E’ il terzo incendio in due settimane all’inceneritore di Lomellina Energia a Parona: l’altra notte i vigili del fuoco hanno lavorato circa 4 ore per spegnere le fiamme, propagatesi in modo accidentale, secondo i primi accertamenti per per autocombustione, e smassare il materiale carbonizzato, mettendo in sicurezza l’impianto che ogni anno brucia 380mila tonnellate di rifiuti provenienti da Vigevano, Lomellina e Oltrepo, e produce 380 megawatt di energia. Il 22 marzo, un incendio si era verificato nella prima mattinata in uno dei nastri di trasporto su cui si muovono i rifiuti stoccati. Un altro incendio il 17 marzo.
Parona, in fiamme il rullo di trasporto dell’inceneritore
PARONA. Dopo l’incendio di sabato mattina ancora fiamme ieri nel termodistruttore di Lomellina Energia a Parona. L’incendio si è verificato nella prima mattinata in uno dei nastri di trasporto su cui si muovono i rifiuti stoccati. «Il nostro sistema di sicurezza ha funzionato, quando sono arrivati i pompieri il rogo praticamente era già spento – fanno sapere da Lomellina Energia – questo principio d’incendio non è collegato a quello di sabato. A volte accadono questi eventi quando si manovrano rifiuti. Dopo l’incendio del 2008 abbiamo ulteriormente aumentato i nostri sistemi di sicurezza». L’allerta al 115 è comunque scattata intorno alle 5 di ieri mattina. Sul posto sono arrivate tre squadre dei vigili del fuoco. Due da Vigevano ed una da Mortara. I pompieri sono stati impegnati fino alle 10,30 di mattina. Lo spegnimento delle fiamme però è durato solo poche decine di minuti. Per il resto i vigili del fuoco hanno controllato che non ci fossero altri focolai sul nastro trasportatore, che si trova in un capannone coperto dell’inceneritore. Il meccanismo che muove i rifiuti è andato parzialmente distrutto in seguito all’incendio di ieri. Probabilmente ad originare le fiamme è stata una scintilla tra alcune parti meccaniche del sistema di trasporto dell’immondizia.
L’inconveniente di ieri mattina non ha bloccato le funzionalità dell’impianto che ogni anno brucia 380mila tonnellate di rifiuti provenienti da Vigevano, Lomellina ed Oltrepò e produce 380 megawatt di energia che vengono immessi nel sistema elettrico nazionale.(s.b.)
PARONA Allarme ieri mattina alle 9,30 all’inceneritore, per un principio di incendio in un’area all’aperto di stoccaggio rifiuti. Ad originare le fiamme è stato un processo chimico di autocombustione. L’allarme al 115 è scattato immediatamente. Sul posto sono arrivate tre squadre dei vigili del fuoco: due da Vigevano, una da Mortara. In poche decine di minuti i pompieri hanno domato le fiamme evitando che si propagassero. Intanto tiene banco la questione “vigevanese” riguardo all’inceneritore. Il Comune guidato da Andrea Sala ha fatto capire che è intenzionato a cedere le quote che ha all’interno di Lomellina Energia tramite la municipalizzata Asm Isa. Vigevano ora ha il 20% di Lomellina Energia, ma i rapporti tra l’amministrazione leghista di Sala e la società che fa riferimento alla Linea Holding Group sono burrascosi. Tanto che Asm Isa sembra sempre più intenzionata a vendere le sue quote di Lomellina Energia. Se si concretizasse quest’evento non ci sarebbe più alcun controllo pubblico locale sulla società che gestisce il termodistruttore di Parona dove arrivano anche i rifiuti del consorzio lomellino di raccolta rifiuti Clir (28mila tonnellate circa all’anno) e di Voghera e dei comuni dell’Oltrepò (47mila tonnellate). «La scelta ventilata da Asm Isa è di strategia aziendale – spiega il presidente del Clir Marco Rivolta – non siamo in grado di commentarla quindi. E’evidente però che se uscisse Asm da Lomellina Energia non ci sarebbe più sul territorio un soggetto che gestisce l’inceneritore con cui rapportarsi». «Quelle di Vigevano sono valutazioni ancora in divenire, non c’è niente di ufficiale – spiega Silvano Colli, attuale sindaco di Parona e primo cittadino anche all’epoca della nascita del termodistruttore – dell’intenzione di uscire da Lomellina Energia parlerò con Sala presto».(a.m. e s.b.)
del Consiglio Comunale di Parona convocato per il giorno 8 Marzo 2012 alle ore 21.00
Comunicazione dell’avvenuto deposito dei verbali delle deliberazioni adottate nella seduta precedente;
Risposta ad Interpellanza presentata a firma dei Consiglieri Comunali Trovati Luca, Brunazzi Chiara, Ambrosetti Claudio e Marzetto Donatella in data 23.01.2012 prof. n. 313;
Risposta ad Interpellanza presentata a firma dei Consiglieri Comunali Trovati Luca, Brunazzi Chiara, Ambrosetti Claudio e Marzetto Donatella in data 23.01.2012 prof. n. 314;
Risposta ad Interpellanza presentata a firma dei Consiglieri Comunali Trovati Luca, Brunazzi Chiara, Ambrosetti Claudio e Marzetto Donatella in data 23.01.2012 prof. n. 315;
Risposta ad Interpellanza presentata a firma dei Consiglieri Comunali Trovati Luca, Brunazzi Chiara, Ambrosetti Claudio e Marzetto Donatella in data 20.02.2012 prof. n. 820;
Relazione del Sindaco dall’iter autorizzativo dell’insediamento del termoutilizzatore ad oggi;
Provvedimenti in merito alla deliberazione n. 459/2011/PRSE della sezione Regionale di controllo per la Lombardia della Corte dei Conti;
La suddetta adunanza si tè tenuta presso la sala consigliare del Palazzo Comunale, in Piazza Signorelli, n° 1
Con una sola assenza (l’Assessore Monica Galli), il consiglio dopo avere approvato i verbali delle sedute precedenti parte con le quattro interpellanze, una per ogni relatore delle minoranze.
La Marzetto interroga il Sindaco sullo sportello del lavoro, il Sindaco dice che è un servizio non più opportuno, per via della crisi e la carenza di lavoro si deve inventare qualcosa di nuovo.
La Brunazzi chiede al sindaco delucidazioni sulla sicurezza nella scuola, in merito anche alla mancanza della scala antincendio, come sostenuto da diversi genitori degli alunni, il Sindaco e l’Assessore Bianchi, hanno detto che la direttrice sostiene che gli interventi effettuati ( tra cui il pranzare alla casa del’anziano ) rendono la struttura a norma di legge secondo quanto dicono gli enti preposti.
Ambrosetti chiede se esiste una graduatoria per l’assegnazione delle case popolari, Il Sindaco dichiara che le poche case non ancora assegnate servono per delle urgenze visto che ci dono dai 13 ai 15 sfratti esecutivi in corso. Ambrosetti replica dicendo che comunque sarebbe corretto fare una graduatoria, per togliere ogni dubbio sulla trasparenza ed eventuali opinioni sul favoritismo.
Trovati interroga il Sindaco sui risultati delle diossine, Sommi snocciola idati che non sono per niente rassicuranti, e spiega le azioni congiunte fatte con il comitato, da ripetersi fra tre mesi con l’ASL con approfondimenti da farsi anche sui vegetali. L’assessore provinciale Lasagna inoltre ha intenzione di fare degli allevamenti in loco per studiare meglio la situazione. Trovati ci tiene a sottolineare che se siamo arrivati a questi risultati è anche merito dei solleciti da parte della minoranza.
Poi il Sindaco illustra l’iter del termo partendo dal 1975 come anno che nasce il CLIR. Nel 1979 si smaltiva, tra il 1992 e il 1996 si conferiva a Gambolò, nel 1996 si avvia la procedura del termo garantendo che le ceneri e i residui andavano in altro comune . Nel 1997 si stipula una convenzione per le opere dell’indotto tramite un atto di regolamentazione. Nel 2003 si costituisce la Parona Servizi per la realizzazione delle opere. Il comune che non ha ancora i contributi finanzia la Parona Multiservizi con 800.000 Euro. Nel 2005 avviene la fusione casa dell’Anziano con Parona servizi e nasce Parona Multiservizi S.p.A. Nel 2006 escono dalle casse comunali altre 250.000 Euro per opere stradali e nel 2007 altri 200.000 Euro per altre opere. Poi il Sindaco fa presente che la precedente legislatura ha stipulato una convenzione che ha fatto perdere al comune circa 500.000 Euro all’anno.
Il consiglio termina con i chiarimenti da dare alla Corte dei Conti. Il sindaco chiede che non ci sia dibattimento, Trovati sostiene a ragione il contrario, visto che l’ordine del giorno è un atto che viene deliberato. Per togliere ogni fraintendimento, chiede per i prossimi consigli che ad ogni delibera venga allegata la relativa proposta come avviene per i provvedimenti di Giunta.
Il Sindaco con una lunga esposizione illustra e cerca di giustificare gli abusi societari che sono avvenuti, come hanno determinato l’indebitamento, perchè si sono contratti dei mutui come hanno determinato violazioni sulla trasparenza e le normative di legge. Cerca di addossare le responsabilità anche all’amministrazione precedente illustrando le percentuali di indebitamento che prima salivano e oggi sono in discesa. Trovati interviene dicendo che la minoranza aveva dato disponibilità per favorire una soluzione nell’Agosto del 2011, ma è stata esclusa da ogni decisione. Ha anche aggiunto che è normale che la percentuale di indebitamento scenda negli anni per via dei tassi di interesse, ha anche detto che la precedente legislatura è stata obbligata ad indebitarsi per via di accordi stipulati dall’amministrazione precedente. Sommi che non voleva intervenire nel dibattito elenca tutte le decisioni sbagliate che sono state prese dalla precedente legislatura, ivi incluso la fusione delle società, decisione che lo trovava in disaccordo, mi ha anche tirato in ballo dicendo che sono testimone che lui era l’unico che non voleva questo. Poi ha elencato come la precedente amministrazione non ha mai voluto rispondere o rendere noti i bilanci delle società. Con il voto favorevole della maggioranza e contrario delle minoranze, si vota l’intenzione di liquidare la società Multiservizi S.p.A.
Commenti della Nuova Stagione
Il Sindaco da fatto un’anteprima sull’iter del termo per giustificare meglio il chiarimento successivo sulle società e l’indebitamento. Noi abbiamo sempre detto che l’inceneritore ha più costi che benefici. Senza contare che questi impianti non ci sarebbero nemmeno stati se i politici non gli regalavano i CIP6 (o Certificati verdi) tassando le nostre bollette. Il Comune di Parona è andato oltre, gli ha dovuto anticipare le spese per costruire le strade e la circonvallazione, altrimenti vi immaginate quanti camion transitavano per il paese. Questo determina dei debiti per via dei mutui, gli interessi che si pagano poi pesano sulla collettività. Fortuna vuole che non ci siano stati grossi imprevisti, provate a immaginarvi se un meteorite disintegrava l’inceneritore cosa poteva capitare a questo comune. La Corte dei Conti ha giustamente chiesto chiarimenti perché hanno usato queste società per aggirare le normative esponendo a seri rischi anche una struttura come la casa per l’anziano. Come dice Sommi nella scorsa legislatura mi sono trovato a dovere decidere sulla fusione, ricordo che la Ganzi aveva spiegato che era sua intenzione creare una sola società per ridurre le spese coinvolgendoci come minoranza. Quella era una circostanza di compromesso, su decisioni già prese e stabilite nel passato da Colli (ovvio che se ero io sindaco di questo paese non ci sarebbe stato né l’inceneritore e di conseguenza neppure il problema di fondere le società). Pertanto era comprensibile la scelta di accorpare due società per ridurre i costi, tramite il coinvolgimento della minoranza (allora il mio gruppo era ancora tale). Come coerente è stata la mia scelta successiva di dissociarmi dal mio gruppo, quando la Ganzi ha iniziato a fare scelte non condivisibili (ha aumentato i costi delle società anziché diminuirli addirittura con statuti che prevedevano un numero spropositato di consiglieri), la mia contrarietà ha determinato che gli altri consiglieri di Parona Nuova hanno deciso la mia espulsione senza sentire il parere del gruppo. Secondo il mio punto di vista, un consigliere prima di decidere, deve sempre valutare quello che è più conveniente per il paese, anche tramite un compromesso, purché si dimostri sempre che la decisione presa era la soluzione migliore. Oggi alla luce dei fatti, sostengo che il mio gruppo non ha fatto la scelta migliore sostenendo la Ganzi, lo dimostra il fatto che nessun consigliere della minoranza ha argomenti validi per difenderli da queste accuse, visto che i loro errori in campo economico stanno diventando un alibi per questa amministrazione (precisiamo che la Ganzi e Di Agostino fanno parte del gruppo Parona Giovane). Il mio parere è pertanto neutro, non condizionato da convenienze elettorali, per questo sono credibile quando dico che la responsabilità è di entrambi. Non dimenticatevi che quello che sta succedendo lo abbiamo anticipato come Governo Ombra, e anche se come forza politica non contiamo nel Consiglio Comunale, abbiamo suggerito ad inizio legislatura sia all’amministrazione che alle minoranze come agire. Un attento lettore, comprende da solo che abbiamo anticipato le conclusioni della Corte dei Conti, e perchè no, magari abbiamo contribuito a farle emergere e a fare chiarezza. Anche le diossine e l’inquinamento lo avevamo anticipato negli esposti, ma nessuno ci ha mai creduto. Fate leggere anche alla Ganzi a Di Agostino a Ricali e Rosato cosa dice la Corte dei Conti riguardo le spese del personale (vedi: deliberazione 477/2011/PRSE – PDF 57 KB) loro ridevano quando spiegavo il bilancio tramite l’analisi e i documenti. Poi chiedete a Sommi come mai quando la Ganzi era Sindaco non andava bene il doppio incarico economico di Direttore Genarale e Segretario Comunale, mentre con Colli non ha mosso nessuna critica.
Chiunque può commentare criticare dissentire rettificare o dire la sua scrivendo sulla Pagina Fans della Nuova Stagione di Facebook, o continuare a stare in silenzio come si è fatto fino ad oggi.
Giovedì 23 Febbraio 2012 alle ore 21:00 nella sala del Comune si è tenuta una serata pubblica di approfondimento “Ambiente e Inquinamento” promossa dal Comitato dei cittadini di Parona (vedi volantino PDF 54 KB). Uno studio condotto a partire dal 2010 dall’Istituto Mario Negri di Milano in collaborazione col CLIR (Consorzio Lomellino Incenerimento Rifiuti), ha evidenziato la presenza di diossina e PCB con valori superiori a quelli di riferimento.
La nota dolente è il modo come il Sindaco di Parona riesca ogni volta a strumentalizzare qualcuno, in questo caso il “Comitato per la salute e per l’ambiente di Parona”. Come concordato hanno invitato il Sindaco a partecipare, gli invitati probabilmente non conoscevano tutti i risvolti sulle analisi già effettuate (vedi le ordinanze nella sezione sull’Inquinamento anno 2011), per questo probabilmente hanno tenuto un comportamento rassicurante (leggi il comunicato stampa di futuro sostenibile – PDF 20 KB ). Basta vedere le differenze con gli altri paesi, sapere che in tutti i posti dove hanno insediato un inceneritore aumenteranno ancora, per preoccuparci … e non poco. Poi il fatto che il committente dello studio sia addirittura il C.L.I.R., fa pensare che per via di questo condizionamento, la valutazione non possa essere obbiettiva. Chi conosce il Sindaco sa benissimo che cerca qualcuno che rassicuri per dire che non dobbiamo preoccuparci. Noi continuiamo a sostenere che le minoranze hanno ragione: “Il Sindaco si dovrebbe dimettere“, invitarlo è stata una scelta inopportuna, basta leggere i giudizi che ha dato giorni prima della serata (queste critiche erano rivolte al Comitato). Altri comitati sono usciti in modo tempestivo con i loro comunicati stampa sulla serata, mi aspettavo una dura presa di posizione anche da Parona per quello che il Sindaco Colli e l’Assessore Sommi hanno dichiarato su Cronaca Vera (PDF 768), che è puntualmente arrivata:
– Leggi la smentita del Sindaco al settimanale Cronaca Vera (versione Stampabie PDF 36 KB)
Conoscendo il Sindaco dubitiamo che non abbia rilasciato queste dichiarazioni, basterebbe acquisire le cassette dei Consigli Comunali per trovarne a iosa di queste rassicuranti esposizioni. Chiedetevi come può un giornalista inventarsi tutto questo, l’articolo cita anche la certificazione ISO 14000 che non può che essere stata appuntata dall’autore dell’articolo. Il sindaco ci prova sempre, non si contano le volte che ha dichiarato che i giornalisti scrivono quello che vogliono, stavolta non ha trovato scritto quello che lui gradiva, pertanto Cronaca Vera sarà costretta a rettificare, per non prendersi una querela. Utilizziamo invece la vicenda per dire che allora non è vero che a Parona ci sono dei detrattori dell’Amministrazione e che non dobbiamo preoccuparci, perché il sindaco per giustificarsi sta dicendo il contrario di quanto probabilmente aveva dichiarato.
E’ stato un mese indimenticabile per Parona Lomellina, del nostro paese si è occupata anche la stampa nazionare e il TG3 Lombardia della Rai. Senza contare che la sitiuazione di allarme è stata denunciata anche dagli Anonymouse. Noi per quello che è capitato gli abbiamo dedicato una Home Page dal titolo emblematico: Parona Maglia Nera
Nel mese di Maggio dell’anno 2010 si è tenuto presso la sala del consiglio comunale di Parona, la conferenza sulle Diossine: “conoscerle per evitarle”, è intervenuto come relatore il Dott. Giorgio Fedrizzi, responsabile del Laboratorio Chimico degli Alimenti dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Lombardia ed Emilia Romagna (I.Z.S.L.E.R.). La serata è stata organizzata dal Comitato dei cittadini di Parona per la salute e l’Ambiente. Diversi cittadini hanno partecipato e sono intervenuti nel dibattito.
Il comitato tramite un gruppo di lavoro ha organizzato la serata e ha pubblicato un Dossier esaustivo sulle diossine.
Questo è l’elenco con i link ai vari argomenti
Riportiamo solo i titoli perché il sito del Comitato dei cittadini di Parona per la salute e l’Ambiente al 20/08/2024 non è raggiungibile.
Dossier
Diossine
Che cosa sono
Indice
Che cosa sono le Diossine
Esposizione
La catena alimentare
Bioaccumulo
TEF e TEQ
Effetti sulla salute umana
Effetti sugli organismi
Come si formano
Indice
Come si formano le Diossine
Incidenza delle fonti
Processi chimici
Processi di combustione
Come si diffondono
Indice
Come si diffondono le Diossine
Aria
Suolo
Acqua
Vegetali
Valori di fondo
I PCB
Indice
I PCB
Come si formano
Valori di fondo
Incidenti
Indice
Contaminazioni e incidenti da Diossine
Nitro, Virginia USA (1949)
Midland, USA (Anni ‘60)
VIETNAM (1963-1975)
Bolsover, INGHILTERRA (1968)
Times Beach USA (1971)
Seveso, ITALIA (1976)
FRANCIA (1998)
BELGIO (1999)
Studio Cenci
Indice
Lo Studio Cenci
Il progetto
Risultati Diossine
Appendice C
Glossario
Documentazione
Al comitato avevo anticipato alcune domande per il professore contenute nel Comunicato Stampa che non è stato pubblicato da nessun giornale locale. Sappiamo che i valori rilevati nei muschi a Parona prima del raddoppio dell’inceneritore erano:
nel 2002 : WHO-TEQ values for PCDD/Fs pg/g = 1,8
nel 2005 : WHO-TEQ values for PCDD/Fs pg/g = 2,3
nel 2006 : WHO-TEQ values for PCDD/Fs pg/g = 4,6
pertanto dalle risposte ottenute dal Professore, diciamo che lo stato deli terreni non è per niente rassicurante, eventuali esami fatti sui cittadini che si alimentano con prodotti locali, potrebbero dare risultati peggiori di quelli forniti dallo studio di R.M. Cenci sui muschi. Inoltre dobbiamo prendere atto che i fanghi della depurazione in agricoltura favoriscono la diffusione delle diossine nella catena alimentare, pertanto a Parona dovrebbero essere banditi.
Visto che le diossine si bioaccumulano nel tempo, visto che dal 2002 al 2006 sono più che raddoppiate, visto che dopo il raddoppio dell’inceneritore non hanno più pubblicato niente, ci chiediamo se oggi sono ancora rispettati i limiti di legge per i valori nei terreni agricoli. Una proiezione dei dati sul raddoppio dell’inceneritore dovrebbe considerarsi allarmante, pertanto è probabile che non faranno altri studi simili. Sempre più inceneritori moderni (di nuova tecnologia come il nostro), finiscono sul banco degli imputati per le nanopolveri o per inquinamento da diossine trovate nelle carni di pollo o nel latte materno. Questi sono i dati rilevati vicino all’inceneritore di Parona, il gemello dell’inceneritore di Robbins, chiuso a Chicago per inquinamento e razzismo ambientale. Come già detto sopra, documentazione e ulteriri dettagli li trovate sul sito del comitato.
Poi ci sono le solite rassicurazioni del sindaco di Parona Colli: “il termo non è in mano ai privati ma è delle banche pertanto fate sonni tranquilli” – Se chi rappresenta i cittadini ragiona in questi termini, può arrecare più danni delle diossine.
L’Associazione Futuro sostenibile in Lomellina ha inviato al Ministero dell’Ambiente un’ampia ed esauriente documentazione attestante la criticità della situazione ambientale della Lomellina, in particolar modo per ciò che riguarda i comuni di Parona, Mortara, Olevano e Castello d’Agogna.
La constatazione che immancabilmente gli amministratori locali non prendono seriamente in considerazione lo stato ambientale fortemente compromesso adottando le misure necessarie per tutelare la salute dei cittadini, nonostante l’appello di medici, scienziati e tecnici, ci ha indotto a questa iniziativa fortemente voluta da tutti i cittadini che hanno coscienza civile e che ci sostengono.
La Direzione Generale Valutazioni Ambientali ha quindi sollecitamente inviato in data odierna alla Prefettura, alla Regione Lombardia, alla Provincia, all’Arpa, ai comuni di Mortara, Olevano, Parona, Castello d’Agogna, al Corpo Forestale e alle varie Direzioni generali del Ministero la richiesta di chiarimenti in ordine allo stato di criticità ambientale da noi denunciato e la trasmissione di informazioni sullo stato dei luoghi e la sussistenza di situazioni di pericolo per la salute dei cittadini e per l’ambiente.
Il ministero ha inoltre inviato all’ISPRA la nostra documentazione su supporto informatico, chiedendo a questo Isituto di redigere un’apposita relazione di approfondimento tecnicoscientifico e di valutazione del danno ambientale.
Alda La Rosa
Presidente Associazione Futuro Sostenibile in Lomellina
Di seguito viene pubblicata un’analisi comparativa tra Parona e Rovescala. L’età media è notevolmente diversa, pertanto abbiamo suddiviso la popolazione su tre fasce di età (=> a 60 70 e 80 anni.) Su queste tre fascie abbiamo calcolato la percentuale sul totale della Mortalità. Il valore centrale (70 anni) ha una media simile per entrambi i paesi. Per il confronto abbiamo utilizzato i dati Istat di seguito pubblicati. Il confronto è solo un dato statistico, impossibile stabilire con campioni e periodi così ridotti alcuna correlazione tra inquinamento e mortalità.
Nel 2010 Rovescala aveva il 40% della popolazione con un’età uguale o superiore ai 60 anni rispetto al 25% di Parona Lomelina. Malgrado il campione non è omogeneo possiamo dire che un paese con più anziani come Rovescala ha per forza di cose una percentuale di mortalità più alta in proporzione alla popolazione complessiva. Se invece consideriamo solo il ceppo degli anziani che hanno 60 e più anni, notiamo che è abbastanza omogeneo come numero tra un paese e l’altro. Questi dati quasi si equivalgono come numero, mentre l’altra fascia più giovane si differenzia notevolmente perché con un eccessivo consumo di suolo Parona ha fatto una politica di incentivazione per favorire le giovani coppie che intendevano mettere su famiglia. Se guardiamo i dati del confronto appare evidente che per gli anziani di Parona l’aspettativa di vita va riducendosi, si nota un costante aumento della percentuale di mortalità anche rispetto alla media precedente del 2006. La stessa cosa è meno marcata per Rovescala.
Considerazioni:
Rovescala ha una età media notevolmente superiore a Parona pertanto è logico che abbia una percentuale complessiva di mortalità più alta rispetto a noi. Malgrado siamo più giovani, sulla percentuale di mortalità complessiva aumentiamo anche se di poco in percentuale più di Rovescala rispetto alla media del 2006, per logica dovrebbe essere il contrario proprio perché abbiamo un’età media notevolmente inferiore.
Tutte le altre percentuali sulla fascia degli anziani evidenziano aumenti tra un anno e l’altro o tra una media e l’altra, che sembrano più marcati come progressione rispetto a Rovescala.
Anche se il campione non è omogeneo per media di età si nota specialmente negli ultimi anni un peggioramento della situazione per Parona.
In questa sezione pubblichiamo articoli, notizie, opinioni sulla Legislatura di Parona dell’anno 2012. Si informa che gli articoli attinenti e pubblicati ai link dei consigli comunali non vengono duplicati in altre sezioni.
Diamo una buona notizia: Venerdi 13 Gennaio 2012 per Parona è stato un giorno fortunato, la Telecom ha portato l’ADSL e da quel giorno si NAVIGA alla GRANDE !!!
Questo è stato il test su una linea appena attivata
Chi ha amministrato Parona nell’ultimo decennio si è interessato molto nell’insediamento di industrie ad alto impatto ambientale ma poco ai problemi del cittadino quali ad esempio le nuove tecnologie o Internet. Tanti soldi entrati con gli introiti dell’Inceneritore e ritornati alle industrie tramite le grandi opere per fare circolare i mezzi pesanti che congestionavano il paese, non una lira spesa per questi servizi. Conoscendo la furbizia di chi amministra oggi il nostro paese, pubblichiamo la lista dei Comuni che probabilmente saranno interessati a questo progetto grazie ad un finanziamento regionale. Questo per evitare che si auto-attribuiscano un domani dei meriti che non hanno.
dal Forum della Provincia di Pavia
Testo della domanda: Egr. dott. Poma, leggo su “Il settimanale Pavese” la notizia che entro l’estate partiranno i lavori di posa in opera della fibra ottica per la banda larga che interesserà ben 29 comuni della ns. provincia. Ora Le chiedo, è possibile sapere quali saranno questi comuni? La mia non è una semplice curiosità, ma da un paio d’anni volendo acquistare una nuova casa fuori Pavia mi sono scontrata con la triste realtà di una quasi totale mancanza di copertura ADSL nei paesi limitrofi e oggi veramente se non hai internet sei fuori dal mondo. La ringrazio per una Sua, se possibile, risposta e porgo distinti saluti.
Testo della risposta: I 35 Comuni interessati dalla banda larga sono Arena Po, Badia Pavese, Bascapè, Bornasco, Bosnasco, Chignolo Po, Cilavegna, Galliavola, Lomello, Miradolo, Montescano, Montù Beccaria, Ottobiano, Palestro, Parona, Pieve Albignola, Pieve del Cairo, Pieve Porto Morone, Roncaro, San Damiano al Colle, Santa Maria della Versa, Sant’Alessio, Torrevecchia Pia, Valeggio, Valle Lomellina, Vellezzo Bellini, Zavattarello, Zenevredo, Zinasco, Albuzzano, Canneto, Cura Carpigano, Lardirago, Romagnese, Zeccone.
Per i primi 29 Comuni la copertura dovrebbe essere garantita attorno al 90%, mentre per i restanti 6 dovrebbe essere compresa tra l’80% e il 90%.
La realizzazione dell’infrastruttura di rete sarà in grado di garantire una rapida connessione ad internet per una popolazione di circa 57.000 cittadini del nostro territorio, andando a recuperare il deficit di connettività delle nostre zone.
La preciso che la scelta di questi Comuni risponde a precise valutazioni di ordine tecnico.
Cordialmente.
Internet veloce per altri 35 Comuni
la Provincia Pavese — 15 luglio 2009 pagina 17 sezione: CRONACA
di Donatella Zorzetto PAVIA. Internet veloce entra in provincia di Pavia. Grazie a un finanziamento regionale di poco più di 5 milioni di euro sarà costruita una tratta in fibra ottica che consentirà entro un anno di informatizzare altri 35 Comuni del territorio. Il progetto è della Provincia. Da fanalino di coda, il territorio pavese potrebbe trasformarsi in primo attore. «Più volte abbiamo ricevuto lamentele per la scarsa informatizzazione della provincia – ha sottolineato l’assessore Italo Richichi -. Ora siamo in grado di dare una risposta a questa esigenza, coprendo 23 Comuni, anche se “l’effetto” dell’operazione si estenderà a 35». I lavori inizieranno a settembre. Ad occuparsene sarà la società Infratel, società di scopo interamente pubblica perchè emanazione del ministero dell’Economia, che ha come obiettivo la posa della banda larga. In particolare si prevede la costruzione di una tratta in fibra ottica lunga 140 chilometri. Tecnicamente la tratta collega una rete in fibra che già esiste lungo una dorsale extraurbana, a centraline telefoniche non raggiunte dalla rete a larga banda, generalmente costituite da tratte di tubazioni esistenti intervallate da infrastrutture di nuova realizzazione. «Questa è un’occasione storica perchè per la prima volta in provincia arrivano risorse significative per recuperare il divario digitale e per la posa della fibra ottica – ha sottolineato il presidente della Provincia, Vittorio Poma -. Lo scorso anno avevamo preso atto delle lamentele avanzate dai Comuni. Ma in quell’occasione ci trovavamo di fronte alla possibilità di accedere a intese, che poi sono state siglate, proprio per raggiungere questo obiettivo. A seguito di quegli accordi erano state stanziate le prime risorse, e noi avevamo beneficiato di un contributo di 500mila euro. In seguito si era deciso di aspettare un’integrazione. Successivamente sono stati garantiti altri 20 milioni di euro e la Provincia di Pavia ha concorso con un progetto elaborato dagli uffici». «Il progetto è piaciuto alla Regione – ha proseguito Poma -, tanto da decidere di assegnarci 5.055.361 euro. Per questo siamo grati alla Regione. Cosa faremo con questi soldi? A seguito di un’intesa con Infratel saremo in grado di garantire Internet veloce a 57mila pavesi. Dopo questo primo intervento, i cui lavori inizieranno a settembre e termineranno il prossimo anno, che comporta un taglio della strada e la costruzione di una mini-trincea per la posa dei cavi, si potrà pensare ad un ulteriore infrastrutturazione della rete. L’obiettivo finale è quello di arrivare alla copertura di 100 Comuni. Il secondo bando sarà emesso a settembre, il completamento della rete può essere ipotizzata per il 2011». Ciò che la Provincia ha intenzione di fare, parallelamente alla posa delle fibre ottiche, è un monitoraggio tra i Comuni del territorio per acquisire la certezza di quanto e dove il servizio di Internet veloce sia già attivo. Attualmente, da quanto risulta, è servito meno di un quinto dei Comuni del territorio. Richichi conclude: «Il nostro progetto può dare una prima risposta in previsione del Protocollo federato».