Articoli del 2011

la Provincia Pavese 02 agosto 2011
 

Parona, centrale da 400 megawatt Stop definitivo

 
 

PARONA Centrale termoelettrica da 400 megawatt: il Consiglio di Stato ha bocciato il ricorso della società Union Power spa e delle società vigevanesi Azienda agricola San Giuseppe srl e Artedil srl, che si erano opposte alla sentenza del Tar del febbraio 2009. Con questo atto si può definitivamente ritenere chiusa l’annosa vicenda dell’impianto a turbogas. La quinta sezione del Consiglio di Stato, presieduta dal giudice Pier Giorgio Trovato, ha dichiarato irricevibile l’appello confermando la sentenza impugnata dagli avvocati Maria Cristina Lenoci e Lorenzo Tamos, e dichiarando inammissibile la domanda di risarcimento del danno. Il ricorso delle tre società coinvolgeva la Regione Lombardia, che nell’agosto 2007, «a conclusione di una ponderosa ed esaustiva istruttoria », aveva formulato parere negativo circa la compatibilità ambientale del progetto. Inoltre, la giunta Formigoni aveva bocciato il progetto alla luce della sua incongruenza con i criteri e gli obbiettivi della programmazione energetica regionale e, in particolare, con il Programma energetico regionale del 2003. La Union Power e le società collegate che fanno capo al costruttore vigevanese Domenico Ubezio si erano appellate al Tar Lombardia contro la delibera regionale del 2007 e il Piano energetico regionale, ma il 16 febbraio 2009 il tribunale amministrativo respingeva il ricorso. Come contromossa, nel luglio 2009 la Union Power chiamava in causa il Consiglio di Stato definendo « illegittimi » i provvedimenti emanati dalla Regione e « gravemente colpevole » il contegno della giunta Formigoni che, solo durante il corso del giudizio di primo grado, avrebbe reso nota l’esistenza del Piano energetico dimostrando così la volontà politica di limitare la costruzione di nuovi centrali termoelettriche. «Prendiamo atto della sentenza del Consiglio di Stato, ma noi eravamo già tranquilli alla luce del parere negativo vincolante espresso a suo tempo dalla Regione Lombardia», commenta l’assessore all’Ambiente, Mauro Sommi. Il Consiglio di Stato, infine, ha condannato le società ricorrenti, in solido fra loro, a rifondere alla Regione le spese, gli onorari e le competenze del grado di giudizio, pari a 5mila euro. La delibera di giunta del 16 gennaio 2003 approvava le linee d’indirizzo per la realizzazione di una centrale elettrica a Parona: un provvedimento più volte contestato dagli ambientalisti e dalla minoranza consiliare, che portò alla nascita del comitato civico anti-centrale “La nostra Parona”. In pochi giorni i cittadini coordinati dal medico Giovanni Brunoldi raccolsero più di 700 firme. Umberto De Agostino

 

Commenti di Soffritti Renato: Finalmente è finita, non dimentichiamoci che qualcuno voleva anche questo dopo tutto quello che ha combinato. Uno si dovrebbe chiedere: “con tutte le schifezze che hanno insediato, come poteva starci anche una centrale di queste dimensioni”. Poi parlano di studi di impatto ambientale che non pregiudicano l’ambiente e non danneggiano la salute dei cittadini. Basta solo che mi guardo intorno per capire che ho avuto la disgrazia di capitare in un paese governano da dei … (lascio a chi ha intelligenza completare il commento).

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