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Le ultime notizie dal Gruppo Nuova Stagione

Analisi Bilancio Comune di Parona

Per dimostrare che le nostre supposizioni corrispondono ad una logica, tra la notevole documentazione che abbiamo consultato, vi invitiamo a leggere la sintesi delle strategie finanziarie fatta sui comuni Piemontesi, perché contengono argomentazioni sulle anomalie di Parona Lomellina.

Il “pro capite” è una voce che non appare mai nelle sintesi dei nostri bilanci, è invece un indicatore importante per sapere cosa combinano con le politiche amministrative. Il bilancio di un comune è simile ad un bilancio famigliare, se si prendono decisioni azzardate queste possono avere nel tempo ricadute drammatiche. Le entrate e le uscite dovrebbero sempre finire in pareggio, è ammesso comunque un avanzo o un passivo. Supponiamo che le entrate vengano distribuite a tutti i cittadini, poi ogni persona paga come costi una quota per i vari capitoli di spesa. Questo è il pro capite, con questo indicatore siamo in grado di capire come spendono i soldi per risolvere i problemi della collettività.

Parona per le spese correnti eccede rispetto a qualsiasi altro paese, non solo di pari dimensioni, ma addirittura eguaglia capoluoghi di provincia. Per mettere in rilievo le differenze, abbiamo confrontato il nostro paese con Caronno Pertusella che ha dodici mila abitanti, molti di più rispetto ai 2000 di Parona.
Questa è la fotografia del nostro paese, entrano un sacco di soldi per via dell’inceneritore ma vengono spesi male. Il sociale l’ambiente ricalcano le medie degli altri comuni per via del fatto che noi non investiamo per i sevizi al cittadino ma spendiamo eccessivamente solo per amministrarlo.

Bisogna guardare al futuro, prima o poi queste entrate finiranno, non si può ridurre le spese licenziando, bisogna seguire le indicazioni che le leggi suggeriscono per evitare dolori prossimi a venire. La strada da seguire è ben spiegata nel documento completo di analisi fatta in Piemonte.

La nostra esperienza servirà ai giovani, che hanno maturato una professionalità scolastica, per capire che i governanti di questo paese non erano dei saggi. Non seguite pertanto i suggerimenti dei cattivi maestri, perché il futuro è vostro,  prima o poi dovrete fare i conti con gli errori del passato.

Questi dati diventano utili per chi si occupa del settore economico, la Nuova Stagione non farà un programma generico con voci ad effetto, diremo come e in che modo si risolvono i problemi che stanno a cuore ai cittadini (sociale, servizi, ambiente, assistenza, contributi ecc. ecc.).

Anche il federalismo è uno slogan, altri stati federati funzionano perché la politica è diversa, Parona è l’esempio di cosa potrebbe capitarci con un falso federalismo: “tanti soldi in più a livello locale spesi male”

Documenti Bilancio

Sintesi  analisi Piemonte sulle strategie finanziarie 2004-2005 (PDF 55 KB)

Analisi completa Piemonte sulle strategie finanziarie 2004-2005 (PDF 486 KB)

Esempio di Sintesi o presentazioni di bilancio di altri paesi:

(ovvero quello che a Parona Lomellina nessuno ha mai visto)

Caronno Pertusella – Bilancio di Previsione del 2006 (PDF  397 KB)

Cigliano – Bilancio di Previsione del 2006 (PDF 534 KB)

La Nuova Stagione di Parona sarà trasparente, se vinceremo le elezioni all’Albo Pretorio e in Internet troverete sempre la sintesi del Bilancio da consultare, per dare la massima trasparenza lo pubblicheremo sul portale del Comune con il massimo livello di dettaglio.

Rendiamo pubblici i dati ricavati dai bilanci previsionali e dei consuntivi di Parona Lomellina:

Bilancio di Previsione – Spese Correnti anno 2007 (Excel 35 KB)

Parona per le spese correnti eccede rispetto a qualsiasi altro paese, non solo di pari dimensioni, ma addirittura eguaglia capoluoghi di provincia. Per mettere in rilievo le differenze, abbiamo confrontato il nostro paese con Caronno Pertusella che ha dodici mila abitanti, molti di più rispetto ai 2000 di Parona. Se leggete l’Analisi del Comune di Parona rispetto a Caronno, ricaverete da soli l’enorme differenza del valore pro capite:

Confronto tra Parona Lomellina e Caronno Pertusella 2005-2006 (Excel 77 KB)

  • Come entrata il cittadino di Parona nel Previsionale del 2005 ha a disposizione  2.970,67 € e paga per le spese correnti 1229,12 €.
  • Come entrata il cittadino di Caronno Pertusella nel Previsionale del 2005 ha a disposizione  1.278,93 e paga per le spese correnti 658,02 €.
  • Se analizziamo le spese correnti del Previsionale del 2005 ricaviamo che dei 1229,12 € spendiamo  563,37 € per le spese del personale,  mentre un cittadino di Caronno ne spende solo 209,04 €.

Il Bilancio

Per chiunque decide di fare politica, il bilancio di un Comune è sicuramente il tema più ostico. Analizzare i contenuti, le leggi, le finanziarie comportano un dispendio di energie enorme, poi se un consigliere è anche pendolare diventa proibitivo, a meno che non studi il sabato notte e la domenica. Qualcuno a Parona ha fatto anche questo, pertanto pubblichiamo i risultati di questa analisi. Le difficoltà aumentano se si ha a che fare con comuni poco trasparenti come Parona Lomellina. Al Sindaco del nostro paese ho sempre chiesto di rendere pubblico tramite l’Albo Pretorio la sintesi del Bilancio, ho portato in Consiglio esempi di altri comuni, ma ha risposto sempre picche.
 
Da qui il sospetto che i conti del nostro paese nascondevano verità scomode da rivelare, terminato il lavoro la constatazione che i sospetti sono divenute certezze. Lascio a Voi immaginare la mole di lavoro nel ricercare la documentazione sulle analisi, leggere il previsionale e il consuntivo dai formati cartacei, recuperare i dati salienti, riportarli nei fogli di calcolo e analizzarli. Chiaro che quando non fa comodo, l’informatica non esiste.
 
A lavoro terminato, ti presenti in consiglio presenti la relazione di contrarietà, ridono quando parli di “pro capite” (non ho mai capito se non sanno cosa sia o fingono di non saperlo), si arrabbiano quando segnali che le spese del personale sono eccessive (lo interpretano come fannulloni).

 

Nessuno nasce esperto, però grazie alle nuove tecnologie (Web) possiamo imparare e condividere le nostre conoscenze, la nostra esperienza eviterà ad altri inutili perdite di tempo. La passione per la politica la si misura anche con l’impegno, tutto il resto è relativo. Rimango totalmente indifferente nei confronti di chi non capisce, ride e alza la manina in consiglio per approvare un bilancio, non si diventa  certo esperti di economia giocando a carte tutte le sere al bar.

In questa sezione pertanto troverete i documenti che abbiamo selezionato per spiegare un bilancio:

  • Sintesi e analisi completa fatta in Piemonte sulle strategie finanziarie
  • Esempi di Sintesi di bilancio di altri paesi
  • Analisi sul bilancio del Comune di Parona Lomellina

Questionario di Parona Viva

La lista civica “Parona Viva” ha distribuito un questionario ai cittadini. Abbiamo  letto alcuni quesiti e intendiamo dire la nostra.

Ci meravigliamo che alcuni candidati, che erano insieme a Colli nei consigli comunali nelle passate legislature, non li abbiano ritenuti inutili o senza senso.

Ci riferiamo in primis alla questione posta ai cittadini:

  • Sei favorevole ad incentivare ulteriormente la raccolta differenziata dei rifiuti ?

Non è una domanda da fare ai cittadini nel modo in cui è posta. Un assessore e un consigliere che aderiscono a Parona Viva, nel 1997 sostenevano spudoratamente l’ex Sindaco Silvano Colli che firmava le Convenzioni con Clir-Provincia Regione e Lomellina Energia. Hanno condiviso come garanzia all’inceneritore un quantitativo di 90.000 t/a di conferimento, che equivale all’ammontare dei rifiuti di tutto il bacino del CLIR. Se all’inceneritore conferiamo di meno paghiamo delle penali. Altri paesi che avevano le piazzole ecologiche, hanno chiesto sconti per via del fatto che conferivano meno rifiuti al CLIR, ma non li hanno ottenuti perché le regole del consorzio prevedono il pagamento in base al bacino di utenza e non in base al quantitativo conferito, per questi motivi in tanti hanno deciso di non ricorrere più a queste isole ecologiche, i ricavi erano inferiori ai guadagni del recupero. Pieve del Cairo effettua la raccolta differenziata con costi altamente ridotti perché è uscita dal CLIR, questo per dire quanto costa incenerire i rifiuti. Forse questi ex consiglieri non sanno nemmeno che il CLIR non è predisposto per questo tipo di raccolta, proprio perché se i rifiuti si recuperano non si possono incenerire. La raccolta differenziata è un tema che conosciamo molto bene, è possibile effettuarla in presenza di inceneritori solo dove la mole è notevolmente superiore ai quantitativi destinati a questi impianti (l’incenerimento influisce comunque negativamente sulle percentuali del quantitativo recuperato). Da noi non è conveniente e nemmeno possibile se non si modificano le convenzioni vigenti, a meno che non usciamo dal CLIR come ha fatto Pieve del Cairo, ma a noi non conviene, visto che non paghiamo il conferimento. Se “Parona Viva” è improvvisamente diventata così sensibile al tema Raccolta Differenziata  dovrebbe porre la domanda nel seguente modo:

  • Chi incentiva la raccolta differenziata senza inceneritori spende meno, noi purtroppo non abbiamo questa realtà, siete favorevoli a spendere più soldi per fare altrettanto ?

Un altro quesito del questionario chiede:

Sei favorevole ad un ulteriore sviluppo industriale?

Una domanda del genere non dovrebbe nemmeno essere posta ai cittadini, in quanto la situazione dell’aria è talmente compromessa da non consentire ulteriori insediamenti. Il consumo di suolo sottratto alle aree agricole per favorire l’espansione urbanistica civile e industriale è passata secondo i dati ISTAT dal 9,6% del 1991 al 17,7 del 2000-2002. il principale motivo dell’ampliamento della superficie è dovuto alla politica comunale che, in questi ultimi anni, ha favorito il sorgere di strutture industriali, di grossi insediamenti commerciali e di un inceneritore (avvenuto col silenzio assenso di quasi tutti gli aderenti di parona viva). Il nostro paese con soli 2000 abitanti ha una superficie urbanizzata superiore a quella di Mortara (10%) che ne ha 15.000 e poiché dal 2002 ad oggi è continuata la cementificazione, non si esclude di  superare anche Vigevano (20,7) che ha più di 40.000 abitanti. I piani regolatori pongono dei limiti all’espansione urbanistica, pertanto se i cittadini fossero così incoscienti da dire che sono favorevoli ad un ulteriore sviluppo industriale, non sarebbe comunque possibile. Se pensano a nuovi posti di lavoro, ne abbiamo già abbastanza: i dati occupazionali e della struttura economica tramite l’ “8° censimento generale dell’Industria e dei servizi effettuato dall’ISTAT nel 2001” dicono che su una popolazione censita di 1698 abitanti risultavano occupati 1271 addetti in 165 Imprese nell’anno 2001 (Imprese, Artigianato,Istituzioni), su un territorio di appena 9,3 Km Quadrati.

Forse qualcuno ha in mente di fare lavorare anche i minorenni e i pensionati?

Se proprio si voleva formulare un quesito su questo tema sarebbe stato più logico porlo in questi termini:

  • Ritieni giusto che con tutti gli insediamenti industriali che abbiamo sul nostro territorio abbiamo ancora così tanti disoccupati ?

Un altro quesito del questionario dice:

Ritieni che sia necessario un migliore controllo della qualità dell’aria?

Anche questa domanda non dovrebbe essere posta ai cittadini, in quanto l’aria viene misurata delle centraline stabilite con una convenzione con Lomellina Energia. Le centraline che misurano il PM10 sono state inventate per monitorare le città percorse da automobili, se non c’era la convenzione con l’inceneritore difficilmente avremmo avuto questi rilevatori sul territorio. In materia le normative sono chiare, sul sito dell’Arpa si possono tranquillamente scaricare. Parona è un paese anomalo, i motivi del PM10 così alto sono legate ad un eccesso industriale. Sannazzaro ha una raffineria che inquina tantissimo, ma ha il PM10 più basso di Parona perché le industrie sono meno e di conseguenza circolano anche meno Camion. Le centraline rilevano gli inquinati PM10, NOx. So2 e No2, No, pertanto non serve a niente misurare gli inquinanti secondari che sono influenzati dai primari. Quello che invece serve a Parona è uno studio sui terreni per sapere il grado di contaminazione da diossine, oppure l’analisi del latte di una mucca dopo un anno di pascolo vicino all’inceneritore per misurare le diossine nell’aria, oppure l’analisi del capello sui cittadini che abitano in prossimità dell’area industriale per sapere la quantità di metalli pesanti che hanno nell’organismo. Se l’analisi risultasse positiva, diventerebbe urgente intervenire con terapie chelanti per evitare danni seri al loro organismo. Tutto questo si può fare utilizzando i soldi della convenzione destinati ad inutili studi statistici epidemiologici.

Questi temi li conosce bene il nostro medico curante.

Non dobbiamo aspettare il lungo termine per scoprire che anche Parona rientrerà nei posti dove è sconsigliato vivere, dobbiamo sapere prima cosa ci attende, almeno per limitare eventuali danni in futuro tramite una prevenzione.

Allego una lettera inviata al ministro dell’Ambiente, anche noi potremmo avere o abbiamo gli stessi problemi.

Storia del Polo Petrolchimico e Danni dell’industria

Non siamo contrari ai questionari, possono essere dei validi strumenti per sapere le preferenze dei cittadini, magari su temi di incertezza, i quesiti vanno posti in  modo diverso, tramite delle idee propositive da sottoporre a valutazione. Il questionario di Parona Viva non ha queste caratteristiche, mancano le idee tipiche di coloro che hanno esperienza politica e amministrativa. E’ il solito modo di fare: “ottenere visibilità senza idee e proposte”.

Peccato che dobbiamo rispondere solo a Parona Viva, la vecchia volpe del Colli ha capito che quando è in contraddizione è più conveniente il silenzio.

Botta e Risposta a Parona Giovane

Da alcune frasi dell’Informatore Lomellino del 18 febbraio 2009.

Ci rendiamo conto della nostra poca esperienza in materia politica amministrativa interviene Fabio Di Agostino, un altro esponente del gruppo – ed è per questo che non precludiamo gli anziani dalla nostra lista, anzi ci avvalleremo della loro saggezza e di tutti quanti vorranno lavorare con noi.  A sostenere il gruppo c’è l’ex sindaco di Parona Giovanna Ganzi, che li ha incoraggiati fin dall’inizio a buttarsi in questa splendida avventura di impegno verso il proprio paese. Anche alcuni ex esponenti di “Parona Nuova”, tra i quali l’ex assessore all’ambiente, Palmarino Di Agostino e Beniamino Elisei scenderanno in campo insieme ai giovani paronesi.


Risposta di Soffritti Renato alle frasi riportate dal settimanale locale:

 

Ricordo ai giovani di Parona, che dal 1995 ad oggi, sono stato consigliere comunale insieme a Palmarino Di Agostino. Chiedetevi come mai persone come Colli, siano riusciti ad ottenere, in tutti questi anni, risultati bulgari superiori all’80%. In Lomellina non esistono analogie simili. E’ evidente che la responsabilità cade su chi ha guidato la minoranza. Vorrei ricordare che in questa legislatura il “Gruppo Insieme per Parona” ha deciso a maggioranza se stare con la Ganzi o con Colli, il nostro gruppo non è mai stato coinvolto, hanno fatto tutto loro: “Di Agostino, Rosato, Ricali”. Per loro personale decisione sono stato espulso dal gruppo perché non condividevo il loro modo di fare politica. Alla fine della legislatura sono riusciti a litigare tra di loro e la colpa è caduta su Rosato. Sentire parlare di alleanze tra Rosato e Di Agostino dopo quello che hanno combinato è stato poco edificante.
  • Hanno avuto la possibilità di governare e hanno fallito
  • Le rette della casa per l’anziano erano tra le più basse e oggi sono le più alte
  • Avevamo una società di servizi che costava poco e oggi costa uno sproposito
  • Non sono stati capaci di garantire un micronido per i costi eccessivi della retta
  • Non hanno rispettato nessuno dei due programmi elettorali
  • Hanno modificato la convenzione regalando all’inceneritore quasi 1.000.000 di euro, affermavano che serviva per abbassare le tariffe del territorio e invece sono aumentate.
  • La casa di riposo aveva un direttore oggi ne ha due perché uno lo volevano licenziare, ma giustamente è stato reintegrato

Potrei aggiungerne tante altre, ma mi sono limitato ai più clamorosi pasticci. Ho perso inutilmente 15 anni a fianco di Palmarino, vorrei mettervi in guardia, potrebbe capitare anche a voi.

Vorrei tanto capire cosa ha raccontato questa volta ai giovani. Quando si parla di saggezza mi viene in mente Gandhi. Con la complicità del Sindaco ha fatto esattamente il contrario di quello che fanno i saggi:
  • unire e non dividere
  • benessere, e non danni economici
  • consensi,  e non dissensi
  • successo e non fallimento

Ai giovani che intendono imparare da chi ha esperienza suggerisco:

Quando si elogia qualcuno è necessario comunicare i pregi, dire che una persona è un saggio senza spiegarne i motivi, diventa una parola vuota e priva di significato.

 

Nella politica non crede più nessuno, proprio per questi motivi, si usano termini come sociale, ambiente, economia ma non si spiega mai in dettaglio in che modo si intendono risolvere i problemi.

Attenti dunque ai cattivi maestri e ai falsi profeti, a volte sono anche tra i parenti.

In altri paesi i giovani sono riusciti ad avere successo perché erano la novità, nessuno di questi avrebbero mai avuto l’idea di dire che Colli, la Ganzi o Palmarino sono dei saggi.

Sono convinto, che per tutte le liste civiche che scendono in campo, sia gradita la presenza costante di Palmarino sui quotidiani locali durante tutta la campagna elettorale, il massimo sarebbe vederlo candidato sindaco per i giovani. Ogni contendente vincerebbe la competizione a tavolino, in gergo calcistico si direbbe “per manifesta inferiorità dell’avversario“.

I cittadini, nel bene o nel male, sanno sempre cosa fare quando entrano nella cabina elettorale.

Volantino 15 Marzo 2009

Forse non tutti sanno

che negli ultimi anni a Parona le Polveri sottili e gli Azoti Totali hanno superato di gran lunga i limiti di legge.

Cosa può succedere ai soggetti più deboli quali i bambini, gli anziani, le persone che hanno problemi respiratori e ai cardiopatici?

Le polveri fini sono formate da sostanze tossiche e cancerogene. Le aziende a Parona sono la causa principale di questa forma di inquinamento. Entro poco tempo si inizia con la tosse, con ricoveri per sintomi respiratori o cardiopatie, nel lungo periodo aumenta la mortalità per malattie cardiovascolari e respiratorie, insorgono tumori ai polmoni e aumenta la mortalità infantile. Il Biossido di Azoto invece è un gas irritante per le mucose, responsabile di numerose alterazioni delle funzioni polmonari, bronchiti croniche, asma ed enfisema polmonare. Lunghe esposizioni anche a basse concentrazioni provocano una drastica diminuzione delle difese polmonari con conseguente aumento di rischio di affezioni alle vie respiratorie. Questi inquinanti oggi sappiamo che esistono e vengono rilevati, ma la realtà può essere ben più grave di quello che ognuno di noi può immaginarsi. Non sappiamo il livello delle nanopolveri nell’aria, non sappiamo se nel nostro corpo risiedono metalli, non sappiamo il livello di inquinamento dei terreni; siamo preoccupati di quello che respiriamo, ma un domani magari qualcuno ci dice che le sostanze tossiche che hanno messo fine alla nostra vita li abbiamo ingerite dagli orti come è già successo in Campania e in tanti altri luoghi governati da persone incoscienti.

Sapete quali limiti di legge non sono stati rispettati?

Nel 2008 le polveri sottili hanno superato il limite di legge per 73 giorni, hanno superato il limite consentito di 7 giorni consecutivi per 5 volte, hanno raggiunto il valore massimo di 173 μg/m3 (limite 50). Gli Azoti Totali hanno avuto una media annua di 45,55  μg/m3 superando il limite annuo di 30 μg/m3.

Sul nostro sito troverete tutti i dati e gli studi epidemiologici per farvi capire l’alto prezzo che pagherete con la vostra salute.

La Nuova Stagione viene da lontano, decenni addietro ci vantavamo di questo paese, invitavamo gli amici della città a passare serenamente una giornata in mezzo al verde della campagna. Oggi proviamo vergogna e tanti si ritengono sfortunati di aver scelto questo paese. Abbiamo sempre lottato per difendere l’ambiente e la salute non solo dei cittadini di Parona ma di tutta la Lomellina. Coloro che ci hanno trattato come dei lebbrosi perché dicevamo la verità, dovrebbero continuare a stare in silenzio come hanno sempre fatto, è vergognoso che oggi che le elezioni sono alle porte si spacciano addirittura per gli ambientalisti dell’ultima ora.

Informazioni sui Feed

Per chi vuole perdere meno tempo possibile l’evoluzione dell’informatica viene in aiuto. Lo standard RSS il linguaggio XML per la gestione dei Feed è l’ultima evoluzione in questo settore. I feed ti consentono di leggere i nuovi argomenti o i nuovi messaggi con qualsiasi software di lettura. Se un sito regolarmente aggiornato come un gruppo Google dispone dei feed, gli utenti registrati tramite l’utilità “newsreader” possono vedere i contenuti pubblicati. Un sito che ha questa icona può darti questo servizio. Esistono diversi software o servizi on line che ti permettono di sottoscrivere o abbonarti ai Feed (da non interpretare come registrazione o pagamento). Ad esempio gli ultimi Client di posta della Microsoft (Outlook 2007), hanno incorporata questa funzione. In modo semplice basta aggiungere un nuovo account di tipo Feed, specificare una cartella, e inserire il link del blog per vedere in pochi secondi tutti i post con l’anteprima delle descrizioni. In poche parole riceverete tante mail quanti sono gli oggetti dei post come messaggi da leggere, una volta letti tutti, si comporterà come una normale casella di posta che vi segnalerà solo i nuovi o quelli modificati.  Facebook è uno strumento che ha avuto tanto successo per la condivisione delle cause e dei documenti, utile anche per comunicare e scambiarsi opinioni, può divenire ancora più performante se si integra con altri strumenti quali gli aggregatori dei Feed on line.

Icona di un FEED

Gomorra

Dal romanzo “GOMORRA” di Robero Saviano

 

Pg 311-312

“Il sud è il capolinea di tutti gli scarti tossici, i rimasugli inutili la feccia della produzione. Se i rifiuti sfuggiti al controllo ufficiale fossero accorpati avremmo una montagna alta 14.600 m. con una base di tre ettari (14 milioni di tonellate). Dal NORD i rifiuti trattati negli impianti di Milano, Pavia e Pisa, venivano spediti in Campania. La Procura di Napoli e quella di Santa Maria Capua Vetere hanno scoperto nel gennaio 2003 che in quaranta giorni oltre 6500 t. di rifiut dalla Lombardia sono giunti a Trentola Ducenta vicino a Caserta.

La repubblica di Napoli  — 26 marzo 2003 pagina 3 sezione: NAPOLI
Rifiuti dal Nord a Caserta “Ecco l’ affare diossina”
Tutto autorizzato. Tutto senza controlli. Tutto assurdo: negli ultimi 40 giorni, 6500 tonnellate di rifiuti spediti dalla Lombardia alla Campania, sono finiti a Trentola Dugenta, nel casertano minacciato dalla diossina. Grave. Anzi gravissimo: perché come rivelano le bolle d’accompagnamento, la maggior parte di quegli «scarti della lavorazione dell’ umido molto sospetti» – provenienti dall’ Amsa di Milano (l’ equivalente dell’ Asìa napoletana) e dalla Lomellina Energia di Parona (Pavia), «è scomparsa», verrebbe da dire «volatilizzata», cioè spalmata sul terreno di vecchie discariche e cave da «bonificare». Nella Campania che appena due anni fa aveva tamponato l’ emergenza spedendo al nord e in Germania i rifiuti, questa subdola onda di ritorno, si sta rivelando tragicamente velenosa, ancorché incontrollata. E svela nelle settimane successive all’ allarme «diossina nel latte» e nel pieno di un’ inchiesta della Procura di Santa Maria Capua Vetere, il vero affare dell’ ecomafia nel terzo millennio: le bonifiche di siti già devastati, dalle cave le stesse discariche «chiuse» proprio dalla creazione dei nuovi impianti di smaltimento (i Cdr, e quando ci saranno, i termodistruttori). Perverso il circuito illegale che denuncia stavolta ancora con maggiore determinazione il sub commissario all’ emergenza rifiuti della Campania Giulio Facchi. La prima denuncia alla Procura l’ ha formata il 24 gennaio scorso. Ora un nuovo esposto, ancora più dettagliato, che prelude allo stop dell’ invio di rifiuti in Campania da altre regione, come peraltro prevede la normativa. Intanto, nessun dubbio. «Si, in Campania arrivano rifiuti da altre regioni. Da Milano e ad esempio da Castelfranco, in provincia di Pisa. Lo abbiamo accertato direttamente sul posto, a Trentola Dugenta, nell’ azienda Rfg, ma abbiamo informazioni di analoghe situazioni anche in provincia di Napoli, a Giugliano e anche nell’ Agro nocerino sarnese». Cosa sta accadendo? «Bisogna partire un po’ più da lontano», spiega Facchi. «Parliamo innanzitutto del Fos, della frazione stabilizzata dei rifiuti trattati dagli impianti.  Dovrebbe essere utilizzato come combustibile dai termovalorizzatori, ma c’ è un altro impiego al momento redditizio. Viene utilizzato ad esempio per la copertura delle discariche e per il ripristino dei terreni delle cave. Ebbene ci sono molte aziende campane, 106 quelle che hanno già avanzato istanza, che hanno immediatamente capito l’ affare, e grazie all’ assenza di controlli efficaci e alle maglie larghe delle norme che regolano le autorizzazioni, riescono a conquistare questo nuovo e redditizio mercato, nel quale si riesce anche a far passare rifiuti speciali e nocivi per terriccio inerme, e a far risparmiare ad esempio un bel po’ di denaro alle aziende del nord che mandano giù in Campania rifiuti sulla carta stabilizzati, ma di cui poi non vi è traccia, ad esempio, al capolinea di Trentola Ducenta». Vuol dire che può esserci un nesso con l’ allarme diossina,  è stata trovata in latte e formaggi. «Credo proprio di sì. Di sicuro ci sono aziende tra le più note in Italia e che figurano in tutte le inchieste sui traffici illeciti di rifiuti, che possono mandare in Campania, rifiuti speciali che poi ritroviamo nel calcestruzzo, a copertura delle discariche e delle cave. Ma perché proprio la Campania? «Certo potrebbero smaltire questi rifiuti al nord – spiega Facchi – ma teniamo presente che i rifiuti da rendere inerti e stabilizzati costano 5-600 vecchie lire al chilo, mentre i rifiuti che vengono denunciati come terriccio costano appena 80-90 lire al chilo. Un affare, no?». E così ora sarà la procura di Santa Maria Capua Vetere a stabilire e individuare le responsabilità di questo «invisibile» ennesimo attentato al territorio della Campania, realizzato con piena complicità dei nuovi affaristi delle ecomafie. Titolari dell’ inchiesta che annuncia clamorosi sviluppi sono i sostituti Ceglie e Capasso. Sulla carta, tutto è apparentemente regolare. Ci sono due tipi di autorizzazioni per questi «trasferimenti di rifiuti». Ma basta anche una semplice «comunicazione di inizio attività», magari firmata ad hoc per un azienda, per aggiungere anche l’ immondizia di altre regioni alle 4500 tonnellate prodotte ogni giorno dalla Campania, terra devastata dalle discariche, dove la camorra non ha mai mollato l’ affare rifiuti. Sotto forma di Fos, magari terriccio, oppure con una forte dose di veleni e fanghi sospetti.

 

B O X
le cifre
Ogni giorno 200 tonnellate
Maglie larghissime. Nelle normative che regolano lo «spostamento» di rifiuti sul territorio nazionale e campano, e anche nei controlli. La denuncia del sub-commissario Giulio Facchi è dettagliata. A Trentola Ducenta finiscono circa 200 tonnellate di rifiuti al giorno provenienti dal Consorzio MIlano Pulita (Amsa), dalla Lomellina Energia di Parona (Pavia) e dalla Waste Recycling di Castelfranco (Pisa). Secondo il controllo effettuato 10 giorni fa dall’ Arpac, i rifiuti giunti a Trentola sarebbero 500 tonnellate. Per Facchi sono 6500 tonnellate. Il «riciclo» sembra più rapido degli stessi controlli: dove sono finiti?
– PAOLO RUSSO

Vedi link dell’articolo di Repubblica

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