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Consigli Comunali

Venerdì 26 Giugno 2009 alle ore 21.00 si è tenuto il primo consiglio comunale per trattare il seguente ordine del giorno:

  1. Esame delle condizioni di candidabilità, eleggibilità e compatibilità degli eletti alla carica di Consigliere Comunale e giuramento del Sindaco (art. 41, 50 e 55 del T.U.E.L);
  2. Comunicazione da parte del Sindaco delle avvenute nomine, dei componenti della giunta e del vicesindaco (art. 46 e 47 del T.U.E.L.);
  3. Discussione ed approvazione degli indirizzi generali di governo;
  4. Elezione dei componenti della Commissione elettorale comunale (art. 12 e segg. del D.P.R. 20.03.1967, n. 223 e success. modif.);
  5. Nomina della Commissione prevista per la formazione degli elenchi dei Giudici popolari nelle Corti di assise e nelle Corti d’assise d’appello (legge 10.04.1951, n. 287, art. 13);
  6. Indirizzi per la nomina, la designazione e la revoca dei rappresentanti comunali preso Enti, Aziende ed Istituzioni;
  7. Ratifica deliberazione del Commissario Straordinario n. 51 del 21.05.2009 avente ad oggetto “Variazioni alle dotazioni del bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2009”.

Sono stati Nominati:

 

 

  • Bianchi Giambattista (vice Sindaco) incarichi: Lavori Pubblici, Urbanistica, Patrimonio, Trasporti, Sport e tempo libero
  • Sommi Mauro incarichi: Cura e ordine del territorio, Sicurezza, immigrazione, Ordine pubblico, Protezione civile, Innovazioni tecnologiche e Connettività, Problemi emergenti
  • Giuseppe Ferretti incarichi: Servizi e problemi sociali, Assistenza, Sanità, Commercio, Manifestazioni
  • Galli Monica incarichi: Istruzione Pubblica, Infanzia, Cultura, Turismo e spettacolo
  • Sindaco Colli incarichi: Economia e Bilancio, si occupa anche di Rapporti con il personale, Lavoro ed occupazione, Ambiente ed Ecologia, Polizia Locale, Associazioni.

Il consiglio comunale è composto anche dai seguenti Consiglieri:

Condivido il primo intervento critico di Maurizio Marioli che ha messo in evidenza che nella scorsa Legislatura Colli e il suo gruppo ha contestato alla Ganzi la modifica del regolamento e dello statuto che estendeva da due a quattro assessori.  Insieme per Parona come minoranza e Soffritti Renato come opposizione avevano votato la loro contrarietà, serviva la maggioranza assoluta dei due terzi per approvarli, sono state necessarie più sedute con la maggioranza relativa. Evidentemente Colli esprime la sua opinione secondo convenienza, visto che oggi ha nominato quattro assessori (primo atto di incoerenza).

Anche l’intervento critico di Luca Trovati che nutre dei dubbi tra le disponibilità economiche  e le linee programmatiche di Insieme per Parona sono condivisibili, è dal lontano 1995 che sentiamo da Colli tante belle idee che puntualmente non vengono mai concretizzate (le minoranze si sono astenute).

Ho sentito da Colli in Consiglio che vuole sentire Lomellina Energia per vedere se è possibile recuperare gli introiti persi per colpa della precedente amministrazione, mi auguro che non si accordi per rifilarci un nuovo raddoppio dell’inceneritore.

Siamo vigili su questo, agosto è sempre stato un mese di sorprese!!!

Blog della Nuova Stagione

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Blog

Quotidiani

In ordine cronologico gli articoli dei quotidiani che parlano della Nuova Stagione

 

Soffritti Fuori – Provincia Pavese 11 Giugno 2009 (PDF 16 KB)

Nessun cambiamento – La Lomellina – 10 Giugno 2009 (PDF 125 KB)

Risultati Comunali – Provincia Pavese – 9 Giugno 2009 (PDF 80 KB)

Speciale Comunali – La Lomellina – 3 giugno 2009 ( PDF 449 KB)

Nominativi dei Candidati della varie Liste – Informatore Lomellino 3 Giugno 2009 (PDF 60 KB)

Confronto pubblico candidati Sindaco – La Provincia Pavese 30 Maggio 2009 (PDF 46 KB)

Presentazione Lista – La Lomellina 27 Maggio 2009 (PDF 79 KB)

Presentazione Lista – Informatore Lomellino 27 Maggio 2009 (PDF 26 KB)

Presentazione Lista – La Provincia Pavese  22 Maggio 2009 (PDF 10 KB)

Lista Candidati – La Provincia Pavese 10 Maggio 2009 (PDF 14 KB)

Soffritti – Parona Pulita – Informatore Lomellino 6 Maggio 2009 (PDF 32 KB)

La Nuova Stagione – I Candidati – La Lomellina – 6 Maggio 2009 (PDF 13 KB)

Programma Elettorale – La Lomellina  22 Aprile 2009 (PDF 14 KB)

Candidati Consiglieri e Sindaco – Informatore Vigevanese 9 Aprile 2009 (PDF 37 KB)

Soffritti in campo – La Provincia Pavese 7 Aprile 2009 (PDF 14 KB)

La vergogna a nominare Parona – La Lomellina 7 Aprile 2009 (PDF 15 KB)

Soffritti lancia la lista – Informatore Vigevanese 2 Aprile 2009 (PDF 13 KB)

Soli contro tutti – Provincia Pavese 1 Aprile 2009 (PDF 21 KB)

Nuova stagione oltre le 30 Adesioni – Informatore Lomellino 18 Marzo 2009 (PDF 12 KB)

Nuova Stagione corre da sola – Provincia Pavese 17 Marzo 2009 (PDF 14 KB)

Presentata la lista con una lettera – La Lomellina – 11 Marzo 2009 (PDF 12 KB)

 

Quotidiani

Prevenire è meglio che curare

Nel confronto pubblico tra i candidati Sindaci di Parona, qualcuno in mezzo al pubblico rumoreggiava quando il sottoscritto ha detto che non sono le polveri l’unico problema di Parona, ma le sostanze tossiche che potrebbero esserci sui terreni. Ho detto che il pericolo potrebbe venire da quello che si mangia dal proprio orto, senza saperlo quel vegetale potrebbe contenere il cancerogeno che è la causa scatenante di una metastasi incurabile. Mi chiedo quanti a Parona hanno avuto la disgrazia di osservare una persona morire di cancro, mi chiedo quanti hanno sentito i loro lamenti, quanti hanno udito invocare la madre per farlo morire. Chiedere di morire per queste persone è una liberazione, ma non sono neanche liberi di poterlo fare, devono soffrire fino all’ultimo istante anche quando tutti sanno che non c’è più niente da fare. Io questa esperienza l’ho vissuta con due miei cognati. Uno di questi poco prima di sapere del male incurabile che era dietro l’angolo mi ha detto: “Nella mia ditta chimica nessuno arriva all’età di 60 anni per godersi la pensione, io sono uno dei pochi fortunati” ha comunque vissuto pochi anni da pensionato.

Sono venuto ad abitare in campagna proprio per sfuggire a questi pericoli, ora non sono più all’opposizione, altri dovranno fare il loro dovere per garantire la salute dei cittadini.

Ad Acerra hanno fermato l’inceneritore più volte per rischio diossina, noi sappiamo che in questi anni l’inceneritore di Parona si è fermato tante volte, penso sia un diritto dei cittadini sapere il carotaggio dei terreni, in quanto sul nostro territorio ci sono tante altre realtà inquinanti.

Tanti medici della Lomellina, hanno sottoscritto un documento comune, al riguardo vanno i nostri ringraziamenti al dott. Marco Lorena di Parona che oltre ad essere tra i firmatari, era tra i relatori.

Oggi abbiamo anche un medico in minoranza che queste cose le dovrebbe sapere, non è una questione di maggioranza o minoranza, la prevenzione serve per evitare i danni alla salute e dovrebbe riguardare tutti, sia chi ha votato per Colli che per gli altri.

Al dibattito è stato proprio Colli a citare il prof Redi e nel suo programma elettorale dice che i temi dominanti da affrontare sono:

  • Riattivare il monitoraggio del territorio(rel. Redi), della persona (rel. Tenconi), delle attività produttive (rel. Zecca).
  • Garantire una più ampia sicurezza ambientale per la salubrità delle persone.

Pertanto penso non abbia nulla in contrario a fare prevenzione, visto che il prof. Zecca su Parona ha detto le stesse cose che da anni vado sostenendo, anche se i cittadini rumoreggiano, ma poi alla luce dei fatti non vengono mai fatte.

A Sannazzaro per un banale diverbio momenti ci rimette la vita il Sindaco, pensate cosa potrebbe capitarvi un domani se dei genitori iniziano a perdere i loro figli sapendo che non avete fatto niente per porvi almeno rimedio con la prevenzione.

Gli studi epidemiologici e le relazione degli esperti dovrebbero almeno farvi riflettere.

Tre secondo noi sono le priorità per prevenire eventuali danni alla salute:

  • Carotaggio dei terreni per sapere il livello di tossicità (incluso le diossine)
  • Analisi del capello su un campione di persone che confinano con l’area industriale per sapere se nel loro corpo risiedono metalli pesanti (vedi Storia del Polo Petrolchimico e Danni dell’industria)
  • Limitare le sostanze tossiche delle industrie che possono creare patologie incurabili quali i tumori.

e per non danneggiare anche gli altri:

  • Una commissione di controllo che verifichi i registri di carico e scarico delle industrie, le zone di destinazione e i costi di smaltimento.

Con l’inquinamento si può anche limitare i danni, basta avere degli amministratori che si preoccupano dei cittadini e non del profitto di pochi.

Prevenzione

Lettera aperta dei Medici della Lomellina

LETTERA APERTA DEI MEDICI DELLA LOMELLINA

Dal momento che i rischi per la salute sono in parte legati al degrado ambientale e ai modelli di vita, i medici devono orientare il loro ruolo professionale e civile per promuovere la salute anche attraverso scelte di tutela ambientale.
La stessa legge istitutiva del SSN, all’Art. 2, evidenzia tra gli obiettivi del servizio stesso ” la formazione di una moderna coscienza sanitaria sulla base di un’adeguata educazione sanitaria del cittadino e delle comunità; … la prevenzione delle malattie e degli infortuni in ogni ambito di vita e di lavoro; ….la promozione e la salvaguardia della salubrità e dell’igiene dell’ambiente naturale di vita e di lavoro”.
Inoltre, il nuovo codice di Deontologia Professionale, all’Art. 5, suggerisce che “Il medico è tenuto a considerare l’ambiente nel quale l’uomo vive e lavora quale fondamentale determinante della salute dei cittadini … il medico è tenuto a promuovere una cultura civile tesa all’utilizzo appropriato delle risorse naturali, anche allo scopo di garantire alle future generazioni la fruizione di un ambiente vivibile…”.
Numerose malattie hanno come concausa sostanze derivate dall’alterato equilibrio naturale: dobbiamo convincerci che tutto ciò che noi gettiamo via e disperdiamo intorno a noi, ci ritorna in maniera nociva attraverso l’aria, l’acqua e il cibo che mangiamo. In un mondo affamato di energia, di combustibili e di petrolio, sembra che ci dimentichiamo che il primo “combustibile” di cui tutti abbiamo bisogno è il cibo e che cibo, aria ed acqua pulita sono beni primari, non inesauribili ed inaccessibili alla maggior parte dell’ umanità.
Spesso ci sentiamo rassicurati quando le sostanze tossiche sono all’interno dei “limiti di legge”, ma le “basse dosi” non sono certo scevre da danni; a questo proposito non si dimentichi che esistono effetti sinergici di tossicità fra sostanze ritenute singolarmente sicure.
Ci riferiamo in questa sede soprattutto alle malattie respiratorie. Il “Particolato” (PM) che respiriamo proviene in buona parte dal traffico veicolare, ma anche da tutte le attività antropiche che comportano la combustione di materia. Respirare un’aria con una grande quantità di PM è oltremodo nocivo e più le particelle sono di minori dimensioni più sono pericolose in quanto passano rapidamente dagli alveoli polmonari al torrente circolatorio ed arrivano a tutti gli organi: rene, fegato, cuore; recenti ricerche inoltre hanno dimostrato come il particolato ultrafine possa arrivare, tramite la via olfattiva, al cervello inducendo in modelli sperimentali animali danni ossidativi del tutto simili a quelli presenti nel morbo di Alzheimer.
Ricordiamo in quanto apparso sul New England Journal of Internal Medicine del 2004 circa la funzione respiratoria nei bambini. Questo studio ha dimostrato che nel 56% di bambini in buona salute, che vivono in una media città inglese ove è presente una centrale a combustibile fossile -con parametri dell’aria all’interno dei limiti di legge -la capacità respiratoria risulta ridotta in modo direttamente proporzionale alla presenza, all’interno dei macrofagi delle vie aeree, di particelle carboniose e che queste sono direttamente correlate all’ incremento di PM10 nell’aria. Si sa che la funzione polmonare si sviluppa e raggiunge la piena maturità intorno ai venti anni, pertanto se essa viene compromessa fin dall’infanzia è verosimile che questo si traduca in un danno per vita da adulti. Per ogni incremento di 10 µg/m3 di PM 2.5, si calcola un aumento di rischio di mortalità per cancro al polmone dall’8 al 14% e del 12% per patologie cardio-circolatorie.
Tali rischi sono ancor più accentuati per il sesso femminile; infatti, sempre sul New England Journal of Internal Medicine del 2007 ricercatori americani hanno evidenziato che ad ogni incremento di 10 µg/m3 di PM 2.5, si accompagna un incremento del 24% del rischio di eventi cardiovascolari e del 76% del rischio di morte cardiovascolare in una popolazione di donne senza precedenti cardiologici .
La tutela dell’ambiente, il ripristino ed il mantenimento di condizioni compatibili con la vita non può essere solo un mero esercizio di buoni propositi ma deve guidare le scelte che, come singoli e come società, ogni giorno siamo chiamati a compiere, coinvolgendo quindi, senza possibilità di “scorciatoie”, chi ha politicamente l’onere di tutto questo.
E’ noto che i principali determinanti della qualità dell’aria sono la mobilità motorizzata, i sistemi di riscaldamento e le immissioni in atmosfera di sostanze chimiche da insediamenti produttivi. E’ dunque su tutti questi elementi che si deve agire se si vuole migliorare la qualità dell’aria. Pertanto è solo una scelta contingente quella che come medici abbiamo fatto di richiamare l’attenzione del mondo scientifico in generale e di quello politico su uno di questi determinanti: l’inquinamento da insediamenti produttivi.
In particolare ci riferiamo alle centrali a “biomassa” la cui costruzione è prevista nei prossimi anni all’interno del territorio lomellino, la cui attivazione porterebbe all’ulteriore inquinamento di una zona particolarmente a rischio; a tal proposito si segnalano i valori di PM 10 della centralina di rilevazione di Parona, quasi sempre ai valori massimi misurati tra tutte le centraline della provincia di Pavia.
Il Piano Regionale per l’Energia del 2008 indica come la provincia di Pavia sia autosufficiente da un punto di vista della produzione di energia elettrica.
Ma, allora, perché non cambiare rotta? Perché non eliminare i rischi, assolutamente evitabili, di un ulteriore aumento delle particelle nocive.
Noi medici abbiamo una grande responsabilità: non possiamo limitarci a cercare di porre rimedio a patologie in gran parte provocate da scelte politiche irrazionali ma, come l’art. 5 del nostro codice deontologico recita, dobbiamo adoperarci a promuovere a tutti i livelli la consapevolezza che l’ambiente è un determinante fondamentale della salute nostra e di chi verrà dopo di noi.
In definitiva ci sembra che riscoprire il valore di un vecchio detto: “Prevenire è meglio che curare” sia di estrema attualità: oggi più che mai riaffermare con forza il diritto alla tutela della salute significa riaffermare il diritto alla tutela della vita.

lunedì 30 marzo 2009

Lettera

Relazione Zecca a Lomello

Professore Ermenegildo Zecca
Insegna Igiene Ambientale all’Università di Pavia
Si occupa di “Tossicità e inquinamento dell’Ambiente e conseguenze per la salute”
Relazione ricavata dalla registrazione del dibattito pubblico avvenuto il 26 Marzo 2006 a Lomello

Le sostanze tossiche

All’interno dell’organismo le vie sono diverse, le reazioni sono diverse, i processi che avvengono dipendono sia dall’organismo umano come si trova che dalla sostanza che ha introdotto, se è di facile degradazione può comportare un semplice raffreddore, se inalata può causare un po’ di raucedine o tosse come si usa dire.

Quelle più subdole, quelle che non avvertiamo, che spesso non hanno neanche l’odore, sono le più cancerogene. Paradossalmente quando noi non accusiamo nessun sintomo, nessun segnale, si dice reazione olfattiva, è il momento proprio in cui il nostro organismo sta introducendo qualcosa di più pericoloso. Se questo processo introduce un tossico nell’organismo, allora arriva il rischio.
Per un igienista ambientale le emissioni non rappresentano un processo di intrusione, ma dal momento che viene ceduto e arriva alla persona, i percorsi sono diversi, ad esempio potrebbe essere ceduto nell’aria ma introdotto con l’acqua, oppure con la verdura con le carote, con il riso, cambia la via di introduzione, pertanto cambia anche l’organo bersaglio e la patologia che ne deriva. Il professore Valerio tra i vari controlli citava lo stato di salute della popolazione, se si considera che una sostanza cancerogena, rilasciata nell’aria possa danneggiare bronchi e polmoni, è un errore capitale non considerarla, ad esempio le diossine, ma non solo loro, hanno tendenza a bioaccumularsi, pertanto si trasferiscono per via alimentare all’uomo, entrano nell’aria in origine, passano nell’acqua, ed entrano nel corpo per via investiva. Controllare pertanto bronchi e polmoni in casi di questo genere è un errore, in quanto quella popolazione non ha subito alcuna alterazione.
Si dirà che c’è qualcuno che muore di tumore al fegato al pancreas allo stomaco, ma sono casi abbastanza isolati, anche perché caso strano, questi impianti vengono insediati dove c’è una bassa densità abitativa. Non ci avete mai pensato, questi tipi di impianti non vengono quasi mai messi vicino a grandi città, ma c’è un motivo, pensa il professore Zecca, in quanto la coincidenza statistica sanitaria, dice che sono talmente pochi casi che non vale un investimento per studiare l’incidenza dei tumori. Poi l’errore di continuare a controllare i polmoni e i bronchi per quello che è stato ceduto nell’aria, mentre il tossico lo mangiamo con le carote. Questi sono gravissimi errori, che portano a conclusioni ancora più gravi. Chi conduce le indagini a volte si trova di  casa in collina mentre chi vive a Parona magari comincia ad avere funerali nelle proprie famiglie, tra i vicini, si interroga però qualcuno che ha certificato che la situazione è sotto controllo, ha posto il cappello che non è necessario fare ulteriori indagini. Tra gli enti pubblici preposti cè anche l’Arpa. Il rischio per la salute non lo focalizzerei solo sull’inceneritore, anche se è un problema importante, ma lo valuterei in un insieme di cose. Noi igienisti usiamo un’immagine abbastanza eloquente, che si deve usare ill telescopio e il microscopio. Bisogna vedere prima il problema dall’alto, determinando i suoi contorni generali, e ampi della popolazione e del territorio, poi quando si è capito il meccanismo e il territorio implicato, allora bisogna usare la lente del microscopio nell’indagare nello specifico, magari a livello individuale. Quando si sceglie di insediare un inceneritore, la logica scientifica pone la scelta del sito. Dove è logico mettere l’inceneritore, è un problema non proprio banale e di poco conto. All’origine delle scelte in qualche stanza degli enti pubblici, certamente si è discusso dove è meglio mettere questo impianto, come ai tempi io ho partecipato alla nascita dell’inceneritore di Parona, ricordo che si è discusso all’ora, ma la domanda era: “ma perché li”. Da opinione scientifica, la condizione perché potesse essere a Parona era che la zona scelta non doveva avere altri rischi per la salute o per lo meno fossero molto piccoli. E’ stata fatta una verifica, non di impatto ambientale, ma sui contaminanti pre-esistenti all’inceneritore. Qui a Lomello, solo dopo questi dati, in modo corretto e responsabile, direi di rispetto verso la popolazione. Lo dicono a parole molti politici ma non si traduce mai nei fatti e mi dispiace che non sono presenti, perché li avrei voluti avere viso a viso queste persone, ma non mi è mancata l’occasione. Soltanto dopo questa verifica, allora l’autorizzazione all’insediamento di un inceneritore poteva essere data. Non la verifica di impatto ambientale, in quanto non ci dice quali sono i rischi, quel che a noi importa è cosa entra nell’organismo umano. Ho una netta impressione che ormai ci sia una continuità nel territorio Lomellino a partire da Sannazzaro, che reputo di grande rilevanza igienico ambientale, per arrivare ad estendersi in aree molto ampie, perché no anche fino a Lomello. Molti contaminanti chimici e in particolare modo i cancerogeni, tra cui la diossina e non solo, hanno una caratteristica chimica molto importante, la cosiddetta stabilità. Sono sostanze e la diossina in particolare, molto stabili nelle condizioni ambientali cosa significa, che resistono all’aggressione di altri composti contaminanti, oppure arrivano alle condizioni stagionali, alle condizioni climatiche, alle variazioni anche meccaniche a tante azioni di disturbo mantenendo inalterate le loro strutture dunque la potenzialità. La potenzialità accentuata fa si che si pongano due conseguenze molto precise, prima, che tendono questi composti cancerogeni ad accumularsi, nel primo strato del terreno, tendendo a vaporizzarsi andando nell’aria e quindi venire inalate, oppure tramite l’assorbimento degli alimenti tramite l’acqua o nelle falde, seconda conseguenza oltre a concentrarsi e accumularsi queste sostanze tendono a distribuirsi in vari territori pur rimanendo sempre inalterata la struttura, pertanto finché non viene demolita la struttura, questa tossicità permane, se è cancerogena resta cancerogena. Parlando di cancerogeno vorrei sottolineare che non possiamo ammettere da un punto di vista scientifico un limite di tollerabilità. Molte agenzie internazionali pongono lo zero, dal punto di vista pratico questo non è possibile, ma è importante sapere che medici biologi hanno stabilito che il processo di cancerogenesi abbia alla base una conoscenza ormai diffusa e data per accertata e cioè non è possibile determinare il livello sotto il quale non vi è rischio di cancro. E’ chiaro che noi questo zero non potremo averlo, in quanto ogni giorno siamo sottoposti a quantità di variegate sostanze cancerogene, se è vero che non è possibile porre un limite ad un cancerogeno, e altrettanto vero che non è possibile stabilire un limite a miscele di sostanze, perché noi non sappiamo quale sia l’effetto combinato di una introduzione simultanea o temporanea durante la giornata pur attraverso mezzi diversi quali aria acqua carote pesche mele con più cancerogeni nello stesso individuo. L’effetto combinatorio può essere quello di un’esaltazione dell’effetto complessivo e dunque  in quel caso il processo di cancerogenesi accelera e si moltiplica di molto. Allora può avvenire che gente ancora giovane sui 40 45 anni manifestino casi di cancro in aumento ma non vengono presi in considerazione nei paesi di bassa rilevanza statistica come il nostro. Vengono presi in considerazione solo quando il numero aumenta in modo sproporzionato. In diverse sedi accademiche e all’Arpa su questi fenomeni non hanno mai  dato particolare rilevanza. Noi non sappiamo dell’effetto combinatorio, ma sappiamo che diverse miscele si potenziano in funzione di come sta l’organismo, certi hanno un sistema immunitario più reattivo rispetto ad un altro.
I controlli hanno senso quando sono efficaci.

Un esempio è la visita medica (sente, ipotizza diagnostica, fa fare esami,legge esami prescrive cura)
Se il medico fa fare un esame che non va bene, la risposta che arriva al medico mostra che tutto va bene. Dove sta l’errore, l’errore sta nel controllo, cioè nella scelta di che cosa controllare.
I controlli hanno un senso se si controlla le specie o la natura dei tossici, che sono tra i più dannosi per l’uomo, perché possono essere introdotti e vanno verificati una volta che so quali sono le attività sapendo per ognuna quali sono le sostanze che vengono immesse e che colpiscono. Quando si ottiene questo elenco, con tutte queste sostanze scelgo le più pericolose per la popolazione, al primo posto sono i cancerogeni, e su quelli faccio i controlli. Questo metodo diventa efficace. Se invece si sbaglia a fare i controlli, cito le centraline, che misurano sostanze chimiche di nessun senso in termini sanitari. Appare evidente che la tipologia di inquinanti presenti in Lomellina, tra Raffinerie inceneritori e prodotti agricoli non può essere misurata tramite uno specchio per le allodole come lo sono le centraline, nate per altri scopi. I controlli vanno diversificati a seconda della realtà.
Le centraline poste ovunque per questi casi non servono a niente.

Dire un no secco alle centraline così come sono, mentre occorre verificare tutte le attività non solo locali, ma di tutto il circondario, e dopo aver effettuato un’analisi alla fonte all’origine del tossico, a quel punto scegliere quali tossici controllare in base alla gravità della loro azione sull’organismo umano. Al posto degli inceneritori si è passati ai termovalorizzatori per non creare allarmismo, io allora sono un all’allarmista perché vi dico cosa ne penso. Inceneritori come mezzo di smaltimento, hanno da una parte un grosso vantaggio, la riduzione del peso di qualsiasi rifiuto, sia urbani che industriali, su questo si deve convenire, dall’altro hanno uno svantaggio di carattere sanitario molto importante di cui condivido le considerazioni fatte dal prof Valerio quali gli scarichi nell’aria e le ceneri come avviene per una stufa. Qui da noi come l’inceneritore di Parona, i rifiuti vengono inceneriti e le ceneri vengono depositate nelle discariche cosiddette controllate. Questi tipi di impianto peseranno sulla salute dei nostri figli. Il problema è che quando si incenerisce, non sappiamo cosa esattamente bruciamo, ad esempio se nei rifiuti sono presenti sostanze tossiche quali lo è il benzene. L’incenerimento ha il vantaggio di ridurre il rifiuto, ma ha lo svantaggio di trasformarlo in sostanze più nocive rispetto a quelle in entrata.

Esperti

Analisi del voto

Osservando i risultati elettorali di Parona si può trarre la seguente analisi.

Dal 1995 ad oggi si vota con lo stesso sistema elettorale per le comunali. Lo storico gruppo “Insieme per Parona” non ha più nelle sue file coloro che hanno fondato “Parona Viva”.  I due gruppi mantengono inalterato il loro peso elettorale che si è sempre attestato tra il 79,9% e l’86,4% quando erano uniti.
Il risultato più basso (79,91%) l’hanno ottenuto nella scorsa tornata elettorale, ricordo che per via del terzo mandato la Ganzi prese il posto di Colli, oggi la somma dei due gruppi raggiunge la percentuale dell’84,78%.
Si può sostenere che le altre liste si sono divisi quello che alla vigilia delle elezioni è sempre stato l’elettorato dell’opposizione guidata da Di Agostino.
Nessuno di noi (Parona Giovane, Nuova Stagione) ha aggiunto nuovi consensi, la causa è sicuramente legata al concetto del voto utile che girava nel paese. La divisione del gruppo dominante ha scatenato la paura di perdere, i cittadini hanno deciso di scegliere una lista tra queste due, questa considerazione è confermata dal fatto che dal 1995 ad oggi abbiamo avuto la più bassa percentuale di schede bianche o nulle(solo l’1,8% rispetto ad una media del 3,1%).

Prima delle elezioni, nessuno di noi avrebbe minimamente immaginato che Colli avrebbe vinto con la maggioranza assoluta dei voti, pensavamo ad un minimo scarto con i favori del pronostico a “Parona Viva”.
Sono convinto che nemmeno Colli e i sui si immaginavano di vincere.

Un altro dato di riflessione è il risultato delle due sezioni, sapevo di ottenere il risultato migliore nella sezione due in quanto è la zona di mia massima influenza, e così è stato. Pensavo che questo poteva valeva anche per Colli perché anche lui qui risiede, invece è avvenuto l’esatto contrario, “Parona Viva” in questa sezione ha perso di pochi voti mentre nell’altra il divario è stato enorme.

E’ evidente che la lista di Trovati esce con le ossa rotte, entrambi avevano i favori del voto cattolico, ma pesa il fatto che avevano tra le loro fila il presidente della Caritas, il medico curante del paese, la farmacista l’ex presidente della Pro Loco, tutti attivi in un comitato che si è battuto contro le centrali raccogliendo addirittura la maggioranza di firme (700) per bloccarla.

Politicamente parlando, ritengo che sia stato un errore candidare come Sindaco l’ex vice di Colli, una persona impegnata in ambito lavorativo, meglio sarebbe stato puntare su un giovane disoccupato o su un pensionato, avrebbe dato maggiori garanzie sull’impegno da dedicare al paese.  Qualcuno ha interpretato la scelta come una candidatura di facciata, girava la voce che avrebbe operato in sue veci qualcun altro.

Un’altra decisione che probabilmente ha pesato per loro è stata la dichiarazione di Parona Viva sulla scelta dei candidati, dire pubblicamente che sarebbero stati scelti da un numero ristretto di delegati ha dato l’impressione che in pochi avrebbero deciso sul da farsi.

La passata legislatura ha avuto qualche merito in campo ambientale, sulla centrale eravamo tutti schierati contro e il consenso dei cittadini è stato maggioritario, ma a livello economico il paese ha subito danni incalcolabili. Tanti hanno messo a confronto il periodo Ganzi  con le precedenti legislature di Colli e hanno votato di conseguenza.

Chi osserva il nostro paese dall’esterno, non ha certo una visione positiva, nessuno è in grado di capire come sia possibile premiare chi arreca tanti danni alla salute distruggendo un territorio. Qualsiasi sociologo o psicologo dovrebbe essere interessato alla realtà di questo paese, tanto anomala quanto incredibile, su questo nessuno di noi è in grado di trovare delle logiche spiegazioni.

Ora è inutile ragionare nel senno di poi, è andata male per tutti, cerchiamo invece di vedere il lato positivo.

E’ vero che Colli ha vinto, ma ha ottenuto in percentuale il risultato più negativo degli ultimi decenni il 50,76%. Tutti gli altri che hanno perso sono il 49,24%, la metà dei cittadini non la pensa come loro.

Se saranno coerenti con i principi ambientali propagandati in campagna elettorale, possono fare fronte comune per  impedirgli di fare altre schifezze. Sono convinto che anche coloro che hanno votato per Colli gradirebbero che non ci sia un altro raddoppio dell’inceneritore o una nuova centrale sul nostro territorio o ai nostri confini.
Insieme ai comitati che stanno crescendo come funghi, date il vostro contributo, noi daremo come sempre il nostro sostegno anche a voi che siete la minoranza, sempre che  lo meritate.

Da solo ho fatto con coerenza opposizione contro tutti, per voi dovrebbe essere molto più facile avendo dalla vostra il 50% del paese.

Soffritti Renato

Analisi

WWF – Raccolta differenziata Vigevano

COMUNICATO STAMPA DEL WWF SULLA RACCOLTA DIFFERENZIATA A VIGEVANO

Abbiamo appreso dai giornali locali del fallimento della raccolta differenziata porta a porta fatta a Vigevano, nella zona del centro e che si vuole ritornare alla raccolta della spazzatura con i cassonetti. Negli articoli il presidente di Asm-Isa, Rosario Mandoliti, e l’amministrazione comunale di Vigevano davano la colpa di questo allo scarso senso civico dei cittadini. Come associazione WWF Lomellina siamo convinti che non ci sia niente di vero in questa assurda accusa.
Prendendo ad esempio la città di Novara, molto più grande di Vigevano con una popolazione che supera i centomila abitanti, l’amministrazione ha puntato molto, con investimenti adeguati , a un traguardo notevole, con punte che superano il settanta per cento. L’iniziativa è partita coinvolgendo in prima persona i cittadini, che sono i principali artefici del risultato, insieme ad una amministrazione capace e lungimirante, che ha voluto arrivare al successo.
Sono state coinvolte le scuole dalle classi dell’asilo, fino arrivare alle classi delle superiori e coinvolgendo anche l’università. La popolazione adulta è stata informata capillarmente con serate e dibattiti in diverse fasce orarie dedicate al tema, con distribuzione capillare di materiale informativo. Sono state coinvolte tutte le associazioni, che hanno agito informando i loro soci e fornendo collaborazione per risolvere eventuali problemi.
Il calcio d’inizio, usando un termine sportivo è stato dato da piccole zone sparse per la città, per vedere come reagiva la popolazione e a quali risultati portava. Venivano corretti gli eventuali errori nel conferimento dei rifiuti negli appositi contenitori per la raccolta differenziata. Dove la popolazione residente era di nazionalità diversa, venivano stampate le informazioni per attuare la raccolta differenziata in più lingue, fino a otto, coinvolgendo anche le loro comunità. Quando la raccolta differenziata arrivava a risultati soddisfacenti si ampliavano le zone. L’ultima zona è stata quella del centro, per la sua complessità fatta di vicoli e molti negozi, studi professionali, uffici istituzionali e una bassa concentrazione di residenti.
Si è passati da una raccolta differenziata che non raggiungeva il ventinove per cento nel duemilatre, a oltre il settanta per cento a fine duemilaotto. In pochi anni la città di Novara è arrivata in testa alle classifiche nazionali con grande orgoglio degli amministratori, ma soprattutto di quello dei cittadini, veri artefici e orgogliosi del traguardo. Non dimentichiamo, inoltre che la tassa su i rifiuti in questi anni non è aumentata.
L’esatto contrario di quello fatto a Vigevano, non sarà che il fallimento dell’iniziativa è dovuta a fatto che comune di Vigevano tramite l’ASM è socia dell’inceneritore di Parona e su questo guadagna con i famigerati CIP6 elargiti alle fonti “assimilabili” alle energie rinnovabili? Ricordiamo peraltro che a causa di questa devianza giuridica l’Italia paga una penale alla Ue e la Provincia di Pavia che non rispetta i minimi di legge regionale sulla raccolta differenziata dovrebbe pagare un’ulteriore penale.

WWF Lomellina Fabrizio Varese

6 Giugno 2009

WWF

WWF Lomellina

Documenti Novara

In tutto il mondo, ormai da diversi anni, grandi città, come Seattle, San Francisco e Camberra, hanno fatto la drastica scelta di azzerare la produzione dei loro “rifiuti” entro il 2020. Questo significa, letteralmente, che tra quindici anni in questi paesi non ci saranno più rifiuti da smaltire, anche grazie ad una nuova progettazione dei prodotti, già avviata, che ne allungherà la vita e che faciliterà il loro riuso e il loro riciclo. Ma questa scelta significa anche che, da subito, è stata azzerata la categoria mentale che classifica come “rifiuto” qualunque oggetto che non serve più.

Nel frattempo, le città che hanno fatto la scelta innovativa del “Rifiuto Zero” (Zero Waste) hanno rinunciato a costruire inceneritori, in quanto avrebbero bloccato l’innovazione, e hanno organizzato forme di raccolta “porta a porta” dei materiali post consumo, separati dagli stessi cittadini secondo diverse tipologie, finalizzate al riciclaggio del materiale raccolto.

Novara rispetto alla provincia di Pavia sta percorrendo questa strada e i risultati sono ben visibili:

Obiettivo Rifiuti Zero a Novara – ing Fabio Tomei 6 giugno 2009 (PDF 12 KB)

Dati Raccolta differenziata tramite il Porta a Porta Anno 2007 ( PDF 1,3 MB)

Progetto territoriale Raccolta differenziata Porta a Porta Anno 2006 (PDF 7,2MB)

Raccolta Differenziata Porta a Porta Anno 2006 ( PDF 250 KB)

Osservazioni e proposte al documento di indirizzo relativo alla revisione del programma provinciale dei rifiuti (PDF 35 KB – Novara 29 Agosto 20006) – Nel documento dell’ ing.Fabio Tomei (COORDINAMENTO PROVINCIALE PER L’AMBIENTE) è specificata la composizione del rifiuto.

Sintesi del progetto di Raccolta con dati occupazionali Anno 2005 (PDF 490 KB)

 

 

 

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