Discarica ceneri dell’Inceneritore

 

la Provincia Pavese – 28 giugno 2007
Clir con Asm Isa, ma senza il forno
MORTARA. Si potrebbe definire una fusione a freddo. Dopo una giornata convulsa di trattative, Mario Arcelloni, sindaco di Robbio, si è presentato all’assemblea informale di palazzo Cambieri con la soluzione al problema di come unire Asm Isa e Clir, cioè le due società che in Lomellina si occupano di raccolta e smaltimento dei rifiuti. La fusione si può fare se Asm Isa cederà a terzi il 20% di Lomellina energia, la società proprietaria del termodistruttore di Parona, e se toglierà dal suo piano industriale la discarica delle ceneri affidandone a terzi la realizzazione, ma sempre con il consenso di uno o più Comuni. Vigevano si è presa tre settimane di tempo per riflettere sulla proposta. A fine luglio ci sarà l’assemblea ufficiale del Clir. Nella sede di corso Garibaldi, a Mortara, l’altra sera c’erano rappresentanti di quasi tutti i 48 Comuni del Clir, cioè tutta la Lomellina meno Gambarana, Pieve del Cairo e Gropello. Prima che Mario Arcelloni prendesse la parola si temeva che il Clir potesse spaccarsi con da una parte Vigevano e una dozzina di Comuni favorevoli alla fusione e dall’altra i contrari. Il sindaco di Robbio invece ha portato in assemblea un documento elaborato dal cda nel pomeriggio, un documento che è apparso come una mediazione tra la voglia di Asm Vigevano di investire termodistruttore e discarica delle ceneri, e la paura dei piccoli centri di imbarcarsi in operazioni giudicate rischiose per i bilanci e l’ambiente. Arcelloni non ha escluso che possa costituirsi una holding al posto della fusione, cioè che Asm Isa e Clir possano mantenersi distinte unendo però il servizio, cioè lo smaltimento dei rifiuti. «Quel che molti sindaci non vogliono sono le quote del termodistruttore – spiega il forzista Arcelloni, ex presidente del Clir – . Non è ancora pronto il secondo forno, per costruire il quale Asm Isa ha dovuto accendere un mutuo, e già si sa che presto dovrà essere rifatto il primo perché ha una vita prevista di dieci anni ed è ormai arrivato agli sgoccioli. In queste condizioni i piccoli centri temono che fondendo Clir e Asm Isa potrebbe trovarsi a pagare migliaia di euro per pagare gli investimenti del termodistruttore». Alla fine Asm Isa non è riuscita a convincere i sindaci a rischiare sul suo disegno industriale: «I sindaci pensano che servizi come la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti si debbano fare senza rischio industriale, come fosse la gestione di un asilo – continua il sindaco di Forza Italia – . Sanno che la raccolta dei rifiuti è un costo, ma preferiscono non ridurre i costi se questo significa correre il rischio di impegnare soldi pubblici per ripianare i debiti frutto di operazioni sbagliate». C’è anche il problema della discarica delle ceneri, che Asm Isa vorrebbe fare a Galliavola e almeno due dozzine di sindaci del Clir osteggiano. Affidarne la realizzazione a Asm Vigevano e Lomellina spa o a terzi, togliendola dal piano industriale di Asm Isa, renderebbe la fusione meno indigesta. «Fusione o holding che sia – aggiunge Arcelloni – questo deve essere il primo passo verso altre aggregazioni più ampie, anche al di fuori dell’ambito provinciale». Ora la palla torna a Vigevano, che deve decidere cosa fare del 20% di Lomellina energia, poi il presidente Francesco Pezzoli convocherà per il 25 o 26 luglio l’assemblea ufficiale dei sindaci, quella che dovrà dire se e come Asm Isa e Clir si uniranno.

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