la Provincia Pavese – 30 maggio 2011
Parona, scontro tra Cgil e Fonderia Diffida all’azienda sui licenziamenti
PARONA. E’ scontro tra Cgil e amministratori della Fonderia, sul caso-licenziamenti. Il sindacato ha inviato una diffida all’azienda sulla risoluzione dei rapporti di lavoro. L’amministratore si dice dispiaciuto: «Aiutiamo chi esce volontariamente».
Crisi Fonderia: su 10 operai da licenziare 7 hanno deciso di andarsene. Ne mancano altri tre, ma in ogni caso non sarà mobilità volontaria. La Cgil ha diffidato l’azienda da risolvere il rapporto di lavoro. La diffida è stata formalizzata in queste ore, così come la richiesta di un esame congiunto dello stato di crisi all’Agenzia regionale per l’istruzione, la formazione e il lavoro (Arifil). Alla Fonderia vigevanese, 57 dipendenti e una procedura di mobilità ormai conclusa per 10, la tensione con i sindacati continua a meno di una settimana dalla firma dell’accordo. La trattativa sindacale è andata in porto martedì con la sola firma di Uil. Per Cgil e Cisl invece si sarebbe dovuto discutere almeno dei contratti solidarietà. «Voglio proprio vedere chi saranno i tre licenziati, anche se una vaga idea ce l’ho. C’è un piccolo particolare da mettere in conto: nell’accordo per la mobilità, che comunque non abbiamo mai appoggiato, è stato aggiunto il criterio della volontarietà alle “condizioni di legge” genericamente inserite nel testo»: Rosella Banzato (Fiom Cgil) minaccia di impugnare il documento. Il primo passo è stato la diffida. Dei tre candidati a perdere il lavoro trapela poco. Operai generici sicuramente, forse anche una donna. Nessuna indicazione sui reparti da cui la ditta ha intenzione di attingere. «Stiamo ancora valutando in quale parte del processo produttivo ci sono gli esuberi», frena l’amministratore delegato Enzo Trabucchi. «In via interlocutoria sette operai hanno manifestato la disponibilità a lasciare l’azienda». Persone tra i 40 e 50 anni prive di qualifiche specifiche a cui la fonderia attiva nel settore delle rinnovabili sta per riconoscere la buonuscita. «Abbiamo preso contatti con Cesvip Lombardia perchè li segua su corsi di formazione che dovrebbero aiutarli a ricollocarsi. L’azienda è dispiaciuta per i licenziamenti e sta facendo il possibile per chi uscirà volontariamente».
– Simona Bombonato
la Provincia Pavese – 26 maggio 2011
La Fonderia licenzia, sindacati divisi
PARONA. Fonderia Vigevanese licenzia 10 operai. A due anni dalla crisi l’azienda non vede alternative. L’accordo però va in porto con la sola firma di Uil.
I sindacati si spaccano alla fine della procedura di mobilità e a licenziamenti ormai fuori discussione. Tanto che Fiom Cgil, contraria all’accordo come Cisl, si dice pronta a fare ricorso. Per il momento è certo che resteranno senza lavoro 10 dipendenti su 57. Sono operai con in media 45 anni e una qualifica generica nel processo produttivo dell’azienda nata cinquant’anni fa, oggi specializzata nella lavorazione di metalli per gli impianti delle energie rinnovabili.
La decisione di formalizzare gli esuberi arriva dopo un anno di cassa ordinaria e altri dodici mesi a straordinaria. Il detonatore degli effetti della crisi generale è stata la perdita di un grosso cliente americano nel settore dell’eolico. Passo affrettato la mobilità, secondo Cgil e Cisl, che invece si aspettavano almeno una discussione sui contratti di solidarietà. «Siamo pronti a impugnare l’accordo se mai assistessimo a lincenziamenti privi del requisito della volontarietà»: Rosella Banzato (Fiom) promette di andare avanti perchè, sottolinea, «prima che alla Camera del lavoro arrivasse a sorpresa la comunicazione della mobilità sembravamo tutti d’accordo nel cercare alternative ai licenziamenti, quanto meno a discuterne».
E invece ieri l’altro, nella sede degli industriali di viale Mazzini, il contenuto di quella stessa lettera è stato messo nero su bianco: 10 licenziamenti «e siamo riusciti a evitarne altri 20, quindi 30 in tutto», dice l’amministratore delegato Enzo Trabucchi. E’ bastato l’ok di Roberto Torti, referente Uil, che dal canto suo dà alla effettiva volontà dei lavoratori un significato molto diverso da Cgil. «Ho firmato perchè 15 operai tra quelli a rischio mi hanno chiesto di uscire da questa situazione di stallo e di firmare, essendo a loro volta pronti ad andarsene con l’incentivo. Almeno sette sono, anzi erano, tesserati Fiom. Nemmeno ai dipendenti sicuri andava il contratto di solidarietà». Quanto agli esuberi, «due anni fa la Fonderia aveva ampliato gli stabilimenti e assunto persone per seguire gli ordini dall’America. Saltato il cliente non sono rimaste alternative».
–Simona Bombonato