la Provincia Pavese – 06 febbraio 2011
Parona, nei guai per calunnia
PARONA. Una lettera anonima inviata al Comune di Vigevano accusava una 34enne di Parona di maltrattamenti al figlio di 4 anni. Accuse infondate che hanno messo nei guai la calunniatrice.
Gli accertamenti svolti dalla procura e dalla polizia giudiziaria per identificare il mittente avevano portato infatti ad incolpare la vicina di casa, Rosa Di Benedetto, quarant’anni, che venerdì scorso ha patteggiato un anno di reclusione per calunnia.
La vicenda ruota attorno a due lettere recapitate al Comune di Vigevano. Nella prima, arrivata il 2 dicembre 2009, si segnalava una presunta situazione difficile nella famiglia della 34enne paronese e si aggiungeva che la donna picchiava il bambino. Più o meno lo stesso contenuto aveva una lettera successiva recapitata l’11 gennaio dello scorso anno.
L’anonimo autore accusava la vicina di prendere psicofarmaci e di maltrattare sempre il bambino. Le indagini però hanno portato ad accertare una realtà diversa. Le accuse si sono rivelate false e si sono ritorte contro la donna identificata come presunta mittente delle lettere. Rosa Di Benedetto è stata denunciata e l’altro giorno ha patteggiato un anno di reclusione davanti al giudice delle udienze preliminari del tribunale di Vigevano, Stefano Vitelli.
La scelta di patteggiare, molto spesso determinata da ragioni processuale e non considerata tecnicamente un ’ammissione di colpa, non ha permesso di entrare nel merito delle accuse e il Gup ha soltanto applicato la pena concordata tra il pubblico ministero e l’avvocato difensore ritenendola congrua rispetto alla gravità del reato contestato. L’imputata ha ottenuto comunque i benefici della sospensione condizionale e della non menzione della pena nel casellario giudiziale. (l.g.)