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Inceneritore di Parona Lomellina

 

Per quanto riguarda la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, la nostra Provincia di Pavia è divisa in due bacini. Il bacino A comprende il Pavese e l’Oltrepò orientale, mentre il bacino B copre la Lomellina e il Vogherese. Il CLIR (Consorzio Lomellino per l’Incenerimento dei Rifiuti) raccoglie e conferisce i rifiuti del bacino B. Nel 1995 per scongiurare il ricorso alle discariche, l’Amministrazione provinciale di Pavia adottò un proprio Piano Provinciale dei Rifiuti che recepiva la Legge Regionale 21/93 la quale prevedeva la costruzione di un impianto di incenerimento per lo smaltimento dei rifiuti del bacino B. In dettaglio, la LR 21 conteneva un cosiddetto “Piano a breve termine” per fare fronte all’emergenza dello smaltimento dei rifiuti di allora in Lombardia, in cui si individuava in Vigevano l’area che doveva ospitare l’inceneritore al servizio del bacino B, e nel CLIR l’ente titolare di questo impianto. L’impianto previsto nel Piano provinciale aveva una capacità di smaltimento annuo di 146.000 tonnellate, pari al quantitativo di rifiuti prodotto nel bacino B (118.000 t/a nel 2000 al netto della raccolta differenziata) più una percentuale “di mutuo soccorso” da utilizzarsi nel caso che una delle province lombarde fosse entrata in emergenza rifiuti. Nel 1996, date le difficoltà incontrate da Vigevano nel mettere a disposizione un’area adeguata, l’allora Sindaco di Parona, Silvano Colli, che nel 1995 era stato eletto Presidente del CLIR, concordava con gli altri circa 50 Comuni del bacino di insediarlo a Parona. A Parona nasce una commissione comunale consultiva di basso profilo tecnico, che nel 1997 sceglie come migliore progetto quello denominato “Lomellina Energia” presentato da Foster Wheeler, scartando i progetti presentati da RWE e da Termomeccanica. Il progetto Lomellina Energia citava come miglior esempio applicativo l’impianto di incenerimento rifiuti con ricupero energetico di Robbins (località vicino a Chicago) avviato della stessa FW nel gennaio 1997, magnificandone le doti di sicurezza e di efficienza. La particolare tecnologia, a letto fluido a circolazione esterna, è stata messa a punto negli USA negli anni ’80 per bruciare gli scarti di lavorazione del coke e del gas naturale. Si tratta quindi di una tecnologia che solo in un secondo momento è stata adattata all’incenerimento dei rifiuti con ricupero energetico. In Italia una disposizione del 1992 (la cosiddetta CIP 6) favorisce la nascita di impianti di incenerimento con recupero energetico, i cosiddetti termoutilizzatori o termovalorizzatori. L’energia elettrica prodotta dal termoutilizzatore è poi acquistata dall’ENEL ad un prezzo di molto superiore a quello di mercato. Inoltre il CLIR si è impegnato con Lomellina Energia con un apposita convenzione a conferire una precisa quantità di rifiuti a Parona (65 mila tonnellate annue) per tutto il periodo di vita del “termo”, rendendo di fatto la raccolta differenziata non conveniente per il nostro territorio, difatti se questa dovesse aumentare il CLIR per non pagare una penale sarà costretto a cercare rifiuti fuori Provincia. Alla fine del 2000 l’impianto di Robbins veniva definitivamente chiuso “for business reasons” dopo che nel 1998 l’EPA aveva comminato alla società di gestione una multa di 114 milioni di dollari per aver superato i limiti per quanto riguarda le emissioni di monossido di carbonio, di idrocarburi aromatici e di opacità dei fumi (quantità di luce oscurata) per il periodo che va dal giugno al dicembre del 1997, e dopo che il governo degli Stati Uniti aveva abrogato la legge che agevolava la vendita dell’energia elettrica prodotta dagli impianti di incenerimento dei rifiuti (una disposizione simile al CIP 6 di casa nostra). Per questi motivi il capitale dell’azienda aveva perso oltre il 70% dall’inizio del 1998, passando da 1 miliardo ai 246,8 milioni di dollari del marzo 2000. Parallelamente, il valore delle azioni, che prima della notifica delle infrazioni aveva toccato i 48 dollari/azione, era sceso nel 2000 a soli 6 dollari/azione. Per riprendersi da questa “botta” FW dovette, tra l’altro, vendere la sua quota di partecipazione in Lomellina Energia al Gruppo Merloni. Salvo poi riacquistarne il 40% nel 2004, quando il raddoppio era ormai stato approvato, con il palese obiettivo di riproporre la medesima tecnologia anche per la seconda linea. Monossido di carbonio, idrocarburi aromatici e opacità dei fumi sono parametri che servono per stimare le emissioni di diossina, sostanza che causa il cancro negli animali e nell’uomo. Da noi, nello stesso anno 2000, la Provincia e la Regione Lombardia davano l’assenso a una prima richiesta di aumento della capacità di smaltimento fino a 200.000 t/a e nell’agosto del 2004 la Regione dava il via libera alla costruzione di un’ulteriore caldaia per una seconda linea di incenerimento, che una volta conclusa porterà la capacità di smaltimento rifiuti dell’impianto a circa 400.000 t/a (circa quattro volte la produzione di rifiuti del bacino B). L’amministrazione di Parona forte di un consenso bulgaro del suo elettorato (superiore all’85%) ha usato, per convincere i cittadini, frasi convincenti del tipo:

  • Siamo più bravi perché siamo riusciti a “rubarlo” a Vigevano (vero)
  • Vi daremo a tutti il teleriscaldamento (falsità impossibile da mantenere in quanto non conveniente per un paese di 2000 abitanti)
  • Aumenterà l’occupazione (vero, anche se risultano occupate a tempo indeterminato poche persone del Paese)
  • Faremo una commissione sull’inceneritore (vero, ma di basso profilo tecnico)
  • La salute sarà garantita da uno studio di impatto ambientale (vero, ma ha fotografato solo il bianco, quando i terreni non erano contaminati dalle varie tipologie di inquinanti, nessuno studio sul nero evidenzia dopo anni come è messo il nostro territorio)
  • Saranno installate delle centraline con i dati a disposizione di tutti (vero, ma solo dopo innumerevoli pressioni e solo dopo il raddoppio dell’inceneritore a 400.000 t/a abbiamo avuto accesso a dati omologati, il PM10 misurato non si discosta molto dai rilevamenti effettuati in città metropolitane come Milano)
  • Formeremo una Commissione Consultiva Comunale (vero, ma si è riunita solo poche volte e la sua maggioranza è sempre stata costituita da elementi favorevoli all’inceneritore)
  • Si dovrà creare un’area verde piantumata intorno all’impianto (ad oggi non risulta visibile nessuna area verde prevista dalla Convenzione)
  • Sarà dato del Compost gratuito agli agricoltori (non è mai avvenuto in quanto la qualità è scadente e va in discarica, nessun agricoltore lo vuole)

Fasi di sviluppo:

  • Creazione di Lomellina Energia s.r.l. ottobre 1995
  • Chiusura di Lomellina Energia aprile 2001
  • Acquisizione da parte di Merloni settembre 2001
  • Acquisizione della quota da parte di FW maggio 2004
  • Autorizzazione alla costruzione della seconda linea agosto 2004
  • Raggiungimento dell’accordo con gli altri Comuni del CLIR giugno 2005
  • Prima autorizzazione per raddoppio dell’impianto gennaio 2006
  • Inizio lavori di costruzione febbraio 1998
  • Fine montaggi unità preselezione settembre 1999
  • Fine montaggi Inceneritore luglio 2000
  • Esercizio commerciale preselezione ottobre 1999
  • Esercizio commerciale inceneritore ottobre 2000

Raddoppio del Termoutilizzatore

  • Autorizzazione Regionale per una seconda linea di 180.000 t/a di rifiuti speciali non pericolosi agosto 2004

Diversi comuni del CLIR e la provincia di Pavia esprimono parere contrario, con motivazioni del tipo “non era necessario in quanto non si comprende come l’attività della seconda linea si rapporti in termini favorevoli al sistema di gestione degli RSU della Provincia di Pavia e del territorio Lombardo”. L’inceneritore di Parona è stato il primo come modello di Impianto realizzato da Privati. Nel Febbraio 2005 si inizia a discutere all’interno del C.L.I.R di realizzare una S.p.A. con le municipalizzate (ASM) di Vigevano e Mortara e i Comuni del Consorzio. Totale disaccordo tra i Comuni del C.L.I.R, nel Giugno 2005 si arriva ad un accordo parziale per la nascita di ISA, in attesa di definire al meglio la struttura. I motivi della contesa sembrano essere gli alti costi di conferimento rifiuti all’inceneritore legati alla preoccupazione per l’investimento finanziario. I quotidiani locali hanno sollevato dubbi su questa operazione, in quanto L’art. 13 della Legge 4 agosto 2006, n. 248 imponeva normative per la riduzione dei costi degli apparati pubblici regionali e locali, al fine di evitare alterazioni o distorsioni della concorrenza, le società, a capitale interamente pubblico o misto, non potevano svolgere prestazioni a favore di altri soggetti pubblici o privati, né in affidamento diretto né con gara, e non potevano partecipare ad altre società o enti. Gli attori dell’operazione sostenevano che dovevano sentire i loro legali, ad oggi (30 Maggio 2008) nessuno conosce il cavillo che ha consentito ad un consistente numero di Comuni di uscire dal CLIR e partecipare a una società come ISA. Lo stato dell’arte evidenzia che si è favorito il profitto a danno della collegialità di un consorzio, pertanto la riduzione dei costi peserà come ulteriore danno ambientale: “Avevano garantito che con il raddoppio le ceneri non rimanevano in Lomellina, ma con la scusa di ridurre le tariffe in tanti li vogliono a Galliavola a pochi chilometri dall’inceneritore”. Avevamo il problema della discarica della Belcreda, l’inceneritore era la soluzione per i rifiuti del nostro bacino, ora intendono conferire sul nostro territorio un quantitativo superiore e più pericoloso rispetto a quello che era il quantitativo iniziale.

L’inceneritore si è anche incenerito un paio di volte, si è distrutta la lavorazione di una caldaia pertanto l’RSU del bacino è stata conferita altrove per circa un mese. Sarebbe interessante sapere, visti gli alti costi di smaltimento, se per caso è stato più conveniente portarli fuori dal nostro territorio. Magari ci guadagniamo anche in salute nel portarli in altre città.

Un’analisi a confronto del 2006 tra l’incenerimento e la raccolta differenziata (finalizzata al riciclo e al recupero dei materiali), dice che incenerire i rifiuti costa di più.

Leggi anche:

Inceneritore di Parona Lomellina

Un tranquillo 11 Settembre di paura

 
 

Per un tranquillo 11 Settembre di paura,  visti anche i lati oscuri che rimarranno su quel giorno, Nuova Stagione vi suggerisce un’interessante interpretazione apocalittica trovata in rete.

Quando i re della terra … vedranno il fumo del suo incendio piangeranno e faranno cordoglio per lei e diranno: “Ahi! Ahi! Babilonia, la gran città, la potente città! Il tuo giudizio è venuto in un momento!

 

Le due torri gemelle

 

Leggi direttamente dal sito suggerito il resto dell’articolo:

 

BABILONIA LA GRANDE MERETRICE – Bibbia CEI

 

Il TELERISCALDAMENTO

Parona Lomellina è un paese di creduloni. In tutti i posti dove intendono costruire centrali o inceneritori promettono sconti sull’energia anche con il teleriscaldamento. Da noi succede la stessa cosa, ma non vediamo nessun vantaggio economico per i cittadini. Tanti soldi vengono dati al comune per bruciare i rifiuti, ma li spendono per le società pubblice, i paesani continuano ad essere salassati dalle bollette. Eppure chi vince le elezioni continua ad avere consensi elettorali per le balle che racconta sul teleriscaldamento. Noi ovviamente non siamo dei creduloni, queste bugie non hanno mai convinto quelli della Nuova Stagione. Le minoranze dovrebbero almeno chiedere delle spiegazioni.


Il Governo Ombra propone dei contributi per i paronesi.

Leggi l’articolo della Provincia Pavese del 9 Agosto 2010 ( PDF 103 KB) (NUOVO)

 

PD Sveglia !!!

Bonanni segretario nazionale della CISL alla Festa del PD

Renato Soffritti in Arte Che

Questa è giustizia sociale, il sindacato non deve fare gli interessi dei padroni.

Il PD non dovrebbe invitate persone che non fanno gli interessi dei lavoratori

Renato Soffritti

Leggi articolo Completo sul sito di Repubblica:

Fumogeni contro Bonanni alla Festa Pd – 8 Settembre 2010

Nuovo episodio di contestazione violenta alla Festa Pd di Torino. Dopo le proteste verbali contro il presidente del Senato Renato Schifani, è stata oggi la volta del sindacalista Angelo Bonanni che è stato prima accolto dai centri sociali con fischi, urla e lanci di banconote finte.

Questi gli slogan che hanno accompagnato il lancio di petardi: “Il denaro è un buon servo e un cattivo padrone”, ”Marchionne comanda e Bonanni obbedisce”.

Angelo Bonanni CISL Anno 2010

Il TELERISCALDAMENTO

Parona Lomellina è un paese di creduloni. In tutti i posti dove intendono costruire centrali o inceneritori promettono sconti sull’energia anche con il teleriscaldamento. Da noi succede la stessa cosa, ma non vediamo nessun vantaggio economico per i cittadini. Tanti soldi vengono dati al comune per bruciare i rifiuti, ma li spendono per le società pubblice, i paesani continuano ad essere salassati dalle bollette. Eppure chi vince le elezioni continua ad avere consensi elettorali per le balle che racconta sul teleriscaldamento. Noi ovviamente non siamo dei creduloni, queste bugie non hanno mai convinto quelli della Nuova Stagione. Le minoranze dovrebbero almeno chiedere delle spiegazioni.


Il Governo Ombra propone dei contributi per i paronesi.

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Il Teleriscaldamento

TELERISCALDAMENTO

Il teleriscaldamento

Parona Lomellina è un paese di creduloni. In tutti i posti dove intendono costruire centrali o inceneritori promettono sconti sull’energia anche con il teleriscaldamento. Da noi succede la stessa cosa, ma non vediamo nessun vantaggio economico per i cittadini. Tanti soldi vengono dati al comune per bruciare i rifiuti, ma li spendono per le società pubblice, i paesani continuano ad essere salassati dalle bollette. Eppure chi vince le elezioni continua ad avere consensi elettorali per le balle che racconta sul teleriscaldamento. Noi ovviamente non siamo dei creduloni, queste bugie non hanno mai convinto quelli della Nuova Stagione. Le minoranze dovrebbero almeno chiedere delle spiegazioni.


Il Governo Ombra propone dei contributi per i paronesi.

Leggi l’articolo della Provincia Pavese del 9 Agosto 2010 ( PDF 103 KB) (NUOVO)

Il martirio della Lomellina

Vigevano: Neanche Babbo Natale vuole la Centrale ( vedi video )

Parona: Lettera di Angela Sabatino “Partecipazione o fronte del si”

Dal mondo: Povera Italia

Vi chiedono di cambiare l’auto per non inquinare, vi chiedono di fare il bollino blu per non inquinare, vi chiedono di revisionare la caldaia per non inquinare, vi chiedono di non bruciare la legna per non inquinare e poi autorizzano centrali sul territorio con motore diesel inquinante, senza tenere conto di nessuna valutazione sullo stato di salute del nostro territorio. Bruciamo i rifiuti di altre regioni per fare energia, ma non gli basta, dobbiamo produrre energia con le centrali, non per il nostro fabbisogno ma per quello degli altri. Parlano tanto di federalismo, ma alla luce dei fatti fanno pagare alla Lombardia un prezzo altissimo in salute, Il vicesindaco di Vigevano ha ammesso pubblicamente di aver sbagliato ad accettare la centrale per ignoranza in materia, questa dichiarazione gli fa onore, ma cosa dobbiamo pensare dei politici che stanno al vertice della piramide, pagati profumatamente per conoscere questa materia e invece non capiscono che in pianura padana siamo in una cappa che trattiene l’inquinamento, pertanto è il luogo meno adatto per produrre energia con tecnologie obsolete e non sostenibili. Non dimentichiamoci che le leggi le fanno i politici, per questo l’Italia è messa così male.

Striscioni Centrale a Vigevano –   Nuovo comitato a Castello d’Agogna

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Contributi per le bollette

La Nuovastagione di Parona propone che una parte dei contributi dell’inceneritore vengano ceduti come energia ai cittadini, per compensare il caro bollete. Il teleriscaldamento è stata un’idea propagandistica del sindaco non realizzabile per Parona. La convenienza del teleriscaldamento può avvenire solo in un quartiere centralizzato come Brescia, dove si spengono le caldaie a gasolio e si collega il teleriscaldamento del termovalorizzatore (giusto termine per il loro impianto il nostro ricordiamolo è solo un inceneritore). Ma l’energia viaggia anche sui fili della corrente (guarda a caso la convenzione tra l’Enel e Lomellina Energia ne prevede la vendita), pertanto se si ha veramente a cuore il portafoglio dei Paronesi si può trasportare l’energia sui fili della corrente, senza mettere sotto sopra un intero paese con operazioni non convenienti per noi, come il teleriscaldamento (questa è un’operazione fattibile).

Visto che nel programma di “Insieme per Parona” del 2004 tra i compiti della Multiservizi c’era la verifica di fattibilità dell’impianto di teleriscaldamento e del cablaggio per la telefonia.

Visto che il Sindaco in un diverbio sui soldi con la Sig.na Ganzi ha affermato sulla provincia Pavese il 18 gennaio 2008: «Il guadagno? Certo che c’è. E sarebbe potuto crescere se la signora Sindaco, invece di fare prediche, avesse firmato una nuova convenzione più conveniente per il paese. Per avere più soldi e ottenere un servizio di teleriscaldamento».

Ora il sindaco è Silvano Colli, le minoranze di Parona devono pretendere che le promesse vengano rispettate, lo stesso Sindaco ha sempre sostenuto che non era necessario il teleriscaldamento, ma sarebbe bastato un quantitativo di energia ceduto ai paronesi per ridurre le spese. Obbligare il Sindaco a rispettare le promesse, è un compito per le minoranze, non perchè lo sostiene la Nuova Stagione, ma perchè è un atto dovuto nei riguardi di tutti i cittadini che finora sono stati ingannati.

 

Parona, i rifiuti dividono paese e municipio

la Provincia Pavese — 18 gennaio 2008

PARONA.«Macché piscina grandiosa, qui riusciremo solo quest’anno a costruire una scuola materna che costerà un milione e centomila euro. Mai portati a casa due milioni per la presenza del termovalorizzatore. I soldi arrivati finora sono serviti e servono ancora a pagare circonvallazioni e rotatorie», parte agguerrita Giovanna Ganzi, carte alla mano nel suo ufficio al primo piano del municipio. «Il guadagno? Certo che c’è. E sarebbe potuto crescere se la signora sindaco, invece di fare prediche, avesse firmato una nuova convenzione più conveniente per il paese. Per avere più soldi e ottenere un servizio di teleriscaldamento», ribatte l’ex sindaco Silvano Colli. A Parona (borgo lomellino di 1982 abitanti e che punta al traguardo dei duemila) i rifiuti dividono. E il malcontento, aumenta in questi giorni di discussioni sull’opportunità di accogliere da queste parti la spazzatura che soffoca Napoli e la Campania. Le divisioni cominciano dentro il municipio. Dove l’ex sindaco Silvano Colli – ex sinistra Dc, poi Margherita, oggi «osservatore del Pd» – convintissimo delle scelte fatte e l’attuale sindaco Giovanna Ganzi (lista civica «e in cabina voto per chi voglio») sembrano arrivati davvero agli stracci. Quelle 380mila tonnellate di rifiuti da bruciare dentro i due termovalorizzatori di Lomellina Energia pesano, sempre di più. Il paese è spaccato in due, come il suo municipio. Dentro il quale c’è un vicesindaco ex sindaco, ora messo fuori dalla stanza delle decisioni, che starebbe già organizzando la campagna elettorale del 2009 che per forza sarà giocata sui temi della salute e dell’industrializzazione spinta, e un sindaco, a sua volta ex vicesindaco, decisa a fermare l’arrivo di qualsiasi altro insediamento industriale. Lui nicchia sulle intenzioni future: «C’è tempo», ma dice anche che sono molti quelli che erano e restano con lui. E che conta assai sui voti personali presi tre anni fa quando, per motivi di legge, dopo le due legislature di rito, ha passato la mano a Giovanna Ganzi. Lei, che compirà 80 anni quest’anno, è decisa su due cose. E le riassume così: adesso basta. Cioè? «La mia esperienza da sindaco si chiuderà con questo primo mandato». E poi? «Finché sarò qui nient’altro passerà. La gente di Parona ha già dato. Fin troppo. Termovalorizzatore, industrie chimiche, fonderie. Sa quante volte il Pm10 ha superato i limiti negli ultimi cento giorni? Sessanta. E sto parlando di valori altissimi fino a 14 volte oltre il limite». Scusi, signor sindaco, ma lei dov’era quando le industrie arrivavano a Parona? Non faceva il vicesindaco? E quando arrivava il termovalolizzatore? «Forse si è creato un beneficio in un momento di crisi. E’ stata una scelta che doveva tamponare l’emergenza». «Certo che c’era l’emergenza – incalza Colli -. Io ero anche presidente del Clir (il consorzio per i rifiuti che raccoglie una cinquantina di comuni compreso Vigevano) e la discarica di Gambolò era ai livelli di Napoli con un milione e mezzo di rifiuti». Così? «Ci siamo riuniti tutti e abbiamo deciso che bisognava svoltare. Solo che gli altri hanno detto no quando è stato il momento di ospitare l’impianto. A Parona c’era la disponibilità politica. Lo abbiamo accolto. Dopo essere andati a vedere come erano impianti simili all’estero. Ci è andata anche la signora Ganzi. Siamo stati garanti anche per i contratti della società con 30 banche. Abbiamo risolto il problema a mezza provincia». A che prezzo però? La signora sindaco dice che in pratica vi siete svenduti a Lomellina Energia. I soldi arrivati usati per le strade che non servono ai vostri duemila residenti. «Il Comune aveva bisogno di quelle strade – dice Colli -. La vera occasione l’abbiamo persa ora, con la seconda convenzione. Questo era il momento di valorizzare il paese. Di tenere qui l’energia venuta dai rifiuti. Da quello che mi piace chiamare il petrolio bianco. Ma la signora ha deciso che dovevo farmi da parte». «No – dice Giovanna Ganzi – le ragioni erano ben altre. Lui voleva il sì alla centrale elettrica. Voleva dire portare via altri 250mila metri quadrati alla zona agricola in un territorio comunale che è grande 934 ettari: siamo il comune più piccolo dopo Albonese». Giovanna Ganzi oggi capeggia il fronte della Parona che dice basta. Con lei è il medico del paese Giovanni Brunoldi che tiene ben in vista sul suo computer le curve del Pm10 con le vertiginose vette raggiunte dalle polveri sottili: «Qui si respira la stessa aria del Verziere a Milano, ma di qui non passa lo stesso numero di auto». Il dottore non ha tutti i torti. In una mezza mattinata, tra la via che porta al municipio attraversando per il lungo il paese e la piazza su cui affaccia il suo ambulatorio, si incrociano forse un paio di decine di automobili. Però gli studi affidati all’Università di Pavia non segnalano particolari problemi. «Sono numeri per fortuna piccoli – spiega Brunoldi – e non hanno rilevanza statistica». Per capire se a Parona si muore di inquinamento dovranno passare a quanto pare molti anni. Ma intanto chi viene ad abitare qui? Il sindaco Ganzi crede nel futuro, tanto da decidere di costruire una scuola materna (oggi i 52 bambini sono costretti a stare su due sedi). «Certo – spiega -. Un paese non ha più anima se perde la scuola. Io lo so perché ho fatto la direttrice didattica 30 anni e soffrivo quando dovevo chiuderne qualcuna nei paesini più piccoli». Così per fare arrivare nuove famiglie il Comune offre contributi per la prima casa a chi ha un reddito sotto i 31mila euro l’anno e fa una convenzione con una cooperativa per costruire appartamenti che potranno essere venduti a 1058 euro al metro. E ancora offre un assegno di maternità di 250 euro al mese alle madri non lavoratrici tra il sesto mese e un anno del bambino. «E poi qui l’Ici è ferma al 4 per mille e l’80% dei proprietari di case non la paga perché ha redditi bassi – elenca ancora Ganzi -. La pagano le aziende. Quelle che ci sono, perché lo ripeto: adesso basta. Ho cacciato via gente da questo ufficio davanti a certe proposte. Mediazioni sì, ma non compromessi. Finché resto qui io non passerà più nulla». E dopo? Colli è pronto. E ha altre idee: «Sul termo il consenso c’e, è cresciuto negli anni. C’è anche la squadra. Una bella squadra». I rifiuti arrivano copiosi anche da fuori provincia per far andare a pieno ritmo anche il secondo forno appena avviato. La centralina mobile dell’Arpa parte a caccia dei colpevoli ogni volta che in paese l’odore di ammoniaca costringe a sbarrare le finestre anche in piena estate. La battaglia di Parona è appena cominciata. (3. continua)

Pierangela Fiorani

Contributi

Fuga di metano nell’Artico

In questa sezione pubblichiamo la traduzione degli articoli che parlano della fuga del metano nell’Oceano Artico. A fianco riportiamo anche gli articoli originali in lingua inglese consultabili direttamente sul sito di origine.

Vi invitiamo a leggere anche i precenti articoli salvati in Archivio: L’Antartide sta per esplodere

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Mecca Vincenzo

Ho saputo questa sera che Vincenzo Mecca ci ha lasciati, un altro amico se ne è andato prima del tempo. Ho avuto modo di frequentarlo e conoscerlo tra il 2003 e il 2009, periodo che ero in cassa integrazione e mobilità. In quel frangente mi chiese di trascrivere un paio di suoi scritti in formato elettronico (degradati come cartaceo). Avevamo stabilito di farlo anche per altri testi, ma per vari motivi non abbiamo mai trovato il tempo. Visto il suo consenso verbale a pubblicarli, provvedo oggi a farlo. E’ un modo per ricordare un amico tramite una sua riflessione, ed è anche un atto dovuto da parte mia. Non conosco la datazione, mi sembra che le vicende ambientali di Parona abbiano ispirato in parte questa riflessione (queste sono però mie supposizioni).
 
Soffritti Renato – scritto Venerdi 21 Maggio 2010
 
Sono testi che consiglio di leggere con attenzione perchè meritano per l’appunto: “una riflessione”.
Su si lui hanno scritto:
 
 

Vincenzo Mecca

Marea Nera – Vincenzo Mecca

Opinioni sul:Consiglio Comunale di Parona del 16 Giugno 2010

Golfo del Messico: “La più grave catastrofe ambientale della storia”

Obama afferma che “la marea nera è come l’11 settembre dell’ambiente”

… non c’è natura senza sviluppo culturale dell’umanità, e non c’è umanità senza amore per la natura.

tratto da: Appunti sulla conoscenza in ricordo di Vincenzo Mecca

Su si lui hanno scritto:
Marea Nera - La più grave catastrofe ambientale della storia

Consiglio Comunale (16-6-2010)

Ordine del Giorno:

  1. Comunicazioni del Sindaco;
  2. Comunicazione dell’avvenuto deposito dei verbali delle deliberazioni adottate nella seduta precedente;
  3. Richiesta di convocazione del Consiglio comunale di cui al protocollo comunale n° 2201 in data 25.05.2010 da parte di 1/5 dei consiglieri comunali, avente ad oggetto “Modifica art. 4 comma 4 dello Statuto Comunale”;
  4. Risposta ad Interpellanza presentata a firma del Consigliere Comunale Donatella Marzetto in data 24.04.2010 prot. n. 1761;
  5. Risposta ad Interpellanza presentata a firma del Consigliere Comunale Donatella Marzetto in data 24.04.2010 prot. n. 1762;
  6. Risposta ad Interpellanza presentata a firma dei Consiglieri Comunali Luca Trovati, Maurizio Marioli, Chiara Brunazzi, in data 25.05.2010 prot. n. 2197;
  7. Risposta ad Interpellanza presentata a firma dei Consiglieri Comunali Luca Trovati, Maurizio Marioli, Chiara Brunazzi, in data 25.05.2010 prot. n. 2198;
  8. Risposta ad Interpellanza presentata a firma dei Consiglieri Comunali Luca Trovati, Maurizio Marioli, Chiara Brunazzi, in data 25.05.2010 prot. n. 2199;
  9. Risposta ad Interpellanza presentata a firma dei Consiglieri Comunali Luca Trovati, Maurizio Marioli, Chiara Brunazzi, in data 25.05.2010 prot. n. 2200;
  10. Risposta ad Interpellanza presentata a firma del Consigliere Comunale Donatella Marzetto in data 01.06.2010 prot. n. 2319;
  11. Riduzione capitale sociale della Soc. Parona Multiservizi S.p.A. – Presa d’atto;
  12. Approvazione di atto di indirizzo per l’affidamento in concessione a terzi della gestione del Palazzetto sportivo comunale e pubblico esercizio annesso (bar);
  13. Nomina n. 2 Consiglieri Comunali facenti parte della Commissione Ornato;
  14. Nomina n. 2 Consiglieri Comunale facenti parte della Commissione comunale consultiva atta al controllo del termoutilizzatore;
  15. Istituzione e nomina della Commissione Comunale per le modifiche ed integrazioni allo Statuto Comunale;
  16. Variazioni alle dotazioni del bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2010;
  17. Approvazione nuovo Regolamento della Scuola dell’Infanzia Comunale;
  18. Approvazione Convenzione per il servizio coordinato di Polizia Locale tra i Comuni di Parona e Gravellona Lomellina;

E’ stato un consiglio comunale con molti punti all’ordine del giorno, molti di questi potevano essere accorpati per evitare doppioni nelle risposte da parte del Sindaco. Segnale comunque positivo perché per logica esclude accordi particolari tra la maggioranza e Parona Giovane. Accordi invece sembrano esserci stati tra la maggioranza e il capogruppo di Parona Viva, l’ho capito da una risposta data da Bianchi. La quasi totalità delle interpellanze era di chiarimento su Combitalia, un plauso và a Marioli per i toni della risposta: “ha tolto meritatamente il buon umore a Sommi sulla trasparenza amministrativa del Presidente delle Società a capitale pubblico”. Anche se non era tenuto a comunicare la cessione delle quote di Combitalia da parte del socio di minoranza, rimane il fatto che non è corretto che i consiglieri di minoranza non siano stati informati dell’operazione. Vicende comunque che persistono da decenni, difetto che accomuna chiunque governi Parona. La manfrina su Combitalia non convince nessuno, operazione voluta da Colli (sindaco), mantenuta in essere dalla Ganzi (sindaco), liquidata da Colli (sindaco). Tutta la passata legislatura abbiamo assistito al teatrino di Combitalia, fatto di nomine e revoche senza mai sapere cosa bolliva in pentola. Oggi nulla è cambiato, il sindaco e il presidente dicono che la Corte dei Conti e la Procura stanno indagando, la maggioranza e gli ex di Parona Viva si accusano reciprocamente, ritorna in auge la poca trasparenza, e le reciproche accuse: “Combitalia, la società creata dal Comune per costruire il raccordo ferroviario, ha un disavanzo di circa due milioni di euro: una situazione creatasi nel 2006 e 2007, quando erano presidenti Chiara Brunazzi, oggi consigliere di minoranza, e Danilo Prandoni”. Sentendo le ragione dell’uno, dell’altro e dell’imprenditore, sembrano tutti innocenti.

Vuoi vedere che gli unici colpevoli alla fine sono i cittadini che li hanno votati ?

I cittadini dovrebbero riflettere sui programmi elettorali delle liste: “Siamo stati gli unici a sostenere che la Multiservizi S.p.A doveva essere liquidata”, alla luce dei fatti avevamo pienamente ragione.

Come Governo Ombra avevamo suggerito da tempo (13 settembre 2009) che la Combitalia doveva essere ceduta perché non aveva finalità istituzionali ma perseguiva scopi industriali e commerciali.

Ora sappiamo che il socio di minoranza ha ceduto le quote ad una società del Lussemburgo, il paese delle Holding, delle scatole cinesi, luogo di villeggiatura della finanza creativa. Magari nello stesso posto una società di Parona compra le quote e si accorda per insediare qualche altra schifezza sul territorio: “non vedo altre soluzioni per recuperare i soldi sprecati”.

Parona Giovane ha presentato un’interpellanza per sapere i motivi che gli hanno impedito di volantinare, la maggioranza furbamente ha scaricato le responsabilità dell’accaduto sull’assessore Giuseppe Ferretti che ha la delega alle manifestazioni e non dell’ordine pubblico e della sicurezza (deleghe di Sommi che come politico se ne guarda bene di fare brutta figura). Qui mi sento di dare un suggerimento: “se si rispettano le leggi, nessuno può impedire di volantinare”, gli unici divieti, qualora si paventi pericoli legati all’ordine pubblico possono venire dalla Prefettura o dalla Procura. Non mi sembra ci siano mai stati problemi del genere a Parona. Il gruppo Parona Giovane doveva presentare oltre all’interpellanza anche un’interrogazione con risposta scritta con un’infinità di domande per preparare un eventuale esposto al Prefetto o alla Procura. Solo un agente di Polizia Giudiziaria può impedire con la forza di distribuire volantini politici, deve comunque avere validi motivi.

Se l’assessore Giuseppe Ferretti si inventa un altro atto amministrativo per impedire il volantinaggio, nel rispetto delle leggi suggerisco la disobbedienza non violenta, perché è lui il problema, perchè è lui in difetto. La storiella spiegata in consiglio non regge …

La modifica dello statuto per evitare centrali, si è conclusa con un nulla di fatto, la maggioranza dice di essere d’accordo ma vuole essere lei lo sponsor – solita anti politica: “parlano di dialogo e fanno esattamente il contrario”.

Commissioni inutili del passato (esclusa quello dello Statuto) sono state rinnovate. Potevamo spacciarci per dei Nostradamus, non era difficile indovinare i nominativi:

Commissione Ornato (Poggi Melissano)

Commissione Consultiva atta al controllo dell’Inceneritore (Sportiello Marzetto)

Commissione per le modifiche ed integrazioni allo Statuto Comunale (Sommi – Poggi – Ganzi – Trovati)

L’assessore Galli ha risposto ad un’interpellanza sulla scuola dell’infanzia presentata da Parona Giovane riguardo la gestione e la fatturazione. – L’assessore mi ha comunicato che per mancanza di risorse, le rette sono rimaste invariate rispetto allo scorso anno.

Suggerimento: una domanda che deve essere sempre fatta quando si discute di scuola dell’Infanzia.

Come sempre manca il contrasto, la propaganda e la lotta politica: “contraccolpi economici come questi gravano enormemente sulle casse comunali in un periodo di restrizioni finanziarie legate alla crisi”. Temi che possono portare consensi ai gruppi di minoranza se ispirati da ideali popolari, soprattutto i giovani che non hanno responsabilità per quanto è accaduto.

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