E’ necessario partire in tempo utile, prima che i giochi siano fatti, dunque prima che il progetto sia esecutivo e finanziato.
E’ necessario acquisire tutta l’informazione relativa al progetto, sapere tutto ciò che riguarda (nel nostro caso) l’inceneritore.
Avere a capo del comitato un Presidente di assoluta fiducia, qualora sia necessario tramite un avvocato presentare un ricorso al TAR.
Saper trasformare queste informazioni in linguaggio semplice e comprensibile a tutti;
…essere in tanti e molto determinati.
COSA E’ CAPITATO A PARONA
Siamo partiti in tempo utile, prima che il progetto sia divenuto esecutivo e finanziato.
Abbiamo acquisito tutta la documentazione relativa al progetto, sapevamo molto sull’Inceneritore e le alternative ( Raccolta differenziata, Riciclo, Riutilizzo ecc. ecc.)
Abbiamo saputo trasformare le informazioni in un linguaggio semplice e determinato ma non eravamo nativi del posto pertanto siamo sempre stati in pochi.
Avevamo a capo del Comitato un presidente non di Parona che ha tradito la causa, ha presentato a suo nome un ricorso al TAR da tutti finanziato che ha fermato l’Inceneritore poi l’ha ritirato contro il volere degli aderenti (si scopre successivamente una transazione economica tra la Società dell’Inceneritore e il presidente del Comitato)
COME E’ MESSA PARONA LOMELLINA
Fino all’anno 1998 poche aziende inquinavano l’aria, tanti Milanesi sono venuti ad abitare in questa oasi in mezzo alle campagne, poco importava se c’erano le zanzare delle risaie. Poi ogni cosa è cambiata, dove esiste un inceneritore succede di tutto. Oggi questi Milanesi dichiarano di voler vendere la casa perché sono preoccupati della salute dei loro figli. Abbiamo preteso che le centraline di rilevamento previste dalle convenzioni entrassero in funzione, con comodo hanno preso tempo malgrado le nostre insistenze, solo dopo aver completato il raddoppio dell’inceneritore abbiamo ottenuto dall’ARPA i dati omologati da rendere pubblici, dopo 7 anni di esercizio commerciale. Eravamo un paese di campagna non inquinato, nella sezione Centraline pubblichiamo i dati del PM10 e del Pm-2.5 per rendervi conto come siamo messi male.
Da oltre 30 anni Silvano Colli era alla guida di Parona Lomellina come Sindaco. Per via della legge del terzo mandato, Giovanna Ganzi di 80 anni è stata scelta come la fedelissima che doveva garantire un periodo di transizione. Da subito decide di fare di testa sua, e con un inciucio politico crea le condizioni per il ribaltone: “la maggioranza diventa minoranza e viceversa”. Con numeri risicati 8 contro 7 governa però per ben quattro anni a partire dal 2004. Dirige di testa sua e chi la sostiene accetta supinamente tutte le sue decisioni, fino al Marzo 2008. Sarà proprio l’inceneritore a creare le condizioni delle sue dimissioni. La maggioranza dei consiglieri ha presentato una mozione di revoca di una delibera di Giunta che danneggiava economicamente il Paese a vantaggio dell’Inceneritore”. Oltre al danno anche la beffa di perdere una cifra considerevole di contributi. Il Sindaco ha considerato più onorevole dimettersi anziché subire il voto contrario di una maggioranza di consiglieri. Un prezzo salato per i cittadini di Parona. Sotto vengono riportati tutte le convenzioni stipulate negli anni, la tabella riassuntiva elenca le perdite economiche che ricadranno sui cittadini di Parona.
Prima Caldaia
Rifiuto
ton.
Precedente
Totale €
Attuale
Totale
RSU tal quali prov LT
106.500
9,52
1.013.880,00
5,00
532.500,00
RSU extra BT
10.000
11,84
118.400,00
6,65
66.500,00
FS da RD LT
20.000
7,74
154.800,00
6,65
133.000,00
FS da RD BT
25.000
7,74
193.500,00
6,65
166.250,00
RSPN fossa BT
15.000
7,74
116.100,00
5,04
75.600,00
CDR
15.000
4,64
69.600,00
4,37
65.550,00
Totale
191.500
1.666.280,00
1.039.400,00
Seconda Caldaia
Rifiuto
ton.
Precedente
Totale €
Attuale
Totale
FS da RD LT
39.000
7,74
301.860,00
6,65
259.350,00
RSPN fossa LT
51.000
7,74
394.740,00
5,04
257.040,00
FS da RD BT
50.000
7,74
387.000,00
5,04
252.000,00
CDR LT
30.000
4,64
139.200,00
4,37
131.100,00
CDR LT
10.000
4,64
46.400,00
4,37
43.700,00
Totale
180.000
1.269.200,00
943.190,00
TOTALE
371.500
€ 2.935.480
€ 1.982.590
Il Comune di Parona nel precedente accordo, aveva stabilito che un terzo degli introiti della seconda caldaia dovevano andare al Comune di Mortara ( 314.396 € ). Questo è il prezzo che dovevano pagare per il loro “Parere Favorevole” al raddoppio dell’inceneritore. I precedenti accordi non avevano limiti di tempo legati ai contributi statali CIP/6, l’attuale “Atto di-regolamentazione dei contributi” è preoccupante in quanto cita: Termine del periodo di incentivazione e scadenza nuovo documento Per il nuovo documento analizzato si prevede un periodo di validità pari alla durata delle Convenzioni CIP/6 stipulate tra LE (lomellina Energia), relative all’Impianto LE2 (seconda caldaia), le quali prevedono una scadenza degli incentivi al 31/12/2014, (mentre per l’impianto LE1 (prima caldaia) gli incentivi terminano la loro efficacia già al gennaio 2009.
NB) Per non rallentare il Download o la visualizzazione dei documenti sopra citati, sono stati convertiti (escluso il primo) da immagini grafiche a testo, pertanto alcuni potrebbero contenere errori ortografici rispetto all’originale.
Quasi ovunque il Pm10 supera, e spesso di gran lunga, i limiti di legge; nel Cavese e nel Siccomario la causa fondamentale dell’inquinamento dell’aria è il traffico automobilistico, a differenza di altre zone come Parona o Sannazzaro dove le cause prioritarie sono le emissioni degli insediamenti industriali.
Parona dovrebbe essere inserito nell’area critica della Provincia di Pavia in quanto l’inquinamento risulta preoccupante; in questo modo parte del nostro territorio avrà incentivi in settori strategici come la mobilità, il trasporto pubblico e il risparmio energetico. Se le centraline forniscono dati così allarmanti, è necessario sapere con uno studio approfondito cosa succede sui nostri terreni, in quanto potrebbe essere più pericoloso quello che ingeriamo rispetto a quello che respiriamo. Viste le tipologie delle industrie e le combinazioni degli inquinanti è necessario sapere se non sono a rischio anche i nostri prodotti locali.
Parona non inquina solo il suo territorio, ma contribuisce notevolmente a peggiorare l’aria di tutta la Lomellina, e le conseguenze maggiori ricadono sui paesi confinanti perché nei periodi invernali la Pianura Padana è una cappa dove non circola l’aria, sicuramente il posto meno adatto ad ospitare inceneritori o fonderie.
Dal 23 al 30 dicembre 2007 le aziende più sospette di inquinamento erano tutte ferme nella produzione, salvo l’inceneritore di Parona che non può permettersi di interrompere l’attività. Le uniche operazioni in corso nelle altre aziende erano di manutenzione degli impianti.
Nel periodo di chiusura di queste aziende (dal 22 al 31 dicembre 2007) le centraline di Parona hanno rilevato i seguenti valori:
Parona
Sannazzaro
Pavia Minerva
Sabato
22/12/2007
76
58
59
Domenica
23/12/2007
67
49
87
Lunedì
24/12/2007
46
26
38
Martedì
25/12/2007
65
38
43
Mercoledì
26/12/2007
91
83
76
Giovedì
27/12/2007
78
60
51
Venerdì
28/12/2007
61
42
58
Sabato
29/12/2007
76
54
66
Domenica
30/12/2007
112
79
82
Siamo un paese di campagna che supera tutti i limiti di emissioni di PM10 previsti dalle normative. È stata attivata l’Arpa, ma tuttora i cittadini di Parona non sanno con certezza chi inquina a Parona.
All’Inceneritore di Parona venivano conferite 180.000 t/a di rifiuti, è stato raddoppiato a 400.000 t/a anche se non era necessario per le esigenze della provincia di Pavia. Sul raddoppio dell’inceneritore è stato presentato un esposto alla Procura della Repubblica a Vigevano (31 dicembre 2005).
Tanti cittadini di Parona, nutrono seri dubbi su questa Società di servizi. E’ palpabile l’opinione che ci sia stata una spartizione di posti nel consiglio di amministrazione. Le polemiche sui costi si sono placate solo dopo l’applicazione della legge Bersani che ha ridotto le indennità e il numero dei consiglieri. Era nata per ridurre i costi di due Società (Società di servizi e Casa per l’Anziano), ma è opinione di tutti che siano notevolmente aumentati. E’ necessario fare una profonda riflessione sui costi sulla professionalità sulle competenze e i ruoli di questa Società.
Un buon governo del Paese deve essere nei confronti dei cittadini trasparente e comunicativo. I cittadini devono sempre essere informati come vengono spesi i loro soldi. E’ corretto informarli con delle pagine riassuntive sul bilancio del Comune, in modo che conoscano tramite una sintesi comprensibile i vari capitoli di spesa. Tramite il sito Internet del Comune si devono pubblicare tutte le delibere e i verbali dei consigli Comunali in modo da informare il cittadino come è amministrato il suo Paese.
Questo martoriato paese della Lomellina, non può permettersi di insediare altre realtà industriali. Parona è un paese ferito, pertanto è necessario un piano regolatore che vincoli nuove attività che possono snaturare ulteriormente il già compromesso territorio. E’ necessario coinvolgere le istituzioni per conoscere anche il grado di contaminazione dei terreni. Chi governerà questo paese deve essere il garante del rispetto delle leggi in materia ambientale, intimando alle aziende l’adeguamento alle normative restrittive come garanzia per la salute dei cittadini. Il Sindaco deve utilizzare tutte le armi in suo possesso, coinvolgendo anche la Comunità Europea, per impedire che un nuovo raddoppio dell’inceneritore non comprometta ulteriormente la qualità dell’aria della Lomellina e la qualità dei suoi prodotti locali.
Una buona amministrazione coinvolge sempre i Volontari i Comitati e le Associazioni. Persone che sono sempre state in contatto con l’Ambiente il territorio e hanno dalla loro parte un’esperienza che non può non essere considerata.Quando si fanno delle scelte in materia ambientale, territoriale o sociale, è d’obbligo per il Sindaco e i Consiglieri Comunali che fanno parte di una maggioranza di governo, coinvolgere tutti quei soggetti che hanno maturato negli anni una notevole esperienza. I loro suggerimenti eviterebbero sicuramente di commettere errori.
PARONA. «Poteva nascere un’emergenza rifiuti gravissima: invece, la popolazione neanche si è accorta che una caldaia dell’inceneritore è rimasta chiusa 2 mesi. Adesso riaprirà». Parla l’assessore provinciale all’Ecologia, Ruggero Invernizzi: dal 3 giugno, i rifiuti urbani di Lomellina e parte dell’Oltrepo torneranno a essere smaltiti al termodistruttore. E’ finito lo stop causato dall’incendio del 25 marzo, che aveva comportato la chiusura della prima delle due caldaie. Lo comunica Vincenzi Filisetti, il presidente di Lomellina Energia, società che gestisce l’impianto. «Il primo intervento di ripristino è completato, rispettando i tempi programmati». L’inceneritore di Parona riprenderà la normale attività accettando i rifiuti solidi urbani provenienti dal bacino provinciale B (relativo a Lomellina, Vogherese e Varzese), oltre che di alcuni Comuni della provincia di Milano. In questi due mesi, l’immondizia lomellina è stata inviata all’impianto di Pero, comune del Milanese, gestito appunto da Amsa spa Milano, mentre l’Oltrepo smaltiva i rifiuti negli impianti di Corteolona e di Giussago, che vengono gestite invece dalla società Ecodeco. Si dovrà attendere ancora un mese, invece, per l’accettazione delle altre tipologie di rifiuti, fra cui quelli speciali: solo allora si potrà affermare che tutto l’impianto di Parona Lomellina ritornerà alla sua piena normalità. «Ringraziamo pubblicamente la Provincia di Pavia e le società Ecodeco e Amsa di Milano che, durante il periodo di emergenza causata dall’incendio, hanno reso possibile l’operazione di “mutuo soccorso” garantendo la continuità del servizio di raccolta e di smaltimento rifiuti», aggiunge Filisetti. E l’assessore Invernizzi sottilinea la rapidità – vista la complessità dell’intervento – dei lavori necessari per il ripristino dell’unità di pretrattamento dei rifiuti del termodistruttore lomellino. «Una tempistica assolutamente soddisfacente – rimarca Invernizzi – La possibilità, immediatamente operativa, di portare nel frattempo i rifiuti in un’altra struttura subito disponibile, ha evitato di creare una situazione di reale emergenza-immondizia». Senza raggiungere i livelli che si stanno creando in altre zone d’Italia – il riferimento è ovviamente alla Campania – «questo avrebbe sicuramente creato disagi alla popolazione residente». Ruggero Invernizzi ricorda inoltre che «non ci sarà nessun aumento di costi del servizio di raccolta e smaltimento rifiuti», per i Comuni e di conseguenza per i cittadini degli 89 comuni della provincia che complessivamente fanno capo alla struttura di Parona. L’inceneritore ha un centinaio di dipendenti, e funziona da dieci anni nella zona della cascina Scocchellina, a quattro chilometri dalle case di Parona, paese di 1700 abitanti. Tornando agli interventi di ripristino all’inceneritore: sono durati come inizialmente previsto due mesi: «in questo periodo, il servizio di raccolta e smaltimento è stato sempre garantito», dice ancora Ruggero Invernizzi, commentando la ripresa dell’attività. Ogni giorno nell’impianto di Pero arrivavano poco meno di 200 tonnellate che vengono prodotte in Lomellina. «Per i cittadini della zona non ci sarà alcun aggravio sulla bolletta», aveva assicurato l’assessore provinciale all’Ambiente. Il Vogherese e del Varzese, zone che conferivano i rifiuti a Parona, si sono appoggiate invece agli impianti di smaltimento di Giussago e di Corteolona. (ha collaborato Umberto De Agostino) – Anna Mangiarotti
PARONA. Fiamme visibili a distanza, vigili del fuoco mobilitati da tutta la provincia: un nastro trasportatore ha preso fuoco ieri verso le 20 al termodistruttore, creando un incendio che almeno all’inizio dell’intervento ha creato difficoltà operative alle squadre coordinate dal comando di Pavia. La particolare posizione del nastro trasportatore, chiuso all’interno di una struttura di protezione, rendeva secondo le prime informazioni difficile lo spegnimento. Alle 22, erano sul posto complessivamente undici squadre di operatori specializzati. Proprio perché le operazioni di spegnimento – a un paio d’ore da quando è stato lanciato l’allarme – erano ancora in corso non era possibile ipotizzare quale potesse essere la reale causa dell’incendio, e neppure se di natura dolosa o accidentale. L’allarme è stato lanciato ieri alle 19.50, al numero per le emergenze dei vigili del fuoco: il comando di Pavia ha immediatamente coordinato l’invio di squadre anche dotate di autobotte. I vigili del fuoco oltre che da Pavia e da Vigevano sono anche partiti dalle sede dei volontari di Mortara, Garlasco e Robbio, vista la difficoltà tecnica di spegnimento delle fiamme. A scopo precauzionale, il 118 ha mandato un’ambulanza della Croce Rossa di Gambolò. Non sembrava almeno all’inizio che ci dovesse essere il pericolo di un’estensione delle fiamme, anche ad altre parti dell’impianto di incenerimento dei rifiuti di via Scochellina. La popolazione nella zona almeno inizialmente non è stata evacuata: la circolazione sulla ex strada statale 494, almeno fino alle 22, era regolare. Erano comunque già stati avvisati i tecnici dell’Arpa (Agenzia regionale per la prorezione ambientale), per poter effettuare i rilievi necessari a valutare il pericolo di inquinamento per l’ambiente, e di conseguenza anche la necessità di eseguire ulteriori interventi, nell’area circostante l’inceneritore di Parona. (a.m.)
Incendio al «Termo» di Parona Vigili in azione, danni contenuti
PARONA. Incendio di ignota origine sabato notte al termodistruttore, nel cantiere della seconda caldaia. Le fiamme hanno distrutto il legno delle impalcature. Sul posto dalle 23.45 i vigili del fuoco partiti da Vigevano, Mortara e Robbio, mentre i volontari di Garlasco andavano a presidiare la sede di Vigevano, per non lasciarla sguarnita. I pompieri hanno dovuto anche salire a un’altezza di 30 metri, per dirigere meglio i getti d’acqua.