Discarica ceneri dell’Inceneritore
la Provincia Pavese – 26 luglio 2007
Clir, l’ultimatum di Vigevano
VIGEVANO. Il gruppo di lavoro nominato l’altra sera dal Clir spa dovrà predisporre entro il 10 ottobre un progetto di aggregazione fra Clir spa e Asm-Isa Vigevano spa. Le possibilità sono due: un nuovo consorzio estendibile anche ad altre aziende pubbliche con lo scopo di realizzare una rete di imprese multiservizi, e semplici accordi fra le due aziende o “joint venture” a progetto. Sempre fatto salvo che il pomo della discordia rappresentato dal 20% di Lomellina Energia srl, la società che gestisce il termodistruttore, rimarrà in mano ad Asm-Isa spa. E’ l’ultimo tentativo di far dialogare le due società lomelline che si occupano di raccolta rifiuti: martedì sera, infatti, il vice sindaco di Vigevano, Ferdinando Merlo, ha lanciato un ultimatum. «Il progetto di aggregazione e il piano industriale dovranno essere esaminati entro il 10 ottobre – ha spiegato -. Se entro questa data il gruppo di lavoro non fosse in grado di predisporre quanto previsto, il Comune di Vigevano e gli altri che condividono la sua linea adotteranno i provvedimenti ritenuti più idonei». Cioè la spaccatura del Clir spa con l’uscita del gruppo di Comuni già oggi legati a Vigevano dal servizio del ciclo idrico. Ora la palla passa al gruppo di lavoro formato dai rappresentanti di Mortara, Cilavegna, Sannazzaro, Robbio, Candia, dal presidente del Clir spa, Francesco Pezzoli, e dal suo vice, Eugenio Poles, e da un tecnico. A sua volta Asm-Isa dovrà nominare il gruppo operativo, che, con quello del Clir spa, nei prossimi due mesi dovrà predisporre un progetto di aggregazione e un piano industriale. E’ stato Merlo a sottoporre la necessità di stilare un piano industriale chiaro, che comprenda punti qualificanti come il deposito definitivo delle ceneri del termodistruttore, il sistema della raccolta differenziata, l’impianto di selezione e la gestione delle piazzole ecologiche, la sede operativa e il deposito definitivo del cemento-amianto. La discarica delle ceneri progettata a Galliavola ha sollevato le perplessità del leghista Fabio Lambri (Torre Beretti): «Accetto la bozza di collaborazione se si chiarisce che la discarica accetterà rifiuti prodotti dal territorio». Gli ha fatto eco il forzista Mario Arcelloni (Robbio): «Non nascondiamoci dietro a un dito. La discarica dovrà accettare tutte le ceneri del termodistruttore». La proposta del cilavegnese Giusto Fuga, integrata da Merlo, è stata approvata a maggioranza: contrari Castello d’Agogna, Cergnago, San Giorgio, Scaldasole, Suardi, Torre Beretti, Valeggio e Valle. (u.d.a.)
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