Discarica ceneri dell’Inceneritore

 

la Provincia Pavese – 08 ottobre 2006
Demartini, un colpo a sorpresa per bloccare il piano-Galliavola

 

MEDE. La discarica di Galliavola potrebbe non sorgere per un emendamento al piano cave presentato dal consigliere regionale.
«Nelle discariche per le ceneri il calore può sfiorare i 90 gradi: sarebbe capace di fondere la membrana che separa le scorie dal terreno e quindi dalla falda acquifera». Federico Valerio, primario di Chimica ambientale all’Istituto dei tumori di Genova, ha lanciato l’allarme di fronte a decine di ambientalisti e di politici. Il variegato fronte che combatte l’ipotesi di realizzare a Galliavola un impianto per le ceneri del termodistruttore si è radunato a Mede. L’altra sera nella sala Pertini del municipio sono arrivati i rappresentanti dei comitati degli ambientalisti. Con loro il consigliere regionale Lorenzo Demartini e il consigliere provinciale Antonio Costantino, entrambi della Lega. Momenti di tensione in sala anche per via della presenza del sindaco di Galliavola, Luigi Borlone. Dopo l’introduzione del sindaco di Mede, Giorgio Guardamagna, Valerio ha criticato il sistema dello stoccaggio delle ceneri. «Questi materiali contengono sostanze tossiche e pericolose, a partire dai metalli pesanti fino ai microinquinanti – ha spiegato -. Bene fanno in Germania, dove le ceneri sono stoccate nelle ex miniere di salgemma, che impediscono qualsiasi contaminazione del terreno circostante». Pesanti perplessità anche sull’idea di incenerire i rifiuti solidi urbani: «Ormai l’idea di realizzare termodistruttori non è più attuale, come sostengono anche autorevoli quotidiani degli Stati Uniti. Gli inceneritori sono ormai una tecnologia superata: esistono sistemi assolutamente biologici per smaltire i nostri rifiuti solidi, che per il 60% sono composti da materiale biodegradabile. Solo con il sistema di raccolta porta a porta si risparmierebbero molti soldi». Molto critico anche Demartini: «Mi chiedo ancora perché stiamo pagando scelte deleterie del passato. La tariffa di smaltimento applicata in Lomellina è molto più alta di quella del Milanese. Il termodistruttore di Parona è costretto a bruciare sempre più rifiuti per essere competitivo sul mercato: non per nulla in Regione sta già circolando la voce di una terza linea di combustione per l’impianto di Lomellina Energia». Critiche anche da parte di Leonardo Ciliesa (Comitati civici) e di Renato Soffritti (Parona Ambiente), che hanno fatto riferimento a Cogeme spa, la società bresciana che controlla Lomellina Energia: «Si tengano le ceneri lomelline nelle colline della Franciacorta». Da parte sua, il sindaco di Galliavola è intervenuto per ribadire che la sua giunta non ha ancora espresso un parere sull’impianto delle ceneri: «Vorrei che si aprisse un dibattito sereno». Giovedì 19 a Galliavola parlerà l’ingegner Il Migliore. Umberto De Agostino

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