Articoli del 2011

la Provincia Pavese – 24 novembre 2011
Ampliamento di Esselunga Polemica con il Carroccio
di Simona Bombonato VIGEVANO «La Lega si fa forte della difesa del piccolo commercio ma solo nei programmi elettorali, perchè nei fatti smentisce se stessa a ogni decisione importante». Dal mercato part time il sabato all’ok all’ampliamento dell’Esselunga: tutti esempi, dicono da Confesercenti, che raccontano «la scarsa coerenza delle amministrazioni comunali guidate dal Carroccio». Parole indirizzate alla giunta Sala che seguono di poche ore non solo la limitazione di orario per gli ambulanti di piazza Calzolaio d’Italia, ma anche la seconda conferenza di servizi in Regione che di fatto segna il via libera all’ampliamento del supermercato Esselunga di viale Commercio, che con 1000 metri quadri in più ricavati dal magazzino (oltre a una galleria di 5 negozi interni) raggiunge 5000 metri quadri, ovvero il limite massimo consentito a Vigevano per le superfici a vendita. La Regione Lombardia ha accolto la richiesta con l’ok di Comune e Provincia e il solo no di Confesercenti. «Non si comprende come mai nelle valutazioni presentate da Esselunga venga tralasciata la presenza di una grande struttura a Parona – la posizione del presidente di Confesercenti, Romeo Iurilli – Così si utilizza un’ipotesi di bacino gravitazionale non oggettivo, che non permette di tenere conto esattamente degli equilibri tra punti vendita della Gdo, della media distribuzione e dei negozi di vicinato. Già senza la Bennet abbiamo una situazione sfavorevole per i negozi di vicinato». Numeri alla mano, a Vigevano il piccolo commercio occupa nel complesso 69.935 metri quadri contro i 77.101 di supermercati e centri commerciali. «Se a questi aggiungiamo i 21.785 metri quadri di Parona la rete distributiva va fuori controllo». Un no che non ha comunque influito sul via libera. Accuse strumentali, la posizione del Comune, convinto viceversa del fatto che si non cambi l’equilibrio di settore. Stesso parere da Ascom con il presidente Bruno Stopino: «Se l’ampliamento non riguarda gli alimentari e sta nei limiti di legge nulla da ridire».

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