la Provincia Pavese – 20 ottobre
Insulto razzista al collega medico
MORTARA. Insulti razzisti tra medici. Li ha denunciati uno specialista gastroenterologo dell’ospedale di Mortara, originario del Benin, segnalando un episodio all’Ordine dei medici e alla direzione sanitaria. L’Azienda ospedaliera ha ora avviato accertamenti. Il dottor Francis Lawson è in Italia dal 1988. Ha studiato all’Università cattolica di Roma ed è italiano a tutti gli effetti, anche se la lunga procedura burocratica per ottenere la cittadinanza si è conclusa solo lo scorso anno, nonostante il medico, che abita a Parona, abbia da tempo famiglia e attività nel nostro paese. Lawson è libero professionista, da nove anni in servizio alla casa di cura Beato Matteo di Vigevano e all’ospedale Asilo Vittoria di Mortara. Al nosocomio mortarese, lunedì 11 ottobre, è avvenuto l’episodio che Lawson non ha voluto far passare sotto silenzio scrivendo una lettera alla direzione sanitaria e inviando una e-mail al presidente dell’Ordine dei medici di Pavia, Giovanni Belloni. La versione fornita dal medico si riporta a una telefonata tra lui e un collega. Secondo la ricostruzione di Lawson, il fatto è accaduto mentre lui era in servizio al Pronto soccorso dell’Asilo Vittoria e l’altro medico, che lavora in un reparto diverso, era in turno di reperibilità. «Ho chiesto la collaborazione del collega – afferma il gastroenterologo – naturalmente per motivi di lavoro legati a situazioni organizzative interne che sono note e che ho fatto presente, ma che comunque sono un discorso a parte rispetto all’episodio segnalato, che mi tocca invece sul piano personale. Abbiamo parlato al telefono e poi, quando la conversazione stava per essere interrotta e stavo per appoggiare il ricevitore, ho sentito dall’altra parte il collega pronunciare la frase “negro di merda”. Inutile dire che mi sono sentito offeso e amareggiato. L’epiteto mi è stato rivolto da un collega, non avrei mai pensato di trovarmi in questa situazione e ho deciso di non lasciar correre». L’Azienda ospedaliera, dal canto suo, ha avviato accertamenti. «Abbiamo ricevuto lunedì la lettera del dottor Lawson – spiega il direttore sanitario Domenico Vlacos – e convocheremo le parti per ascoltare entrambe le versioni. Stiamo verificando i fatti e non diamo per scontata nessuna versione. Certo, mi auguro sia stato un malinteso perchè, se la frase fosse veramente stata rivolta in quei termini, sarebbe riprovevole e ingiustificabile e il caso non verrà certo passato sotto silenzio». – Lorella Gualco
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