Articoli del 2012

la Provincia Pavese – 21 febbraio 2012

Parona, smog quattro volte oltre il limite «E’ il sale anti-gelo»

di Denis Artioli VIGEVANO E’ un dato record: a Parona, domenica, la centralina dell’Arpa (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente) ha registrato una concentrazione di Pm10 di 225 microgrammi al metro cubo, quattro volte e mezzo oltre la soglia limite di 50 microgrammi al metro cubo. Anche Vigevano era fuori dai limiti, ma con un dato molto meno eclatante (73 microgrammi), mentre la soglia dei 200 microgrammi al metro cubo è stata superata anche a Sannazzaro (206 microgrammi). Guarda caso, Parona e Sannazzaro, due tra i paesi più industrializzati della Lomellina dove, quando c’è il sole e fa freddo, è possibile assistere al fenomeno della neve chimica. A Milano, domenica, in zona Pascal- Città studi il Pm10 era a 213 microgrammi al metro cubo e in zona via Senato a 203 microgrammi. Valori alti, ma Parona supera tutti in fatto di concentrazione di polveri sottili nell’aria. Angela Alberici, direttrice Arpa di Pavia, spiega di essersi confrontata con la sede centrale dell’Arpa Lombardia per un confronto, trovandosi davanti a valori così alti delle polveri sottili a Parona. «Sono tre le motivazioni ipotizzabili – spiega Alberici – e una è la possibile risospensione in aria del particolato, legato al sale e alla sabbia che sono stati distribuiti sulle strade nei giorni scorsi per il ghiaccio e la neve». Che cosa significa? «In sostanza – risponde Alberici – sabbia e sale gettati a terra sono stati ritritati dal passaggio delle auto e dei veicoli pesanti e risaliti in aria perché più piccoli; inoltre, stiamo assistendo a condizioni non favorevoli alla dispersione degli inquinanti, perché non aiutano il rimescolamento, c’è una stabilità atmosferica che, in Pianura Padana, non contribuisce alla dispersione degli inquinanti: si tratta di condizioni che dovrebbero cambiare già da oggi, perché è in transito una perturbazione in quota che dovrebbe contribuire al rimescolamento della massa d’aria e alla dispersione di inquinanti». Infine, spiega Alberici, è tornata l’umidità: «Dopo un periodo asciutto – sottolinea la direttrice dell’Arpa di Pavia – arriva ancora umidità che porta gli inquinanti a produrre il particolato secondario: il Pm10, cioè, non è emesso direttamente dalle fonti inquinanti, ma è la ricombinazione delle sostanze inquinanti già presenti in atmosfera». Però, il dato di Parona, in Lomellina, è unico e anche in Lombardia ha pochi simili. «Certamente Parona ha una situazione di presenze industriali – evidenzia Alberici – alcune note altre meno, e quest’anno le condizioni atmosferiche sono peggiori rispetto alla situazione degli inquinanti. I giorni massimi di sforamento indicati dall’Europa, qui, in genere si raggiungono sempre a metà febbraio. Non a caso un monitoraggio partirà a breve da Parona, sito più industrializzato di altri».

 

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