Articoli del 2010
Parona, Ganzi va all’attacco «Se ho rubato, indagatemi»
PARONA. «Se sono una ladra, invito la magistratura e la Guardia di finanza a intervenire per una verifica sul mio conto in banca affinché sia fugato il minimo sospetto sulla mia onestà e sulla mia correttezza». L’ex sindaco Giovanna Ganzi gioca d’anticipo sulle voci che circolano in paese, secondo cui avrebbe lasciato un buco nel bilancio comunale intascandosi risorse dei paronesi. Torna a salire alle stelle lo scontro fra Ganzi, sindaco dal 2004 al 2008, e il suo predecessore-successore Silvano Colli, rieletto sindaco l’anno scorso. L’ex sindaco Ganzi, 82 anni, invierà una lettera aperta ai cittadini di Parona per replicare agli «attacchi indegni e al comportamento inqualificabile», della maggioranza di Silvano Colli. «Non voglio accusare né difendere nessuno, ma dal 1970 in sette legislature non ho mai avuto problemi nel settore finanziario del Comune. Ci sono stati solo con la giunta Ganzi», la replica di Colli. Negli ultimi consigli comunali la maggioranza Insieme per Parona ha fatto rilevare la difficile situazione finanziaria del Comune «ereditata dall’amministrazione Ganzi». Pur non essendo più in consiglio, Giovanna Ganzi è stata difesa dalle minoranze di Parona viva e Parona giovane, ma ora ha scelto di fare da sé «visto che si continuano a sollevare dubbi e allusioni». E lo fa snocciolando qualche dato: «Nel 2004, sindaco Colli, abbiamo approvato un bilancio di previsione che pareggiava a 12 milioni e 120mila euro: l’anno successivo, con me sindaco e Colli vice e assessore al Bilancio, la cifra era precipitata a 5 milioni e 45.245 euro. Solo la mia giunta ha voluto approvare un bilancio reale per non creare facili illusioni e aspettative». Poi affronta il capitolo Combitalia, la società che dovrebbe costruire il raccordo ferroviario, fermo da due anni. «Nell’aprile 2004 Colli diede disposizioni alla Parona Multiservizi spa di acquistare il 51% delle azioni della Semel, firmataria del progetto di costruzione del raccordo. – aggiunge – Ma le leggi attuali dicono che un ente pubblico, quale il Comune, non può gestire un raccordo ferroviario. Dunque, Colli non screditi la mia persona e le persone che lavorarono con me». In paese la tensione è alta. La maggioranza, da Colli al vice Gianbattista Bianchi all’assessore Mauro Sommi, controreplica in questo modo: «Ma dov’era Ganzi fino al 2004? A fianco del sindaco Colli, con cui ha condiviso i bilanci».