Discarica ceneri dell’Inceneritore
la Provincia Pavese – 21 dicembre 2007
Sindaci lomellini contro Vigevano e l’ASM
MEDE. La discarica delle ceneri prodotte dal termo di Parona divide la Lomellina. Il progetto definitivo per la costruzione di un deposito a Galliavola, presentato da Asm, è bocciato dai sindaci di Mede e Robbio.
La discarica delle ceneri prodotte dal termodistruttore di Parona continua a dividere la Lomellina. Il progetto definitivo per la costruzione di un deposito di rifiuti inerti e di ceneri inertizzate a Galliavola, presentato da Asm-Isa Vigevano tramite la sua partecipata Asm Lomellina Inerti srl, è bocciato dai sindaci di Mede e Robbio. «La nostra contrarietà è nota già da tempo: ci siamo ritrovati più volte nei mesi scorsi e oggi ribadiamo il nostro no per una lunga serie di motivi», dice il sindaco robbiese Mario Arcelloni. Il dibattito si riapre proprio nel momento in cui il primo organismo societario della Lomellina, il Clir spa, si sta dividendo soprattutto a causa della discarica delle ceneri dei rifiuti urbani. Da una parte c’è Vigevano, con la sua Asm-Isa spa e la neonata Asm Lomellina Inerti srl: i “ducali” hanno presentato nelle sedi istituzionali competenti la richiesta per un deposito di rifiuti inerti e ceneri inertizzate, per un volume complessivo di circa 580mila metri cubi, nel Comune di Galliavola. La strategia è chiara: puntare alla riduzione delle tariffe per i Comuni soci o futuri soci di Asm-Isa spa. La tariffa per ogni tonnellata smaltita nel termodistruttore di Parona è oggi fissata a 99,02 euro: dal 1 gennaio 2008 per Asm-Isa e i Comuni che usciranno dal Clir spa si abbasserà di altri 5 euro e mezzo, per attestarsi a 93,52 euro. Nel 2009 Lomellina Energia srl distribuirà gli utili, ciò che permetterà ad Asm-Isa di abbattere la tariffa ancora di 10 euro la tonnellata. E di altri 10 euro dovrebbe ridursi se dovesse prendere corpo la discarica delle ceneri. Qui entra in gioco l’altro fronte dei Comuni lomellini, quello che fa capo al Coordinamento permanente per la tutela della Lomellina guidato da Mede e Robbio, cui si è aggiunta Mortara. Al suo fianco c’è il consigliere regionale Lorenzo Demartini (Lega Nord), che un anno fa era intervenuto in prima persona nella redazione del nuovo Piano cave della provincia di Pavia. In sintesi, secondo il documento, che avrà validità fino al 2012, la cava di materiali inerti individuata a Galliavola non potrebbe ospitare le ceneri del termodistruttore di Parona. La sua posizione, a livello locale, è sostenuta dai sindaci di Mede, Giorgio Guardamagna (Lega Nord) e di Robbio, Mario Arcelloni (Forza Italia). «Non abbiamo condiviso la strategia aziendale di Asm-Isa in passato e non la condividiamo oggi: non c’è nulla da aggiungere», taglia corto Guardamagna. Inoltre, il nuovo Clir spa non sarebbe comunque coinvolto nella gestione della futura discarica: «Altre collaborazioni sì, ma non per la discarica». Anche il robbiese Arcelloni è categorico. «Abbiamo già tanti impianti di questo genere in Lomellina: non vedo la necessità di ospitare anche il sito di stoccaggio delle ceneri di Parona – spiega -. Egoisticamente potrei affermare che Robbio dista 30 chilometri da Galliavola, ma si deve fare gioco di squadra, a livello lomellino, a favore dell’ambiente». E il sindaco di Galliavola, Luigi Borlone? «Dal progetto preliminare a quello definitivo cambia poco: il mio Comune pretende da Asm-Isa garanzie scritte a tutela della salute e dell’ambiente – afferma -. Finora non le abbiamo avute: quando le riceveremo decideremo, magari con l’aiuto di consulenti qualificati». Umberto De Agostino
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