Articoli del 2011

la Provincia Pavese – 30 novembre 2011
Senza Titolo (discarica di Amianto sul territorio di Gambolò)
di Filiberto Mayda GAMBOLO’ Non bastava il progetto di una discarica tra Sannazzaro e Ferrera, non era sufficiente la rabbia degli abitanti di Lomello per l’impianto di trattamento fanghi e di Galliavola per il progetto di un centro di deposito delle ceneri del termovalorizzatore di Parona. Ora spunta anche l’ipotesi di una discarica di amianto sul territorio di Gambolò. La notizia sarebbe emersa, senza particolari dettagli, durante l’ultima seduta di consiglio comunale, scatenando immediatamente la reazione delle forze di opposizione, in particolare del Pd: «Esprimiamo parere negativo a questa iniziativa per due ordini di ragioni che non sono solo di ordine ideologico ma anche tecnico – spiega la portavoce Pd, Patrizia Romano-. In primo luogo, in assenza di una adeguata e legittima programmazione regionale e provinciale in merito allo smaltimento dei rifiuti ed in specie dell’amianto, il Pd, a livello provinciale, sta già esprimendo valutazioni negative nei confronti di iniziative che vanno al di fuori di ogni minima programmazione, così come sta accadendo a Ferrera». Prudentissimo, il sindaco Elena Nai: «Non ho ancora avuto modo di guardare il progetto, di conseguenza non sono ancora in grado di esprimere un parere a riguardo. La settimana prossima verrà illustrata la richiesta e solo allora potremo valutarla». Così ci sarà un argomento in più, domani sera, per la protesta che, dalle ore 21 in avanti, vedrà riuniti i vari comitati (Lomello, Mezzana Bigli, Ferrera, Sannazzaro e, magari, già qualcuno di Gambolò) davanti alla sede del Clir di Mortara. Motivo della contestazione l’accordo, che proprio domani sera il cda del Clir dovrebbe ratificare, con la società Acta srl, ossia quella che ha presentato il progetto di discarica di amianto sul territorio di Ferrera, al confine con quello di Sannazzaro. Un accordo che vedrebbe la società a capitale pubblico, appunto il Clir, entrare in società con il privato, la Acta srl, per gestire tale discarica. «Il business plan presentato da Acta prevede circa 15 milioni di euro per investimenti e costi di gestione contro ricavi per 65 milioni con un utile di 50 milioni di euro – commentano dal Comitato per Lomello, citando i dati resi pubblici dal nostro giornale -. Non c’è che dire, un bel risultato. Ma allora perché cedere una quota significativa di questo business milionario al Clir? Forse perché senza il consenso dei sindaci il progetto non passerebbe? (ma no, i sindaci dicono che non si può impedirlo) E allora quale sarà il valore a cui si cedono le quote?». (ha collaborato Elisabetta Magnani)

All Pages