di Parona, che Asm Vigevano e Lomellina spa vorrebbe realizzare a Galliavola. Ribatte il comitato ambientalista “Insieme per l’ambiente”: «Se fosse davvero così, saremmo felici», afferma il presidente Loredana Longo. Tutto parte da un emendamento al Piano cave. Il consigliere regionale Lorenzo Demartini aveva presentato un ’aggiunta in discussione alla commissione VI (Ambiente) della Regione, che in sintesi recita: gli impianti di estrazione di materiale inerte attivi in Lomellina non potranno essere trasformati in discariche. Se l’integrazione fosse votata dal consiglio regionale, il progetto presentato da Asm Vigevano e Lomellina spa al Comune di Galliavola sarebbe destinato a tornare nel cassetto. La maggioranza di centrodestra del Pirellone sembra compatta attorno all’emendamento: le possibilità che sia fatto proprio dall’aula sono alte. Ora le prime reazioni sono contrastanti. L’amministrazione comunale parla per bocca del vice sindaco Ferlenghi. «Abbiamo letto che per ora si tratta solo di un emendamento presentato in commissione - spiega -. Se passerà anche in consiglio regionale e l’area delle risaie non potrà ospitare cave trasformate in impianti di rifiuti, non potremmo che adeguarci». Loredana Longo guida il comitato “Insieme per l’ambiente” che si batte contro il progetto depositato in municipio da Asm Vigevano. «Se la Regione bloccasse questo impianto, saremmo molto contenti», afferma Longo, che venerdì era a Mede per parlare di discarica insieme al professor Federico Valerio e a Demartini. «Dobbiamo ringraziare il sindaco di Galliavola, che, pur non avendoci dato la possibilità di tenere l’incontro nel nostro Comune, ha partecipato alla serata di Mede affermando che, prima di dire l’ultima parola sul progetto, si conformerà alla volontà dei cittadini». In pratica, Demartini ha chiesto che sia inserita una prescrizione per tutti gli Ambiti territoriali di escavazione. Il nuovo Piano regionale dovrebbe escludere la possibilità che le cave siano destinate a discariche di rifiuti, nelle aree dove si coltiva essenzialmente riso. Umberto De Agostino
la Provincia Pavese - 11 ottobre 2006
Caso ceneri: Demartini prova l'affondo
MEDE. La discarica delle ceneri progettata a Galliavola potrebbe non vedere mai la luce. Il consigliere regionale Lorenzo Demartini ha presentato un emendamento al Piano cave in discussione alla commissione VI (Ambiente) della Regione Lombardia, che in sintesi recita: gli impianti di estrazione di materiale inerte attivi in Lomellina non potranno essere trasformati in discariche. Se l’integrazione fosse approvata dal consiglio regionale, il progetto presentato da Asm Vigevano e Lomellina al Comune di Galliavola sarebbe destinato a tornare nel cassetto. La maggioranza di centrodestra del Pirellone sembra compatta attorno all’emendamento al Piano cave. Sarebbe un colpo di scena nell’intricata vicenda del progetto di destinare le ceneri del termodistruttore di Parona nella cava in via di dismissione a Galliavola. Paladino del fonte anti-discarica è il leghista medese Demartini, componente della commissione Ambiente del Pirellone. «In pratica, ho chiesto che sia inserita una prescrizione per tutti gli ambiti territoriali di escavazione - spiega Demartini -. Il nuovo piano regionale dovrebbe escludere la possibilità che le cave siano destinate a discariche di rifiuti nelle aree dove si coltiva essenzialmente riso». E’ il caso della Lomellina, che in queste settimane sta assistendo a un duro braccio di ferro tra Asm Vigevano e Lomellina spa, che ha presentato un progetto preliminare per un deposito di ceneri inertizzate nel sito occupato da una cava di sabbia e ghiaia, e politici e ambientalisti contrari all’idea. «Il programma regionale di gestione dei rifiuti, approvato il 27 giugno 2005, esclude la possibilità che nelle aree occupate da risaie si possano costruire impianti legati al trattamento dei rifiuti», aggiunge il leghista Demartini. Ora l’emendamento sarà discusso dalla commissione Ambiente della Regione Lombardia: al massimo fra tre settimane si arriverà al voto. Poi, presumibilmente entro novembre, è previsto il passaggio in consiglio regionale per l’approvazione definitiva del Piano cave. L’eventualità che l’emendamento Demartini sia inserito nel testo finale è alta: in questo caso, Asm Vigevano e Lomellina spa dovrà rivedere il progetto già depositato a Galliavola e, molto probabilmente, ritirarlo. Sembra che il centrodestra sia d’accordo nell’abbracciare l’emendamento presentato del consigliere del Carroccio: il voto compatto della Casa delle libertà spianerebbe la strada al divieto di realizzare impianti di rifiuti in cave, come quella che sorge oggi a Galliavola, a pochi passi dal torrente Agogna. «La mia speranza è che il sindaco di Galliavola scriva la parola fine per questo assurdo progetto prima che il mio emendamento approdi in aula», conclude il consigliere leghista. Comunque decidano a Galliavola, è chiaro che l’emendamento proseguirà il suo iter. Umberto De Agostino
la Provincia Pavese - 11 ottobre 2006
Il 19 serata con l'ingegnere «Sarà un confronto tecnico»
GALLIAVOLA. Giovedì 19 ottobre nella sala polifunzionale parlerà l’ingegner Massimiliano Il Grande. Il giovane esperto di discariche di ceneri, laureatosi al Politecnico di Milano, era presente venerdì a Mede, nella sala Pertini del municipio, alla serata promossa dal comitato «Insieme per l’ambiente». «Quella sera l’ingegnere non ha potuto affrontare con la necessaria serenità il tema della discarica delle ceneri, a causa del clima di tensione presente in sala - spiega il sindaco Luigi Borlone -. Lo abbiamo invitato il 19 ottobre a Galliavola proprio per parlare dell’argomento in modo pacato e da un punto di vista tecnico-scientifico». Nei giorni scorsi il Comune ha iniziato l’esame del progetto preliminare del deposito definitivo di prodotti inerti e ceneri inertizzate, in pratica la discarica delle ceneri prodotte dal termodistruttore. «E’ nostra responsabilità acquisire la maggiore conoscenza possibile su questo tema - dice il sindaco - per informare i nostri concittadini e arrivare insieme alla decisione più conveniente, sia dal punto di vista del rispetto dell’ambiente sia delle possibilità di sviluppo».
la Provincia Pavese - 08 ottobre 2006
Demartini, un colpo a sorpresa per bloccare il piano-Galliavola
MEDE. La discarica di Galliavola potrebbe non sorgere per un emendamento al piano cave presentato dal consigliere regionale.
«Nelle discariche per le ceneri il calore può sfiorare i 90 gradi: sarebbe capace di fondere la membrana che separa le scorie dal terreno e quindi dalla falda acquifera». Federico Valerio, primario di Chimica ambientale all’Istituto dei tumori di Genova, ha lanciato l’allarme di fronte a decine di ambientalisti e di politici. Il variegato fronte che combatte l’ipotesi di realizzare a Galliavola un impianto per le ceneri del termodistruttore si è radunato a Mede. L’altra sera nella sala Pertini del municipio sono arrivati i rappresentanti dei comitati degli ambientalisti. Con loro il consigliere regionale Lorenzo Demartini e il consigliere provinciale Antonio Costantino, entrambi della Lega. Momenti di tensione in sala anche per via della presenza del sindaco di Galliavola, Luigi Borlone. Dopo l’introduzione del sindaco di Mede, Giorgio Guardamagna, Valerio ha criticato il sistema dello stoccaggio delle ceneri. «Questi materiali contengono sostanze tossiche e pericolose, a partire dai metalli pesanti fino ai microinquinanti - ha spiegato -. Bene fanno in Germania, dove le ceneri sono stoccate nelle ex miniere di salgemma, che impediscono qualsiasi contaminazione del terreno circostante». Pesanti perplessità anche sull’idea di incenerire i rifiuti solidi urbani: «Ormai l’idea di realizzare termodistruttori non è più attuale, come sostengono anche autorevoli quotidiani degli Stati Uniti. Gli inceneritori sono ormai una tecnologia superata: esistono sistemi assolutamente biologici per smaltire i nostri rifiuti solidi, che per il 60% sono composti da materiale biodegradabile. Solo con il sistema di raccolta porta a porta si risparmierebbero molti soldi». Molto critico anche Demartini: «Mi chiedo ancora perché stiamo pagando scelte deleterie del passato. La tariffa di smaltimento applicata in Lomellina è molto più alta di quella del Milanese. Il termodistruttore di Parona è costretto a bruciare sempre più rifiuti per essere competitivo sul mercato: non per nulla in Regione sta già circolando la voce di una terza linea di combustione per l’impianto di Lomellina Energia». Critiche anche da parte di Leonardo Ciliesa (Comitati civici) e di Renato Soffritti (Parona Ambiente), che hanno fatto riferimento a Cogeme spa, la società bresciana che controlla Lomellina Energia: «Si tengano le ceneri lomelline nelle colline della Franciacorta». Da parte sua, il sindaco di Galliavola è intervenuto per ribadire che la sua giunta non ha ancora espresso un parere sull’impianto delle ceneri: «Vorrei che si aprisse un dibattito sereno». Giovedì 19 a Galliavola parlerà l’ingegner Il Migliore. Umberto De Agostino
la Provincia Pavese - 05 ottobre 2006
Caso-ceneri, domani riunione a Mede
MEDE. Domani il comitato “Insieme per l’ambiente” di Galliavola chiama a raccolta gli ambientalisti anti-discarica delle ceneri. Alle 21 nella sala Pertini del municipio di Mede interverranno Federico Valerio, primario di Chimica ambientale all’Istituto tumori di Genova, il consigliere regionale Lorenzo Demartini e il consigliere provinciale Antonio Costantino. Il comitato presieduto da Loredana Longo metterà a disposizione un autobus gratuito che partirà alle 20.30 dalla piazza di Galliavola, con destinazione Mede. «Gli esperti e i politici illustreranno alla popolazione il problema relativo alla pericolosità delle ceneri, che dovrebbero trovare posto nell’eventuale discarica di Galliavola - spiega Loredana Longo -. Cogliamo l’occasione per invitare l’amministrazione di Galliavola e Asm Vigevano e Lomellina spa, azienda di cui noi non abbiamo mai messo in dubbio la serietà, ma che ci ha criticato. Comune e Asm potrebbero intervenire con loro rappresentanti per contribuire a una corretta informazione». Infine, una replica ai vertici di Asm Vigevano: «Ricordiamo a tutti che i nostri unici “interessi personali” sono la salute dei cittadini e delle generazioni future». La serata è organizzata con il comitato “Noi oggi per domani” di Lomello-Valle, il comitato “Parona ambiente” e il Coordinamento dei comitati civici della Lomellina. (u.d.a.)
la Provincia Pavese - 03 ottobre 2006
Discarica, dibattito ad alta tensione
GALLIAVOLA. «Questa discarica sarà un fiore all’occhiello per l’impatto ambientale, quasi pari allo zero. Inoltre, i cittadini avranno un’opportunità occupazionale in più». Qaundo Claudio Tedesi, direttore generale di Asm Vigevano e Lomellina spa, ha illustrato l’impianto di stoccaggio delle ceneri del termodistruttore, in Comune la tensione era alta. Il fronte degli avversari era guidato da Loredana Longo, presidente del comitato “Insieme per l’ambiente”, dall’ex sindaco Goggi e da Roberto Gaggianesi. Presenti anche i sindaci di Pieve del Cairo, Luigi Rossanigo, e di Villa Biscossi, Rino Vigano. Si sono sprecati i battibecchi fra i cittadini anti-discarica, con il sindaco Luigi Borlone, il vice sindaco Maria Antonietta Franzinu e gli altri consiglieri. Tedesi è arrivato a Galliavola per spiegare che si tratta solo di uno studio di fattibilità: «Non abbiamo ancora parlato di contropartite economiche per il Comune. Possiamo anticipare che il sito individuato, un’ex cava di materiali inerti, avrà una superficie di 210mila metri quadrati: l’impianto, se costruito, avrà una vita di 10 o 12 anni al massimo». Numerose le proteste e le richieste di chiarimento avanzate dal pubblico. «Perché siete venuti proprio a Galliavola? Ci sono altri comuni in Lomellina, ma avete deciso di insediare qui un impianto che mette a rischio la nostra salute e l’ambiente», hanno chiesto da più parti. «Avevamo avviato un’indagine su più aree: questa era la migliore per via della cava di inerti già presente», ha spiegato Tedesi. Per il momento, il progetto è ancora alle battute preliminari: «Proseguiremo solo quando avremo il via libera del Comune. Anche perché servono 100mila euro per il progetto definitivo e altri 100mila per la valutazione di impatto ambientale». Fortissime perplessità da parte dei cittadini: «Il nostro è un comune a economia agricola. Inoltre, si vuole trasformare l’antico stallone in una serie di appartamenti: chi mai li comprerà?». Il contraddittorio è proseguito anche alla fine della presentazione del progetto. Venerdì sera, gli ambientalisti organizzano un dibattito a Mede. (u.d.a.)
la Provincia Pavese - 29 settembre 2006
«Ceneri, no alla discarica»
PARONA.Sulla progettata discarica delle ceneri di Galliavola, Renato Soffritti ha presentato una proposta di delibera consiliare: «Chiedo che il consiglio comunale esprima contrarietà al progetto, in quanto il raddoppio dell’inceneritore non serviva per le esigenze della nostra zona ed è stato autorizzato malgrado il parere contrario della Provincia. Si invita, pertanto, chi si è preso questa responsabilità a risolvere il problema del conferimento ceneri altrove, ma non nella Lomellina». Secondo il consigliere di minoranza «sarebbe opportuno prevenire altri insediamenti garantendo una zona di protezione poiché paesi come Parona Sannazzaro, Valle, Lomello, Ferrera e altri sono collocati nella Pianura padana, zona ad alto rischio ambientale». (u.d.a.)
la Provincia Pavese - 28 settembre 2006
Discarica, Demartini minaccia querele
GALLIAVOLA. «Incaricherò un avvocato, a mie spese, affinché valuti le parole scritte nella lettera inviata da Asm Vigevano ai cittadini di Galliavola: se ci sono gli estremi, inviterò il comitato “Insieme per l’ambiente” a presentare una querela per diffamazione». Il consigliere regionale della Lega Nord, Lorenzo Demartini, si rifà al passaggio in cui l’azienda parla di «malafede o possibili interessi personali nascosti dietro a un “comitato”, che invece dovrebbe tutelare la cittadinanza». Demartini se la prende con Dario Invernizzi, presidente di Asm Vigevano e Lomellina, e Rosario Riccio Mandoliti, presidente di Asm-Isa: «Non sono più credibili. Inviano i loro tecnici a presentare il progetto ai cittadini». Da tempo critico verso l’azienda ducale, il medese Demartini prende posizione in modo netto promettendo di mettere a disposizione un legale. «Il comitato deve esaminare con attenzione il testo della lettera inviata da Asm Vigevano: se il legale riscontrerà estremi per la denuncia, invito i cittadini di Galliavola a ricorrere alle vie legali - commenta Demartini -. Ormai sulla questione del progettato impianto delle ceneri del termodistruttore i vertici di Asm Vigevano e lo stesso sindaco di Galliavola, Luigi Borlone, non sanno più cosa fare. Il Comune sta cercando di addolcire la pillola come meglio può, ma i cittadini hanno capito che si tratta di un progetto a rischio». Ancora questa sera l’amministrazione comunale ha organizzato un altro incontro fra i tecnici di Asm Vigevano e un gruppo di cittadini: a quello di oggi faranno seguito altri faccia a faccia. Mosse che Demartini ritiene «strumentali». «Mi risulta che il comitato abbia richiesto la sala polifunzionale per il tardo pomeriggio di venerdì 6 ottobre, ma che la giunta ne abbia negato l’utilizzo adducendo che lo spazio era già occupato per questi incontri dell’Asm - aggiunge -. Credo che Asm e Comune di Galliavola debbano assumere una posizione più equilibrata: è chiaro che i funzionari dell’azienda spediti a Galliavola a parlare del progetto sono di parte, non potranno mai essere obiettivi». Critiche anche a Mandoliti, presidente della costola di Asm Vigevano che si occupa di servizi ambientali. «Da una parte, ha spinto il Clir ad acquistare quote di Lomellina Energia, la società che gestisce il termo, dall’altra ha voluto con forza il raddoppio dell’inceneritore di Parona - conclude Demartini -. Ora il cerchio si chiude con l’impianto di stoccaggio delle ceneri nel piccolo Comune di Galliavola, a pochi metri dal torrente Agogna». La battaglia sarà ancora lunga. Umberto De Agostino
la Provincia Pavese - 27 settembre 2006
«Soltanto critiche infondate»
GALLIAVOLA. «Ci risulta che il comitato non ha mai chiesto né al Comune né ad Asm-Isa di visionare il progetto: questo conferma la malafede o possibili interessi personali nascosti dietro a un “comitato”, che invece dovrebbe tutelare la cittadinanza». Asm Vigevano e Asm-Isa accusano il comitato “Insieme per l’ambiente” di «strumentalizzazioni per carpire la buona fede dei cittadini». L’obiettivo del comitato, secondo Asm Vigevano, è solo quello di «ottenere le firme dei cittadini» contro la discarica delle ceneri. Nei giorni scorsi Dario Invernizzi, presidente di Asm Vigevano e Lomellina spa, e Rosario Riccio Mandoliti, presidente di Asm-Isa spa, hanno inviato un comunicato ai cittadini di Galliavola attraverso l’amministrazione comunale. Il tema è sempre il progettato impianto di stoccaggio delle ceneri del termodistruttore di Parona. Nella lettera si utilizzano toni molto determinati: Invernizzi e Mandoliti iniziano ricordando che Asm Vigevano gestisce il ciclo idrico (acquedotto, fognatura e depurazione) di Galliavola da più di cinque anni. Poi, i vertici dell’ex municipalizzata passano a spiegare che la preventivata discarica è «un impianto con impatto ambientale nullo, senza possibilità di inquinare, senza puzze e senza polveri». Nessun problema amache per l’impatto sulla viabilità: «I camion per il trasporto non attraverseranno il centro abitato di Galliavola e dei paesi vicini»; anche il numero degli automezzi non sarà superiore a quello che oggi accede alla cava di inerti situata a pochi passi dal torrente Agogna. L’arrivo dell’impianto di stoccaggio garantirebbe un potenziamento dell’assetto viabilistico locale, che «sarà migliorato e ampliato per ottimizzare i collegamenti che sono il presupposto per lo sviluppo della comunità». Dopo le strade, l’ambiente: qui Asm Vigevano si scaglia contro «il cosiddetto comitato», presieduto da Loredana Longo. «Asm, società pubblica, intende per prima tutelare l’ambiente e il territorio, con particolare attenzione alle acque superficiali e alle falde, visto che la sua principale attività è la fornitura di acqua potabile ai cittadini - scrivono Invernizzi e Mandoliti -. Quindi, non è corretto quanto espresso nel volantino distribuito dal cosiddetto comitato: la finalità di Asm è finalizzata non all’interesse economico, ma alla gestione dei servizi nell’interesse dei cittadini». L’azienda ducale avrebbe agito «in buona fede»: «Rilevante è il fatto che abbiamo chiesto all’amministrazione comunale di illustrare il progetto a tutti i cittadini con la massima trasparenza e obiettività». Già ieri sera il Comune ha invitato un primo gruppo di cittadini nella sala polifunzionale e un secondo si presenterà domani sera. Il clima in paese è molto acceso, anche in considerazione dei toni utilizzati da Asm Vigevano nella lettera inviata ai circa 200 galliavolesi. «Quanto contenuto nel volantino è stato strumentalizzato per carpire la buona fede dei cittadini e ottenere le loro firme - concludono Asm Vigevano e Asm-Isa -. Ci risulta che il comitato non ha mai chiesto né al Comune né ad Asm-Isa spa di visionare il progetto e questo conferma la malafede o possibili interessi nascosti dietro a un comitato, che invece dovrebbe tutelare la cittadinanza». Umberto De Agostino
la Provincia Pavese - 27 settembre 2006
«Il nostro unico interesse è tutelare la salute dei cittadini»
GALLIAVOLA. «I nostri unici e fondamentali interessi personali sono la salute nostra e delle generazioni future, oltre alla tutela del territorio». Replica così Loredana Longo, presidente del comitato “Insieme per l’ambiente” di Galliavola, alla lettera aperta di Asm Vigevano e Lomellina spa distribuita a tutti i cittadini. Con Loredana Longo si schiera anche Patrizia Berti, presidente del comitato “Noi oggi per domani” di Lomello-Valle, che ha organizzato un incontro pubblico a Mede. «Invito tutti i lomellini all’appuntamento di venerdì 6 ottobre, nella Sala Pertini del municipio di Mede: noi e gli altri comitati civici e ambientalisti della Lomellina abbiamo chiamato due professori per far capire la pericolosità di impianti come quello progettato a Galliavola - spiega Patrizia Berti -. Ribadisco, con Loredana Longo, che il nostro unico interesse personale è la salvaguardia della salute umana». A Mede parleranno Federico Valerio, primario di Chimica ambientale all’Istituto dei tumori di Genova, ed Ermenegildo Zecca, docente di Igiene ambientale alla facoltà di Chirurgia e Medicina dell’Università di Pavia. Con loro anche i rappresentanti dei comitati attivi in Lomellina: “Lomello-Valle”, sorto per contrastare i due gassificatori autorizzati alla Riso Ticino di Lomello e alla Curti Riso di Valle, “Parona Ambiente”, rappresentato dal paronese Renato Soffritti, e il Coordinamento dei comitati civici, guidato dal vigevanese Leonardo Ciliesa. Senza dimenticare il comitato “Insieme per l’ambiente” di Galliavola. «Asm Vigevano ci ha accusato ingiustamente: replicheremo a breve dopo aver valutato la lettera spedita ai cittadini del mio Comune», commenta Loredana Longo, che insieme ad altri galliavolesi ha già raccolto più di 100 firme anti-discarica delle ceneri. (u.d.a.)
la Provincia Pavese - 26 settembre 2006
In consiglio la discarica delle ceneri
MEDE. Oltre all’ordine del giorno di solidarietà con il papa, nella seduta convocata giovedì, il consiglio comunale dovrà esprimersi pure sul preventivato impianto di stoccaggio delle ceneri che dovrebbe sorgere nel territorio del vicino comune di Galliavola. Anche su questo possibile insediamento, infatti, il gruppo consiliare di maggioranza ha presentato un suo ordine del giorno. Inoltre il consiglio comunale sarà chiamato a prendere atto dell’avvenuta costituzione delle commissioni consiliari permanenti. Altro argomento, la salvaguardia degli equilibri di bilancio e la ricognizione dello stato di attuazione dei programmi per l’anno 2006.
la Provincia Pavese - 24 settembre 2006
La discarica scopre le carte
GALLIAVOLA. Il progetto dell’impianto per lo smaltimento delle ceneri del termodistruttore è stato presentato al consiglio comunale. L’altra sera il sindaco Luigi Borlone ha presentato l’ingegner Claudio Tedesi, direttore generale di Asm Vigevano e Lomellina spa, la società che vorrebbe stoccare i residui dell’incenerimento dei rifiuti in un’ex cava a pochi metri dal torrente Agogna. «Non c’è pericolo per l’ambiente: inoltre, i cittadini di Galliavola avranno una corsia preferenziale per l’assunzione nel nuovo impianto», ha garantito Tedesi. Al momento di presentare il progetto alcuni ambientalisti locali, con altri dei comitati di Parona e di Valle-Lomello, sono stati invitati a uscire dall’aula consiliare. L’ultimo punto all’ordine del giorno prevedeva la consegna del progetto ai consiglieri comunali. Il sindaco ha fatto entrare Tedesi e ha invitato i comitati ambientalisti ad abbandonare l’aula. «Prima vorremmo che il progetto sia illustrato ai cittadini di Galliavola, che saranno chiamati in municipio in vari gruppi a partire da martedì - spiega Borlone -. Ribadisco per l’ennesima volta che il Comune non si è ancora espresso: chiameremo alcuni tecnici ed esperti, anche dell’Università di Pavia, per capire meglio di che cosa si tratta. Respingo con forza anche le accuse di “leggerezza”. La giunta è molto attenta alla salute dei cittadini e alla tutela dell’ambiente». In consiglio comunale Tedesi ha ripercorso i punti principali del progetto di fronte alla maggioranza e all’opposizione, composta dall’ex sindaco Giovanni Broglia, Giovanni Longo e Carlo Carrera. «Non abbiamo voluto escludere i comitati ambientalisti, ma ribadisco che prima deve essere informata la popolazione di Galliavola, poi il resto della Lomellina - aggiunge Borlone -. Per questo motivo la giunta ha organizzato una serie di incontri fra la cittadinanza e i tecnici di Asm Vigevano, che saranno nella nostra sala polifunzionale anche giovedì e poi nella prima settimana di ottobre». Il clima si è acceso dopo che a Galliavola è sorto un comitato anti-discarica, che ha già raccolto più di 100 firme e che venerdì sera era presente in aula. Il neonato gruppo di cittadini che si batte contro il progettato impianto è presieduto da Loredana Longo. Umberto De Agostino
la Provincia Pavese - 21 settembre 2006
«Basta con inceneritori e discariche»
LOMELLO. Il Coordinamento dei comitati spontanei civici della Lomellina va all’attacco degli inceneritori e delle discariche di ceneri con chiaro riferimento a Parona ed all’ipotesi della discarica di Galliavola. In modo corale asseriscono: «L’Asm di Vigevano ed il sindaco di Galliavola devono sapere che bruciare rifiuti è irresponsabile perché l’incenerimento non distrugge, ma trasforma. Il sindaco di Galliavola dev’essere a conoscenza che in una discarica di tipo speciale finiscono ceneri residue». Ceneri residue che, secondo la valutazione dei comitati ambientalisti, sono «pari, in peso, al 30 per cento dei rifiuti bruciati: per ogni tonnellata di rifiuti, tre quintali di ceneri possono dunque finire nel terreno di Galliavola». Il riferimento dei Comitati va poi ai residui: «Nelle combustioni si producono composti mai identificati dei quali si ignorano gli effetti sulla salute. Si ricordino la i metalli pesanti, le diossine cancerogene, i furani. E poi vanno valutati anche gli alti costi di gestione di tali impianti; per questo sono alternativi alla raccolta differenziata in quanto devono bruciare grandi quantità di rifiuti per coprire gli alti costi fissi di gestione». Con il loro documento il Coordinamento lomellino dei comitati ambientali stigmatizza anche la «leggerezza con cui i pubblici amministratori, tra questi anche quelli di Galliavola, che svendono salute ed ambiente in cambio di qualche euro da investire in aree che si fanno comunque sempre più depresse, se non altro per la presenza ormai conclamata di aziende a rischio, discariche, cave, gassificatori...». La nota unitaria aggiunge successivamente: «Qualsiasi territorio trasformato in discarica per ceneri, anche se rispettosa delle leggi in materia, crea un danno ambientale difficilmente riparabile. Il settore pubblico si è accollato gran parte dei rischi e quello privato gran parte dei benefici costruendo i termovalorizzatori». Ed infine: «Gli enti pubblici hanno fornito finanziamenti copiosi e le società private hanno garantito il massimo interessamento per amore del business. Ma il conto economico e sanitario per i cittadini è fuori limite: i contribuenti sborsano ben oltre il costo reale dei loro rifiuti e, come nel caso di Galliavola, Lomello, Valle, Sannazzaro e Parona rischiano in anche termini di salute». Una presa di posizione che riconferma l’assoluta contrarietà dei comitati a questo genere di impianti. Paolo Calvi
la Provincia Pavese - 17 settembre 2006
Termo: seconda linea attiva nel 2007
PARONA.«L’attivazione della seconda linea di combustione del termodistruttore, prevista per l’autunno 2007, prevede lo smaltimento di circa 8mila tonnellate di ceneri l’anno che, aggiunte alle attuali 11.500, danno un totale annuo complessivo non superiore a 20mila tonnellate. L’incremento non stravolge l’attuale quadro di smaltimento delle ceneri». Nuovo capitolo per la vicenda delle ceneri prodotte dall’impianto di Lomellina Energia, controllata dal gruppo bresciano Cogeme spa. Sotto accusa le dichiarazioni rilasciate dal consigliere regionale Lorenzo Demartini, che peraltro non è mai citato dal comunicato di Cogeme: «Ogni notizia diffusa su presunti e incredibili quantitativi annui di ceneri prodotti dal nostro impianto, addirittura 100mila tonnellate, è da ritenersi priva di fondamento». Il dibattito sulle scorie prodotte dall’impianto paronese è molto vivace: come noto, nei giorni scorsi Asm-Isa spa, controllata da Asm Vigevano e Lomellina spa, ha presentato un progetto per lo stoccaggio delle ceneri a Galliavola, in una cava di inerti in via di esaurimento. Ora il gruppo bresciano Cogeme spa rende nota la sua posizione. «Nelle scorse settimane la stampa ha diffuso articoli e interviste sul procedimento di valutazione avviato da Asm-Isa per l’individuazione di un deposito di ceneri, finalizzato a recuperare i residui del termovalorizzatore di Parona, di proprietà di Lomellina Energia srl - scrive -. Dal momento che sono state pubblicate notizie non precise e, in certi casi, non corrispondenti in alcun modo alla realtà dei fatti, precisiamo che l’attuale impianto di termovalorizzazione, una sola linea di combustione, smaltisce ogni anno circa 11.500 tonnellate di ceneri». Inoltre, da Rovato, il centro bresciano dove ha sede, Cogeme conferma che «lo smaltimento è sempre avvenuto in modo conforme alle norme vigenti in siti italiani o esteri autorizzati». Dal canto suo Lomellina Energia sta verificando l’opportunità di forme alternative rispetto allo smaltimento in discarica, tra cui il conferimento delle ceneri a ditte specializzate: «In ogni caso, la nostra società è attenta a considerare progetti di siti idonei allo smaltimento delle ceneri, con l’obiettivo di ridurre i costi e gli impatti riferiti alla fase di trasporto, nell’ambito della programmazione istituzionale e di concerto con le comunità locali». Cogeme, inoltre, non ritiene di «forzare il ruolo degli enti istituzionali»: «Su un tema così delicato per la popolazione e per l’ambiente del territorio lomellino vogliamo garantire un’informazione trasparente». Umberto De Agostino
la Provincia Pavese - 16 settembre 2006
I comitati civici contrari al progetto
GALLIAVOLA. «Oggi esistono studi che avversano l’incenerimento dei rifiuti, ma in Lomellina nascono discariche come quella di Albonese e la prossima di Galliavola: in seguito al raddoppio del termodistruttore di Parona il residuo supererà il conferimento». Renato Soffritti ha ribadito le perplessità delle politiche dei rifiuti in un recente incontro svoltosi a Novara: il consigliere comunale era presente come portavoce dei Comitati civici della Lomellina. «Gli ambientalisti piemontesi hanno spiegato le ragioni della contrarietà all’incenerimento e io, a mia volta, ho illustrato le avversità di partiti politici e di comitati ambientalisti alle progettate discariche per le ceneri - commenta Soffritti -. Secondo una legge fisica nulla si crea, nulla si distrugge, ma tutto si trasforma: pertanto gli inceneritori rispettano sicuramente i limiti di emissione, ma quali saranno le conseguenze nel tempo di quel quantitativo di nanopolveri che respiriamo di continuo?». Soffritti è in prima linea contro la discarica progettata da Asm Vigevano e Lomellina spa. (u.d.a.)
la Provincia Pavese - 15 settembre 2006
Più di cento firme contro le ceneri
GALLIAVOLA. Il comitato anti-discarica delle ceneri ha raccolto più di 100 firme: lo comunica Loredana Longo, presidente del gruppo di cittadini che si batte contro il progettato impianto per lo smaltimento delle ceneri paronesi. Il comitato è appoggiato anche dai consiglieri di minoranza Giovanni Broglia, Giovanni Longo e Matteo Secri e dall’ex sindaco Stefano Goggi. Sostegno anche da parte di vari gruppi ambientalisti lomellini. Il comitato ha iniziato la raccolta di firme da pochi giorni. «Io e Goggi abbiamo girato casa per casa presentando il volantino che abbiamo diffuso e chiedendo una firma per contrastare un’idea che non condividiamo», spiega la giovane Loredana Longo. Il progetto depositato in municipio sarà presto visionato dal gruppo anti-discarica. «Noi non siamo competenti in materia, ma ci affideremo a professionisti seri che dovranno illustrarci questo progetto in modo comprensibile - aggiunge il presidente del Comitato contro la discarica delle ceneri -. Vorremmo capire se questi materiali saranno realmente pericolosi per la salute e per il nostro territorio». Da quando Asm Vigevano e Lomellina spa ha comunicato di aver individuato un’area a ridosso del torrente Agogna il clima politico si è surriscaldato. Ieri pomeriggio il direttore generale di Asm Vigevano, Claudio Tedesi, ha illustrato il progetto, anche proiettando una serie di “lucidi”, ai 15 Comuni lomellini soci dell’azienda ducale. Il paese di 200 abitanti sembra però spaccato a metà: il comitato è già riuscito a ottenere più di 100 firme. «Coinvolgeremo anche le persone non residenti, che possiedono una seconda casa a Galliavola», specifica Loredana Longo, che ha contattato personalmente decine di cittadini insieme all’ex sindaco Goggi. «Una comunità incapace di difendere il proprio ambiente è una comunità priva di dignità e senso di appartenenza perché il degrado ambientale è prima di tutto degrado culturale e sociale. La Lomellina e Galliavola sono le discariche dell’Italia intera - si legge nel volantino diffuso in paese -. Non vogliamo che le acque del torrente Agogna e le nostre coltivazioni corrano il rischio di essere contaminate. Non serve a nulla raddoppiare la capacità dell’inceneritore di Parona se poi dobbiamo aprire una discarica per smaltire le sue ceneri». Un appoggio al comitato di Galliavola è garantito anche dal comitato “Noi oggi per domani” di Valle e Lomello, dal comitato Parona Ambiente e dal Coordinamento dei comitati civici della Lomellina. (u.d.a.)
la Provincia Pavese - 13 settembre 2006
Il sindaco: «Disponibili ai chiarimenti e nulla è stato deciso»
GALLIAVOLA. «Abbiamo troppo rispetto per i nostri concittadini e le loro famiglie per non sapere che, se ben informati, sapranno prendere la decisione migliore per il futuro di Galliavola». Il sindaco Luigi Borlone e la giunta commentano così il volantino anti-impianto diffuso dai cittadini. Inoltre, il Comune informa che il plico depositato da Asm Vigevano e Lomellina spa può essere visionato all’interno degli uffici comunali: «Diamo la disponibilità per fornire i chiarimenti di nostra competenza». Il Comune ha iniziato l’esame del progetto preliminare del «deposito definitivo di prodotti inerti e ceneri inertizzate (rifiuti non pericolosi)». In pratica, la discarica delle ceneri prodotte dal termodistruttore. «Abbiamo recepito la proposta presentata da Asm Vigevano e ne abbiamo iniziato lo studio - commenta Borlone -. Ci siamo preoccupati di acquisire tutte le normative e i parametri tecnici relativi alla tipologia dei rifiuti che dovrebbero trovare collocazione definitiva a Galliavola. Riteniamo che sia nostra responsabilità acquisire la maggiore conoscenza possibile su questo tema per informare i nostri concittadini e arrivare insieme alla decisione più conveniente sia dal punto di vista del rispetto dell’ambiente sia delle possibilità di sviluppo». Il sindaco replica anche alle critiche di questi giorni: «Ci sembra indispensabile che, a fronte di informazioni assolutamente scorrette e gravemente lacunose che circolano sempre in simili situazioni, i cittadini apprendano dalla fonte diretta, cioè il proponente, i contenuti del progetto preliminare. Per questo motivo stiamo preparando una serie di incontri conoscitivi, in cui la proposta sarà spiegata attraverso un confronto serrato sugli argomenti che suscitano in tutti noi dei dubbi. Vogliamo arrivare a una decisione serena». (u.d.a.)
la Provincia Pavese - 13 settembre 2006
I cittadini contro la discarica
GALLIAVOLA. Un comitato di cittadini si mobilita contro la discarica delle ceneri. «Nessuno potrà dirci con certezza che cosa diventeranno con il passare degli anni queste ceneri pericolose e mai analizzate - si legge nel volantino diffuso in paese - . Chiediamo ai nostri politici di non fare i mediatori d’affari, ma di tutelare la salute nostra e delle generazioni che verranno». Nei giorni scorsi è iniziata anche una raccolta di firme, appoggiata dal comitato «Noi oggi per domani» di Lomello e Valle, dal comitato Parona Ambiente e dal Coordinamento dei comitati civici lomellini. Da quando Asm Vigevano e Lomellina spa ha comunicato di aver individuato un’area a ridosso del torrente Agogna, il clima politico si è infuocato. Proprio oggi pomeriggio i 15 Comuni lomellini soci di Asm si incontreranno per parlare della discarica delle ceneri e di altri argomenti legati al ciclo dei rifiuti. Intanto a Galliavola sono entrati in azione i cittadini che si oppongono all’ipotesi di accogliere un impianto per stoccare le ceneri del termodistruttore lungo l’Agogna, nel sito di una cava di ghiaia in via di chiusura. Nel piccolo Comune lomellino è nato un Comitato contro la discarica delle ceneri: il volantino non reca alcuna firma, ma i contenuti del testo sono chiari. «Una comunità incapace di difendere il proprio ambiente è una comunità priva di dignità e senso di appartenenza perché il degrado ambientale è prima di tutto degrado culturale e sociale - si legge -. La Lomellina e Galliavola sono le discariche dell’Italia intera». Il comitato boccia in diversi punti l’impianto previsto da Asm Vigevano spa: «Non vogliamo che le acque del torrente Agogna e le nostre coltivazioni corrano il rischio di essere contaminate. Non serve a nulla raddoppiare la capacità dell’inceneritore di Parona se poi dobbiamo aprire una discarica per smaltire le sue ceneri». Claudio Tedesi, direttore generale di Asm, ha spiegato sulla Provincia pavese che le ceneri saranno mischiate al cemento e, come tali, non potranno disperdersi, ma gli ambientalisti temono che non basti a difendere la falda. Nel volantino viene ripreso anche il tema del raddoppio del termovalorizzatore paronese, che dal 2007 potrà bruciare 380mila tonnellate di rifiuti l’anno: «Gli scarti generati dall’inceneritore superano il totale dei rifiuti prodotti da Vigevano, Voghera e dalla Lomellina intera». Critiche anche verso gli impianti produttivi considerati a rischio: «Alcuni processi di produzione localizzati a Sannazzaro, Mezzana Bigli, Lomello e Valle sono responsabili dell’emissione nell’atmosfera di una serie di sostanze nocive alla salute umana, seppure nei limiti di legge». Nei giorni scorsi, Renato Soffritti, rappresentante del comitato Parona Ambiente, e Leonardo Ciliesa, esponente dei Comitati civici della Lomellina, hanno visitato Galliavola. Umberto De Agostino
la Provincia Pavese - 10 settembre 2006
«Sulle ceneri l'Asm sbaglia»
MEDE. «Asm Vigevano sta portando avanti operazioni discutibili come la discarica delle ceneri del termodistruttore. Lo vado denunciando da tempo: gli utili di Asm Vigevano sono calati di netto e ora vuole fermare la parabola discendente con il nuovo impianto di Galliavola». Il consigliere regionale Lorenzo Demartini (Lega Nord) accusa l’azienda ducale snocciolando una serie di cifre. «I suoi utili sono diminuiti di 890mila euro nel giro di un anno. Non può svendere il nostro territorio». Demartini, l’ingegner Claudio Tedesi, direttore generale di Asm Vigevano e Lomellina spa, ha difeso il progetto della discarica. E’ d’accordo? «Per nulla. Le dichiarazioni di Tedesi fanno pensare a una mano politica che lo ha guidato. Da due anni chiedo l’istituzione di un tavolo politico per lo sviluppo della Lomellina: la risposta è la guerra di Asm Vigevano al territorio lomellino. Devo pensare che Tedesi non abbia a cuore la nostra zona». Lei ha richiesto i bilanci di Asm Vigevano spa. Che cosa ne ha dedotto? «Cifre negative. In media dal 1996 al 2000 Asm ha prodotto utili per un milione e mezzo di euro l’anno. Nel bilancio 2005 leggo che gli utili sono scesi a 399mila: è tutto nero su bianco. Qual è la causa? Una serie di operazioni sbagliate, che ora si vorrebbero far pagare alla Lomellina». Quali mosse di Asm Vigevano non approva? «Innanzi tutto, la vendita di gran parte del gioiello di famiglia, Asm Energia, a Italcogim Vendite spa. Oggi Asm Energia è una società partecipata al 60% da Asm Vigevano e Lomellina spa e al 40% da Itacolgim. Poi, non approvo l’accordo secondo cui Vigevano acquista il gas da Italcogim Trading, altra società del gruppo Italcogim. Ricordo che su questa operazione il Comune di Mortara ha un contenzioso con Vigevano». Quindi le sue perplessità sono su Asm Energia. «Certamente, ma questa non è che una parte della politica industriale di Asm Vigevano che respingo. Nel 2003 Asm Energia produceva un utile di 880mila euro, che un anno dopo scendevano a soli 360mila. Io chiedo che la società vigevanese non svenda il territorio della Lomellina». Passiamo alla progettata discarica di Galliavola. Che cose ne pensa? «Penso che la costruzione di questo impianto all’interno della nostra zona comporterà un risparmio per ogni contribuente lomellino di 2-3 euro l’anno. Giudichi lei se le sembra un’operazione economicamente valida. La riduzione della bolletta dei rifiuti solidi urbani sarebbe impercettibile per ogni cittadino della Lomellina». Che cosa prevedeva la convenzione stipulata fra Lomellina Energia, società che gestisce il termodistruttore di Parona, e il Clir, il consorzio dei rifiuti lomellino oggi divenuto società per azioni? «Nel 1998 Lomellina Energia si era impegnata a smaltire le ceneri del termovalorizzatore, non importa dove: il luogo era ininfluente. Oggi, però, le cose cambiano. L’operazione Galliavola è indispensabile perché Lomellina Energia deve ragionare su due caldaie, dopo il raddoppio dell’impianto autorizzato da un funzionario regionale». Si spieghi meglio. «La società Lomellina Energia ha bisogno di un impianto per rimanere competitiva sul mercato dei rifiuti. Non si deve dimenticare che nell’estate di due anni fa Asm Vigevano spa acquistò il 20% del capitale azionario di Lomellina Energia. E oggi Asm Vigevano ha lanciato l’idea di realizzare l’impianto delle ceneri a Galliavola». Umberto De Agostino
la Provincia Pavese - 02 settembre 2006
«La discarica? E' sicura e farà risparmiare»
VIGEVANO. «Sono un tecnico e non tocca a me decidere se fare o no la discarica di Galliavola, ma gli amministratori devono sapere come stanno le cose. La verità è che le ceneri inertizzate non sono pericolose per l’ambiente e smaltire quelle dell’inceneritore a Galliavola invece che in Germania, porterà a un risparmio per i cittadini»: l’ingegner Claudio Tedesi, direttore generale di Asm Vigevano e Lomellina spa, interviene «per fare chiarezza» nel dibattito sulla discarica di Galliavola. «Sarà un impianto utile e a impatto nullo - spiega - ben diverso dall’impatto del polo di Sannazzaro e Ferrera». Ingegnere, cosa pensa dei tanti commenti sull’ipotesi discarica a Galliavola? «Agli amministratori e ai politici dico di lasciare da parte l’emotività e analizzare i fatti, che mi sembrano siano stati travisati». Si spieghi. «Partiamo dal cosiddetto “colpo di mano ferragostano”. Chi ne ha parlato non conosce le procedure. Qui non basta una semplice concessione edilizia o una Dia, che in virtù del “silenzio assenso” porta all’ok automatico ai lavori dopo 30 giorni. Noi abbiamo presentato al Comune di Galliavola solo uno studio di fattibilità, ma non ancora la domanda di autorizzazione». Cosa manca per l’ok? «Servono uno studio di impatto ambientale e un progetto esecutivo dell’impianto, che non sono ancora stati redatti. Anche perché costano in totale circa 100mila euro. Non si spende una cifra così se non sei sicuro di partire». Quanto tempo ci vorrà? «Se Asm Isa decidesse domani, impiegherebbe circa quattro mesi per la redazione dei documenti tecnici e quindi potrebbe protocollare la richiesta intorno a dicembre-gennaio. L’esame dei documenti da parte di Regione, Provincia e Arpa richiederà tra 6 e 12 mesi e quindi l’eventuale autorizzazione potrà arrivare solo tra un anno». Un progetto però già l’avete in mente, o no? «Proponiamo la realizzazione di un deposito definitivo, che è il nome tecnico della discarica, per rifiuti non pericolosi: gli inerti che derivano dalle demolizioni edili e le ceneri inertizzati, cioè quelli del termo di Parona miscelate con il cemento». La discarica porterà puzza, odori e inquinamento? «Quelle che descrive lei è la discarica degli anni ‘70 e ‘80, in cui venivano smaltiti i rifiuti urbani tal quali. Quella di Galliavola, progettata secondo le regole severe e moderne della Ue, avrà un impatto ambientale nullo, cioè senza possibilità di inquinamento della falda, senza odori né puzza, perché non c’è sostanza organica, e senza polveri, perché il tutto sarà mescolato con il cemento». C’è qualche svantaggio? «L’unico problema dell’impianto sono le strade strette di Galliavola, ma se la discarica si farà, lo risolveremo». E i vantaggi? «Sono diversi. Asm Isa migliorerebbe la propria competitività, che in un momento di liberalizzazione del mercato significa salvare i quasi cento posti di lavoro delle nostre aziende pubbliche. La tassa/tariffa dei rifiuti urbani si ridurrebbe, perché è legata al costo di smaltimento delle ceneri. Fino al 2005 restavano in Italia, ma adesso vanno in Germania. A parte il fatto che prima o poi però la Germania chiuderò le frontiere ai nostri rifiuti, riteniamo di dovere e potere smaltire le ceneri a un costo minore». Di quanto si può ridurre la tassa/tariffa? «Il nostro piano industriale ipotizza una riduzione di circa 10 euro a tonnellata, il che significherebbe tornare alla tariffe di 8-10 anni fa». In concreto? «Per la Lomellina sarebbe un risparmio di circa 500mila euro l’anno con in più un impatto ambientale nullo». Non ritiene che in Lomellina, e in provincia, ci sia una eccessiva concentrazione di impianti a elevato impatto ambientale? «No, ma a coloro che hanno a cuore l’ambiente vorrei ricordare che occorre distinguere tra impianti utili e non utili al territorio, tra impianti con impatto ambientale alto, medio, basso o nullo. Voglio dire che bisogna evitare di vedere la pagliuzza nell’occhio senza notare la trave». Ci fa un esempio? «La discarica di ceneri di Galliavola è un impianto utile al territorio ed è una “pagliuzza” se la confrontiamo con la “trave” della discarica abusiva di ceneri non inertizzate di Valle Lomellina, dove le ceneri in alcuni punti sono a diretto contatto con la falda, che così viene a essere leggermente inquinata, soprattutto nei mesi in cui si riempiono d’acqua le risaie». Cosa si può fare per le ceneri di Valle? «Quelle ceneri, una volta inertizzate e portate a Galliavola, non produrrebbero più alcun inquinamento. Anche così però la discarica di Valle è una pagliuzza se confrontata con la trave del termodistruttore di Parona. E l’impatto dell’impianto di Parona è una pagliuzza se confrontato con la trave dell’inquinamento prodotto dal polo energetico di Sannazzaro-Ferrera». Sta dicendo che la Lomellina non è proprio un paradiso terrestre? «La tutela dell’ambiente è una cosa seria e richiede onestà intellettuale. Io ho la responsabilità di dire ai miei amministratori la verità così da metterli in condizione di effettuare le scelte che riterranno migliori».
la Provincia Pavese - 02 settembre 2006
Borlone: «I cittadini saranno consultati»
GALLIAVOLA. Mercoledì a Vigevano ci sarà anche Luigi Borlone, sindaco di Galliavola, Comune in cui dovrebbero essere stoccate le ceneri dei rifiuti inceneriti a Parona. «Il progetto dell’impianto delle ceneri sarà illustrato a tutti i Comuni soci: sarà una discussione informale, in cui io ribadirò la posizione Comune di Galliavola», conferma Borlone. Nelle ultime settimane il sindaco ha ripetuto più volte che la giunta dovrà vagliare il plico inviato da Asm-Isa: poi, una volta acquisiti i dati tecnici e ambientali, il Comune coinvolgerà la popolazione. «Ripeto ciò che dissi circa un mese fa: i cittadini che vorranno dialogare con il sottoscritto saranno accolti nel mio ufficio in municipio - aggiunge il sindaco -. Parleremo con toni pacati e riflessivi: i miei concittadini sono persone di cui voglio tutelare la salute: Galliavola è un paese che non vuole morire e che negli ultimi giorni è stato denigrato da più parti». Di fronte agli attacchi sferrati da più parti, l’amministrazione comunale di Galliavola aveva ricordato di aver detto già no a un impianto per lo smaltimento di liquidi reflui. «La tutela dell’ambiente è e resterà una nostra priorità», conferma Borlone. Dopo mercoledì prossimo i soci lomellini di Asm Vigevano avranno le idee più chiare e potrà iniziare un dibattito a più ampio raggio: la discarica delle ceneri paronesi è un argomento che interessa l’intera Lomellina. (u.d.a.)
la Provincia Pavese - 02 settembre 2006
«Ceneri, la discarica di Galliavola è sicura»
VIGEVANO. «Le ceneri inertizzate non sono pericolose per l’ambiente e smaltire quelle dell’inceneritore a Galliavola invece che in Germania, porterà a un risparmio»: l’ingegner Claudio Tedesi, direttore di Asm Vigevano e Lomellina, interviene «per fare chiarezza» nel dibattito sulla discarica di Galliavola. «Sarà un impianto utile e a impatto nullo - spiega - ben diverso dall’impatto del polo di Sannazzaro e Ferrera». A pagina 2
la Provincia Pavese - 02 settembre 2006
Un milione di metri cubi
VIGEVANO. Se verrà approvata, la discarica di Galliavola durerà meno di dieci anni. E’ la stima di Asm Isa sull’impianto che potrebbe nascere nella cava di sabbia e ghiaia del centro lomellino. L’area in questione ha una superficie di 250mila metri quadrati, circa 150mila dei quali saranno occupati dalle ceneri del termodistruttore (tre quarti del totale) e dagli inerti da demolizioni edili. La discarica avrà un volume di quasi un milioni di metri cubi e sorgerà nell’area attualmente recintata. Nella parte di cava che degrada verso il torrente Agogna, l’Asm farà interventi di ripristino ambientale. «Sul fondo della discarica, secondo le indicazioni della Ue, verrà posato uno strato impermeabile di due metri: un triplo strato formato da argilla e polietilene ad alta densità - spiega il direttore generale Claudio Tedesi - . Una volta piena, sulla discarica verrà posata una copertura spessa un metro e mezzo».
la Provincia Pavese - 17 agosto 2006
Il vicepresidente boccia Galliavola
MORTARA. «E’ certo che io sono contrario a portare le ceneri di Parona in una nuova discarica come quella ipotizzata a Galliavola, ma forse si è creato un polverone estivo prima di incontrarsi e discutere». Il vicepresidente della Provincia Marco Facchinotti (Lega Nord), di ritorno dalle vacanze, fa una prima valutazione sul progetto promosso da Asm-Isa Vigevano, che intende realizzare una discarica per le ceneri dell’inceneritore di Parona in una cava nel piccolo comune di Galliavola (230 abitanti). «Mi sono sentito con il presidente Poma e ho letto la dichiarazione dell’assessore provinciale all’Ambiente Ruggero Invernizzi - prosegue Facchinotti - posso dire che siamo sulla stessa lunghezza d’onda. Forse è scoppiato un bubbune su un’ipotesi appena abbozzata». Ma, domandiamo, non sarà che i promotori abbiano voluto sondare la reazione dell’opinione pubblica lanciando il progetto in pieno agosto? «A me sembrano cose un po’ troppo importanti. Bisogna sentire tutti». In sostanza Facchinotti sembra aderire alla «linea» che ufficialmente ha presentato Ruggero Invernizzi: prima si sentono i comuni vicini, la Provincia e la Regione. Poi si può pensare di avanzare un’ipotesi progettuale. Resterà da chiarire come è stato possibile che il presidente di Asm-Isa Vigevano, Dario Invernizzi, che è anche assessore provinciale ai Lavori pubblici, abbia lanciato il progetto di una nuova discarica in Lomellina senza un consulto preventivo con i vertici dei partiti. Forse il dibattito chiesto dalle opposizioni in consiglio provinciale potrà chiarirlo.
la Provincia Pavese - 13 agosto 2006
«In Lomellina ogni Comune ha pensato per sè»
MEDE. «Negli ultimi vent’anni la Lomellina è stata considerata una terra di risulta: ognuno ha deciso per sé elemosinando ricadute economiche che erano e sono camuffate come benefici per lo sviluppo di un singolo Comune». Maurizio Donato parla a 360 gradi della politica dei rifiuti attuata negli ultimi due decenni: consigliere provinciale Ds ed ex sindaco di Mede, Donato è stato anche presidente del Clir, il consorzio lomellino dei rifiuti. Oggi il suo avversario è il leghista Lorenzo Demartini: «E’ un leone a Ferragosto e un agnello in autunno. Solo per obbedire a ordini di scuderia». Donato, perché se la prende con il consigliere regionale Demartini? «Perché mi sembra un pugile suonato: dimentica sempre che il centrodestra governa la nostra provincia dal 1993. Senza parlare della Regione guidata da Formigoni, che ha autorizzato il raddoppio del termodistruttore. Demartini siede e sedeva in maggioranza, no?». Torniamo a Galliavola e ai rifiuti: lei parla di «aggressioni al territorio». «Si è iniziato con l’insediamento di “industrie” inquinanti, con poca capacità selettiva e ancor peggio di controllo da parte degli organi pubblici. Si è continuato con le discariche, che hanno gonfiato il bilancio di qualche Comune, ma hanno peggiorato l’ambiente e la salute dei cittadini. Il metodo è stato subdolo e ipocrita». Si riferisce alla discarica di Gambolò? «Sì. Fu assegnata dalla Regione al Comune, anche se da questi non richiesta, estromettendo il Clir, che invece la richiesta l’aveva avanzata. Non solo, il sito della cava indicata dalla Regione era fuori da ogni piano elaborato dalla Provincia e dal Clir». La vicenda di Galliavola entra in questa strategia? «E’ chiaro. Si promettono miraggi economici ai “comunelli”. E’ urgente: bisogna imporre a Provincia, Regione e Stato che ogni intervento di carattere strategico e di rilevante importanza ambientale va discusso con il territorio. Bisogna che i Comuni si convincano che ciò che può sembrare un beneficio non può essere oggetto di trattativa singola, ma va affrontato congiuntamente onde evitare di monetizzare la vita e la salute a discapito dello sviluppo territoriale. Inoltre, va proposto un coordinamento stabile e permanente dei Comuni lomellini». Ci sono altri esempi in Lomellina? «Il caso dell’area Sannazzaro-Ferrera è evidente. La trattativa tra grandi imprese e “piccoli” Comuni è sempre sconveniente: la forza in campo è impari. Lo sviluppo gigantistico ha creato qualche posto di lavoro e impinguato le casse dei due Comuni, ma si è molto distanti, oggi, dal conoscere le conseguenze che procura e procurerà al territorio e alla salute dei cittadini la sommatoria dei volumi e della “qualità” insediativa in quell’area. Tutto ciò è la sintesi di come si presenta oggi la Lomellina, di cui qualcuno auspica fortune in campo turistico». Si deve evitare che la trattativa si traduca in «una volgare monetizzazione». «Serve una battaglia che ponga al centro la Lomellina, i suoi cittadini e il suo futuro. Evitiamo contrapposizioni maniacali e preconcetti di appartenenza politica. Uniamoci contro il primo nemico che è la divisione, che produce solo risultati disastrosi». Umberto De Agostino
la Provincia Pavese - 12 agosto 2006
I dubbi del Comune di Valle: «Torrente Agogna da tutelare»
VALLE. «Non mi sembra un’ottima idea realizzare l’impianto di smaltimento delle ceneri a Galliavola, un Comune agricolo attraversato dal torrente Agogna». Il sindaco Paolo Rossi Ardizzone si schiera con il fronte del no: il progetto steso da Asm-Isa Vigevano non lo trova favorevole. «Ricordo che, qualche tempo fa, proprio a Galliavola era stata proposta la nascita di una discarica di rifiuti, poi per fortuna abortita: questo è un territorio dalla particolare conformazione geografica e morfologica, con un terrazzamento dell’Agogna molto esteso», commenta il sindaco di Valle, Rossi Ardizzone.
la Provincia Pavese - 12 agosto 2006
«Tuteleremo i cittadini»
GALLIAVOLA. «Questa Provincia comunque garantirà che gli interessi complessi del territorio lomellino e dei suoi cittadini saranno salvaguardati senza eccessivi condizionamenti di carattere economico, che comportano aspetti ben più articolati e complessi di quelli che si è avuto modo di apprendere dagli articoli comparsi sulla Provincia Pavese». Con la comunicazione di ieri, l’assessore Ruggero Invernizzi - da non confondersi con il collega Dario Invernizzi, che è presidente di Asm-Isa Vigevano e promotore del progetto di discarica - ha voluto sottolineare anche che il problema della gestione delle ceneri di Parona, una volta che il termoutilizzatore sarà raddoppiato, è grande e complesso. Tra un anno Parona «produrrà» una quantità enorme di ceneri (vedi scheda in basso alla pagina) che dovranno essere gestite in vario modo.
la Provincia Pavese - 12 agosto 2006
Discarica a Galliavola, la Provincia frena
GALLIAVOLA. Il Comune di Galliavola non può decidere da solo, deve valutare il progetto della discarica per le ceneri del termovalorizzatore di Parona con Provincia, Regione e anche con i comuni vicini. Inoltre bisogna considerare che l’area scelta è vicina a un «Sito di importanza comunitaria» (la garzaia di Villa Biscossi) e alla Zona di protezione speciale delle risaie della Lomellina. Questa, in estrema sintesi, la prima valutazione dell’assessore provinciale all’Ambiente Ruggero Invernizzi che, comunque, rinvia a un’analisi complessiva solo quando avrà a disposizione il progetto. La proposta anticipata tre giorni fa da Asm-Isa Vigevano, fino ad oggi ha registrato una sola netta apertura, quella del sindaco di Galliavola. Ieri mattina, con un comunicato ufficiale, ha deciso di fornire una prima valutazione, il neo assessore provinciale all’Ambiente Ruggero Invernizzi: «Il silenzio delle Provincia è semplicemente dovuto alla volontà di discutere in Giunta la notizia che ha avuto vasta eco sulla Provincia Pavese e che è stata immediatamente commentata da più parti. La Giunta provinciale ha preso atto che Asm ha individuato nel comune di Galliavola l’interlocutore preliminare per l’esame della soluzione ipotizzata, rinviando il confronto con Provincia e Regione all’acquisizione della disponibilità del Comune - sottolinea l’assessore Ruggero Invernizzi -. Per questo motivo la Giunta non può che riservarsi di esaminare nel concreto eventuali progetti che dovessero pervenire in seguito, questi dovranno comunque tener conto del fatto che l’area ricade nelle vicinanze di un sito di importanza comunitaria (Sic) e non è distante dalla zona di protezione speciale (Zps) delle risaie di Lomellina e che per questi motivi è richiesta una valutazione di incidenza». L’assessore provinciale sottolinea che gran parte dei comuni della a Lomellina hanno raggiunto una unitarietà di intenti nell’effettuare scelte rilevanti. Da mesi, in effetti, nella Bassa Lomellina i comuni operano in coordinamento tra loro, cercando di garantire uno sviluppo armonico in un’area dove già ci sono moltissimi impianti ad alto impatto ambientale. «In questo modo - dice Invernizzi - è stato superato l’approccio localistico, visto che spesso certe problematiche implicano interessi complessi». «Su queste basi - dice Invernizzi - vorrei suggerire alla stessa Asm Vigevano e al Sindaco di Galliavola di allargare la concertazione anche ai comuni vicini, che potrebbero essere interessati da quanto connesso all’ipotesi prospettata anche in termini di movimento mezzi. Questa Provincia comunque garantirà che gli interessi complessi del territorio lomellino e dei suoi cittadini saranno salvaguardati senza eccessivi condizionamenti di carattere economico».
la Provincia Pavese — 12 agosto 2006
La Provincia frena Galliavola «Il Comune non decide da solo»
GALLIAVOLA. Il Comune di Galliavola non può decidere da solo, deve valutare il progetto della discarica per le ceneri del termovalorizzatore di Parona con Provincia, Regione e anche con i comuni vicini. Questa, in estrema sintesi, la prima valutazione dell’assessore provinciale Ruggero Invernizzi. A pagina 29
la Provincia Pavese - 12 agosto 2006
Il Carroccio ha deciso: non si piegherà
MEDE. «Sia chiaro che, se la Provincia dovesse approvare il progetto delle ceneri a Galliavola, la Lega Nord sarà un partito solo di lotta e non più di governo. Nutriamo la massima fiducia nel presidente della Provincia, Poma: un po’ meno nel consiglio comunale di Vigevano e in qualche politico ducale». Così parlò Lorenzo Demartini: il consigliere regionale del Carroccio non esclude l’uscita dalla maggioranza provinciale nel caso che Piazza Italia dia il via libera all’impianto di stoccaggio delle ceneri. Nel mirino di Demartini c’è anche il consigliere provinciale Ds, Maurizio Donato. «Donato, quando era vicepresidente del Clir, ha firmato la convenzione-capestro che imprigiona la Lomellina per vent’anni nel termodistruttore di Lomellina Energia», accusa il “lumbàrd”. Il momento è delicato: la Lega Nord potrebbe rompere l’alleanza che governa la Provincia. Il presidente non è in discussione, al contrario di Dario Invernizzi, assessore nella giunta Poma e al tempo stesso presidente di Asm Vigevano e Lomellina spa. «Ricordo che il consiglio comunale di Vigevano votò un ordine del giorno contro il raddoppio del termodistruttore e a favore dello smaltimento delle ceneri al di fuori del territorio provinciale: tutto questo fu approvato con il consenso di Dario Invernizzi», chiarisce. L’approvazione del progetto di Galliavola da parte della Provincia appare a Demartini «fantascientifica»: se, per ipotesi, dovesse realizzarsi, la Lega Nord abbandonerebbe la giunta Poma. «Nonostante tutto, credo che ciò non avverrà: giovedì sera ci siamo trovati a Mede e abbiamo sentito via telefono il vicepresidente della Provincia, Marco Facchinotti: si è detto fermamente contrario a questo progetto», comunica il leader del Carroccio, che si è riunito giovedì sera con Giorgio Guardamagna, Moreno Bolzoni e Pierluigi Gazzaniga (Mede), Francesco Ratti (Gravellona), Marco Maggioni (Valle) e Fabio Lambri (Torre Beretti). Il consigliere regionale, e comunale a Mede, si scaglia contro Donato: «Da una parte rispetto la posizione, coerente sia pur ideologica, di Giuseppe Abbà e di Rifondazione comunista, che si sono sempre detti contrari al termodistruttore. Dall’altra, non posso che biasimare il diessino Donato, che, a fianco dell’allora presidente del Clir Silvano Colli, consegnò la Lomellina nelle mani di una multinazionale. Non mi venga a parlare di tutela dell’ambiente». Demartini rievoca la vicenda della discarica di rifiuti speciali progettata a Semiana. «Fu voluta da un sindaco Ds della Lomellina e fu poi bloccata grazie all’azione determinante della Lega Nord. In quegli anni Donato andava alla ricerca di rifiuti nel Novarese da conferire nell’impianto di Parona: forse era già sicuro che il termodistruttore sarebbe raddoppiato, e questo senza che la politica potesse dire una parola visto che fu sufficiente la determina di un dirigente regionale sotto ferragosto. Se oggi la Lomellina è in queste condizioni la colpa è anche di Donato». Umberto De Agostino
la Provincia Pavese - 11 agosto 2006
Piano-ceneri, parla il sindaco: «Deciderò con i miei cittadini»
GALLIAVOLA. Il sindaco di Galliavola non ci sta: «Ci stanno denigrando. Sulla discarica decideremo noi in paese». Ma da fuori piovono le critiche. In particolare dai Ds, che chiedono che la Provincia si pronunci, e da Rifondazione. L’ex sindaco di Mortara annuncia: «Combatteremo, come già sei anni fa». A pagina 28
la Provincia Pavese - 11 agosto 2006
«Perché la Provincia tace?»
GALLIAVOLA.I Ds chiedono un consiglio provinciale per fare chiarezza sulla vicenda delle ceneri del termodistruttore: «Si deve consentire un confronto approfondito teso a evitare possibili danni a un territorio già sufficientemente offeso da politiche improvvisate e per niente rispettose della sostenibilità ambientale». I consiglieri provinciali della Quercia se la prendono con la giunta guidata dal presidente Vittorio Poma ironizzando sul doppio ruolo ricoperto dal vigevanese Invernizzi: «Imbarazzante è il silenzio dell’amministrazione provinciale, a meno che non si voglia intendere che la proposta avanzata da Dario Invernizzi in qualità di presidente dell’Asm Vigevano non sia già stata condivisa dall’assessore provinciale Dario Invernizzi a nome e per conto di tutta la giunta. Il presidente Poma non ha nulla da dire? E il neo vicepresidente Marco Facchinotti, lomellino e della Lega Nord, è forse d’accordo?». Ceneri e raddoppio del termovalorizzatore: per i Ds due progetti che vanno a braccetto. «Per il termodistruttore il Ferragosto è il periodo propizio per le notizie a sorpresa: due anni fa ci fu la decisione del raddoppio, quest’anno sarebbe stata individuata la localizzazione delle centinaia di migliaia di tonnellate di ceneri che produrrà lo stesso impianto - commenta il gruppo consiliare Ds -. Ferragosto è anche il periodo in cui la Lega Nord in Lomellina grida più forte: due anni fa minacciò di fare barricate, ma a settembre aveva già cambiato idea accettando supinamente il raddoppio dell’inceneritore». I Ds si dicono contrari a «scelte estemporanee effettuate fuori da ogni programmazione, da ogni valutazione e in assenza di un qualsiasi confronto»: «Come due anni fa furono coerentemente contro una decisione che non rispondeva a nessuna necessità e a nessun interesse della nostra provincia. Oggi stiamo riassistendo a una nuova fiammata ambientalista che ci auguriamo possa, oltre che durare nel tempo, anche concretizzarsi in azioni utili a impedire la nascita di un’ennesima discarica in Lomellina. Questo territorio, già pesantemente colpito da scelte assai discutibili in materia energetica e di rifiuti, rischia un altro affronto dalle conseguenze difficilmente prevedibili». Eventuali iniziative messe in atto contro il progetto proposto da Asm-Isa Vigevano al Comune di Galliavola vedrebbero i Democratici di sinistra «partecipi e sostenitori».
la Provincia Pavese - 10 agosto 2006
«Per noi si apre una stagione di lotta»
MEDE. «L’ipotesi di smaltire le ceneri del termodistruttore a Galliavola non è che l’ultimo anello di una lunga catena di errori. La Lega dice basta: d’ora in avanti saremo un movimento più di lotta che di governo». Lorenzo Demartini è infuriato: il consigliere regionale del Carroccio si vede paracadutare il progetto steso da Asm-Isa Vigevano e non ci sta. Nel mirino c’è il presidente della società per azioni ducale, già suo collega nella seconda giunta di Silvio Beretta: «Invito il mio amico Dario Invernizzi a pensare un po’ più all’amministrazione provinciale e un po’ meno ad Asm Vigevano». Demartini, perché reputa sbagliato questo progetto? «Il disegno di portare le ceneri a Galliavola è sbagliato a monte: questi scarti dell’incenerimento dovrebbero essere inviati all’estero, come succede oggi. La Lega Nord era favorevole una discarica delle ceneri in Lomellina solo nel caso che la capacità di conferimento al termodistruttore fosse rimasta a 146mila tonnellate. In quel caso l’area paronese di Lomellina Energia avrebbe dovuto prevedere un sito per lo stoccaggio delle ceneri». Poi è stato autorizzato il raddoppio: da 200mila a 380mila tonnellate. «Abbiamo dichiarato più volte che non volevamo il raddoppio perché così il nostro territorio avrebbe avuto più ceneri da smaltire in nuove discariche. Tenuto conto che la Lomellina, esclusa Vigevano, produce circa 65mila tonnellate l’anno, dove finiranno le ceneri relative alle restanti 315mila tonnellate?». Nel suo mirino ci sono, ormai da anni, i titolari dell’impianto paronese: perché? «Perché giustificano ogni novità con l’imminente riduzione delle tariffe a carico dei Comuni soci di Clir e dei loro cittadini. Anche oggi sappiamo che non sarà così: questi signori, siano di Cogeme, di Mf Waste o di Lomellina Energia, non hanno mai dialogato con il territorio, con gli amministratori lomellini. Sono sempre stato scettico sul funzionamento dell’impianto di Parona, ma di questo non ci è concesso discutere liberamente». La sua opposizione alla seconda caldaia è nota: la pensa ancora così? «Senza dubbio. La seconda linea di combustione non servirà ad aumentare gli introiti della società. E poi c’è l’enorme problema delle ceneri: il termovalorizzatore produrrà più di 100mila tonnellate di ceneri: nessuno si rende conto che è una cifra superiore al quantitativo di rifiuti solidi urbani fornito dai Comuni della Lomellina?». Come si comporterà il movimento della Lega Nord? «Promuovendo iniziative di protesta e azioni amministrative a più livelli. Avvieremo una lunga e intensa stagione di lotta, non saremo più di governo. Dall’alto devono smetterla di raccontare balle ai cittadini lomellini. Le tariffe dei Comuni e le bollette dei contribuenti non diminuiranno mai». Una battuta per commentare l’ipotesi delle ceneri a Galliavola. «L’ultima presa in giro in materia di rifiuti». Umberto De Agostino
la Provincia Pavese - 10 agosto 2006
A 500 metri dalle case
GALLIAVOLA. «Il posto giusto per le ceneri» di cui parlava ieri Dario Invernizzi, presidente di Asm Vigevano e Lomellina, è una cava di sabbia e ghiaia che si trova in via Molino d’Agogna, collegata alle ultime case del paese da una strada sterrata di 500 metri. Basta uscire dal paese per vedere all’orizzonte le due piramidi di sabbia e ghiaia che indicano la cava meglio di un’insegna luminosa. Tra le case e la discarica, campi agricoli sorvolati da garzette. Oltre la recinzione della cava, scendendo lungo via Molino d’Agogna, appare il buco da cui sabbia e ghiaia vengono ancora estratte, collegato all’area cintata da uno scivolo di terra. Ai piedi della cava c’è un edificio diroccato e su una colonna d’ingresso la targhetta «Azienda faunistico venatoria “Galliavola”, Pavia numero 15». In poche parole, una riserva di caccia.
la Provincia Pavese - 10 agosto 2006
La Lega insorge contro la nuova discarica
MEDE. La Lega Nord della Lomellina replica in modo violentissimo all’ipotesi che le ceneri del termodistruttore di Parona siano smaltite a Galliavola. «Diversi politici avevano approvato il raddoppio dell’impianto di termovalorizzazione: se qualcuno di loro ha deciso di farsi cremare, stia tranquillo perché troveremo un buco anche per le sue ceneri in qualche cimitero della Lomellina», dichiara Fabio Lambri, sindaco di Torre Beretti e componente del direttivo provinciale del Carroccio. Netta contrarietà anche del sindaco di Mede, Giorgio Guardamagna, e dell’assessore al Bilancio di Valle, Marco Maggioni. Gli esponenti della Lega Nord annunciano una lotta durissima contro questa nuova ipotesi. Oggi le ceneri dei rifiuti solidi urbani sono trasportate in un impianto autorizzato dell’ex Germania Est, così come fanno anche altri termoutilizzatori lombardi. Secondo qualcuno, se gli scarti della termovalorizzazione fossero smaltiti in Lomellina, si potrebbe diminuire il costo dell’igiene urbana a carico dei Comuni e dei cittadini. «E’ sempre la solita promessa con cui ci condiscono ogni decisione legata al termodistruttore - commenta Maggioni -. Dobbiamo anche supporre che qualcuno abbia modificato il calendario: fra qualche giorno non sarà Ferragosto, ma Natale, visto i regali che ci sono recapitati a scadenza periodica. Due anni fa il raddoppio del termodistruttore, oggi le ceneri». I “lumbard” della circoscrizione di Mortara e Lomellina si riuniranno d’urgenza questa sera nella sezione medese: qui arriverà anche il sindaco Guardamagna. «Ormai è un fatto assodato: il territorio lomellino non viene coinvolto nelle questioni che lo riguardano da vicino - spiega -. Domani sera (oggi per chi legge) valuteremo con attenzione le misure da adottare, ma è chiaro che questa ipotesi non ci trova assolutamente favorevoli. Mede e altri Comuni hanno scommesso sullo sviluppo turistico della Lomellina, con cui il progetto di Galliavola fa a pugni». Dopo Ferragosto Guardamagna riunirà anche il Coordinamento permanente per lo sviluppo della Lomellina, l’organismo di tutela ambientale di cui è portavoce e cui fanno capo numerose amministrazioni locali. «Purtroppo siamo nel cuore delle vacanze estive: ci riuniremo subito dopo Ferragosto - aggiunge -. Se parteciperà anche il Comune di Galliavola? Non credo: era un componente del Coordinamento qualche tempo fa, poi non è più venuto alle nostre riunioni». Il sindaco di Torre Beretti, Lambri, è uno dei più energici oppositori del progetto Galliavola. «Forse trasporteranno le ceneri sulle carrette: nessuno si rende conto di com’è la situazione viabilistica di Galliavola, senza offesa per questo Comune - afferma -. Se qualcuno insisterà in questa prospettiva, sia consapevole che a Galliavola potrebbe lasciarci la pelle, in senso politico ovviamente». (u.d.a.)
la Provincia Pavese - 10 agosto 2006
Poche anime e meno idee
GALLIAVOLA. Il futuro deposito delle ceneri dell’inceneritore è così vicino al centro del paese che sarebbe come se a Vigevano mettessero una discarica al posto della stazione. La cava dove l’Asm Vigevano vuole portare i resti della lavorazione del termodistruttore di Parona si trova a 700 metri da piazza della Vittoria, il cuore di Galliavola. Per intenderci, dove ci sono il municipio, la chiesa e il castello. Del resto il paese è tutto qui. Considerate che per andare da un cartello con la scritta Galliavola all’altro, lungo la strada che porta da Lomello a Sannazzaro, si percorrono solo 900 metri. «A Galliavola - spiega puntigliosa l’impiegata del municipio - ci sono 230 residenti e una casa di riposo da 36 posti, a cui vanno aggiunte le abitazioni dei milanesi che vengono qui ogni tanto. Nel nostro castello, che risale all’anno Mille, ha soggiornato anche Pipino il Breve». Se però le chiedete cosa pensa del progetto di portare a Galliavola le ceneri di Parona, tutta la sua precisione svapora: «Io non penso - dice l’impiegata - sto lavorando». Simile è l’atteggiamento dell’assessore Maria Antonietta Franzoni: «Il faldone con il progetto di Asm è stato depositato in Comune giovedì 3 agosto e la giunta non ha ancora avuto il tempo di valutarlo perché ci sono le ferie». Va bene, ma lei che opinione si è fatta del problema dei rifiuti da smaltire? «Non ho un’ opinione». Forse il faldone porterà consiglio, oppure lo faranno i cittadini, che ieri sono venuti a conoscenza del progetto leggendo la Provincia pavese. Se escludete i contadini che girano in trattore per il paese e le massaie che escono a buttare i rifiuti, le uniche persone che trovate all’aperto sono i clienti del bar Jolly. «A Parona hanno già l’inceneritore, perché non si tengono anche le ceneri? - chiede Angelino Casaro - Io sono già vecchio, ma per chi resta è preoccupante». «Mi aspetto che almeno il sindaco ci spieghi nel dettaglio il progetto - aggiunge Giovanni Moggi - e che i controlli verranno fatti». «Del resto a sentire l’Asm di Vigevano sembra che l’accordo sia già stato raggiunto - sostiene un altro cliente del bar - ma il consiglio comunale di Galliavola non si è ancora espresso». «Nessuno vuole le discariche, ma da qualche parte bisognerà pur farle - dice un altro cliente - . Nella vita quasi tutto ha un prezzo, bisogna capire cosa vogliono darci in cambio». E qui la conversazione si fa goliardica e scattano le richieste: «Io voterei a favore solo se mi dessero un’appartamento in via Montenapoleone, a Milano». «Se volessero portare le ceneri sul mio terreno - aggiunge un altro cliente - glielo venderei subito e con i soldi mi trasferirei in montagna». Del resto qui l’aria non sembra molto salubre, almeno a giudicare dai cinque camini della raffineria Eni di Sannazzaro che spuntano all’orizzonte. La cava che dovrebbe ospitare le ceneri inerti si trova a 500 metri dalla villa dei proprietari del terreno. «Siamo stati contattati - spiegano i proprietari - per ora però preferiamo non dire niente, vedremo cosa succederà». Viene da pensare che a Galliavola chi potrebbe sapere non parla, mentre gli altri sperano che almeno faccia bene i conti prima di firmare. - Claudio Malvicini
la Provincia Pavese — 10 agosto 2006
«Sono inerti ma qui non vanno bene»
GALLIAVOLA. «E’ una discarica per ceneri che inertizzeranno: sarà fatta con tutti gli accorgimenti, ma è la zona, la Lomellina, che non è adeguata per le discariche, perché è una terra dove l’acqua è affiorante». Luigi Vecchi, coordinatore provinciale di Legambiente, si schiera contro la scelta del gruppo Asm che ha individuato un’area del piccolo paese di Galliavola come deposito delle ceneri prodotte dalla combustione dei rifiuti del termo di Parona. Il presidente di Asm Isa, Rosario Mandoliti, ha sottolineato che non sarà una discarica, ma un deposito. «Dire deposito o discarica è la stessa cosa - spiega Vecchi - è come dire inceneritore o termovalorizzatore. Si chiamerà deposito di giacimento controllato, ma nei fatti sarà una discarica». Vecchi sottolinea che è proprio la collocazione in Lomellina a non andar bene. «In tutta la Lombardia - afferma Vecchi - è la zona meno idonea dal punto di vista idrogeologico. Queste discariche andrebbero realizzate dove c’è argilla: un inconveniente, qui, causerebbe un contatto con la falda. Ma con questa scelta si chiude un ciclo che non ha fatto bene alla Lomellina: tutto poteva essere ridotto con la raccolta differenziata». (d.a.)
la Provincia Pavese - 09 agosto 2006
«Non abbiamo ancora firmato»
GALLIAVOLA. «Non abbiamo ancora firmato nulla: valuteremo con estrema attenzione la proposta di Asm-Isa e poi decideremo». Il sindaco Luigi Borlone precisa che il progetto spedito da Vigevano non è ancora stato formalizzato: prima che le ceneri inertizzate provenienti dal termodistruttore di Parona siano effettivamente smaltite nel piccolo centro lomellino, la giunta dovrà coinvolgere uno stuolo di tecnici e di esperti. Il luogo identificato per le ceneri paronesi sarebbe una cava per l’estrazione di materiali inerti, in via di esaurimento, situata a lato di via Molino d’Agogna, in direzione dell’omonimo torrente. Borlone conferma che la società di servizi ambientali di Vigevano ha inviato il progetto in municipio: se ne era già parlato in alcuni incontri fra l’esecutivo di Galliavola e i vertici di Asm-Isa. «Ne torneremo a discutere in modo congiunto: è chiaro che la nostra giunta non ha ancora deliberato alcunché - aggiunge il sindaco Borlone -. Si tratterebbe di smaltire i cubi delle ceneri provenienti dall’inceneritore di Parona, non di una discarica per lo stoccaggio di materiali derivanti dalle reti fognarie, come ci fu proposto qualche mese da una ditta della provincia di Lodi». Allora proprio Borlone aveva dichiarato: «Non vogliamo che il nostro piccolo paese sia inondato dalla puzza che si alza da questi impianti: il nostro modello di sviluppo va in una direzione completamente opposta». L’ipotesi avrebbe previsto la nascita di uno stabilimento per lo stoccaggio del materiale raccolto nelle fognature di vari paesi da una ditta di spurghi e di trattamenti dei liquami. Oggi, però, la decisione che dovranno prendere il sindaco Borlone e gli assessori Luciano Ferlenghi, Maria Antonietta Franzinu, Rosa Valarioti ed Enrica Fasani è molto più impegnativa. (u.d.a.)
la Provincia Pavese - 09 agosto 2006
Invernizzi: «Abbiamo trovato il posto giusto»
GALLIAVOLA. «Abbiamo contattato il Comune di Galliavola, che sta valutando il progetto». Dario Invernizzi, presidente di Asm Vigevano e Lomellina, spiega che in questi giorni sono intercorsi i contatti tra Asm e il piccolo Comune della campagna lomellina. Perché portare le ceneri del termo di Parona a Galliavola? «Perché è un Comune nostro socio - spiega Invernizzi - con cui abbiamo parlato, e c’è un luogo ritenuto idoneo per la realizzazione del deposito di ceneri». «Questo progetto - dice Invernizzi - rientra nel Piano industriale dell’Asm e nella volontà di riduzione delle tariffe». La notizia arriva anche questa volta a metà agosto, come con il raddoppio del termo: «E’ l’avvio di un procedimento di valutazione, non è un’autorizzazione, come nel caso del raddoppio». «Galliavola - spiega Rosario Mandoliti, presidente di Asm Isa - ha una zona disponibile, che abbiamo già verificato, per un deposito di inerti che non sarà una discarica. Serve a ridurre i costi dello smaltimento: solo il costo di trasporto viene ridotto del 96-97%. L’area è in campagna. Non ci saranno problemi di miasmi e non ci sono nel modo più assoluto problemi ambientali». (d.a.)
Discariche
All Pages