La “Nuova Stagione di Parona Lomellina“, invita e coinvolge tutti i cittadini ad impegnarsi per un futuro migliore, non solo per il nostro Paese ma per l’intero territorio. Chiunque anche non residente a Parona può chiedere di partecipare o verificare di persona con che coerenza e alto livello di democrazia verranno scelti i candidati incluso il Sindaco. L’obiettivo primario è invertire l’opinione diffusa che ci vede ormai come un danno per l’intero territorio, sia per i rifiuti che per l’inquinamento creato dall’incoscienza di certi amministratori. Abbiamo intenzione di invertire questa opinione dimostrando di saper fare anche scelte condivise non solo per Parona ma anche per i territori vicini. All’ambiente sarà dedicata la massima attenzione, useremo tutti gli strumenti consentiti dalla Legge per contribuire a ridurre le polveri sottili. Coinvolgeremo aziende che sapranno proporre soluzioni sostenibili di produzione di energia fotovoltaica, per ridurre le spese energetiche ai cittadini rimasti delusi dalle false promesse del Teleriscaldamento previste dalle convenzioni con l’inceneritore. Per le finalità e i criteri di scelta di questa Lista Civica, invitiamo chiunque: “Partiti, comitati e Associazioni” di questo martoriato territorio a sostenerci
Il Presidente eletto dagli Stati Uniti d’America sarà valutato dai risultati che riuscirà a realizzare. Comunque vada, dobbiamo ringraziare OBAMA per le parole che ha pronunciato, contenevano una speranza di giustizia e di equità. Gli Stati Uniti d’America hanno dimostrato di essere una grande Nazione, noi Italiani invece non abbiamo scelte, dopo Enrico Berlinguer, nessun politico italiano ha avuto la statura morale per infondere in noi la speranza di un futuro migliore.
La lista civica “La Nuova Stagione di Parona“, è una novità assoluta per questo Paese, in quanto i cittadini partecipano in modo diretto alla stesura e alla condivisione del programma. Chi ritiene di condividere i principi e gli ideali, può candidarsi come Sindaco, come consigliere o essere solo un aderente. Tutti coloro che aderiscono, saranno chiamati prima delle elezioni a votare per il candidato Sindaco e per i candidati consiglieri. Qualora eletto, il Sindaco deve lavorare con lo spirito di gruppo, non deve emulare i suoi predecessori nella personalizzazione della carica, ma deve operare con i suoi collaboratori per delega di competenza, gli amministratori eletti devono fare le veci del Sindaco nei propri ruoli di esperienza, qualifica, capacità, siano essi Consiglieri o Assessori. Diversi giovani hanno già dato la loro disponibilità, ho osservato con piacere che questa mia idea è stata anticipata da altri, sarebbe un suicidio politico pensare di presentarsi alle elezioni con una spaccatura tra di loro in quanto chiunque si presenti alle elezioni diviso favorirà la lista civica “Insieme per Parona”. Noi non saremo contro nessuno, intendiamo lavorare solo per l’interesse di questo Paese, non con favori personali, promesse di lavoro, logiche spartitorie come è sempre avvenuto. Per noi ii cittadini sono tutti uguali, hanno gli stessi diritti anche se hanno ideali diversi e non voteranno per noi. Non accetteremo alleanze con nessuno che pretende un proprio candidato in lista, la scelta deve essere fatta solo ed esclusivamente tramite le primarie. Tramite il Blog ascolteremo e dialogheremo con tutti i cittadini, anche con coloro che non hanno aderito. Le nostre primarie sono differenti da quelle dei partiti politici nazionali, perché in qualsiasi momento chiunque può aggiungersi come candidato. Vorrei ricordare che gli ambientalisti VERI che hanno difeso l’ambiente e la salute dei cittadini in questo paese sono pochi, tutti sanno chi sono. Chi si spaccia per ambientalista per scopi elettorali, senza averne le qualità, offende l’intelligenza del cittadino. Con le Primarie io mi metto in gioco sia come candidato Sindaco che come candidato consigliere, altri se hanno veramente a cuore l’interesse di Parona e hanno la coscienza tranquilla, dovrebbero fare altrettanto: “Sottoporsi prima al giudizio degli aderenti”. Ritengo che questa sia l’unico modo per ottenere un consenso maggioritario, che premi un vero programma alternativo che tiene in considerazione anche le false promesse elettorali mai mantenute di “Insieme per Parona”. Questo non si chiama copiare, ma condividere un punto di programma, dovrebbe avvenire sempre, anche tra maggioranza e opposizione. Questa è una scelta obbligata, legata anche alla sfiducia nei confronti dei miei ex compagni di avventura che hanno fallito, la palla ora passa ai cittadini, sono loro a decidere, sono loro che possono vincere se hanno la volontà di farlo.
Qualsiasi sia l’esito elettorale, anche questa volta la mia coscienza sarà tranquilla.
Il giorno 28 Febbraio 2009 i cittadini sono stati informati di questa iniziativa tramite un appello a loro rivolto.
VIGEVANO. «In dieci anni non è mai successo niente, in sette mesi due incendi: è strano, e vogliamo capire bene cosa è accaduto, anche per evitare che questi fatti si ripetano». Rosario Mandoliti è presidente di Asm Isa, che partecipa per il 20% a Lomellina Energia, la società che gestisce il termovalorizzatore di Parona. Gli incendi di marzo e ottobre non lo convincono e lo preoccupano: «E’ chiaro che c’è stato anche un danno per l’attività di smaltimento – spiega Mandoliti – ma è fondamentale capire che cosa è successo, perché sulle cause le ipotesi sono ancora aperte». «In genere – spiega Mandoliti – quando succedono cose del genere, non si esclude nulla, nemmeno la casualità. Però vogliamo essere più tranquilli, perché è strano che in pochi mesi ci siano stati due incendi di cui uno ha colpito la nuova linea: se penso che alla prima linea del termo non è mai successo niente in dieci anni, credo sia doveroso interrogarsi sulle cause. Possono sicuramente essere anche coincidenze, ma vogliamo capire meglio». Per questa ragione più persone sono al lavoro per fare luce sulle ragioni dei due incendi: «C’è un ’indagine esterna, affidata a uno studio specializzato di Seregno – spiega Mandoliti – e Asm Isa ha chiesto, in quanto socio di Lomellina Energia, che fosse istituita anche una commissione interna, che inizierà a lavorare tra pochi giorni e che sarà formata da un rappresentante di Lomellina Energia e Cogeme, dal consigliere delegato di Foster Wheeler e da un nostro rappresentante che incaricherò domani (oggi per chi legge, ndr). Abbiamo tutti interesse a capire con certezza che cosa è accaduto a marzo e a ottobre, e credo sia anche un dovere farlo per una società come Asm Isa, partecipata dall’ente pubblico. Sono indagini che stiamo facendo per nostra tranquillità. C’è stato anche un danno economico che non ricadrà sulle tasche dei cittadini». Quando riprenderà a lavorare a pieno ritmo il termo? «Una linea è ripartita il 5 novembre – risponde Mandoliti – l’altra dovrebbe ripartire in questi giorni». «Noi siamo preoccupati per questi incendi, a distanza di poco tempo, al termo di Parona – afferma Leonardo Ciliesa, esponente dei Comitati civici lomellini -. Qual è il problema? Gli esperti dicono che gli incendi ai termovalorizzatori possono produrre diossina. E’ successo in questo caso o no? Vorremmo delle risposte, chiediamo ai sindaci della zona e a Lomellina Energia di monitorare la situazione delle acque, dei terreni e del latte prodotto dalle mucche degli allevamenti della zona». «Non c’è stata emissione di diossina – afferma Mandoliti – abbiamo dati certi. Tra l’altro, voglio sottolineare che durante il periodo di fermo del forno, le concentrazioni di Pm10 erano le stesse di quando il termo è in attività». d.artioli@laprovinciapavese.it
Parona, ancora un incendio L’inceneritore fermo due mesi
PARONA. Un altro incendio nei nastri trasportatori, e un nuovo blocco del termovalorizzatore di Lomellina Energia: anche questa volta – dopo l’analogo episodio del marzo scorso – gli impianti rimarranno fermi circa due mesi, per il ripristino dell’attività di smaltimento rifiuti.
PARONA. Stop al “termo” dopo l’incendio: da domani i rifiuti prodotti in Lomellina saranno smaltiti nell’impianto di Pero, gestito da Amsa spa di Milano. La destinazione dell’immondizia per i prossimi due mesi, in attesa che i tecnici riparino il guasto ai nastri trasportatori danneggiati. In ogni caso, per i contribuenti lomellini non ci sarà aggravio nella bolletta della Tarsu, come confermato dalla direzione aziendale del Clir spa, che gestisce la raccolta dei rifiuti urbani in 41 Comuni lomellini. A Pero arriverà anche la spazzatura di alcuni paesi del Milanese, fra cui Abbiategrasso, che si appoggiavano al termovalorizzatore. Le zone del Vogherese e del Varzese smaltiranno invece negli impianti Fertilvita di Giussago e Corteolona. Come è già successo dopo l’incendio di marzo, le istituzioni pubbliche e le società lombarde che gestiscono il ciclo dei rifiuti hanno attivato la consueta strategia del mutuo soccorso, in attesa di riattivare le unità danneggiate dall’incendio. Il servizio di raccolta rifiuti dai cassonetti non sarà interrotto e nemmeno a rischio: gli abitanti del bacino provinciale B (Lomellina, Vogherese e Varzese) non avranno nulla da temere. «Nessuna conseguenza per i cittadini e i conferitori: la raccolta continuerà con la consueta calendarizzazione locale e i cittadini non si accorgeranno del disservizio del termovalorizzatore», conferma Linea Group Holding, il gruppo lombardo che controlla Lomellina Energia. Anche i rapporti economici fra Clir spa e Lomellina Energia non saranno modificati. L’accordo prevede che la società con sede a Mortara versi 96,90 euro a tonnellata a Lomellina Energia: con il contributo di 5 euro dovuto al Comune di Parona, la tariffa per lo smaltimento dei rifiuti al termovalorizzatore arriva a un totale di 101,90 euro. «Fino a oggi (ieri per chi legge) la società non ci ha imposto alcun aumento di tariffa a causa dell’incendio scoppiato nei giorni scorsi», confermavano ieri pomeriggio dalla direzione aziendale del Clir spa di Mortara. E dovrebbe essere così anche per i prossimi due mesi, tempo previsto per la riattivazione delle due caldaie paronesi, che sono autorizzate a bruciare fino a 380mila tonnellate l’anno di rifiuti. Le fiamme si erano sprigionate sabato sera nell’area dei nastri trasportatori che convogliano il rifiuto secco, il cosiddetto combustibile da rifiuto (Cdr), verso il forno della prima delle due caldaie. Non sono stati coinvolti i dipendenti al lavoro a quell’ora, ma la società è stata costretta a fermare gli impianti. «L’incendio è avvenuto in una sezione dell’impianto che, nei dieci anni di funzionamento, non ha mai manifestato alcun tipo di inconveniente: al riguardo, abbiamo già dato avvio a un’approfondita indagine, affidata a consulenti esterni, per cercare di stabilire le cause di questo evento – aggiunge la società Linea Group Holding -. Inoltre, la sosta forzata consentirà di realizzare la manutenzione delle caldaie». Come già successo nel marzo scorso, gli operai dovranno lavorare per circa due mesi per rimettere in funzione lo stabilimento di Lomellina Energia. Nel frattempo, l’immondizia lomellina sarà inviata a Pero e quella dell’Oltrepo occidentale a Giussago e Corteolona. Senza alcun costo in più per i contribuenti delle tre zone. Umberto De Agostino
In questa sezioni vengono pubblicate le iniziative dei comitati e delle associazioni impegnate da anni nella tutela del territorio e della salute dei cittadini.
Un mammifero su quattro nel mondo rischia l’estinzione. L’allarme viene dalla Lista rossa della natura sotto minaccia resa nota a Barcellona in occasione del IV Congresso mondiale dell’Unione mondiale per la conservazione della natura (Iucn). Su 5.487 specie di mammiferi conosciute sulla Terra, 1.141 è sotto minaccia di estinzione, lo dice l’Iucn, tramite uno studio considerato il più completo mai realizzato sui mammiferi. Ma la realtà potrebbe essere peggiore visto che mancano informazioni su circa 836 mammiferi. Il numero di mammiferi minacciati di estinzione potrebbe raggiungere il 36%, stimano i 1.800 scienziati di più di 130 paesi che hanno lavorato, sotto la guida Iucn, al censimento dei mammiferi pubblicato sulla rivista Science.
Perdita di habitat, sfruttamento delle risorse marine e terrestri, inquinamento e cambiamento climatico tra le cause di questa crisi ecologica. In declino, secondo lo studio, infatti, un mammifero su due a livello numerico. Per quanto riguarda le specie, 76 sono già scomparse dal 1.500, mentre altre 29 sono ormai considerate potenzialmente estinte.
“E’ impressionante come dopo milioni e milioni di anni di evoluzione si è arrivati a una crisi simile”, ha detto Andrew Smith, docente presso Arizona State University e uno degli scienziati chiave che hanno redatto lo studio sullo stato di salute dei mammiferi. Questi animali, ha sottolineato quindi Smith, “sono importanti perché giocano un ruolo importante negli ecosistemi e forniscono imporanti benefici al genere umano. Se si perde un mammifero spesso – ha aggiunto Smith – spesso si rischia di perderne molti altri”. La Lista Rossa 2008 comprende 44.838 specie, di queste 16.928 sono considerate a rischio (38)%. Un anno fa la Lista Rossa comprendeva 41.415 specie, di cui 16.306 sono state valutate sotto minaccia.
Ecco di cosa si parla:
– LA LISTA ROSSA: La lista rossa dell’Iucn classifica le specie secondo il rischio di estinzione ed è considerata il punto di riferimento più completo in materia. Il numero totale delle specie che vive sul pianeta è sconosciuto. Le stime variano dai 10 ai 100 milioni. Il dato generalmente accettato è di 15 milioni. Di queste, meno di 2 milioni sono state descritte;
– IN EUROPA: nel 2007 cresce la preoccupazione per i mammiferi,con il rapporto della World Conservation Union (Iucn) secondo cui un mammifero su sei in Europa è minacciato da estinzione.Le tendenze indicano che per oltre un quarto (27%) sono in declino e che per il 33% non si hanno informazioni;
– SCIMMIE: quasi la metà delle specie di primati è a rischio di estinzione: 300 delle 634 specie di scimmie rischia di scomparire a causa della distruzione dei loro habitat, della caccia o del commercio illegale degli esemplari;
– UCCELLI: salgono a 1.226, secondo la Lista Rossa 2008 Iucn, le specie di uccelli a rischio a livello mondiale: 190 sono “gravemente minacciate di estinzione”;
– ORSI: Sei specie di orso su otto sono minacciate;
– SQUALI E RAZZE MEDITERRANEO: il 42% delle specie di questi animali nel Mare Nostrum risultano a rischio estinzione;
– BIODIVERSITA’ ITALIA ED EUROPA: l’Italia in Europa è priviligiata per ricchezza naturale. Per quanto riguarda la fauna, sono circa 57 mila le specie animali tutelate all’interno dei Parchi: 56.168 invertebrati, 1.254 vertebrati, 93 mammiferi, 473 uccelli, 58 rettili, 38 anfibi, 473 pesci ossei, 73 pesci cartilaginei; per la flora le specie vegetali sono circa 5.600 (il 50% delle specie europee e il 13% endemiche). Nonostante questo si stima una diminuzione su base locale del 40% del patrimonio delle piante mentre il 68% dei vertebrati risulta in pericolo. In Europa sono 571 le specie animali e vegetali sotto stretta minaccia di estinzione.
Settembre 2008 Una vera e propria catastrofe ecologica, quella annunciata in anteprima sul quotidiano britannico Independent, dagli scienziati che stanno valutando gli effetti dello scioglimento dei ghiacciai sulle grosse riserve di gas metano presenti sotto al permafrost. Secondo gli studiosi, questi depositi di gas si stanno riversando nell’atmosfera. Enormi quantitativi di gas sono già stati rivelati da perlustrazioni lungo le coste settentrionali della Russia. Si tratta di percentuali di metano che superano di cento volte i livelli normali. Orjan Gustafsson, uno degli scienziati che hanno preso parte alla spedizione sulla nave russa Jacob Smirnitskyi, ha affermato che “il mare ribolle” e che presto questa immissione di metano nell’atmosfera porterà ad un’inarrestabile incremento nella velocità del surriscaldamento globale.
I giornali e le TV in Italia hanno dato poco rilievo ad una notizia a dir poco sconvolgente, pubblicata in prima pagina dal giornale britannico The Independent. Nel 2001 alcuni scienziati hanno ventilato un’ipotesi, che a distanza di pochi anni è diventata realtà. Basta leggere l’analisi degli studiosi per renderci conto che una reazione a catena potrebbe causare una nuova era Glaciale che come nel passato porterebbe alla scomparsa di quasi tutte le specie viventi. Giorno dopo giorno assistiamo ad un peggioramento esponenziale dei fenomeni legati al surriscaldamento globale, ma nell’era di questo stupido capitalismo nessuno sembra allarmarsi più di tanto. Se gli scienziati non vengono ascoltati, e le TV distolgono gli spettatori con sempre più idiozie è corretto da parte nostra richiamare l’attenzione con argomentazioni di interesse quali il Sinistro Presagio sulla fine dei tempi che risultano più che mai coincidenti con gli avvenimenti che stiamo osservando.
Ho tradotto integralmente gli articoli nella lingua italiana:
E’ LI’CHE LA TERRA E’ MALATA, C’E’ ANCHE LA PIANURA PADANA.
LA FOTOGRAFIA RACCOLTA DAL SATELLITE“ENVISAT”DELL’AGENZIA SPAZIALE EUROPEACI MOSTRA LA DISTRIBUZIONE E LACONCENTRAZIONEDI BIOSSIDO D’AZOTO. QUESTOGASE’ GENERATO, DALLE ATTIVITA’INDUSTRIALI, DAI MOTORI DELLE AUTOMOBILI, DALLE CENTRALI CHE PRODUCONO ENERGIA…
Questa immagine della NASA mostra le micropolveri che debordano dalla PIANURA PADANA verso l’Adriatico