Articoli del 2012

la Provincia Pavese15 marzo 2012

Aperto in Comune il bando per ottenere la dote scolastica

PARONA Le famiglie possono richiedere in municipio la dote scuola, componente “Sostegno al reddito”, fino al 7 maggio. E’ stabilita in 21 anni l’età massima che deve avere lo studente beneficiario della dote, che deve essere residente in Lombardia, iscritto e frequentante corsi a gestione ordinaria nelle scuole elementari, medie inferiori e superiori. Per qualsiasi informazione di carattere generale è possibile rivolgersi al Comune di Parona o al numero verde 800318318. (u.d.a.)

la Provincia Pavese – 14 marzo 2012
«Aria malata a Parona e Sannazzaro»
SANNAZZARO Legambiente protesta per le condizioni generali dell’aria e chiede formalmente l’inserimento di Sannazzaro-Ferrera e di Parona nell’Area Critica riconosciuta dalla Regione sino al 2012. «Se così fosse – dice il presidente del circolo Legambiente–L’Airone, Gaspare Amari – i nostri Comuni sarebbero soggetti ad interventi speciali . La Regione sostiene ancora per un anno e favorisce con incentivi la sostituzione delle caldaie obsolete dei riscaldamenti domestici, garantisce maggiori contributi per l’utilizzo di pannelli solari». I Comuni interessati non hanno mai richiesto in passato l’inserimento dei loro territori nell’Area Critica regionale. E così Sannazzaro e Parona, andando per diversi anni ben oltre i parametri di legge in materia di Pm-10 (il limite massimo tollerato è stato superato nel 2011 per 58 giorni l’anno a Sannazzaro-Ferrera e 65 a Parona contro i 40 massimi concessi) non hanno mai potuto beneficiare di particolari incentivi per migliorare la situazione dell’aria respirata. (p. c.)
la Provincia Pavese – 06 marzo 2012
Parona Intervengono i medici
PARONA Dopo che il primo rapporto sulla “Salubrità ambientale della Lomellina” aveva evidenziato che i valori della diossina rilevati nell’area industriale di Parona sono i più alti della Lomel, l’ordine provinciale dei medici ha valutato le criticità ambientali per la possibile ricaduta del danno sulla salute della popolazione. Lo comunica il presidente Giovanni Belloni, in una lettera inviata al sindaco Silvano Colli. In questa lettera si specifica anche che sono stati richiesti all’Asl di Pavia i dati relativi alle analisi effettuate nel 2011. «Ciò nell’ambito delle competenze istituzionali del nostro ordine, così come previsto anche dal codice di deontologia medica – commenta infatti Belloni –. Esprimiamo apprezzamento per le iniziative messe in atto dal Comune, attraverso le ordinanze del sindaco e con la proposta di attivare un tavolo tecnico permanente di concertazione per il monitoraggio ambientale del territorio comunale». Dal Comune di Parona arriva l’apprezzamento per l’iniziativa del presidente Belloni. «Vorrei ribadire la volontà del Comune di monitorare la situazione ambientale – spiega il sindaco Silvano Colli – anche attraverso l’intervento di organismi di categoria importanti come l’ordine provinciale dei medici». Umberto De Agostino
la Provincia Pavese – 04 marzo 2012
Parona, nuovi controlli caccia aperta a chi inquina
di Sandro Barberis PARONA Diossina e polveri sottili fanno paura anche alla Provincia. L’assessore provinciale all’ambiente Alberto Lasagna dispone controlli più approfonditi a Parona per capire quali sono le aziende che inquinano di più. Inoltre verranno isolate anche delle galline per capire se la diossina che è stata trovata nelle loro uova proviene dal mangime oppure dall’aria che respirano. Il problema però sono i costi. Queste analisi infatti non rientrano nei controlli di routine che l’Arpa fa per la Provincia (che per questo dà 70mila euro annui all’Arpa), ma in quelli straordinari. Quindi l’Arpa nei prossimi giorni presenterà un preventivo alla Provincia per i nuovi controlli: «Di fronte alla salute delle persone però non ci sono costi che tengano – spiega Lasagna – si devono fare e basta». La decisione di disporre i nuovi controlli è partorita dopo un incontro di Lasagna con il presidente della commissione ambientale provinciale Pierangelo Fazzini, l’Asl e l’Arpa. La settimana prossima ci sarà un nuovo incontro sul tema dell’inquinamento a Parona. Intanto però Alberto Lasagna, che ieri è stato intervistato anche dal Tg3 regionale sulla questione di Parona, sta spingendo sull’acceleratore affinchè partano i controlli. «Con i nuovi controlli andremo ad analizzare nello specifico le polveri sottili Pm10 di Parona – mette in luce Lasagna – i valori sono alti, ma al momento non sappiamo qual è la composizione delle particelle». Il picco era stato raggiunto a fine febbraio quando il Pm10 aveva raggiunto una concentrazione di 225 microgrammi al metro cubo, quattro volte e mezzo oltre la soglia limite di 50 microgrammi al metro cubo. Ora risulta difficile ancora capire chi è responsabile dell’inquinamento: le industrie e l’inceneritore del Clir sono però i maggiori indiziati: «Quando avremo i risultati delle nuove analisi dell’Arpa sapremo da dove provengono gli agenti inquinanti contenuti nel Pm10 – aggiunge Lasagna – avendo questo dato in mano potremo far sì che chi inquina prenda provvedimenti per abbattare le emissioni dannose nell’ambiente». I controlli riguarderanno anche le galline, dato che a Parona sono state trovate negli ultimi mesi uove contenenti diossione. Il metodo previsto dall’Arpa per analizzare le galline sarà semplice. Verrano lasciate a Parona, ma isolate dagli allevatori e nutrite con mangimi sani e certificati dall’Arpa. In questo modo sarà quindi facile capire se la diossina nelle uova arriva dal mangime o dall’aria che respirano le galline.
la Provincia Pavese – 02 marzo 2012
Fanghi sulla strada, traffico in tilt
Sannazzaro, camion perde sostanza scivolosa e dall’odore nauseabondo. Prelevati campioni
SANNAZZARO
Da un camion adibito al trasporto di materiali organici destinati ad uso agricolo fuoriesce un quantitativo imprecisato di fanghiglia allo stato sciolto che finisce sulla provinciale per Vigevano alla periferia di Sannazzaro, alla rotatoria che immette nel rettifilo di Scaldasole.
La strada è stata invasa dal materiale finito a terra determinando il temporaneo blocco del traffico stradale sino a che il materiale, fangoso e dall’odore nauseabondo, fosse rimosso e poi depositato ai bordi della strada.
L’operazione di sgombero è durata dalle 6,30 di ieri mattina, ora in cui è accaduto lo sversamento, sino alle 15 di ieri pomeriggio con le ultime operazioni di lavaggio, per mezzo di acqua pressurizzata, dell’asfalto sull’intero raggio di rotatoria rimasto imbrattato. Un fatto che pone gravi conferme sulla possibilità di incidenti, anche banali, che potrebbero essere determinati dal trasporto via gomma di particolari materiali.
Non solo: l’episodio pone pesanti interrogativi per la viabilità e l’ambiente nella zona. Infatti, si prospetta in futuro un’autentica “occupazione” del territorio di camion (da e per l’Eni), di mezzi destinati ad aziende autorizzate al trattamento dei fanghi ad uso agricolo (in zona operano la Allevi e la Cre), di autotreni destinati all’ipotetica discarica di cemento-amianto, di quelli con a bordo inerti delle cave del bacino. I timori per gli scenari futuri sono già stati espressi anche da rappresentanti delle istituzioni.
Ieri tutto è accaduto per pura casualità, ma è accaduto: un camion dell’Aboneco di Mortara, azienda specializzata nel recupero dei rifiuti urbani e nel pronto intervento ambientale, era in movimento verso Scaldasole, quando nell’affrontare la rotatoria, ha versato sull’asfalto, in un tratto di non meno di quaranta metri, un quantitativo imprecisato di fanghi destinati allo spandimento agricolo.
Da qui le gravi difficoltà viabilistiche sull’intero crocevia dove sono intervenuti subito gli agenti della Polstrada di Vigevano, i tecnici del Settore viabilità della Provincia di Pavia, i vigili urbani di Sannazzaro e una squadra di emergenza inviata dall’Aboneco stessa. Con l’uso di pale è stata tolta dall’asfalto la sostanza nera e dall’odore marcescente.
I fanghi sono stati accumulati ai bordi della strada provinciale e recuperati con un mezzo speciale. E’ poi iniziata l’operazione di pulitura del fondo con l’uso di acqua a pressione.
Dall’Aboneco solo poche parole: «Si è trattato di un quantitativo ridotto di materiale ad uso agricolo, caricato in un’azienda autorizzata». Così commenta l’episodio l’assessore provinciale all’ambiente, Alberto Lasagna: «Siamo preoccupati per il numero eccessivo di camion con trasporti di tipologia più varia che potrà penalizzare in futuro ancor più di oggi il territorio. Su questo incidente stiamo effettuando gli accertamenti dovuti e abbiamo prelevato, come necessaria precauzione, dei campioni dei fanghi dispersi per verificarne la natura».
Paolo Calvi

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