Discarica ceneri dell’Inceneritore
la Provincia Pavese – 02 marzo 2007
«La discarica per le ceneri serve»
GALLIAVOLA. «La Lomellina deve fare un sacrificio e accettare la realizzazione di una discarica per le ceneri del termodistruttore» dice un po’ a sorpresa Maurizio Donato, consigliere provinciale Ds. E riapre di fatto il caso Galliavola.
«A chi devo rivolgermi per discutere i problemi della Lomellina? All’assessore Abelli oppure al direttore di Asm Vigevano, Tedesi?». Lorenzo Demartini, consigliere regionale della Lega Nord, utilizza l’arma dell’ironia per replicare a Claudio Tedesi, che ieri aveva rivendicato la necessità di realizzare a Galliavola la discarica per le ceneri del termodistruttore di Parona. E sul caso interviene anche Maurizio Donato, consigliere provinciale dei Ds. «Deve essere chiaro un fatto: la società ducale ha perso un milione e mezzo di euro dal 1996 a oggi e oggi non fa registrare più utili: forse questa inversione di tendenza si è accentuata quando Asm Vigevano ha ceduto il 40% delle azioni di Asm Energia, sua controllata, a Italcogim Vendite spa – accusa il consigliere regionale -. Il direttore di Asm Vigevano, Tedesi, ha pensato che la discarica per le ceneri di Galliavola potrà essere un ottimo business per rimettere in piedi la sua società per azioni, ma, per fortuna, si è accorto in ritardo che il nuovo Piano cave provinciale conteneva un comma che proibiva la trasformazione di cave per inerti in discariche di rifiuti». E sui soldi che i cittadini della Lomellina dovrebbero sborsare per la mancata realizzazione della discarica: «Ricordo che nel 1998 Lomellina Energia e Clir firmarono una convenzione che è ancora operativa. La società di Parona è obbligata a smaltire i rifiuti lomellini fino al 2018». Secondo Demartini, Tedesi avrebbe cercato di bloccare il Piano cave, approvato nei giorni dalla maggioranza di centrodestra che governa in Lombardia: «Ricordo che, pochi giorni prima dell’approvazione del Piano cave, l’assessore regionale Buscemi aveva presentato un emendamento per bloccarne uno precedente a mia firma. E’ un fatto che né la Lega Nord né Forza Italia, il partito di Buscemi, abbiano dato il via libera. Mi sembra strano, dunque, che oggi Forza Italia faccia dettare la linea politica da Tedesi». Da parte sua, il sindaco di Galliavola, Luigi Borlone, commenta le dichiarazioni del direttore di Asm Vigevano e Lomellina spa in questo modo: «Sono contento che anche Tedesi abbia confermato che il progetto è rimasto fermo all’8 agosto scorso, quando la società ci presentò la bozza di progetto. Da allora tutto è fermo». Nel dibattito interviene anche il medese Maurizio Donato, consigliere provinciale Ds ed ex presidente del Clir spa, la società di smaltimento rifiuti della Lomellina. «In nome dell’emergenza rifiuti si è autorizzato di tutto e di più: ritengo, in ogni caso, che la Lomellina e la provincia di Pavia debbano fare un sacrificio e accettare la realizzazione di una discarica per le ceneri del termodistruttore – spiega Donato -. Questo impianto, però, non dovrà accettare ceneri da mezza Lombardia, come sta succedendo a Parona per i rifiuti, ma solo dal bacino provinciale. Abbiamo già assistito al raddoppio del termodistruttore: un’autorizzazione che non serve alle esigenze della provincia». Umberto De Agostino
«A chi devo rivolgermi per discutere i problemi della Lomellina? All’assessore Abelli oppure al direttore di Asm Vigevano, Tedesi?». Lorenzo Demartini, consigliere regionale della Lega Nord, utilizza l’arma dell’ironia per replicare a Claudio Tedesi, che ieri aveva rivendicato la necessità di realizzare a Galliavola la discarica per le ceneri del termodistruttore di Parona. E sul caso interviene anche Maurizio Donato, consigliere provinciale dei Ds. «Deve essere chiaro un fatto: la società ducale ha perso un milione e mezzo di euro dal 1996 a oggi e oggi non fa registrare più utili: forse questa inversione di tendenza si è accentuata quando Asm Vigevano ha ceduto il 40% delle azioni di Asm Energia, sua controllata, a Italcogim Vendite spa – accusa il consigliere regionale -. Il direttore di Asm Vigevano, Tedesi, ha pensato che la discarica per le ceneri di Galliavola potrà essere un ottimo business per rimettere in piedi la sua società per azioni, ma, per fortuna, si è accorto in ritardo che il nuovo Piano cave provinciale conteneva un comma che proibiva la trasformazione di cave per inerti in discariche di rifiuti». E sui soldi che i cittadini della Lomellina dovrebbero sborsare per la mancata realizzazione della discarica: «Ricordo che nel 1998 Lomellina Energia e Clir firmarono una convenzione che è ancora operativa. La società di Parona è obbligata a smaltire i rifiuti lomellini fino al 2018». Secondo Demartini, Tedesi avrebbe cercato di bloccare il Piano cave, approvato nei giorni dalla maggioranza di centrodestra che governa in Lombardia: «Ricordo che, pochi giorni prima dell’approvazione del Piano cave, l’assessore regionale Buscemi aveva presentato un emendamento per bloccarne uno precedente a mia firma. E’ un fatto che né la Lega Nord né Forza Italia, il partito di Buscemi, abbiano dato il via libera. Mi sembra strano, dunque, che oggi Forza Italia faccia dettare la linea politica da Tedesi». Da parte sua, il sindaco di Galliavola, Luigi Borlone, commenta le dichiarazioni del direttore di Asm Vigevano e Lomellina spa in questo modo: «Sono contento che anche Tedesi abbia confermato che il progetto è rimasto fermo all’8 agosto scorso, quando la società ci presentò la bozza di progetto. Da allora tutto è fermo». Nel dibattito interviene anche il medese Maurizio Donato, consigliere provinciale Ds ed ex presidente del Clir spa, la società di smaltimento rifiuti della Lomellina. «In nome dell’emergenza rifiuti si è autorizzato di tutto e di più: ritengo, in ogni caso, che la Lomellina e la provincia di Pavia debbano fare un sacrificio e accettare la realizzazione di una discarica per le ceneri del termodistruttore – spiega Donato -. Questo impianto, però, non dovrà accettare ceneri da mezza Lombardia, come sta succedendo a Parona per i rifiuti, ma solo dal bacino provinciale. Abbiamo già assistito al raddoppio del termodistruttore: un’autorizzazione che non serve alle esigenze della provincia». Umberto De Agostino
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