Articoli del 2011

la Provincia Pavese 26 febbraio 2011

Pedofilia, scattano le manette

 

In cella pensionato di Parona, aveva 10mila immagini

 

di Adriano Agatti

 

 

PARONA. Diecimila file con immagini di bambini dai sei ai dieci anni. Una quantità enorme di materiale pedopornografico conservato con cura. Così Renato Varisco, un pensionato di 64 anni che abita a Parona, è stato arrestato.

 
 

E’stato rinchiuso nel carcere dei Piccolini in attesa di essere interrogato dai magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Milano. Il reato di detenzione di materiale pedopornografico è infatti di competenza dell’antimafia. Le indagini della squadra mobile di Pavia erano iniziate qualche mese fa. Gli investigatori del vice-questore Roberto Pititto avevano saputo che in un’abitazione di vicolo San Quirico c’era un continuo andirivieni di ragazzine che arrivavano da un campo nomadi vicino. E entravano sempre nella stessa abitazione a tutte le ore del giorno. Qualcuno si è insospettito e ha avvisato la polizia. Gli investigatori della squadra mobile hanno eseguito alcuni accertamenti e hanno scoperto che lì abita Renato Varisco. E’ un pensionato che aveva lavorato in una casa editrice di Milano. Un uomo che non si era mai sposato e che, in paese, si vedeva raramente.

 
 

Erano stati eseguiti alcuni accertamenti su di lui e erano emersi alcuni particolari importanti. Quello più significativo riguardava una perquisizione subìta una quindicina di anni fa. I carabinieri di Salò, in provincia di Brescia, avevano cercato materiale pornografico in casa sua. Probabilmente il nome di Renato Varisco era entrato in qualche inchiesta. Ma i militari non avevano trovato nulla e la vicenda si era conclusa senza conseguenze.

 

Gli investigatori della squadra mobile si sono resi conto che la presenza delle ragazzine nomadi non era casuale. Così mercoledì hanno eseguito una perquisizione domiciliare nell’abitazione di Parona. Hanno bussato alla porta del pensionato ma lui non ha aperto subito: probabilmente ha fatto finta di non sentire. Secondo l’accusa, avrebbe anche portato alcuni computer e videocamere in giardino. Un tentativo disperato di nascondere le immagini. Ma, dopo una decina di minuti, è stato costretto ad aprire la porta. Altrimenti i poliziotti l’avrebbero sfondata.

 
 

Alla perquisizione ha participato anche personale della polizia postale. Gli investigatori hanno trovato quattro computer, alcune pen-drive che sono state subito esaminate. All’interno c’era una quantità impressionante di immagini di bambini di età dai sei a dieci anni. In giardino c’erano anche numerose videocassette sempre con filmati di bambine. Sequestrate anche alcune telecamere. Il pensionato è stato arrestato. Intanto gli agenti hanno sentito come testimoni anche le ragazze nomadi che andavano spesso a trovarlo a casa. «Guardavamo la televisione», hanno raccontato. Ma gli investigatori sospettano (anche se non ci sono prove) che l’uomo cercasse anche di produrre materiale pedopornografico.

 

26 febbraio 2011

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