la Provincia Pavese – 26 gennaio 2011
Insulto razzista, «richiamo» al medico
MEDE. Insulto razzista al collega: la vicenda si chiude con un ammonimento formale, notificato dall’ordine dei medici a un radiologo in servizio a Mede. Era accusato di aver detto «negro di m…» al collega di colore Francis Lawson, gastroenterologo all’ospedale di Mortara.
«La sanzione disciplinare invita, per iscritto, a mantenere in futuro un comportamento corretto nei rapporti fra colleghi», spiega il dottor Giovanni Belloni, presidente dell’ordine professionale pavese. «Anche per l’azienda ospedaliera di Pavia il caso è chiuso», commenta il direttore generale Daniela Troiano, in un comunicato congiunto diffuso ieri e firmato anche dal dottor Belloni.
Il radiologo accusato di aver insultato l’altro medico lavora all’ospedale San Martino di Mede: l’episodio contestato risale all’11 ottobre 2010. Quando Francis Lawson, 52 anni, originario dello stato africano del Benin e residente a Parona , sarebbe stato apostrofato con l’insulto razzista nel corso di una telefonata di lavoro fra i due camici bianchi.
L’ordine dei medici ha sentito il radiologo che si è presentato all’audizione accompagnato da un legale, ben deciso a respingere le accuse che gli venivano mosse. Ha infatti sempre negato totalmente di aver insultato il suo collega.
Si doveva comunque decidere una misura disciplinare. L’ordine professionale scegliere fra il richiamo verbale, il richiamo scritto e la sospensione. La scelta è caduta sull’ammonimento scritto.
Anna Mangiarotti
la Provincia Pavese – 22 gennaio 2011
Mortara, insulto razzista In nove giorni si decide tutto
MORTARA. La Commissione dell’Ordine dei medici ha sentito il radiologo accusato in ottobre di insulti razzisti contro il collega di colore. Il 31 gennaio si decide la misura disciplinare tra il richiamo verbale, scritto, o la sospensione. Mercoledì sarà invece il direttore dell’Azienda ospedaliera Daniela Troiani a dire a sua volta se il radiologo merita un secondo provvedimento. Di fronte ai consiglieri dell’Ordine il medico si è presentato con un legale. Deciso a respingere le accuse: «Non so nemmeno di cosa si stia parlando», ha commentato al telefono.
La vicenda è eplosa all’indomani dell’esposto presentato all’Ordine dei medici da Francis Lawson, 52 anni, gastroenterologo in servizio all’Asilo Vittoria di Mortara e alla clinica Beato Matteo di Vigevano. Lawson abita a Parona , è originario del Benin. Secondo quanto ha riferito all’Ordine dei medici, un collega lo avrebbe apostrofato «negro di m…» nel corso di una telefonata di lavoro. Era il mese di ottobre. Colpevole di insulti razzisti, dice Lawson, un radiologo in forza all’ospedale civile San Martino di Mede.
«Finchè non si esprime la Commissione non dico nulla, sapremo tra una decina di giorni – ha spiegato il presidente dell’Ordine dei medici della provincia di Pavia, Giovanni Belloni -. I consiglieri mi hanno chiesto un breve intervallo di tempo per riflettere». Belloni ha raccolto le testimonianze delle parti in causa. E la Commissione interna – 15 consiglieri con mandato triennale in carica fino al 31 dicembre – ha ascoltato nei giorni scorsi la versione del radiologo assistito da un legale. «Non so nulla, nemmeno so di cosa si tratta»: raggiunto telefonicamente il medico sotto accusa ha lasciato capire quale linea terrà finchè il caso non sarà archiviato: respingere la tesi della controparte.
Lawson si è già detto soddisfatto: «Non mi interessano le misure disciplinari, mi preme solo che sulla vicenda chi di dovere abbia deciso di andare fino in fondo. Il resto non mi importa».
Anche l’Azienda ospedaliera non ha ignorato il caso, rimandando la formalizzazione di eventuali provvedimenti disciplinari al rinnovo delle cariche di vertice. Subentrata poche settimane fa a Luigi Sanfilippo, il direttore Daniela Troiani ha riaperto il dossier. Entro la prossima settimana, probabilmente nella giornata di mercoledì, darà comunicazione delle altre misure disciplinari a carico del radiologo di Mede.
la Provincia Pavese – 04 gennaio 2011
Il medico rischia la sospensione
MORTARA. Del presunto insulto al collega medico di colore, il radiologo risponderà il 20 gennaio davanti alla commissione disciplinare interna dell’Ordine dei medici della provincia di Pavia. Rischia la sospensione. Mentre in via ufficiosa trapela che sul tavolo di Daniela Troiani, il direttore generale dell’Azienda ospedaliera della provincia fresco di nomina, sia arrivato anche il provvedimento emesso dal superiore del radiologo su parere condiviso con la commissione giudicatrice dell’azienda. L’episodio non è stato messo sotto silenzio. E dopo tre mesi arrivano le misure disciplinari. «Mi basta questo. Vista la gravità dell’accaduto, in senso generale intendo, e dato che mi ha riguardato da vicino mi interessava che il caso non finisse nel dimenticatoio. Niente di più. L’entità della sanzione non mi riguarda»: ha commentato così il dottor Francis Lawson, gastroenterologo di 52 anni, originario del Benin, residente a Parona . Il medico lavora all’ospedale di Mortara e alla clinica Beato Matteo di Vigevano. A ottobre ha denunciato l’episodio che lo avrebbe visto protagonista suo malgrado insieme con un collega radiologo in servizio all’ospedale San Martino di Mede. Stando a quanto Lawson ha immediatamente segnalato all’Ordine dei medici, il collega lo avrebbe apostrofato «negro di m…» nel corso di una conversazione telefonica a contenuto professionale. Un episodio grave, se confermato, su cui stanno per esprimersi tanto l’Ordine dei medici quanto l’Azienda ospedaliera a cui fa riferimento il San Martino di Mede, dove presta servizio il radiologo accusato da Lawson. Che non rischia la radiazione ma potrebbe incorrere in alcuni mesi di sospensione (quanti è da stabilire). Nelle ipotesi migliori il richiamo scritto o solamente verbale. Dai sindacati la solidarietà a Lawson è unanime. «L’Ordine dei medici ha affermato il principio etico-culturale della libertà delle persone – ha commentato Oreste Negrini, Fp Cgil -. Qualsiasi sia la sanzione, che a questo punto non ha nessuna importanza. Sollevare il caso è servito a porre l’attenzione sul valore assoluto dell’uguaglianza, che mai andrebbe messo in discussione». Sulla stessa linea Fps Cisl con il segretario generale Sandro Vaccari. «L’episodio, che condanniamo, rimane per fortuna un caso isolato. Resta comunque la gravità del fatto. Non ci sono giustificazioni agli insulti, soprattutto se pongono le persone su un piano diverso da un punto di vista umano». Vaccari dà fiducia alla commissione che il 20 gennaio sentirà il radiologo per emettere il provvedimento disciplinare. «Hanno le competenze per farlo», ha aggiunto il sindacalista.
Simona Bombonato