Discarica ceneri dell’Inceneritore

 

la Provincia Pavese – 14 giugno 2007
«Un piano industriale per decidere di restare nel Clir»
VIGEVANO. Uscire dal Clir? L’ipotesi, per Vigevano, è ancora aperta, anche se l’amministrazione comunale vorrebbe evitare di arrivare a una scelta così drastica. «La volontà di Vigevano è stare dentro se ci sono le condizioni per andare avanti – spiega il vicesindaco Ferdinando Merlo – perché stare così, senza un piano industriale è una condanna anche per Asm Isa (la società di Asm che si occupa dell’igiene urbana e dei servizi ambientali, ndr), perché così non c’è speranza di abbassare le tariffe». Il vice-sindaco vigevanese sostiene che per arrivare a un abbassamento della tariffa si deve passare per forza di cose «da un piano industriale legato all’avvio della seconda linea del termovalorizzatore, per la commercializzazione dei rifiuti da portare alla seconda linea». E poi c’è il caso tutto aperto della discarica delle ceneri: l’Asm insiste nel volerla progettare in una ex-cava di Galliavola, nonostante il Piano cave provinciale vieti il riempimento di cave dismesse. «Tecnicamente sta studiando l’Asm la soluzione rispetto al Piano cave – spiega Ferdinando Merlo – Si tenga in considerazione che uno dei segmenti più ricchi e necessari per trattare il ciclo dei rifiuti è proprio la discarica delle ceneri, perché portarle fuori costa tanto. Poi, magari, non la si vuole realizzare qui e la aprono a 15 chilometri di distanza dai nostri confini e ci fanno pagare prezzi altissimi». Di questo si è discusso nella riunione del Clir, l’altra sera, tra i rappresentanti dei Comuni di Vigevano, Mortara, Mede, Cilavegna, Torre Beretti, Robbio e Sannazzaro, con il presidente del Consiglio di amministrazione del Clir, Francesco Pezzoli. «Ora – dice Merlo – prepariamo l’assemblea del 26 giugno del Clir. Noi stiamo proponendo un’aggregazione, se ci dicono di no usciamo, se ci dicono di sì stiamo dentro». (d.a.)

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