Articoli del 2011

la Provincia Pavese 12 marzo 2011

Parona, uova alla diossina Una mappatura del territorio

 

 

 

PARONA. Diossina nelle uova di un allevamento locale: dopo questa scoperta, il comitato cittadino della salute e dell’ambiente ha istituito un gruppo di lavoro che sta sviluppando un progetto di mappatura del territorio. «Lo scopo è arrivare a una verifica più circostanziata della presenza di diossine nel terreno e definire, per quanto possibile, le eventuali responsabilità delle singole realtà industriali».

 

Il comitato presieduto da Piero Firpo, inoltre, sollecita Comune, Provincia e Arpa a mettere a punto gli strumenti necessari per le indagini: «I risultati potrebbero rappresentare la spia di una situazione di rischio già da tempo ipotizzata e che è stata oggetto di approfondimento in un convegno sul tema delle diossine che avevamo organizzato il 21 maggio 2010. Invitiamo, allo stesso tempo, l’amministrazione comunale di Parona a dare la più ampia trasparenza ai risultati dell’indagine dell’Asl». (u.d.a.)

 

la Provincia Pavese – 8 Marzo 2011

 

Parona, i proprietari: «Le galline muoiono, l’Asl deve dare una risposta» – Diossina, spaventati gli allevatori

 

PARONA. Muoiono le galline e nelle cascine scatta l’allarme. Dopo il ritrovamento di tracce di diossina nelle uova di un pollaio di Parona, gli allevatori della zona, il cui bestiame è stato sottoposto a controlli, chiedono all’Asl di conoscere i risultati delle analisi e come comportarsi in attesa di risposte. L’Asl rassicura: «Solo in un piccolo pollaio sono state trovate uova “sospette” e i proprietari sono stati avvertiti, gli altri allevatori possono stare tranquilli». Antonio Marchesoni e Luigi Rosato avevano consegnato due uova da far esaminare e ora sono preoccupati. Soprattutto dopo che tre dei loro 11 polli sono morti nell’ultimo mese senza una spiegazione plausibile. «Non ci sentiamo più sicuri dopo che un primo test dell’Asl ha confermato la presenza di diossina in alcune uova analizzate. Chiediamo delucidazioni all’Asl e al Comune: in caso contrario, uccideremo le nostre galline, ma vogliamo essere ripagati del danno». Ieri mattina Marchesoni, volto storico dell’ambientalismo, e Rosato, ex assessore nella giunta Ganzi, hanno rievocato la vicenda. La proprietà di Marchesoni comprende un pollaio e una serra. «A novembre, in via precauzionale, avevamo consegnato due uova a un veterinario locale in modo da capire se ci fosse qualche difficoltà legata all’inquinamento atmosferico – hanno spiegato – Poi un mese fa, veniamo a sapere dalla stampa che effettivamente a Parona esiste un problema di diossina nelle uova prodotte da un allevamento locale: precisiamo che le nostre uova erano state consegnate all’Asl insieme ad altre provenienti da alcune cascine locali. Il punto è che non ci hanno comunicato nulla. Probabilmente le nostre uova non sono contaminate, ma un po’ di paura resta comunque».

 

I due proprietari del pollaio ricordano che le galline si cibano esclusivamente di mais prodotto nei campi di Parona: «Tutto prodotto con metodi sani e genuini, ma noi non possiamo far esaminare autonomamente le uova per motivi di costi: chiediamo ci pensi il Comune». Il sindaco Silvano Colli getta acqua sul fuoco: «Al momento, gli allarmismi sono ingiustificati. L’Asl ha più volte ripetuto che servono analisi più approfondite prima di prendere provvedimenti. Invito i due cittadini a venire in municipio per illustrare la vicenda in modo ufficiale, magari presentando un documento».

 

La risposta dell’Asl tende a rassicurare. «Il proprietario delle uova in cui, in un primo test, sono state trovate tracce di diossina – afferma il direttore generale, Giuseppe Tuccitto – è stato avvertito e ha ricevuto le indicazioni per evitare il consumo alimentare dei suoi prodotti. I proprietari degli altri pollai controllati possono stare tranquilli e mangiare i loro prodotti». Le analisi definitive sulle uova “sospette” sono state affidate ad un laboratorio di Bologna. «Gli esiti – continua il direttore generale – saranno noti alla fine della settimana o all’inizio della prossima. Questo perchè il laboratorio di Bologna è l’unico specializzato per queste analisi specifiche sulla presenza di diossina e riceve campioni da tutta Italia. Ci sono quindi i tempi tecnici per completare le verifiche e comunicare gli esiti». (ha collaborato Umberto De Agostino)

 

 

 

 

 

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