Discarica ceneri dell’Inceneritore
la Provincia Pavese – 28 giugno 2007
Ora Vigevano pensa alla holding: «Ci sono meno difficoltà»
MORTARA. Una fusione fra Clir spa e Asm-Isa spa oppure una holding? Non è stato l’unico interrogativo emerso l’altra sera a palazzo Cambieri: i Comuni soci dell’ex consorzio dei rifiuti, oggi società per azioni, hanno sollevato altri problemi di natura più concreta. Come i contratti di servizio, cioè accordi diretti fra Clir spa e singoli Comuni che determinano il tipo di servizio. «Vorremmo decidere, per esempio, quante volte il camion deve passare nelle nostre strade e in che ore della giornata», ha specificato il sindaco di Torre Beretti, Fabio Lambri. Prima di lui l’argomento era stato sollevato dal vice sindaco di Vigevano, Ferdinando Merlo: «I contratti permettono a un Comune di pagare il servizio in funzione di quanto richiesto. Questo dovrebbe essere un primo passaggio verso la forma di aggregazione fra Clir e Asm-Isa: io vedo meglio una holding, perché l’ipotesi della fusione comporterebbe maggiori difficoltà». Dalle questioni pratiche a quelle più politiche: l’assemblea informale ha permesso di capire quali sono gli orientamenti all’interno del blocco di Comuni che fa capo al Coordinamento permanente per la tutela della Lomellina, guidato dal sindaco di Mede, il leghista Giorgio Guardamagna. Se da una parte si avverte la necessità di adottare scelte largamente condivise, dall’altra i piccoli Comuni non vogliono rischiare di buttare all’aria un patrimonio pluridecennale come il Clir. «La nostra società per azioni è spaventata dalla fusione con Asm-Isa, che detiene il 20% delle azioni di Lomellina Energia – ha spiegato dalla tribuna il forzista Mario Arcelloni, sindaco di Robbio -. Serve, oggi più che mai, unanimità. E qui mi rivolgo ai Comuni che intendono abbandonare il Clir: non è così facile. Si dovrebbe collocare il loro pacchetto azionario». Esplicito il riferimento al sindaco di Garlasco, Enzo Spialtini, l’altra sera assente e più volte critico con i vertici societari. Per Pierangelo Fazzini, vice sindaco di Sannazzaro, il 20% delle azioni di Lomellina Energia, la società che gestisce la prima linea del termodistruttore di Parona e che sta costruendo la seconda linea, andrebbe scorporato dal nuovo organismo dei rifiuti. E sul caso scottante della discarica delle ceneri, già inserita nel progetto industriale di Asm-Isa, ha proposto: «Dovrebbe essere affidata ai Comuni». Sintetico l’intervento di Luciano Ferlenghi, vice sindaco di Galliavola, paese in cui dovrebbe sorgere la discarica: «Non abbiamo ancora deciso. In questa fase la giunta vuole tenere informata la popolazione». A 5 anni di distanza dal suo ultimo intervento, il sindaco di Mortara Roberto Robecchi è tornato alla tribuna del Clir per parlare di discarica delle ceneri: «Sette anni fa Mortara la rifiutò, perché un professionista confermò che avrebbe inquinato la falda freatica. Anche oggi stiamo attenti». Umberto De Agostino
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