Dopo le recenti dichiarazioni del sindaco Colli su una possibile espansione delle aree industriali del Cipal l’ungo l’asse Mortara-Vigevano, il gruppo Parona Viva ha rilasciano una nota. “E’ sotto gli occhi di tutti – inizia la nota del gruppo di minoranza che ha tre rappresentanti all’interno del consiglio comunale – il carico di industrie pesanti che il territorio paronese già sopporta, subendo un notevole impatto ambientale. Parona già assicura ampie opportunità di occupazione, ben oltre le necessità locali. I posti di lavoro vanno creati e difesi, per dare sicurezza alle famiglie. E, come abbiamo sempre sostenuto, la strategia in questo campo deve essere rivolta alle piccole realtà produttive a basso impatto ambientale. Ad esempio, realtà artigianali diversificate che consentono di dare spazio a varie tipologie di impieghi. Non è possibile pensare per il territorio paronese a nuove gigantesche aree industriali. E’ urgente invece affrontare il grave problema dell’inquinamento dovuto alle realtà produttive già esistenti. Lo sviluppo della Lomellina non può passare solo da Parona, che per essere un paese di 9 km quadrati è già saturo di industrie. La logica vuole che l’eventuale ampliamento delle attività del Cipal si realizzi nelle aree adiacenti a quelle attuali, per motivi logistici e di infrastrutture, e questa speriamo sia la volontà dei sindaci dei comuni che aderiscono al consorzio. Sull’asse Mortara-Vigevano, già così tanto industrializzato, la campagna deve proprio sparire?”. Parona Viva si interroga inoltre sul ventilato accordo tra Comune e Lomellina Energia che porterà nelle casse del comune 300.000 euro l’anno per cinque anni. “Abbiamo chiesto al Comune – scrivono in una nota gli esponenti del gruppo – una copia dell’accordo, per conoscere i termini esatti dell’intesa raggiunta. Sicuramente per le precarie condizioni economiche comunali poter contare su nuovi introiti non può che essere un dato positivo. Tuttavia c’è qualche preoccupazione perchè c’è da chiedersi come mai una società decisa di scavalcare la convenzione concordata e di dare tanto denaro in più al Comune senza voler nulla in cambio. E’ una questione che va chiarita alla popolazione, i cittadini hanno il diritto di sapere quali impegni porta avanti l’Amministrazione”. “Il sindaco Colli è costretto oggi a cercare nuove entrate per far fronte alle esigenze di bilancio – continua la nota – nel tentativo di correggere i propri errori del passato che, come ha spiegato a fine mandato il commissario Prefettizio, hanno causato un enorme indebitamento del comune. A causa di quelle decisioni il Comune di Parona è chiamato a versare 300.000 euro l’anno al comune di Mortara, distolti dai proventi del termo, ha impegnato una cifra superiore ai 2 milioni e mezzo di euro per uno scalo ferroviario che non ha ancora visto transitare un solo vagone e, come se non bastasse ha una schiera di mutui da pagare. Non si potrà contare ancora su nuove entrate, è venuto il momento di badare alle spese, di utilizzare meglio le risorse con una gestione oculata, in un comune che del resto ha enormi introiti. La convenzione con lOmellina energia e gli accordi paralleli annunciati dal sindaco terminano nel 2014, da allora il Comune avrà a disposizione 2 milioni di euro in menoall’anno. Se non si corregge la rotta non si potranno nemmeno garantire i servizi essenziali. E, Parona Viva ed i paronesi non vogliono di certo sentir parlare di entrate da trovare con nuovi termovalorizzatori o centrali, o industrializzazione selvaggia. E’ necessario che l’amministrazione si impegni a ridurre gli sprechi, per dare nuovo slancio al paese aiutando chi è in difficoltà e sostenendo le famiglie.